sabato 26 dicembre 2009

IL VATICANO E IL GENOCIDIO IN CONGO : SCOPERTI STRETTI RAPPORTI TRA LA CHIESA CATTOLICA E L’ARMATA HUTU.

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Le intercettazioni telefoniche emergenti da un dossier Onu “altamente riservato”, venuto in possesso del settimanale “L’Espresso”, permettono di ricostruire l’intrigo che è alla base di una collaborazione fattiva tra i missionari cattolici e i guerriglieri di etnia hutu che compongono il movimento armato dell’Fdlr in Congo.
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Secondo un dettagliato rapporto scritto da esperti nominati dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu e anticipato anche da “Il Corriere della Sera”, infatti, alcuni sacerdoti ed Ong avrebbero finanziato gruppi militari hutu appartenenti all’Fdlr che hanno compiuto massacri, saccheggi e stupri nella Repubblica Democratica del Congo.
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L’acronimo Fdlr identifica una delle milizie più temute nel panorama delle organizzazioni politico-militari dell’Africa,che raggruppa i suoi componenti entro le “Forces dèmocratiques de libèration du Rwanda”, e in cui sono confluiti i membri dell’etnia hutu fuggiti dal Ruanda dopo aver scatenato il genocidio del 1994 che cancellò 800.000 vite.
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La Repubblica democratica del Congo è uno stato incastonato nel cuore dell’Africa, dotato di immense risorse naturali, come l’oro e il coltan (fondamentale per produrre telefonini) e circondato da nazioni politicamente instabili e problematiche, come il Sudan o il Ruanda.
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Dal 1998 ad oggi si stima che almeno 5 milioni di Congolesi siano morti, in seguito ai conflitti, alle malattie e alla miseria.
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Il Paese è devastato dalle milizie che si oppongono al Presidente Denis Sassou Nguesso salito al potere nel 1979.
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La sua attività fu caratterizzata dalla promozione di una politica nettamente marxista-leninista a cui seguirono disastrose pianificazioni economiche.
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Dal 1992 al 1997 fu sostituito dal vecchio rivale Pascal Lissouba e poco prima delle nuove elezioni presidenziali del 1997 le due fazioni giunsero allo scontro armato, vinto poi da Sassou grazie anche all’appoggio dell’esercito angolano..

L’Fdlr è guidato da uomini come il colonnello Ildephonse Nizeyimana, uno dei maggiori responsabili delle stragi ruandesi, catturato poi dall’Interpol, oppure come il generale Silvestre Mudacumura, di cui fu intercettata una comunicazione radio con la quale ordinava :
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Bisogna attaccare la popolazione civile per creare una catastrofe umanitaria : questo spingerà la comunità internazionale a imporre al governo di trattare con l’Fdlr.”
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Un altro leader dell’Fdlr è stato identificato nella figura di Ignace Murwanashyaka e in quella del suo vice Straton Musoni, entrambi arrestati dalla polizia tedesca, vicino a Francoforte, località da cui dirigevano l’organizzazione.
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L’accusa è pesantissima : stupro, crimini di guerra e contro l’umanità, saccheggi, arruolamento di bambini-soldato, tutti reati commessi nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo.
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I due criminali negato le accuse sostenendo che il movimento combatte per la democrazia in Ruanda, mentre un rapporto delle Nazioni Unite spiega invece che l'obbiettivo è molto meno nobile: sfruttare le miniere d'oro e contrabbandare il prezioso metallo all'estero.
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Va ricordato che l'FDLR è un movimento armato che trae le sue origini dal gruppo degli hinteramwe, i guerriglieri hutu radicali protagonisti del genocidio in Ruanda del 1994.
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In cento giorni furono ammazzati un milione di tutsi e di hutu moderati.
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E’ proprio gente come Ignace Murwanashyaka che il missionario saveriano Pier Giorgio Lanaro definisce “amica”.
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E’ provata ormai la sua fervente attività per supportare economicamente i guerriglieri dell’Fdlr, dirottando i fondi raccolti dalla sua congregazione per aiutare la popolazione, direttamente nelle casse dei guerriglieri.
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Nel suo vergognoso disegno, Padre Lanaro è stato coadiuvato dalla complicità di Franco Bordignon, responsabile regionale per le finanze dei Saveriani a Bukavu.
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Ma le responsabilità della Chiesa Cattolica non si fermano qui, poiché altri attori di primo piano imperversano in questa macabra rappresentazione.
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Si tratta infatti, sempre secondo il rapporto Onu, dei “Fratelli della Carità”, una congregazione papale che gode dello status di Consigliere dell’Economic and social Council dell’Onu stessa.
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Sbuca anche il nome di padre Jean Berchmans Turikubwigenge, vicedirettore della pastorale missionaria della diocesi di Lucca, ed ex cappellano militare in Ruanda durante gli anni del genocidio..
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Accusato di aver distribuito armi agli hutu, e di essere stato visto spesso ai posti di blocco (dove venivano individuati i Tutsi da massacrare), era solito indossare una tuta mimetica da cappellano militare anzichè vestire l'abito talare..
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Un altro sacerdote di etnia hutu, Don Emmanuel Uwayezu, 47 anni, vice parroco a Ponzano nel comune di Empoli,è stato arrestato recentemente con l’accusa di aver partecipato a una strage di studenti in Ruanda..
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Gli sono stati concessi poi gli arresti domiciliari..
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Un prete cattolico rwandese, l’abate Aimé Mategeko, è stato condannato nel Luglio 2009 al carcere a vita dopo essere stato riconosciuto colpevole della partecipazione al genocidio perpetrato contro i Tutsi nel 1994.
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A renderlo noto è Radio Rwanda.
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La Chiesa Cattolica, è quindi in primo piano in questa vicenda di morte e di sangue, dai risvolti inquietanti, in cui da una parte si celebra la chiesa di Cristo, mentre dall’altra si opera per sottostare ai voleri di un Satana multiforme, che assume le sembianze più inaspettate…quelle dei preti e dei missionari.
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Naturalmente i media tacciono, occupati come sono a ricelebrare in continuazione le aggressioni ai massimi leader delle più alte cariche del potere in Italia, quella civile e quella religiosa, assaliti in questi giorni da psicolabili fuori controllo.
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Ottimo alibi quello dei Media…incensare disapprovazione e dibattere questioni etiche…ergersi a paladini della giustizia e della convivenza civile, sulla scia emotiva dei recenti episodi sopracitati.
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I vari relatori della Televisione, non solo di Stato, sono oramai relegati ad un ruolo che estrapolandone le caratteristiche, ne confina lo svolgimento entro confini ben delineati, entro specifici dettami, preordinati, obbligatori, e faziosamente imposti.
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Il giornalismo in Italia è ridotto a questo…?
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Possibile che le coscienze degli ‘addetti ai lavori’ non sentano un prepotente desiderio di rivalsa, di ricerca di libertà di espressione, per urlare la verità ai quattro venti ?
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In questo modo si può scivolare sempre più in basso, verso abissi di ignobile assuefazione ad un potere che pretende di universalizzare la realtà, monopolizzandola, e rendendo schiavi coloro che non si oppongono, ponendo gli attori di questa triste rappresentazione ad un livello di complicità con quei missionari cattolici artefici di misfatti contro l’umanità.
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Come può il cosiddetto “Santo Padre” augurare Buon Natale e impartire una benedizione “urbi et orbi” se dal Suo stesso organismo scaturiscono, e non per caso, determinate situazioni raccapriccianti, legate a genocidi, a scandali finanziari, a pedofilia, a collusioni di vario tipo…?!
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Buon Natale lo posso augurare io, nel mio piccolo, e lo posso fare sinceramente, con amore e benevolenza, rivolgendomi a tutte quelle creature innocenti che sono devastate dalla violenza, augurando loro di trovare un po’ di serenità futura, nonostante il Clero e la Chiesa cattolica.
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Buon Natale...
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Dissenso
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mercoledì 9 dicembre 2009

Perché i palestinesi stanno vincendo la guerra mediatica.

Da una intervista con David Bedein
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David Bedein ha diretto l'Israel Resource News Agency, con sede a Gerusalemme, che dal 1987 fornisce servizi di agenzia alla stampa estera.
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Ha anche lavorato su progetti speciali per la BBC, CNN Radio, il "Los Angeles Times", e il settimanale di informazione israeliano "Makor Rishon".
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Negli ultimi 20 anni i palestinesi sono stati più bravi degli israeliani nel predisporre l'immagine del conflitto per i media internazionali.
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Il punto di svolta è stato durante la guerra in Libano, quando i palestinesi hanno iniziato una campagna di propaganda per proporre se stessi come i difensori dei diritti umani e gli israeliani come i violatori dei diritti umani.
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Allo stesso tempo il fratello di Yasser Arafat, Dr. Fatchi Arafat, ha sfruttato la sua posizione di direttore della Mezzaluna Rossa Palestinese per fornire dati sulle vittime enormemente gonfiati.
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Il 10 giugno del 1982, per esempio, il Dr. Arafat ha emanato una dichiarazione in cui affermava che "10.000 palestinesi sono morti e 600.000 hanno perso le loro case solo nei primi giorni della guerra", una menzogna architettata per dipingere i palestinesi come vittime di un'aggressione genocida in Libano.
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In realtà la popolazione totale della zona di guerra era composta da meno di 300.000 persone.
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Ciononostante la Croce Rossa Internazionale e il Comitato di Azione in Medioriente dell'American Friends Service Committee hanno diffuso queste cifre dei 10.000 e 600.000 a tutte le agenzie e i media del mondo e la maggior parte dei network americani hanno ripreso la storia.
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Jessica Savitch della NBC scrisse : "Adesso si stima che i 600.000 rifugiati del Libano meridionale siano privi di cibo e medicine sufficienti".
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I giornalisti professionisti palestinesi non si fanno scrupoli ad imbrogliare i media per un vantaggio politico.
.Nel loro tentativo di convincere il mondo che l'IDF (le forze armate israeliane) ha massacrato centinaia di civili nel campo profughi di Jenin durante l'Operazione Scudo Difensivo, hanno usato carcasse animali per riempire l'aria dell'odore nauseabondo di carne putrescente dove era probabile che venissero in visita giornalisti e funzionari delle Nazioni Unite.
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L'IDF ha filmato questo trucco, così come ha filmato un funerale durante il quale il "corpo" è saltato giù dalla bara ed è scappato via quando un aereo di sorveglianza israeliano si è avvicinato al corteo funebre.
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I palestinesi hanno un'esperienza eccezionale nel manipolare le immagini che appaiono nei media internazionali.
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Hanno ricevuto un bonus propagandistico enorme all'inizio della seconda Intifada quando una troupe palestinese che lavorava per la televisione francese ha filmato l'uccisione dell'undicenne Mohammed al-Dura mentre il padre cercava invano di proteggerlo durante uno scontro armato a un incrocio di Gaza.
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Il video, montato in modo da mostrare l'IDF come crudele e spietato, commentava perfettamente il resoconto palestinese dei fatti.
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Il Governo Israeliano è caduto nella trappola, emanando le sue scuse prima di aver indagato sui fatti.
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Mohammed al-Dura, il "ragazzo poster" della Seconda Intifada passerà alla storia come un martire del popolo palestinese, eppure la versione palestinese della morte di Mohammed al-Dura è una menzogna, un'invenzione dei professionisti delle Pubbliche Relazioni palestinesi.
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Un'indagine scrupolosa dell'IDF, emanata tre settimane dopo il caso e confermata da una troupe tedesca, ha dimostrato che le pallottole che hanno colpito il ragazzo provenivano dai palestinesi che avevano attaccato il posto di guardia israeliano.
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Ma il mondo è "stato testimone" dell'uccisione di al-Dura, come descritta dai media :
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un'atrocità commessa dalle truppe israeliane.
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Il danno non può più essere rimediato.
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È impossibile rimettere il dentifricio nel tubetto.
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Nel corso dell’intervista a David Bedein gli è stata posta la seguente domanda :
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Quando sono entrati in scena questi professionisti delle Pubbliche Relazioni palestinesi ?
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La risposta è la seguente.
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Nel marzo del 1984, Ramonda Tawill, una professionista dell'informazione (divenuta suocera di Arafat quattro anni dopo) ha aiutato l'OLP a istituire l'agenzia di Servizi Stampa Palestinesi (PPS) per fornire assistenza agli inviati e realizzare seminari e corsi in relazioni mediatiche.
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La PPS si è quindi unita al Centro di Informazioni sui Diritti Umani Palestinese (PHRIC) nello sforzo di cambiare l'immagine dell'OLP da quella di movimento di liberazione stile anni '60 ad organizzazione che combatte per proteggere le vittime degli abusi dei diritti umani israeliani.
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I seminari del PHRIC istruivano gli "studenti" a deviare ogni intervista verso gli stessi temi - l'occupazione israeliana, gli insediamenti illegali, gli abusi dei diritti umani e il diritto al ritorno dei profughi palestinesi.
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Quale che fosse la domanda, questi temi andavano ripetuti in continuazione.
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Lo so per esperienza, perché la nostra agenzia aveva deciso che ogni nuovo giornalista dovesse seguire i corsi della Tawill.
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Una delle sue grandi "realizzazioni" avvenne nel maggio del 1985, dopo che Israele rilasciò più di mille terroristi in cambio di sette soldati israeliani.
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Per sviare i media dai crimini commessi da queste persone, la Tawill allenò questi terroristi liberati a dire di essere stati torturati nelle prigioni israeliane per il loro "attivismo politico" e per "l'appoggio al nazionalismo palestinese".
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Ho saputo di questa tattica da diversi studenti della Tawill in un corso di giornalismo che ho seguito nel maggio del 1986.
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Mi hanno spiegato che monopolizzando il tempo del reporter con storie di tortura, i giornalisti dovevano inevitabilmente terminare l' intervista prima di avere il tempo di chiedere ai terroristi il motivo del loro arresto e condanna.
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A quel tempo, i servizi israeliani non permettevano ai giornalisti di esaminare gli archivi carcerari dei condannati per motivi di sicurezza, così i crimini di questi terroristi sono stati praticamente ignorati nei resoconti giornalistici.
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Ci si pone quindi la domanda, viste le caratteristiche di professionalità messe in campo, su chi formi e finanzi oggi i professionisti palestinesi del P.R.
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La risposta è sorprendente :
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La Società Accademica Palestinese per lo Studio degli Affari Internazionali (PASSIA) svolge corsi e ha prodotto più di 30 manuali chiamati "Come si fa" su argomenti quali le pubbliche relazioni, le relazioni con i media, la raccolta fondi, la comunicazione, la lobby e i discorsi in pubblico.
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PASSIA istruisce gli accademici palestinesi che poi insegnano all'estero come promuovere la loro causa nei campus universitari ;
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inoltre ai palestinesi negli Stati Uniti viene insegnato come scovare la circoscrizione araba in ogni collegio del Congresso e come fare lobby sui membri del Congresso per ottenere sostegno politico ed economico per la causa palestinese.
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E chi finanzia la PASSIA ?
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L'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), un programma del Dipartimento di Stato, che garantisce più di un milione di dollari ogni anno a PASSIA e ad altre diciotto imprese palestinesi per le relazioni con i media.
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È stato soltanto a marzo che i membri del Congresso sono divenuti consapevoli di questi aiuti, dopo che un funzionario del Comitato degli Stati Uniti per le Relazioni Internazionali aveva scoperto che USAID stava fornendo ai palestinesi stanziamenti per le relazioni con media.
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Un sorpreso Eliot Engel, deputato al collegio di New York, leggendo un manuale di PASSIA ha detto incredulo:
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"Eccoci qui al Congresso che li paghiamo perché facciano lobby su di noi".
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A David Bedain è stato chiesto anche se le organizzazione mediche e umanitarie palestinesi siano coinvolte nella "guerra dei media".
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E’ risaputo come le cosiddette organizzazioni palestinesi per i diritti umani, così come anche l'Unione dei Comitati Medici di Soccorso Palestinesi (UPMRC), guidata dal Dr. Mustafa Al-Bargouti (fratello del leader dei tanzim di Fatah, Marwan Al-Bargouti, attualmente in carcere), coordinano le loro strategie con la Mezzaluna Rossa Palestinese del Dr. Fatchi Arafat, per diffondere notizie infamanti sulla negligenza medica e le torture dei palestinesi da parte di Israele.
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Ci sono stati anche molti casi di false notizie fornite dalle fonti dell'UPMRC riprese dai media statunitensi.
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Sono numerosi i casi di distorsione della realtà e della manipolazione dei fatti, e il loro adattamento alla ‘causa’ palestinese.
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Per inciso, la UPMRC riceve 300.000 dollari ogni anno dagli Stati Uniti per le pubbliche relazioni.
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E la Mezzaluna Rossa Palestinese del Dr. Arafat riceve 215.000 dollari l'anno come aiuti dagli Stati Uniti.
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Entrambe le agenzie sono sulla lista delle 59 organizzazioni non governative palestinesi che hanno ricevuto 100 milioni in aiuti dagli Stati Uniti fin dal 1997.
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Da questi dati si evince la facilità di manipolazione dell'informazione...
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Quello che rimane...nei fatti...sono le centinaia di attentati terroristici, i kamikaze...e i morti innocenti...che neppure una stampa faziosa e manipolata può nascondere.
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Noi, Occidentali, che dovremmo capire dove si annida il male, il terrorismo, spesso siamo vittime invece di manipolatori come quelli sopradescritti, che combattono anche una guerra mediatica con gli stessi sistemi...biecamente, subdolamente, vigliaccamente...
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Molti di noi europei, si beano pascendosi delle cronache diffuse da una stampa che, collusa con la sinistra, falsifica la realtà.
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La loro Scuola di pensiero non è cambiata nel tempo, e ricalca percorsi già intrapresi improntati alla mistificazione dei fatti, come hanno sempre fatto, prima riguardo all'Unione Sovietica e oggi con il Medio Oriente.
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PALESTINESI E TERRORISMO

Quando si è in presenza di attacchi contro i civili inermi, non si tratta più di guerra, ma di TERRORISMO.
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Ecco, di seguito, la lunga lista (e non è completa) degli attentati palestinesi contro Israele : molti sono stati diretti a colpire il popolo, per mezzo di kamikaze che si sono fatti esplodere su autobus, o in zone affollate, in un parossismo di odio e furore incontrollato.
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Costoro non cercano la Pace...ma sono avvelenati da un odio profondo, radicato, che insegnano anche ai loro figli, privandoli di un futuro sereno e civile.
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Ecco la lista, agghiacciante, significativa, incredibile...
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E pensare che c'è gente che li difende...

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1954
Un attacco di terroristi infiltratisi dalla Giordania a Ma'ale Akrabim nel Negev settentrionale, provoca la morte di 11 passeggeri a bordo di un autobus israeliano
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1956
Aumentano le incursioni terroristiche sui confini del paese, in particolare dall’Egitto.
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1968
Una bomba nel mercato di Mahane Yehuda a Gerusalemme uccide 12 persone e ne ferisce 70

1970
Dodici bambini del moshav Avivim sono uccisi in un attacco terrorista.
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1974
21 scolari sono uccisi in un attacco terroristico in una scuola di Ma'alot in Galilea
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1984
Terroristi attaccano un autobus sul tratto Tel Aviv - Ashkelon, viene ucciso un passeggero.
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1985
Un soldato egiziano apre il fuoco su un gruppo di turisti israeliani e uccide 7 persone.
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1989
Sedici passeggeri dell'autobus Gerusalemme-Tel- Aviv muoiono per un attentato terroristico
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1990
Un attacco terroristico provoca l’uccisione di 10 turisti israeliani in Egitto
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1991
Israele è bombardata dall’Iraq con missili Scud durante la Guerra del Golfo
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1992

Un attacco terroristico al centro sociale ebraico di Buenos Aires provoca 29 morti e dozzine di feriti
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1994
Un kamikaze palestinese si fa esplodere su un autobus a Tel-Aviv uccidendo 24 persone
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1996
Una serie di attacchi terroristici di kamikaze del movimento Hamas a Gerusalemme, Ashkelon e Tel Aviv provocano la morte di 60 israeliani
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1997
Sette scolare sono assassinate da un soldato giordano a Naharayim, al confine con la Giordania durante una gita scolastica.

2 novembre 2000

Scoppia un'autobomba a Gerusalemme, perdono la vita due passanti.
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18 gennaio 2001
Viene ritrovato presso Ramallah il corpo di un ragazzo di sedici anni ucciso e sfigurato.
Dopo vari accertamenti si scopre che una giovane palestinese di 22 anni aveva organizzato l'atto terroristico attraverso internet, contattando il giovane in una chat ed inducendolo ad accettare un appuntamento a Gerusalemme.
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18 maggio 2001
Attentato dinamitardo davanti ad un centro commerciale a Natania :
95 feriti e quattro morti.
L'attentato viene rivendicato dal movimento religioso integralista palestinese Hamas.
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1 giugno 2001
Un kamikaze palestinese si fa saltare in aria sul lungomare di Tel Aviv di fronte a una discoteca, provocando una strage tra la folla di giovani che premeva per entrare: 18 morti e un centinaio di feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni.
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16 luglio 2001
Attentato a Beniaminia.
Un auto bomba esplode di fronte alla stazione uccidendo due giovani israeliani.
L'attentato viene rivendicato dalla Jiad Islamica.
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9 agosto 2001
Un nuovo terribile attentato terroristico colpisce la città di Gerusalemme.
Un palestinese si fa esplodere con 10 chili di tritolo in una pizzeria del centro.
Muoiono 15 persone di cui sei bambini e ne vengono ferite130.
L'attentato viene rivendicato dal movimento islamico Hamas.
Israele risponde bombardando edifici dell'autonomia e occupando il palazzo Orient House sede del movimento palestinese a Gerusalemme.
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28 ottobre 2001
Nuovo attentato terrroristico a Hedera dove perdono la vita quattro donne e dove vengono ferite 25 persone
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27 novembre 2001
Attacco terroristico ad Afula.
Tre morti e decine di feriti
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28 novembre 2001
Un kamikaze della Jiad islamica si fa espodere sull'autobus di linea Natzaret-Tel Aviv presso una base militare vicino a Pardes Hanna.
Tre morti e nove feriti.
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1 dicembre 2001
Due kamikaze si fanno saltare in aria tra la folla al centro di Gerusalemme e dopo venti minuti esplode una auto bomba con il fine di colpire le forze dell'ordine e i soccorritori.
Risultato: 10 morti e 170 feriti.
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2 dicembre 2001
Un kamikaze palestinese si fa saltare in aria dentro un autobus a Haifa.
Risultato 15 morti e ventidue feriti
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12 dicembre 2001
Ad un centinaio di metri dal villaggio Emanuel nel Shomron un autobus viene attaccato da un comando palestinese.
Risultato 10 morti e decine di feriti
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4 gennaio 2002
Una nave, Karin A, proveniente dall'Iran con 50 tonnellate di armi ed esplosivi viene intercettata dalla marina israeliana e un corpo speciale dell'esercito nel mar Rosso tra l'Arabia Saudita e il Sudan.
Il carico di armi aveva come destinazione l'Autonomia Palestinese.
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17 gennaio 2002
A Hedera, cittadina del centro nord di Israele, un terrorista palestinese entra in una sala per matrimoni ed apre il fuoco con un fucile mitragliatore M16 contro persone che stavano festeggiando.
Risultato: 7 morti compreso il terrorista.
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22 gennaio 2002
Un terrorista spara con un fucile mitragliatore nel centro di Gerusalemme sui passanti.
Due morti e trenta feriti.
Il terrorista viene ucciso da un agente della polizia che si trovava in quel momento nella stessa zona.
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25 gennaio 2002
Un terrorista si fa esplodere a Tel Aviv non lontano dalla Stazione degli autobus.
19 feriti, due gravi.
Il presidente americano Bush giustifica l'assedio ad Arafath da parte dell'esercito Israeliano
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27 gennaio 2002
Una terrorista si fa esplodere a Gerusalemme nel centro della città.
Un morto e 200 feriti.
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6 febbraio 2002
Un gruppo di terroristi palestinesi penetra nel moshav Hamra uccidendo un soldato.
Un terrorista entra in una abitazione del moshav, uccide una bimba di otto anni handicappata e la sua mamma prima di essere ucciso da un comando anti terrorismo dell'esercito.
Nello stesso giorno su un autobus di linea a Gerusalemme viene neutralizzato un kamikaze palestinese da un gruppo di civili e dall'autista.
Vicino a Schem vengono scoperti dall'esercito missili Kassam su un camion che portava verdura da un villaggio palestinese ad un altro.
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10 febbraio 2002
Due palestinesi sparano a Bee Sheva su un gruppo di persone in un bar vicino ad un comando militare.
Muoiono due ragazze di 18 anni e vengono ferite una trentina di persone.
Durante la notte viene uccisa da un'imboscata presso Shem una donna di 81 anni che viaggiava in macchina con il figlio.

2 marzo 2002

Ennesimo attentato suicida a Gerusalemme, questa volta nel quartiere ortodosso di Bei Israel.
Muoiono 9 persone (tra loro 5 bambini) e 54 feriti di cui 4 gravi.
Il numero di morti israeliani dall'inizio della seconda Intifada sale a 301.
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3 marzo 2002
7 soldati israeliani e 3 civili vengono uccisi da un cecchino palestinese in Cisgiordania.
Israele reagisce con una rappresaglia che provoca numerose vittime (13) tra i palestinesi compresi alcuni bambini che si trovavano nella macchina di un terrorista.
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5 marzo 2002
Un terrorista palestinese uccide un uomo di 85 anni a Tel Aviv tgliandogli la gola e spara in un locale prima di essere a sua volta ucciso da un poliziotto.
35 feriti.
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8 marzo 2002
Un terrorista palestinese penetra nella colonia di Hazmona situato nella striscia di Gaza e uccide 5 giovani di 18 anni e ferisce 30 persone
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8 marzo 2002
Due attentati !
A Natanya due morti e 40 feriti.
A Gerusalemme davanti al caffè "Moment" un kamikaze uccide 9 personi (giovani tra i venti e trent'anni).
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12 marzo 2002
Due terroristi travestiti da soldati israeliani uccidono cinque civile che viaggiavano sulla strada che costeggia il confine con il Libano
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17 marzo 2002
Un palestinese ha aperto il fuoco nei pressi di una scuola a Kfar Saba, uccidendo una giovane donna israeliana e ferendo altre 15 persone.
L'aggressore è stato ucciso dal fuoco di un autista israeliano e di due poliziotti.
Due ore dopo, un attentatore-suicida si è fatto saltare in aria ad una fermata dell'autobus nel nord di Gerusalemme:
l'uomo è morto e una donna è rimasta leggermente ferita dall'esplosione.
L'attacco di Kfar Saba non è stato rivendicato, mentre Hamas si è attribuita quello di Gerusalemme.
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18 marzo 2002
A Kfar Saba una ragazza di sedici ani viene uccisa a colpi di arma da fuoco da parte di un terrorista palestinese
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20 marzo 2002
Malgrado tutto l'esercito si sia ritirato dai territori dell'autonomia palestinese, i terroristi tornano a colpire uccidendo un tenente israeliano vicino a Bei Shean e facendo scoppiare un autobus di linea 823 in servizio tra Tel - Aviv e Nazzareth uccidendo 6 persone e ferendone trenta
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21 marzo 2002
Ancora un attentato nel centro di Gerusalemme.
Un kamikaze palestinese si fa esplodere uccidendo tre persone e ferendone novanta
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27 marzo 2002
Kamikaze si fa esplodere dentro un albergo a Netanyà nella sala da pranzo dove centinaia di persone si trovavano riunite per svolgere la cena pasquale (Seder di Pesach).
Il risultato è catastrofico !!
156 feriti e 27 morti !!
Tra le vittime alcuni anziani superstiti dell'Olocausto !!
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28 marzo 2002
Un terrorista palestinese irrompe in una abitazione ad Alon Morè vicino a Nablus e uccide una famiglia intera (quattro persone).
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29 marzo 2002
A Gerusalemme una giovane palestinese di 16 anni si fa esplodere all'entrata di un supermercato nel quartiere di Kiriat Yuvel provocando la morte di 2 persone e il ferimento di 25.

30 marzo 2002
Arafat è messo sotto assedio a Ramallah.
Nel quartier generale di Arafat vengono ritrovati, nei suoi Bunker armi e munizioni, come bombe anti carro e mine, che nel patto di Oslo erano vietati ai palestinesi
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31 marzo 2002
Un terrorista si fa esplodere a Haifa in un ristorante. 15 morti e 35 feriti.
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1 aprile 2002

Un terrorista si fa esplodere a Gerusalemme durante una perquisizione di un posto di blocco.
Un giovane poliziotto muore e due sono feriti.
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10 aprile 2002
A nord di Israele nell'incrocio di Yagur un kamikaze si fa saltare in aria in un autobus uccidendo sette persone e ferendone 16.

12 aprile 2002
Attentato suicida sconvolge Gerusalemme:
Una donna kamikaze si è fatta esplodere alla fermata di un autobus situata all'ingresso del mercato di Mahané Yehuda, a Gerusalemme ovest
Bilancio : 6 morti, e una settantina di feriti

27 aprile 2002
Due terroristi palestinesi travestiti da soldati israeliano penetrano nel villaggio di Adora in Cisgiordania e uccidono in un alloggio una donna e una bambina di 5 anni nel suo letto.
Fuggendo uccidono altri tre uomini.

6 maggio 2002

Ennesimo attentato del movimento Hamas a Rishon Le Zion vicino a Tel Aviv - 15 morti e 52 feriti.
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10 maggio 2002
Ancora un attentato a Beersheva.
Una bomba esplode presso una banca, tre feriti.

20 maggio2002

Attentato palestinese a Natanya - 3 morti e più di 50 feriti.
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22 maggio 2002
Attentato Palestinese a Rishon Le Zion - 2 morti e 38 feriti di cui due gravissimi

25 maggio 2002

Attentato a Rishon le Zion ancora morti e feriti
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6 giugno 2002
Attentato all'incrocio di Meggido.
Alle 7:45 un autobomba si affianca all'autobus 830 Tel Aviv - Afula ed esplode facendo 17 morti e 45 feriti, quasi tutti soldati che tornavano alle loro basi.
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18 giugno 2002
Attentato dinamitardo su un autobus pieno di scolari e anziani. 19 morti e molti feriti.
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19 giugno 2002
Attentato ad una fermata di autobus a Gerusalemme (Ghivat Zarftitit).
7 morti 40 feriti.
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20 giugno 2002
Attentato a Kadmon un isediamento vicino a Nablus.
Un palestinese armato penetra in un appartamento e uccide una donna e i suoi tre bambini.
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16 luglio 2002
I palestinesi compiono un attentato, attaccando un autobus, nei territori occupati, che fa 7 vittime tra cui dei bambini

17 luglio 2002
A Tel Aviv vicino alla stazione centrale degli autobus altro attacco terroristico in cui perdono la vita 5 persone

30 agosto 2002
Un kamikaze di 17 anni palestinese di un gruppo legato a Fatach (Arafat) si fa esplodere vicino ad un chiosco di fallafel nel centro di Gerusalemme.
Il bilancio è fortunatamente di solo 5 feriti.

31 agosto 2002
Una borsa bomba esplode nella caffetteria dell'università di Gerusalemme.
Il bilancio è di 7 morti e 86 feriti.
Hamas rivendica l'attentato e ne promette altri.

4 agosto 2002
In Galilea a Meron esplode un terrorista sull'autobus 361 Haifa-Zfat, muoiono 9 persone, i feriti sono 45 (tra i passeggeri : soldati e soldatesse, drusi, arabi e alcuni lavoratori stranieri).
A Gerusalemme un terrorista spara davanti alla Porta di Damasco della città vecchia : 2 morti e alcuni feriti.
Due attentati in Cisgiordania, nelle strade che collegano gli insediamenti israeliani, hanno causato otto feriti.
Nella notte un altra imboscata a civili che percorrevano tranquillamente con il loro veicolo vicino all'incrocio Shilòa nord di Ramallah: marito e moglie sono stati uccisi e il loro neonato è rimasto illeso.
In totale : 13 morti , 15 feriti grave su una sessantina.

19 settembre 2002

Ancora un attentato terroristico, questa volta a Tel Aviv.
Un palestinese legato alla Jiahad islamica si fa esplodere su un autobus di linea nella via Allemby nel centro di Tel Aviv.
Il risultato è di 5 morti e 63 feriti di cui uno in gravissime condizioni
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20 ottobre 2002
Una autobomba affianca un autobus di linea ed esplode uccidendo 14 persone all'incrocio di Karkur vicino a Hedera
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10 novembre 2002
Un palestinese legato al movimento Fatah di Yasser Arafat, penetra nel kibbutz Metzer (non nei territori occupati) uccide una guardia, una donna di 43 anni e uccide a sangue freddo una madre e i suoi bambini di 4 e 5 anni nella propria abitazione

15 novembre 2002
Ennesimo attentato terroristico questa volta a Hebron dove sono rimasti uccisi 11 militari e 4 civili che come ogni venerdì sera si stavano recando a pregare sulla tomba di Abramo.
I terroristi hanno aperto il fuoco e buttato bombe a mano sui militari.
Oltre hai morti sono rimaste ferite anche una trentina di civili.
I tre terroristi sono stati uccisi dall'esercito dopo un lungo combattimento

21 novembre 2002

Un giovane di ventitre anni di Bethlemme legato al movimento palestinese Hamas si fa esplodere in un autobus della linea 20 a Gerusalemme.
Bilancio : 11 persone tra cui bambini e ragazzi e 50 feriti
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5 gennaio 2003
Due kamikaze palestinesi si fanno esplodere nel quartiere di lavoratori stranieri di Tel Aviv tra la vecchia stazione degli autobus e la nuova.
Muoiono 23 persone.
I feriti sono circa un centinaio.

5 marzo 2003
Attentato a Haifa sull'autobus di linea numero 37.
Muoiono 15 persone soprattutto giovani studenti e rimangono ferite 30 persone.
Hamas rivendica l'azione.

30 aprile 2003
Attentato a Tel Aviv sul lungomare in un locale notturno - 3 morti e una trentina di feriti

5 maggio 2003

Attentato nella zona del Shomron - 1 morto e due feriti.

11 maggio 2003
Attentato a nord di Ofrà - 1 morto.

17 maggio 2003
Attentato i piazza Gros a Hebron - 2 morti (marito e moglie).
L’attentato viene compiuto mezzora prima dell'incontro tra Sharon e il primo ministro palestinese Abu Mazen.

18 maggio 2003
Attentato a Gerusalemme sull'autobus numero 6 in un quartiere nella zona nord della città - 7 morti e una ventina di feriti.

19 maggio 2003

Attentato suicida palestinese lunedi' all'ingresso di un centro commerciale di Afula (Israele) : 3 morti, 48 tra feriti e mutilati.
Rivendicazione Jihad Islamica e Brigate Al Aqsa (Fatah di Arafat).
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11 giugno 2003
Attentato terroristico a Gerusalemme, sull’autobus di linea numero 14, in cui rimangono uccise 16 persone, e ferite altra 84.
Il gesto criminale è rivendicato dal gruppo terroristico Hamas.

19 agosto 2003

Tremendo attentato di un kamikaze palestinese che si fa esplodere su un autobus pieno di civili (molti bambini), a Gerusalemme.
24 morti tra cui 7 bambini e 8o feriti compresi i passanti
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29 gennaio 2004
Un kamikaze si fa esplodere su un autobus a Gerusalemme provocando 10 morti e 50 feriti
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22 febbraio 2004
Un attentato a Gerusalemme provoca 8 morti e 35 feriti sull'autobus di linea numero 14
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7 ottobre 2004
Triplo attentato nel Sinai contro turisti in gran parte israeliani.
L'hotel Hilton Taba viene fatto crollare in parte da un camion bomba.
Centinaia di feriti e 33 morti alcuni dispersi.
Diversi gruppi islamici ne rivendicano la paternita'.

7 luglio 2005

Attentato kamikaze nel centro commerciale di Netanya.
Muoiono cinque persone e rimangono ferite una sessantina.
L'attentato viene rivendicato dalla Jyad Islamica.
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12 luglio 2005
Attentato in Libano, a Beirut, in cui viene ferito il Ministro della Difesa e altri nove, mentre due persone rimangono uccise.
Terroristi dell'organizzazione Hisballah a sud del Libano, attacca al confine una pattuglia israeliana. Muoiono 7 soldati e due vengono rapiti e trasferiti in Libano.

16 luglio 2005
I Hisballah lanciano un missile Fagher dal Libano che colpisce un capannone ferroviario a Haifa.
8 operai israeliani muoiono.

25 giugno 2007
In Libano attentato contro le Forze dell’UNIFIL spagnole.
Rimangono uccisi 6 militari : le autorità spagnole attribuiscono il massacro all’organizzazione terroristica Fatah al-Islam

6 marzo 2008
Attacco terroristico contro la principale scuola rabbinica di Gerusalemme.
Uccise 8 persone, mentre 7 sono rimaste ferite dai terroristi armati di mitra.
(Nella striscia di Gaza, subito dopo, sono stati fatti esplodere fuochi di artificio e centinaia di persone si sono riversate per le strade per festeggiare i morti israeliani.)Il gesto criminale è rivendicato dal gruppo terroristico Kataeb Ahrar al-Jalil (Brigata degli uomini liberi della Galilea), mentre il portavoce di Hamas lo definito “gesto eroico”
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domenica 6 dicembre 2009

SINONIMI : Palestina...odio...morte...kamikaze...

http://www.vimeo.com/8005333


(clicca sul Link sopra)
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Da ogni parte del mondo si levano grida d'allarme per la "catastrofe umanitaria" in atto a Gaza.
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Da ogni parte del mondo si muovono organizzazioni ufficiali e volontari privati per portare soccorso e solidarietà a un popolo stremato e ridotto alla fame da un feroce embargo.
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Ma stanno davvero così le cose ?
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Questo video fotografa esattamente quella che è la situazione palestinese, e induce a riflessioni su come certa parte politica insieme ad una informazione falsata possano manipolare l’opinione pubblica.
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E’ ora di finirla di inneggiare al popolo Palestinese, identificandolo come vittima predestinata della furia israeliana.
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I fatti, la realtà, la storia, e la serie inenarrabile e infinita di crimini commessi dalle organizzazioni terroristiche palestinesi sono a confermare quotidianamente la loro volontà di rifiutare la pace.
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La responsabilità dell’odio è da addebitare a tutti quei fanatici che si fanno scudo con i bambini, in Palestina, iniziando fin dalla più tenera età ad indottrinarli e a trasformarli, plasmandoli, in futuri kamikaze.
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Armi e non cibo, guerra e non pace e prosperità, odio e non benessere e amore, sembrano le antitesi preferite di una politica che raggiunge parossismi di furore cieco, distruttivo nella sua intensità, colpevole nella sua consapevolezza.
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Costoro vanno finalmente additati come nemici dell’umanità, e non coccolati come beniamini simbolo di una lotta di Liberazione.
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Siamo in presenza di tutt’altro.
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Siamo davanti all’evidenza di una banda di criminali, travestiti da guerriglieri, che schermandosi con gli scudi umani dei loro fratelli seminano morte a casaccio sui civili israeliani, vigliaccamente, a tradimento.

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Gli imam delle loro moschee inneggiano ad Hallah per propiziare le loro azioni delittuose.
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Vergogna !

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La loro presenza impregna di sangue il mondo dell’islam, identificandolo sempre di piu’ con stereotipi che poco avrebbero a che vedere con il Corano.
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Kamikaze, morte, sangue, odio, guerra, Palestina, Iran, Bin Laden, sono tutti anelli di una catena di dolore a cui loro, invece , inneggiano.
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Non si può negare, si è visto tante volte nei filmati televisivi…
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Possono manipolare la realtà solo quei politici vigliacchi, con una gran faccia tosta che, per partito preso, rifiutano di accettare quello che ormai sta diventando, per fortuna, un assioma.
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Ora l’identificazione del nemico da combattere è certa, precisa, e il nostro dovere è proprio quello di interpretare un ruolo di fattiva vigilanza e di contrasto, in modo civile, coerente con la nostra pretesa di esistenza democratica..
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Per questo, io personalmente, ringrazio tutti coloro che, invece, sono costretti all’uso delle armi per un efficace lotta alla violenza che costoro cercano di diffondere a livello planetario.
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Ringrazio Israele, in primo luogo, per il suo ruolo in prima linea, e per i tanti martiri sacrificati in una lotta che coinvolge tutti noi, addolorato per le famiglie che hanno provato la disperazione di perdere i loro cari, uccisi da kamikaze, o da missili palestinesi.
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Ringrazio Barbara, che con il post su : http://ilblogdibarbara.ilcannocchiale.it ha contribuito, come sempre , a diffondere una verità diversa da quella che in Italia ci si ostina a nascondere.
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Ringrazio tutti coloro che, come me, credono negli ideali di verità e giustizia che dovrebbero essere alla base di una coesistenza pacifica tra i popoli, tra i nostri figli e i nostri nipoti.
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I Palestinesi sono oramai avvelenati da un odio che li ha intossicati, a cui non c’è rimedio, radicato com’è nella loro intima essenza.
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Spetta a noi controllare che non producano danni oltre il consentito, per mantenere il loro odio entro i loro stessi confini, nel loro disegno di annichilimento e di inevitabile, futura, autodistruzione.
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Dissenso
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Considerazioni sulla Filosofia

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Dalle espressioni culturali dei filosofi possiamo estrapolare la meravigliosa essenza del loro stesso pensiero, che scaturisce fluido dall’intimo ragionamento interiore, e che rappresenta la soggettiva interpretazione di una sublimazione intellettuale, risorsa di un retaggio ancestrale a cui fare riferimento.

Gli assiomi identificativi di un iter di proposizioni intellettuali, trovano immediato riscontro nelle sintomatiche interpretazioni dei maggiori rappresentanti delle filosofie mondiali.
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Tutti conosciamo, infatti, il famoso assioma espresso dal grande Cartesio, che recita :
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.Cogito, ergo sum” e che si traduce nel “Penso, dunque esisto” …magnifico esempio di una reciprocità della logica, che traspare dal suo modus vivendi, da cui possiamo trarre evidente suggestione.
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Filosofi famosi come Sant’Agostino, Cartesio, Platone, Leibniz, Nietzsche, per citarne solo alcuni, hanno creato con le loro divulgazioni vere e proprie correnti di pensiero, in cui le sfaccettature delle relative elaborazioni riflettono altrettante simbiosi, interconnesse tra loro, e culminanti in specifiche e ben determinate categorie, diverse nell’approccio culturale, ma identiche nell’afflato che le identifica, accomunandole.
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Per secoli la guida, non solo spirituale, di coloro che tramandavano le basi culturali delle varie tradizioni di pensiero, si è rispecchiata in una sistematica acquisizione delle linee guida appartenenti ai filosofi di riferimento, a seconda delle prerogative religiose, sociali, o economiche.
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Oggi le connessioni tra i valori espressi da un mondo che trae le sue origini da una somma di esperienze culturali tramandate dai profeti della tradizione, e le dimensioni dell’incedere quotidiano, sono abbastanza labili, relegate in posizioni non predominanti, schiacciate come sono dall’avanzare di un qualunquismo metodico, quasi imposto, a cui siamo assuefatti, e che annulla gli ancestrali valori di riferimento.
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E’ sempre più raro e difficile riuscire a trarre dalla lettura di ogni forma di pensiero filosofico, o dall’amalgama di estrapolazioni intellettuali, culturali, artistiche, quella forma di piacere puro derivato dal poter afferrare, intuire, e padroneggiare, l’essenza stessa della cultura, della componente non didattica e invasiva insita nelle prerogative inconsciamente assorbite.
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Risulta arduo competere tra il desiderio di immergersi in meditazioni di radicale consistenza, in approfondimenti di carattere soggettivamente energici nella loro linearità di intenti, aumentando a dismisura i livelli di concentrazione psicologica, quasi come in una ricerca di una simbiotica catarsi, e la reale dimensione odierna del vivere quotidiano, improntato al raggiungimento di ben diversi obiettivi, materialistici, mai onirici, e sempre liberi da influssi e risvolti intellettuali.
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Lo studio e il godimento della Filosofia, degli interpreti che ne caratterizzano l’appartenenza, e delle opere che ne esprimono la concettualità e la dimensione, rimane oggi appannaggio esclusivo di poche fortunate persone, che ne fruiscono secondo modalità che ne riconoscono i caratteri di gradevole e lussuosa prerogativa .
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Tale privilegio è permesso solamente a coloro che indirizzano le loro priorità esistenziali verso caratteristiche di vita improntate allo studio, alla ricerca della conoscenza, oppure a coloro che, avvantaggiati da possibilità economiche rilevanti possono dedicarvisi appieno, godendone le peculiarità, liberi da preoccupazioni materiali.
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Voglio presentare, di seguito, alcune citazioni tratte dalle opere di alcuni tra i massimi rappresentanti dell’olimpo filosofico planetario, come omaggio al loro libero pensiero :
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“Tutti gli esseri viventi sono congiunti insieme, e tutti obbediscono al medesimo formidabile impulso.
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L'animale ha il suo punto d'appoggio nella pianta, l'uomo nella animalità, e l'umanità intera, nello spazio e nel tempo, è come uno sterminato esercito che galoppa al fianco di ciascuno di noi, avanti e dietro a noi, in una carica travolgente capace di rovesciare tutte le resistenze e di superare moltissimi ostacoli, forse anche la morte”
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Henry Bergson
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“Dalla osservazione della irriducibilità delle credenze ultime ho tratto la più grande lezione della mia vita.
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Ho imparato a rispettare le idee altrui, ad arrestarmi davanti al segreto di ogni coscienza, a capire prima di discutere, a discutere prima di condannare.
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E poiché sono in vena di confessioni, ne faccio ancora una, forse superflua :
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detesto i fanatici con tutta l'anima."
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Norberto Bobbio
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"Ho imparato ad andare : da quel momento mi lascio correre."

"Ho imparato a volare : da quel momento non voglio più essere urtato per smuovermi. "
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"Adesso sono lieve, adesso io volo, adesso vedo al di sotto di me, adesso é un dio a danzare, se io danzo.”
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Frederick Nietzsche.
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“La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.”
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“L’uomo è l’unico animale che provoca sofferenza agli altri senza altro scopo che la sofferenza come tale.”
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“Il grande dolore che ci provoca la morte di un buon conoscente e amico deriva dalla consapevolezza che in ogni individuo c’è qualcosa che è solo suo, che va perduto per sempre.” .
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Schopenhauer..
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