domenica 26 giugno 2011

MALESSERE ITALIANO

Prima della Rivoluzione Francese il popolo era soggiogato dalla classe dirigente ( Re, Regina, Papa, nobili ), con ogni mezzo di coercizione.
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La libertà non esisteva per il popolo, che era considerato solamente il mezzo attraverso cui arricchirsi sempre di piu'.... tramite l'imposizione di sempre nuovi balzelli, tasse e gabelle.
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Spesso il popolo era affamato... stremato, e allora si soffocavano le proteste nel sangue...
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Tutto ciò è proseguito fino a che il popolo... non avendo più niente da perdere, in un impeto rivoluzionario, ha deciso di usare la ghigliottina nei confronti di coloro che erano responsabili di tutto ciò.... e le teste hanno iniziato ad essere recise, tagliate... staccate dal tronco... in un crescendo di giustizialismo popolare e di processi sommari.
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Per placare l'ira del popolo è stato versato molto sangue... ma alla fine è stato presentato il conto a tutti coloro che dovevano pagare per le responsabilità.
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Il delirio di onnipotenza del Re e della sua reale consorte... della nobiltà, e dei rappresentanti del potere monarchico, ha subìto un drastico ridimensionamento scontrandosi contro le persone più semplici del popolo, accomunate solo da un comune fattore : l'esasperazione.
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Questa storia mi affascina : gli oppressi che non solo si rivoltano all'oppressore, ma addirittura li ghigliottinano... su vasta scala... come a voler estirpare il male da tutta la società... esausta... ferocemente incattivita a causa delle sopraffazioni subìte.
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Tutto ciò mi fa, non so perchè, considerare le diverse analogie con l'attuale situazione politica italiana.
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La classe politica nazionale regna sovrana sulla nazione, con ogni tipo di metodo tranne che quello democratico... gli esempi non mancano :
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"Leggi ad personam" per non essere perseguiti dalla magistratura, per reati già commessi e reati che in futuro si commetteranno, uso allargato della disinformazione, tramite i media e imbavagliando il dissenso, addirittura censurando la satira, sistematico avvelenamento dell'aria e del suolo per motivi economici ( vedi inceneritori ) con progetti futuri addirittura rivolti a sistemi pericolosissimi non voluti dal popolo (vedi nucleare)... incapacità ( intrinseca o cosciente ? ) di affrontare la recessione economica, che sta portando il popolo alla rovina...
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La progressione del disastro è inarrestabile... ma la stampa ci propina la telenovela delle avventure sentimentali del Presidente del Consiglio... le famiglie sono alla fame... non arrivano alla metà del mese... devono ricorrere alla Caritas... molte aziende stanno chiudendo, licenziando, e mettendo in Cassa Integrazione...
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In contrapposizione, la classe politica italiana... come gli ex colleghi francesi ( quelli poi decapitati ) sta navigando nell'oro...
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Forti di compensi stratosferici, di benefici continui, e di ogni genere di collusione ( non mancano gli esempi... abbiamo circa 30 onorevoli già condannati in via definitiva dal tribunale ) non ultimi quelli mafiosi, continuano in una marcia di allontanamento dal popolo, verso una deriva... pericolosa per le famiglie italiane, tutti tesi verso uno sforzo immane di arricchimento e di rafforzamento del loro potere.
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Ancora oggi ci sono le code in autostrada in occasione dei ponti festivi... ecco perchè i nostri politici possono ancora continuare in questa marcia... ma tutto ciò, viste le condizioni economiche del paese, è destinato ad interrompersi.
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Quando avverrà, il popolo reagirà... come fece quello francese nel 1789...
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Gli italiani sono un popolo strano... prima tutti fascisti.. poi tutti democristiani e antifascisti... poi affascinati dalle sinistre... adesso ammaliati da PierSilvio... tutti insieme... in massa...
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Quando questa enorme massa di compatrioti avrà lo stesso impellente problema da una parte... quando aumenteranno i senza tetto, e i capo famiglia saranno costretti a fare delle rapine per sfamare i figli, e un lavoro sicuro sarà un privilegio per pochi eletti, e mentre i nostri politici dall'altra rappresenteranno il nemico da combattere per fare cessare tutto ciò.... allora vedremo...
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Le Polizie di mezza Europa stanno già manganellando coloro che sono già a questo stadio, ( in Grecia succede ogni giorno, anche se i media italiani non ne parlano) stanno reprimendo coloro che hanno già raggiunto un punto di non ritorno... padri di famiglia esasperati... come coloro che precorsero la Rivoluzione francese.
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Vengono manganellati perchè rappresentano un pericolo per la stabilità dei privilegi acquisiti dai capi di partito... dei governi... dei mafiosi collusi con il potere... Grecia, Nord Europa, Belgio, Paesi dell'Est Europeo come L'Ucraina, la Georgia... ed altri, hanno già imboccato la strada di un energico dissenso nato dal basso, da una esasperazione popolare di massa, che potrebbe divenire incontrollabile...
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Ora si sono aggiunti i Paesi Arabi, in una prepotente onda sismaica di dissenso popolare che farà sicuramente tremare più di un regime...
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Verranno abbattuti i tiranni, i despoti, e gli stereotipi del potere malsano che li ha fagocitati fino ad ora...


... e a quel punto...forse sarà ripristinata la ghigliottina... chissà... gli italiani sono un popolo strano...

Vedremo...
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Dissenso

MANZONI oppure HERLING , ...MILTON oppure SOLZENICYN...?

Molti in Italia hanno ricevuto, a scuola, perlomeno una infarinatura sulla conoscenza dei nomi legati alla letteratura e alla storia della nazione.
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Non solo...vengono proposti nelle aule scolastiche i nomi di coloro che hanno fatto epoca, degli statisti che a livello internazionale hanno fatto da ago della bilancia nell'incedere degli eventi, e di quei letterati che hanno interpretato con i loro scritti l'essenza contemporanea e il suo divenire.
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Chi non ha mai sentito nominare William Shakespeare ?
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oppure Alessandro Manzoni... o ancora Sartre... o un qualsiasi altro personaggio reso famoso dai suoi scritti, in Europa...?
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Li conosciamo tutti... siamo in grado di apprezzarli o criticarli, in base alle preferenze più o meno politiche verso cui indirizziamo le simpatie di riferimento... così come possiamo tracciare una mappa dettagliata degli eventi storici e politici delle società europee e dei sentimenti che hanno travagliato il vecchio continente nel secolo scorso.
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Siamo quindi informati... anzi informatissimi... su storia e letteratura...
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Conscio di questa nostra cultura europea, mi chiedo però quanti di noi conoscano altri nomi, altrettanto importanti, sia di letterati o di uomini politici.... che di eventi straordinari, che tutti noi abbiamo avuto sotto gli occchi per decenni, senza che ci siano stati lasciati conoscere appieno.
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Mi riferisco ai dissidenti russi della prima metà del 1900, ai poeti e agli scrittori che con la loro penna ci hanno presentato una realtà la cui conoscenza ci sarebbe altrimenti stata negata, e che per questo hanno pagato con decenni di deportazione, di prigione, o addirittura con la vita.
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Sono stati testimoni di un mondo a parte, come scrive Gustaw Herling, e ci hanno resi partecipi di questa realtà, ma nonostante ciò sono quasi tutti relegati ad uno stadio di non conoscenza e di indifferenza neri recessi della italica cultura.
Infatti molti degli scrittori dissidenti della ex Unione Sovietica, condannati e deportati da Lenin prima e da Stalin poi, sono stati testimoni di spezzoni di realtà agghiaccianti, di genocidi sistematici, di stermini pianificati... ma sono tuttora illustri sconosciuti tra le italiche genti.
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Tutti noi conosciamo di nome le Fosse Ardeatine, i campi di sterminio nazisti, Anna Frank e il suo diario, e tutti gli scrittori che giustamente ci hanno dato la possibilità di apprendere ogni argomento che possa gravitare intorno a queste tematiche.
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Ma allora perchè se chiedo a qualcuno :
"Sai raccontarmi qualcosa sulla collettivizzazione delle campagne in Russia, e la conseguente carestia indotta, che ha portato alla morte di milioni di persone negli anni 30 in quel paese ? " ottengo solo imbarazzati silenzi ?
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Proviamo a interrogare qualche studente universitario... domandiamogli se sa chi è Anne Applebaum, o Varlam Salamov, o Dante Corneli... non ci sarà data alcuna risposta su questi veri e propri eroi dimenticati dai più.

Chi dobbiamo ringraziare per essere stati tenuti in questa particolare forma di ignoranza, settaria, circoscritta, mirata... ? ... forse che i genocidi compiuti per decenni in russia dovevano passare sotto silenzio, mentre quelli nazisti no ... ?

Il discorso potrebbe essere allargato ai paesi asiatici che più soffrono l'oppressione comunista a tutt'oggi , Cina in testa, Corea, Filippine, ecc.

Mai sentito nominare Claire Ly ... ?
E Harry Wu...?

Strano... i libri di storia contemporanea che ci propinano a scuola non ne contengono traccia... sarà un errore... non posso pensare che sia stato tutto stralciato ad arte, per falsare la realtà.

Non posso credere che si sia tentato (inutilmente... visto che fortunatamente abbiamo internet ) di occultare gli orrori comunisti, semplicemente cercando di cancellarne le tracce.

Non posso credere che gli odierni Franceschini, o Dalema, o i vecchi rappresentanti dei partiti di governo degli anni precednti si siano trovati d'accordo su cosa dire a riguardo, e cioè niente... nulla...
Se non esiste non ne devi parlare....
Oppure c'è un'altra spiegazione... e se è così vi prego... ditemela... ma siate convincenti... io, quei libri li ho letti.
Dissenso

venerdì 10 giugno 2011

CINA 2011

Leggevo alcune righe del sito “Buongiorno Asia” di Claudio Laudi, quando mi sono trovato di fronte ad affermazioni che mi hanno sconcertato.
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Nell'articolo “la Cina e l'Anniversario” del 7 giugno, si ribadisce a più riprese che l'Occidente non guarda alla Cina nel modo giusto, e in particolare non recepisce la legittimazione che i poteri forti hanno nei confronti del popolo.
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In parole povere, poco importa che esistano diffusamente i Laogai, i tristemente famosi Lager del regime comunista, poco importa se si stia cercando di annichilire l'essenza stessa del Tibet, i suoi abitanti, gli usi e i costumi, oppure se si calpesti impunemente ogni diritto e le libertà individuali...purchè la Cina non si presenti indebolita sulla scena mondiale.
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In pratica, noi non dovremmo guardare alla democratizzazione della Cina in quanto tale, ma prescindendo da quello che è il suo universo globale, immaginando una società strettamente legata indissolubilmente ad una strategia di engagement che possa affrontare grandi sfide economiche e sociali.
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I conflitti intercomunitari latenti, come quelli causati dalle disuguaglianze economiche tra le varie regioni, le dissidenze politiche che mettono in discussione un sistema che deriva da un retaggio culturale basato sui compromessi sociali, e la mancanza di democrazia, rappresentano una involuzione che indebolisce il ruolo geopolitico della Cina stessa in ambito internazionale.
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La critica che leggo su “Buongiorno Asia” è quindi mirata al salvataggio dell'immagine della Cina, come potenza emergente, a cui si suggerisce di aprirsi al suo interno e di cercare nel consesso civile un riscontro rafforzato e contestuale.
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Tutto ciò, non solo per la costruzione di un sistema politico aperto, ma anche per motivi internazionali, perchè possa affermare il suo prestigio mondiale.
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Secondo il mio modesto parere, questa critica appare come una bonaria ramanzina che giustifica quasi l'operato della classe dirigente, in quanto depositaria di un importante compito, e cioè quello dell'affermazione internazionale della Cina, prescindendo dall'appoggio popolare, dalla democrazia, dai diritti umani, dalla tortura, ecc.
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Ancora oggi, a 22 anni di distanza dalla strage di Tiananmen, la polizia in Cina disperde gli studenti che si vogliono aggregare per la commemorazione, oppure priva della libertà coloro che si ergono per urlare il loro desiderio di libertà.
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La censura in rete è all'ordine del giorno.
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Sono molti i casi di violazione dei diritti umani, come quello che riguarda lo scrittore tibetano Tashi Rabten, che è stato condannato dal tribunale del popolo di Ngaba a scontare la pena di quattro anni di carcere.
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Lo scrittore, conosciuto anche con lo pseudonimo di Theurang, è l'autore di numerose pubblicazioni tra le quali “Lettera scritta con il Sangue” e per questa sua attività è stato riconosciuto colpevole di “attività sovversive volte a dividere la Nazione”.
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Le sue accorate denunce delle sofferenze dei tibetani sotto il regime cinese e la sua professione di amore e di lealtà per la patria e la cultura tibetana gli sono costate il carcere.
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Nel 2011 altri tre scrittori tibetani sono stati condannati a scontare una pena di quattro anni di prigione.
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Negli ultimi tempi Pechino ha rinunciato a ogni parvenza di Stato di diritto, ha ricominciato a ricorrere alla violenza bruta contro qualsiasi minaccia la suo potere assoluto.
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Forse le rivolte in Nord Africa e la crisi economica impensieriscono la leadership cinese, al punto da dare il via ad una ondata di terrore comunista di sapore staliniano.
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L'artista dissidente Ai Weiwei è stato arrestato per aver dichiarato :
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Viviamo in un boom economico che accresce gli standard di vita a molti, ma dimoriamo negli abissi della storia in termini di libertà artistica, di espressione, e di istruzione”.
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Ricordo a chi legge che il premio nobel per la pace, Liu Xiaobo, è stato arrestato lo scorso 8 ottobre.
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Il movimento religioso chiamato “Falung Gong” denuncia da anni le persecuzioni e le torture subìte dalla polizia cinese.
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I prigionieri politici incarcerati hanno raggiunto le mille unità per ogni singolo anno a partire da tre anni addietro ad oggi, mentre sono cessati i rilasci di coloro che dovrebbero invece essere liberati.
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Le pene giudiziarie comminate a coloro che esprimono un atteggiamento di dissidenza sono aumentate da quattro anni ad almeno dieci.
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Potrei citare decine se non centinaia di esempi in cui le persone che si sono scontrate, anche solo su piano dialettico, col regime comunista, sono letteralmente sparite nel nulla.
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Un nome per tutti : Gao Zhisheng, torturato per 50 giorni (l'anno scorso) prima di svanire come neve al sole.
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Amnesty International ha chiesto di sapere cosa sia accaduto a Yang Hengiun, un noto blogger e commentatore politico.
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Ex diplomatico di nazionalità australiana ma nato in Cina, il blogger ha telefonato all'amministratore del suo blog dall'aeroporto di Guangzhou, dicendo di essere pedinato da tre uomini. 
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Da allora si sono perse le sue tracce e si teme che sia stato arrestato.
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Di fronte alle proteste del governo australiano, le autorità cinesi hanno affermato di non sapere dove si trovi Yang.
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Decine di attivisti per i diritti umani, blogger e utenti di Twitter sono stati arrestati, imprigionati o tolti dalla circolazione solo per aver invocato una mobilitazione come quelle dell'Africa del Nord e del Medio Oriente.
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Lunedì 28 marzo un altro noto blogger, Ran Yunfei, arrestato un mese prima, è stato incriminato per "incitamento a sovvertire i poteri dello stato".
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Un terzo blogger, Gu Chuan, è detenuto a Pechino e rischia di essere torturato.
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Tutto ciò non ha impedito che si corresse il Gran Premio di Formula 1 nell'Aprile scorso, così come lo svolgimento delle ultime Olimpiadi.
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Tutto ciò nel silenzio generale dei media che, anzi, si sono preoccupati di immortalare il Presidente cinese Hu Jintao che stringeva la mano al nostro presidente Giorgio Napolitano, e a Silvio Berlusconi, durante la sua visita l'anno scorso.
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Come mai, a questo regime non vengono applicate le stesse sanzioni che sono state ora messe in atto per la Libia ?
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Quello cinese è lo stesso regime che uccide, tortura, soffoca nel sangue le ribellioni, e che impone una dittatura feroce e sanguinaria, né più e né meno che quello libico, al cui raìs poco tempo fa veniva stretta la mano, sempre dai nostri politici di spicco.
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Non sarà che gli interessi economici abbiano un peso superiore rispetto ai diritti umani ?
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Non sarà che le poltrone su cui siedono i politici, non solo italiani, sono l'espressione di un trust economico e massone attraverso cui si snodano interessi che devono, da questi, essere fluidificati nel loro percorso ?
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Dove sono gli sbandieratori “pacifisti” delle bandiere multicolori, in difesa dei diritti umani ?
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Coma mai D'Alema non ha organizzato folle di oceanici contestatori, come in occasione dei raduni anti-premier ?
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Non sarà che l'essenza vera delle bandiere multicolori (le cosiddette bandiere della pace) sia, in realtà, snaturata e metamorfizzata, riducendosi ad una parafrasi della più comune e insanguinata bandiera rossa ?
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I due estremi che si toccano : la bandiera rossa che è lorda di sangue innocente si modifica e si erge a paladino di una realtà che riflette la sua stessa dinamica esistenziale.
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Come a dire che il boia accarezza dolcemente il collo che deve decapitare, sussurrando parole di conforto e simulando compassione.
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.E intanto nessuno dei nostri politici ha speso una parola a ricordo delle vittime di Tiananment...
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Anzi, chissà, forse qualcuno dei nostri politici ha già in programma una visita amichevole in Cina, o da Putin, ora che il loro ex amico Gheddafi è caduto in disgrazia...
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Dissenso
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venerdì 3 giugno 2011

JOSEPH KONY

Chi, tra quanti leggono il blog, sanno chi è Joseph Kony ?
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Quante persone hanno un pur vaga idea di chi possa essere questo personaggio ?
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Eppure tutti sanno chi è Ruby (l'amichetta di Berlusconi), così come pochi tra noi sono disinformati sulle news del gossip nazionale, e non solo !
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Come mai, invece, pochissimi riconoscono (come dovrebbero, al solo sentirlo nominare) questo barbaro assassino, e le nefandezze che ha compiuto e che sta ancora impunemente mettendo in opera ?
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Forse perchè in Europa, e in particolar modo in Italia, la disinformazione impera e prolifera ?
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Sappiamo solo ciò che i media ci permettono di conoscere, e che lasciano trasparire dopo che il filtro loro imposto dai politici ha permesso l'osmosi controllata delle notizie da diffondere.
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Viene trattenuto e filtrato tutto quello che non porta immediati vantaggi ai politici di turno, e poco importa se tra le notizie che sarebbero da diffondere ci sono, appunto, quelle riguardanti Joseph Kony.
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I bambini soldato, gli stupri, le stragi etniche, e tutte le violenze che da anni si ripetono in Africa, ad opera di Kony, non trovano un giusto riscontro di diffusione mediatica che permetta di rallentarne, perlomeno, la continuità.
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Gli assassini hanno la complicità degli organi di stampa europei, che passano sotto silenzio le loro nefandezze privilegiando le strategie di marketing commerciale, secondo le quali devono essere pubblicate solo notizie che catalizzano le simpatie (e gli acquisti) dei lettori.
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Notizie frivole, poco impegnative, e superficiali, su cui però può scatenarsi una caccia al lupo generale, come nel caso della vita privata di Silvio Berlusconi.
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Intanto, in Africa, si continua a morire.
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Ora vi dirò chi è Joseph Kony, uno dei personaggi più ignorati dalla nostra stampa e dai media in genere.
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Joseph Kony, si proclama il "portavoce" di Dio e medium dello Spirito Santo, del quale gli Acholi ritengono Kony una sua manifestazione.
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Gli Acholi sono un popolo appartenente al ceppo etnico dei Nilotici e sono originari dell'area chiamata Bahr el Gazal, nel sud del Sudan.
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L'LRA ed i suoi dirigenti sono stati accusati dalla Corte Penale Internazionale di aver attuato numerose violazioni dei diritti umani, compresi l'omicidio, lo stupro, il rapimento, le mutilazioni, la riduzione in schiavitù sessuale di donne e bambini, ed il costringere i bambini a partecipare alle ostilità (come bambini-soldato).
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E' stato accertato il rapimento di circa 60 mila persone ( di cui 30 mila bambini), per obbligarle a combattere nelle sue fila.
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Ai bambini viene imposto di uccidere i genitori come rito di iniziazione, poi sono impiegati come soldati nella lotta armata, mentre le bambine diventano schiave del sesso nelle alcove dello Stato maggiore del Lra.
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I più deboli vengono ammazzati come bestie a colpi di bastone.
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Il LRA rappresenta una piaga ultradecennale che incombe sulla regione di confine tra Uganda, Congo, Sudan e Repubblica Centrafricana.
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Partito come ribelle contro il governo-truffa dell’ugandese Museweni, Kony si è presto rivelato un fanatico delirante amante di tattiche sanguinarie, capace di fare migliaia di morti nella regione e di produrre un numero impressionante di profughi mentre si spostava nella zona di confine tra quattro paesi africani.
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Kony nacque nel 1961 ad Odek, un villaggio ad est di Gulu, nel nord dell'Uganda.
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Non portò a termine le scuole superiori, e si mise in evidenza dall'età di 25 anni, quando nel Gennaio del 1987 entrò a far parte di uno dei vari gruppi millenaristi che nascevano nell'Acholiland in seguito alla popolarità dell'Holy Spirit Movement della profetessa Alice Auma, sua cugina.
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Nel 1986, nel nord dell'Uganda, era scoppiato un conflitto originato dal risentimento della popolazione di etnia Acholi per l'ascesa al governo di Yoweri Museveni in seguito alla sconfitta del loro rappresentante, l'ex presidente Tito Okello.
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Kony, come Alice Auma, dichiarò di essere un medium.
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Il primo spirito da cui disse di essere guidato era quello di Juma Oris, che era stato ministro nel governo di Idi Amin Dada (il famoso cannibale che mangiava il cuore dei suoi nemici) e che, successivamente, aveva guidato il movimento di ribellione West Nile Bank Front (WNBF) nel nord-est dell'Uganda.
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Il numero di mogli di Kony, che sicuramente è poligamo, non è precisato : alcune fonti arrivano a contarne oltre 60.
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Si dice che Kony compia rituali magici per proteggere i propri soldati, sostenendo che le pallottole prima di ferirli si trasformerebbero in acqua.
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Uno dei ribelli fuggiti dai campi di Kony ha affermato:
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È una strana religione, quella cui Kony si professa fedele : la Domenica prega il Dio dei Cristiani, recitando il rosario e citando la Bibbia, ma osserva anche il Venerdì, con la preghiera di Al-Jummah, come i Musulmani.
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Festeggia il Natale, ma rispetta anche il digiuno di 30 giorni durante il Ramadan e proibisce che si consumi carne di maiale.
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Il movimento si è guadagnato una reputazione generalmente molto negativa : si ritiene che oltre alle gravi violenze contro i civili, Kony abbia rapito circa 20.000 bambini, a partire dal 1987, per renderli soldati o schiavi sessuali dei capi ribelli.
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Dal 6 ottobre 2005 la Corte Penale Internazionale ha emesso mandati di cattura per cinque membri dell'LRA accusati per crimini contro l'umanità.
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Il giorno successivo il ministro ugandese della giustizia, Amama Mbabazi, ha rivelato che tra i membri incriminati c'erano Kony e il suo vice Vincent Otti (ucciso nell'ottobre 2008 dallo stesso Kony, per divergenze sui negoziati di pace).
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La settimana successiva, il 13 ottobre, il Procuratore Generale della Corte, Louis Moreno Ocampo ha rivelato dettagli sull'incriminazione di Kony.
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I capi di accusa sono 33, dodici dei quali per crimini contro l'umanità che comprendono :
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omicidio, riduzione in schiavitù, schiavismo sessuale, stupro.
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Altri ventuno, rubricati tra i crimini di guerra, comprendono omicidio, maltrattamenti e attacchi intenzionali di civili, saccheggio, induzione allo stupro, rapimento e sfruttamento di bambini.
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Il 12 novembre 2006 Jan Egeland, sottosegretario dell'Onu per gli affari umanitari ebbe un colloquio con il capo del LRA.
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Al termine dell'incontro Kony dichiarò all'agenzia Reuters :

"Non abbiamo nessun bambino. Abbiamo solo combattenti".

La campagna di arruolamento di Kony si svolge in maniera sistematica e spietata :
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Kony arriva in un villaggio, lo saccheggia, lo rade al suolo, rapisce gli uomini e i bambini più in salute per usarli come soldati, e le bambine per usarle come schiave o come concubine.
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I più deboli vengono ammazzati come bestie a colpi di bastone (i proiettili sono troppo preziosi per essere usati contro vittime inermi).
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Spesso, come esecutori di queste stragi vengono scelti proprio i bambini che sono costretti a uccidere i propri genitori, gli amici, i vicini di casa.
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Negli ultimi diciotto mesi, denuncia Human Right Watch (Hrw), gli uomini di Kony hanno effettuato 697 rapimenti (tra cui circa 250 bambini di età inferiore o poco superiore ai dieci anni) hanno ucciso 255 civili e provocato fughe di masse dai villaggi colpiti dalle devastazioni del Lra.
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Operano in Uganda, in Sudan, in Repubblica Centrafricana ma l'area più colpita dalle incursioni di Kony è la provincia nordorientale del Congo (Drc) Bas Uele.
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The Enough Project (Enough), un'organizzazione non governativa che lotta per la prevenzione dei genocidi e dei crimini di guerra, ha documentato (in un periodo monitorato tra l'aprile del 2009 e il maggio del 2010) cinquantuno attacchi separati nel Bas Uele, 105 morti, 570 rapimenti (tra cui quelli di 52 bambini), 58 mila profughi interni.
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La caccia all’esercito di cristiani fanatici continua senza attirare troppo l’attenzione dei media occidentali, anzi, probabilmente, passa sotto traccia proprio per l’inclinazione religiosa.
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Infatti, se operassero in nome di Allah, la loro esistenza impegnerebbe tutti i giorni le prime pagine dei media stessi, mentre accade invece che ai loro massacri sia data molta meno evidenza che alle gesta di un qualsiasi estremista islamico.
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Intanto, le testimonianze raccolte da HRW (Human Rights Watch), raccontano di bambini addestrati a un’obbedienza cieca: devono uccidere i coetanei che tentano la fuga e partecipare in prima linea agli assalti ai villaggi.
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Dalle informazioni raccolte, risulta che almeno 42 bambini sono stati uccisi da coetanei negli ultimi due anni, ma la cifra è verosimilmente più alta.
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I piccoli subiscono una sorta di lavaggio del cervello per far loro dimenticare la famiglia e gli amici e, soprattutto, perdere ogni senso del valore della vita umana.
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Sono loro, secondo i testimoni, i più spietati cui è ordinato di picchiare e uccidere.
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Nel rapporto è raccontata la storia di Osanna, una diciassettenne congolese che si ribellò al comandante cui era assegnata.
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La punizione fu una morte atroce: appesa per i piedi e uccisa a bastonate in testa dagli altri bambini rapiti dal suo villaggio, inclusa la sorella di 12 anni.
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Chi riesce a scappare convive con un trauma inguaribile.
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Non sono più lo stesso”, ha raccontato un ragazzo di 15 anni che ha trascorso otto mesi con il LRA :
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Penso spesso a tutte le persone che ho ucciso e non riesco a dormire.
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Non dimenticherò mai quello che mi hanno fatto fare”.
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La protezione dei civili è inadeguata né ricevono aiuti umanitari”, ha detto Anneke Van Woudenberg di HRW, “la campagna di reclutamento del LRA va avanti e le prove confermano che dietro queste atrocità c’è Kony.

I governi dei Paesi interessati e le Nazioni Unite devono fare di più per contrastare le milizie”.
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La missione Onu in RDC (Monusco) ha 19mila soldati nel Paese, ma solo mille a Nord, dove imperversano i ribelli.
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Il distretto di Bas Uele è completamente abbandonato.
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Lì gli attacchi sono frequenti : da marzo 2009 a giugno del 2010 sono state catturate almeno 375 persone, di cui 127 minorenni tra i 10 e i 15 anni.
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Tra l'altro, una gran parte delle armi che uccidono in Africa sono di fabbricazione italiana.

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Di questo però non si parla... guai a toccare gli enormi interessi di questo commercio immondo e miliardario, che si sviluppa sulla pelle di migliaia di creature innocenti.
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I media e i giornalisti che dovrebbero fare da cassa di risonanza per tutto ciò...dove sono ?
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Forse non esistono...si sono trasformati in relatori di comunicati già scritti, si sono metamorfizzati in indegni scribacchini che scarabocchiano qualsiasi cosa gli venga imposto sotto dettatura...
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E intanto, in Africa, come già ribadito prima, si continua a morire...
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Dissenso


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