lunedì 31 ottobre 2011

LE MINE ANTIUOMO

L'Italia è stata fino ai primi anni Novanta, in modo particolare per mezzo dell'industria "Oto Melara", uno dei principali Paesi produttori di mine terrestri e anti-uomo.
.
La produzione di tali mine antiuomo, oggi, in Italia, è stata proibita, a partire dal 1997, anno in cui il nostro Paese si è dotato di una Legge ( la 374 del 29/10/97 ) e in cui ha aderito e firmato il trattato di Ottawa ( del 2/12/97), successivamente ratificato con la legge 106 del 23/04/1999.
.
La legge, oltre che definire ampiamente le caratteristiche delle mine antiuomo e di quelle anticarro, ne bandisce la ricerca tecnologica e il trasferimento di brevetti, oltre che sancire severe sanzioni, civili e penali..
.
Inoltre, ha abolito ogni regime di segretezza militare o di Stato sulle mine terrestri, ed ha reso obbligatoria la distruzione delle scorte entro cinque anni dall'entrata in vigore della legge. .
.
L'Italia, nel 1997, aveva stoccato nei suoi arsenali militari 7 milioni di mine antiuomo.
.
Nel gennaio 2003 l'Italia annunciò, come previsto dalla Convenzione di Ottawa, di aver ultimato la distruzione delle scorte delle mine antiuomo.
.
Ad oggi, 156 Paesi hanno aderito al Trattato.
Tra i 39 Stati che mancano all’appello ci sono le maggiori potenze militari mondiali, quali Cina, Russia, Stati Uniti, Finlandia, India, Pakistan, Israele, Marocco, Tunisia, Egitto e Libia, anche se a onor del vero, alcuni di questi Paesi “de facto” rispettano gli obblighi del Trattato.
.
Dei 50 Paesi che producevano mine nei primi anni '90 solo 14 persistono oggi nella politica di proliferazione di questi ordigni di morte, e cioè :
.Usa, Cuba, Russia, Egitto, Iran, Iraq, Burma, Cina, India, Corea del Nord e del Sud, Pakistan, Singapore e Vietnam.
..
Molte terre sono state sminate e restituite ad un uso produttivo, ma rimangono ancora 66 paesi contaminati.
.
Tra le maggiori aziende produttrici di mine antiuomo in ambito mondiale vi sono: Singapore Technologies Engineering (di Singapore), le americane Alliant Techsystems, General Dynamics (la produttrice dell'F16), Raytheon , Lockheed Martin, Eads.
.
Anche le banche sono presenti e attive, o lo sono state, come finanziatori, in questo turpe mercato.
.
Gli Istituti di credito maggiormente implicati sono : AXA, Dexia, Fortis, KBC, e non ultima la ING, famosa per aver introdotto in Italia il famoso “conto arancio”.
.
Ciò significa che per ogni centesimo di interesse che potremmo aver maturato in un rapporto bancario con uno di questi Istituti, potrebbe essere intriso del sangue di qualche arto dilaniato a causa dello scoppio di una mina antiuomo, che magari ha colpito dei bambini innocenti.
.
Ubi, il 4° gruppo bancario italiano, compra azioni di aziende produttrici di armi, attraverso i fondi comuni venduti ai consumatori, come ad esempio il fondo Ubi Pramerica Portafoglio Aggressivo.
.
Nel 2008 il fondo ha investito un milione di euro in armi “controverse” grazie alle partecipazioni in Lockheed Martin (mine antiuomo, cluster e armi nucleari), Bae Systems e Boeing (armi nucleari).
.
Un altro insospettabile finanziatore italiano di Bae Systems (produzione di armi nucleari e bombe a grappolo) è stato Intesa San Paolo, tramite il fondo azionario Eurizon Europa nel quale ha investito 8 milioni di euro.
.
Gli investimenti maggiori, però, sono di Unicredit, che a Bae Systems ha dato, come investimento, ben 39 milioni di euro.
.
L'Italia è stata, in passato, anche una delle maggiori produttrici internazionali delle famigerate mine antiuomo.
.
Una delle punte di diamante della sua produzione di morte è stata la realizzazione della “TC6”, un ordigno dal potere distruttivo devastante, una mina antiuomo che ancora oggi continua a mietere vittime nel mondo, costruita e commercializzata dalla Fincantieri e dalla Tecnovar italiana.
.
.
La sua scheda tecnica recita :
.
" Sono difficili da individuare e da disinnescare.
.
Il metal detector non funziona in quanto non hanno componenti di metallo.
.
Rimangono attive per anni.
.
In Afghanistan, nella guerra degli integralisti islamici contro la coalizione occidentale, la maggior parte degli ordigni usati sono proprio le mine tc6 modificate, di costruzione italiana.
.
Ecco come può accadere, che i nostri combattenti per la pace impegnati in missioni all'estero, siano oggi uccisi da ordigni di fabbricazione italiana.
.
Le altre aziende nazionali che hanno interpretato un ruolo dalla responsabilità devastante, come produttori di mine antiuomo, e di cui noi tutti ci dobbiamo vergognare sono :
.
la Valsella meccanotecnica spa di Brescia, e la Sei spa (società esplosivi industriali) di Brescia.
.
~ ~ ~
. 
Propongo ora, di seguito, alcuni stralci di articoli relativi al problema delle mine antiuomo, desunti da quotidiani o da altre fonti mediatiche.
.
Corriere della Sera
(18 settembre 2009)
.
"Il primo dei problemi ancora da risolvere è l' uso persistente di mine da parte dei paesi che non hanno aderito al trattato di Ottawa.
.
In cima alla lista nera ci sono India e Pakistan :
.hanno disseminato migliaia di ordigni in Kashmir.
.
Lo stesso ha fatto la Russia in Cecenia.
.
Una delle questioni maggiori è poi che fra le nazioni che non hanno aderito a Ottawa ci sono presenze "pesanti" come quelle di Cina, Russia e Stati Uniti, tre fra i maggiori produttori mondiali."
.
Croce Rossa Internazionale.
.
Da un'indagine realizzata in Afghanistan sui feriti delle mine antiuomo si evince che la maggioranza delle vittime delle mine sono civili.
.
Solo il 13% dei feriti era costituito da militari.
.
Le vittime delle mine erano state colpite per l'8% durante il gioco, per il 20% durante il lavoro nei campi, per il 15% durante i viaggi, per il 4% durante lo sminamento, per il 38% durante attività non militari; il 2% degli intervistati non ha risposto.
.
Dal blog : Asini che volano...
19 maggio 2011 - Leonardo Iacobucci
.
Innanzitutto ricordiamo una vicenda a caso del nostro glorioso passato:
.
migliaia di civili curdi sono morti sulle mine italiane indiscriminatamente “seminate” in Kurdistan dalle truppe irachene.
A denunciarlo e’ l’organizzazione per i diritti umani “Middle East Watch” con un documento basato sulle ispezioni in 15 grandi campi minati nelle regioni di Sulaymania, Dohuk ed Erbil, nel Kurdistan indipendente.
.
La devastazione causata dalle mine è attribuibile in parte alla leggerezza dell’Italia ed all’approccio venale con il quale ha esportato le mine”, si legge testualmente nel rapporto che porta il suggestivo titolo “morte nascosta”.
.
La maggior parte delle mine, prosegue il documento, sono state vendute in grande quantità agli iracheni dalla “Valsella Meccanotecnica Spa di Brescia”, negli anni 1980-88.
.
WikiLeaks
.
Per tornare al presente invece, occorre dire che sono italiane molte delle mine che esplodono ogni giorno sotto i blindati Nato, così come sotto i passi dei soldati…italiani compresi.
.
Un gigantesco cortocircuito, che emerge dagli oltre 90mila documenti militari Usa, diffusi dal sito di controinformazione WikiLeaks.
.
Migliaia sono i rapporti che parlano di Italia, e di questi, centinaia sono i resoconti di pattuglie o unità di artificieri, che parlano di una sola cosa: mine,mine italiane e congegni artigianali ma micidiali, gli Ied («Improvised explosive devices»), fabbricati dai taleban con i nostri stessi ordigni.
.
Abbiamo reso un grande servizio all’Afghanistan :
prima imbottito di TC-6 («le Ferrari dell’esplosivo anti-carro», stando agli esperti), poi percorso dai nostri blindati.
.
Le strade afghane parlano di Italia a ogni chilometro.
.
Morti e crateri inclusi.
.
La mina che ha fatto saltare il Lince in Afghanistan (2010), causando la morte di due alpini italiani e il ferimento grave di altri due, è stata costruita in Italia: è una Tc6, della Tecnovar Italiana Spa.
.
~ ~ ~
.
L'ipocrisia è il fattore concomitante che unisce tutti i paesi che per anni hanno prodotto le mine, e che continuano a immetterle sul mercato militare sia ufficiale che non convenzionale.
.
In particolare gli ipocriti sono proprio coloro che quotidianamente sventolano pubblicamente un vessillo di protesta contro le disuguaglianze sociali, o che si agitano sbandierando enfaticamente contro le tirannie, oppure che scendono in piazza contro tutto e tutti.
.
Le famose bandiere multicolori della Pace, che si sono viste a migliaia nelle piazze italiane, in occasione di adunate oceaniche organizzate dalle sinistre, a costituire un popolo demagogicamente manipolato e indirizzato, rappresentano in realtà proprio lo stereotipo stesso dell'ipocrisia.
.
Mai, infatti si sono svolte manifestazioni compatte, in Italia, organizzate da quella sinistra manipolatrice che guidando masse popolari di scontenti, avrebbero dovuto sfidare le multinazionali della morte, contro le mine antiuomo e le armi in genere.
.
In realtà, la sinistra, mentre monopolizzava la simbologia della bandiera della pace, come se questa tematica le appartenesse come appannaggio esclusivo, dimostrava con i fatti che le sue priorità erano altre, coincidenti con la brama di potere e il mantenimento di quelle poltrone a cui erano tanto attaccati.
.
Mai è stato fatto uno sciopero della fame contro le mine antiuomo.
.
Mai i centri sociali, così determinati nel loro ruolo di depositari della verità, hanno sfasciato i simboli del potere commerciale legato alle armi e alle multinazionali della morte.
.
Mai i “girotondini”, si sono impegnati in proposizioni politiche determinate a esprimere una ferma condanna dei mercanti di morte nostrani, nei loro caroselli mediatici dal sapore squisitamente pubblicitario.
.
L'Italia è ancora oggi uno dei leader mondiali nel settore produttivo di armamenti.
.
Il fattore economico (rilevante) sembra essere il solo aspetto preso in considerazione dai nostri politici.
.
L'aspetto etico e quello morale, legati indissolubilmente alle conseguenze di queste produzioni, e cioè ai feriti, ai morti, alle devastazioni, ai lutti, alle famiglie distrutte, sembra non interessare la dirigenza del Paese, che si colloca tra i primi posti in classifica come seminatore di morte.
.
Io, per questo, mi vergogno di essere italiano !
.
Altro che 150° dell'Italia ... i nostri padri fondatori sarebbero molto delusi se vedessero come siamo caduti in basso !
.
Non vedo e non sento proteste di alcun tipo al riguardo.
.
Né dagli scranni del centro destra, né dai “paladini della Pace”, né dagli ex comunisti...
.
Voglio ricordare a tutti che le mine antiuomo sono il mezzo più subdolo attraverso cui si continuano a sterminare civili innocenti anche dopo che i conflitti sono terminati.
.
I bambini sono tra coloro che, all'improvviso, ne subiscono le tragiche conseguenze.
.
...
Mutilazioni orrende, vite rovinate, dolore, morte … questo è quanto vendono le maggiori potenze mondiali, senza che nessuno, Onu compresa, intraprenda iniziative o emani sanzioni !
..
Fino a ieri l'Italia vendeva armi a Gheddafi, nel silenzio ipocrita generale.
.
Fino a quando lasceremo governare dei politici che non hanno alcun rispetto per la vita umana ?
.
~ ~ ~
.
Dissenso
.

venerdì 28 ottobre 2011

YEMEN : COMUNISMO E ISLAM

.
Prima di iniziare un qualsiasi discorsi sulla odierna situazione yemenita, è necessario soffermarsi su alcuni cenni storici della sua storia recente.
.
Nel 1969 una guerra civile portò alla costituzione della Repubblica democratica popolare dello Yemen meridionale.
.
La data di proclamazione è quella del 1 dicembre 1971, a seguito della concessione dell'indipendenza da parte del Regno Unito, ma già dal giugno del 1969 l'ala Marxista del Fronte di Liberazione Nazionale Yemenita aveva preso il potere.
.
Lo Yemen del sud, conosciuto come protettorato britannico sotto il nome di Federazione dell'Arabia Meridionale, divenne così Repubblica Democratica Popolare dello Yemen, di ispirazione marxista.
.
Tutti i partiti vennero conglobati in un unico Partito Socialista Yemenita, fu instaurata di fatto una dittatura comunista, e furono allacciati rapporti con Russia, Cina, e Cuba.
.
I due stati yemeniti (nord e sud) mantennero buoni rapporti, con alti e bassi, nonostante le divisioni politiche, fino alla riunificazione dei due paesi, che coincise con la creazione della “ Repubblica dello Yemen “, nel 1990.
.
Il Presidente Ali Abdullah Saleh ne divenne Presidente nel 1978, instaurando una dittatura militare, che si è protratta fino ai giorni nostri.
.
Nelle piazze dello Yemen, oggi va avanti la protesta popolare contro il presidente Ali, al potere appunto, da 32 anni.
.
Pochi giorni fa, migliaia di manifestanti yemeniti, sono scesi in strada nella capitale Sanaa, alla notizia della cattura del colonnello libico Muammar Gheddafi, e galvanizzati dalla caduta del dittatore, hanno chiesto a gran voce l'allontanamento del Presidente Ali Saleh.
.« La morte di Gheddafi ha galvanizzato tutti i rivoluzionari nel mondo. In particolare nello Yemen. » ha commentato Walid al Ammari, uno dei portavoce dei giovani dimostranti.
.
« Al potere da 33 anni, Saleh deve trarre la lezione dalla fine di Gheddafi. Alla fine, il raìs che aveva chiamato i libici topi è stato preso come un topo. »

Nelle vie di Sanaa, i dimostranti hanno scandito slogan come " ogni dittatura finisce" e "Alì, il tuo turno è arrivato come quello di Bashar", riferendosi a lui e al feroce presidente della Siria (Bashar al Assad).
..
La dittatura nello Yemen ha costretto le donne ad una vita di schiavitù e di sottomissione all'uomo, costringendole a subire una tradizione impregnata di violenza.
.
La gestione di Alì Abdullah Saleh, fin dalla sua ascesa al potere, ha condizionato la crescita economica dello Stato yemenita.
Ogni tipo di coltivazione è stata sostituita da quella dello qat, una pianta che contiene un alcaloide dall’azione stimolante, che provoca euforia e perdita di appetito, oltre a creare dipendenza.
.
La sua masticazione è incentivata in particolare tra i militari perché mantiene attivi anche per 48 ore, senza bisogno di ricorrere al cibo.
.
La sua assunzione, una volta destinata solo ai ceti più abbienti, è diventata di dominio pubblico.
.
Un’intera popolazione mastica costantemente le foglie di qat :
..
i bambini nelle occasioni di festa, i lavoratori durante la pausa pranzo dalla quale non fanno più ritorno, i poveri per controllare i morsi della fame, i politici e i filosofi per incentivare il rilassamento e le riflessioni e le discussioni.
.
E'  il modo migliore per sottomettere in modo consenziente una popolazione gestendone le forze.
.
La dittatura di Saleh ha impoverito completamente lo Yemen, una volta famoso per la coltivazione di caffè, al punto che la popolazione ora vive sul filo della soglia di povertà.
.
Questo è uno dei motivi per cui il popolo è sceso in piazza.
.
Inoltre la cultura tradizionalista dello Yemen ha inciso in modo violento sulla popolazione stessa, poiché ogni tipo di potere è accentrato esclusivamente nelle mani dei soli uomini.
.
Le donne sono relegate infatti ai margini della società, della famiglia stessa, della scala sociale, e non possiedono alcun tipo di diritto.
.
Nello Yemen le donne sono di proprietà dell’uomo che ne svolge il ruolo di guardiano e padrone, mentre loro non possiedono alcuna autonomia legale.
.
La violenza domestica non è reato, e il tasso di mortalità legata al parto è altissima.
.
Le donne non possono uscire di casa, se non in casi rarissimi, e solo se accompagnate dal guardiano, e coperte completamente dal velo.
.
Quotidianamente sono relegate in cucina insieme alla servitù, e il loro compito è meramente riproduttivo, in quanto la loro maggiore funzione è quella di sfornare figli in quantità.
.
Il controllo delle nascite non è consentito, in quanto minerebbe la virilità maschile.
.
Il matrimonio infantile è accettato e incentivato, e non è raro che bambine di otto o dieci anni sposino uomini di 28 o 30 , tanto che un quarto delle donne yemenite si sposano prima dei 15 anni di età.
.
L'integralismo islamico, mentre da un lato si oppone ai militari dell'esercito governativo per mezzo dei miliziani filo-qaedisti, dall'altro è contro le rivendicazioni femminili, poiché afferma che lo stesso profeta Maometto, all'età di 53 anni, ha preso in moglie Aisha, consumando il matrimonio quando lei aveva nove anni.
.
La presenza di fanatici del terrorismo islamico è radicata sul territorio yemenita, e lo dimostrano alcuni recenti episodi, balzati agli onori della cronaca internazionale.
.
Si tratta dei raid compiuti dalle forze statunitensi, per mezzo di droni, nel sud del Paese, a seguito dei quali sono stati uccisi sette esponenti di rilievo dell'organizzazione Al Qaeda, come il figlio dell'imam americano, Anwar Al-Awlaki, e il capo del settore mediatico del gruppo terroristico.
.
Anwar Al-Awlaki è stato uno degli ispiratori dei più odiosi fatti di sangue degli ultimi anni, come gli attentati terroristici alle Twin Towers, e le bombe al porto di Aden nel 2000 contro la nave americana Cole.
.
Le manifestazioni popolari e studentesche contro il Presidente Ali Saleh proseguono nonostante la dura repressione a cui ricorre il regime, facendo uso di armi e di munizioni vere.
.
Pochi giorni fa la Polizia ha sparato sulla folla, uccidendo 6 manifestanti, durante una protesta popolare attraverso cui si chiedevano le dimissioni del Presidente Ali.
.
In una nota diffusa alcuni mesi fa, il Consiglio di Coordinamento della Rivoluzione Giovanile per il Cambiamento (CCYRC), chiede alla comunità internazionale – alle Nazioni Unite, alla Commissione europea, alla Lega degli Stati Arabi, ai Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), così come alle organizzazioni per la difesa dei diritti umani e dei diritti civili di tutto il mondo – di porre un freno agli irresponsabili e barbari massacri perpetrati dalla forze di sicurezza e dall'esercito del Presidente dello Yemen, Ali Abdullah Saleh.
.
Il CCYRC, si dice anche profondamente indignato e preoccupato per la sorte e la sicurezza dei molti dimostranti pacifici arrestati che aspirano ad un futuro migliore per un nuovo Yemen, libero dal terrorismo e dalla dittatura.
.
Gli studenti chiedono semplicemente libertà, democrazia, eguaglianza e una vita migliore.
.
Le donne chiedono condizioni di vita più umane, maggiori diritti umani, così come afferma l'attivista yemenita Tawakkul Karman, a cui è stato assegnato l'ultimo Nobel per la pace, insieme ad altre due donne, la Presidente liberiana Ellen Johnsonn Sirleaf e la sua connazionale Leymah Gbowee.
.
.
Il regime yemenita ha però risposto con ulteriore arroganza e brutalità, per mezzo degli uomini delle forze di sicurezza, disperdendo a colpi di pietre e di bottiglie di vetro il corteo di donne che manifestava per festeggiare le assegnazioni dei Premi Nobel.
.
Karman ha chiesto all'Onu di congelare il patrimonio immobiliare all'estero del Presidente Ali, e di restituirlo al popolo yemenita, suo legittimo proprietario.
.
Il dittatore è infatti accusato di aver usato le risorse yemenite senza alcun pudore, a suo esclusivo vantaggio, per oltre 30 anni, a discapito della crescita economica del Paese, impedendo lo sviluppo e gli investimenti stranieri.
.
Mentre un terzo dei 24 milioni di yemeniti soffrivano la fame, il Presidente comprava immobili, come gli appartamenti a Washington in cui hanno vissuto i suoi figli e nipoti durante gli studi universitari.

 La donna è comunque l'oggetto cui sembra puntare il demone di un delirio crudele e dissacrante che consacra il ruolo femminile entro abissi di nefandezze inaudite.
.
Solo il 31 % delle bambine è iscritta alle scuole elementari, mentre alle scuole medie la percentuale scende al 24.
.
Il risultato è che il 67 % delle donne sono analfabeta.
.
Nello Yemen la violenza in famiglia non è reato.
.
E' applicata la pena della lapidazione per l'adulterio.
.
Le donne restano minorenni a vita e a prendere le decisioni per conto loro è un guardiano che può decidere di darle in matrimonio quando sono ancora bambine.
.
Il Corano sancisce che il matrimonio è un contratto sociale, e non un sacramento, per cui, in caso di divorzio, la sposa deve adempiere agli obblighi di risarcimento economico verso il marito, per la dote da questi versata.
.
Lo Yemen è al secondo posto in classifica, dopo l'Afghanistan, per tasso di malnutrizione.
.
L'imposizione del velo, dello jilbab, del khimar e dell niqab, per coprire il volto, è una regola dalla quale non ci si può esimere.

Uomini e donne hanno spazi separati e distinti, anche all'interno del nucleo familiare, in cui le femmine mangiano separatamente dai maschi.
.
Nello Yemen è praticata la “infibulazione” che consiste nella mutilazione dei genitali femminili.
.
Questa pratica si articola in alcune differenze, che vanno dall'incisione della sola punta del clitoride, fino al taglio più invasivo, insieme a quello delle piccole labbra, per arrivare all'asportazione completa, oltre che ai due terzi delle grandi labbra.

La vulva viene poi cucita ai lati, che vengono uniti tra loro con suture in seta o con spine, chiudendo così l’accesso vaginale tranne che per una piccola apertura, ricavata con l’inserimento di sottili pezzetti di legno o da una cannuccia di giunco, per consentire la fuoriuscita dell’urina e del sangue mestruale.
.
L'insieme di queste aberrazioni stringe la donna in una ferrea morsa di violenza, imprigionandola tra le sopraffazioni di un comunismo radicato a tutti i livelli della società yemenita e gli eccessi di un male profondo che la soffoca inesorabilmente : l'islam estremista e integralista.
..
Il popolo dello Yemen, oggi, detestando questa realtà e questa situazione, ricorre alla protesta di piazza, con i suoi studenti, i giovani, e soprattutto le donne, ma la repressione del regime è feroce e connaturata alla sua stessa essenza : il comunismo.
.
Le primavere arabe di questi giorni, comunque, ci fanno assaporare un vento di rinnovamento e di libertà, in cui non c'è posto per il dispotismo e la sopraffazione.
.
I popoli africani e medio orientali stanno prendendo coscienza della loro dimensione umana, che comprende il diritto sia alla dignità individuale che a quella di gruppo, sociale, tribale, associativa, e politica.
.
Le etnie africane, che per decenni sono state spinte verso un tribalismo dissennato, grazie al quale i grandi burattinai hanno potuto tirare i fili di rappresentazioni tragiche e dolorose, stanno ora riscoprendo la fratellanza che gli stessi intenti e la comunanza degli ideali di libertà hanno reso possibile.
.
Lentamente, ma inesorabilmente, il risveglio delle coscienze e il rifiuto dei totalitarismi, sta sostituendosi ai regimi marxisti, così come ai governi teocrati di ispirazione islamica.
.
La libertà è un bene prezioso : non la si può negare a lungo … prima o poi il popolo se la riprende..
.
.
1789 - 2011 : un unico filo lega gli eventi intercorsi tra la rivoluzione francese e i moti rivoluzionari africani di oggi, ed è quello che ripercorre la ricerca di uno stadio primitivo, ancestrale, assoluto quanto indispensabile per l'uomo : quello della libera espressione, dell'autonomia individuale, del reciproco scambio di opinioni, della libertà.
.
La comunità internazionale deve essere solidale con il popolo yemenita, e soprattutto con coloro che subiscono la repressione più feroce ed inaudita : le donne.
.
Uniamoci nell'esprimere la nostra indignazione contro i soprusi comunisti e contro le aberrazioni pseudo religiose di cui sono intrise le tradizioni yemenite, auspicando che si realizzi presto una società di tipo democratico e liberale.
.
~ ~ ~
.
Dissenso

.

domenica 16 ottobre 2011

IL COMUNISMO IN ROMANIA

Per meglio comprendere come sia stato possibile il dilagare della violenza comunista in Romania, dal 1944 al 1989, è necessario un breve riassunto storico.
.
Nell'autunno del 1944 a Mosca, fu stipulato un accordo tra Winston Churchill e Iosif Vissarionovic Stalin, in seguito al quale la Romania fu "consegnata", politicamente parlando, alla Russia.
..
Questo fu il primo passo attraverso cui iniziò in Romania un sistema di governo di ideologia comunista.
.
I comunisti romeni, infatti, iniziarono gradualmente la loro scalata al potere con l'aiuto ed il sostegno di Mosca, arrivando a costituire così il primo governo di coalizione, di ideologia comunista, guidato da Petru Groza.
.
Nello stesso anno, fu arrestato il Maresciallo Ion Antonescu, Primo Ministro, detestato dai comunisti per i suoi sentimenti notoriamente antisovietici, e nel mese di giugno del 1946 fu eseguita la sua condanna a morte.
.
Le controverse elezioni del novembre 1946 assegnarono al Partito dei lavoratori (costituito da comunisti e socialdemocratici) una vasta maggioranza.
.
In base al trattato di pace stipulato a Parigi il 10 febbraio del 1947 con gli Alleati, la Romania riottenne la Transilvania settentrionale e furono convalidati i trasferimenti territoriali del 1940.
.
Nella primavera del 1947 venne brutalmente eliminata ogni opposizione e molti esponenti politici furono posti agli arresti, mentre il 30 dicembre il re Michele fu costretto ad abdicare e a lasciare il Paese.
.
Agli inizi del 1948 si costituì il Partito peraio rumeno quale Partito unico.
Il 13 aprile del 1948, con l’approvazione di una nuova Costituzione del tutto simile a quella sovietica, nacque la Repubblica popolare di Romania.
.
L'influenza sovietica fu completata dopo il 1948 con la nazionalizzazione e la collettivizzazione.
.
Le industrie, le miniere, le banche, e i trasporti vennero inglobati da un piano economico governativo che prese il via nel 1951, con il primo piano quinquennale per lo sviluppo dell'industria e dell'agricoltura.
..
Nel 1949 la Romania entrò a far parte del Cominform e del Consiglio di mutua assistenza economica dei Paesi comunisti (COMECON), e nel 1955 aderì al patto di Varsavia.
.
Il processo di sovietizzazione del paese, oltre a investire tutte le istituzioni, si manifestò con l’epurazione di dissidenti ma anche con una sorda lotta all’interno del Partito comunista e con l’eliminazione di diversi suoi importanti membri.
.
Nel 1949, 25.000 persone di etnia moldava (romeni) furono deportati in Siberia e in Kazakistan, seguiti da altri 250.000 circa tra il 1950 e il 1952.
.
Gheorghe Gheorghiu-Dej, capo dei comunisti dal 1945, smantellò sistematicamente l’opposizione interna al partito assumendo nel 1952 anche la carica di Primo Ministro, e instaurò un regime personalistico e violento, fedelissimo a Mosca.
.
Proseguì il disegno di collettivizzazione dell’agricoltura iniziato nel 1949 e diede un forte impulso all’industrializzazione e alla realizzazione delle infrastrutture (tra cui la costruzione del canale tra il Danubio e il Mar Nero, diventato poi il simbolo del gulag rumeno).
.
Gheorghiu-Dej riuscì nel contempo a conservare una certa autonomia da Mosca, delineando una “via nazionale” che fu continuata dal suo successore Nicolae Ceauşescu.
.
Nel 1965, alla morte di Gheorghiu-Dej, la guida del partito (diventato Partito comunista rumeno) venne assunta infatti da Ceausescu, che pose un’enfasi ancora maggiore sull’essenza “nazionale” del regime comunista rumeno e avviò una politica estera indipendente e per certi versi contrapposta a quella di Mosca.
.
Nel 1963 la Romania rifiutò il progetto del COMECON per l’integrazione delle economie degli stati membri, in quanto esso avrebbe ostacolato il tasso di crescita industriale nazionale, e nel 1967 fu il primo paese del blocco orientale a istituire relazioni diplomatiche con la Germania Federale.
.
Nello stesso anno la Romania fu il solo paese comunista a conservare relazioni diplomatiche con Israele dopo la guerra dei Sei giorni.
.
Inoltre, nel 1968 Ceauşescu si rifiutò di intervenire in Cecoslovacchia con le forze del patto di Varsavia, prendendo fermamente le distanze dall’URSS.
..
Perseguendo una politica estera di non allineamento, malgrado la disapprovazione del blocco sovietico, la Romania stabilì stretti legami con la Cina e incrementò in seguito i propri contatti con l’Occidente.
.
Dopo una prima visita del presidente americano Richard Nixon nel 1969, Ceauşescu compì numerosi viaggi negli Stati Uniti ;
ciò concesse alla Romania lo status di “nazione più favorita” nel 1975 e la stipulazione di un accordo economico decennale nel 1976.
.
Il paese diventò membro del Fondo monetario internazionale (FMI) e della Banca mondiale nel 1972, e nel 1976 ratificò il primo patto formale di un paese est-europeo con la Comunità Europea.
.
Unico capo di stato dell’Europa orientale a riconoscere Israele ed Egitto, Ceauşescu promosse la storica visita del presidente egiziano Sadat in Israele nel 1977.
.
L’apertura diplomatica non ebbe tuttavia effetti sulla società rumena, che rimase una delle più isolate del mondo, non solo comunista.
.
La politica governativa, finalizzata all'affermazione di una sovranità nazionale, seppur dichiarata negli intenti, sarà poi sconfessata dalla relazione finale del “Rapporto sulla dittatura comunista in Romania” eseguito da 20 studiosi nel 2008.
.
Sul piano interno, Ceauşescu instaurò infatti un regime severissimo, chiuso e dispotico, concentrando nelle mani della sua famiglia e del suo clan ristretto la totalità dei poteri, alimentando il culto della personalità e soffocando qualsiasi voce di opposizione.
.
La politica di autonomia da Mosca, portò ad una rapida crescita dell'industria pesante provocando il mutamento della società, da agricola a industrializzata, lontana dalle aspirazioni e dagli interessi del popolo rumeno.
.
Durante gli anni '70 Ceausescu tentò di modernizzare l'economia rumena prendendo a prestito ingenti somme di danaro dagli istituti di credito occidentali.
.
A causa di questo grandioso progetto di modernizzazione, il popolo rumeno fu sottoposto ad un rigoroso programma austero in quanto Ceausescu decise di estinguere tale ingente debito pubblico in un breve tempo.
.
Lo standard di vita della popolazione ebbe un peggioramento negli anni '80 a causa delle ingenti esportazioni di derrate alimentari e di prodotti petroliferi verso l'occidente.
..
Il rapporto sul Comunismo del 2008 afferma :
.
Il regime comunista ha avuto un netto carattere antinazionale nonostante l’appropriazione e la manipolazione da parte dell’élite comunista di molti simboli patriottici.
.
Questa spregiudicata operazione non derivava dall'identificazione dei dirigenti rumeni con la cultura e la storia del paese ma faceva semplicemente parte di una lucida strategia di sopravvivenza politica.
.
Giocando senza scrupoli la carta delle dignità nazionale e della non interferenza negli affari interni si neutralizzavano le istanze di liberalizzazione, più temute che reali, che venivano dall’Unione Sovietica.
.
E mentre Gheorghiu-Dej prima, e Ceauşescu poi, esaltavano a parole la dignità nazionale rumena, di fatto creavano ai rumeni condizioni di vita talmente oppressive e demoralizzanti da poter essere avvicinate a forme di schiavismo.
.
Il regime comunista aveva costituito una rete di controllo totale per mezzo della securitate ( polizia segreta ) generando, di fatto, uno stato di polizia.
.
Dopo 25 anni di potere, la famiglia Ceausescu aveva ridotto la Romania in uno stato di degrado pressoché totale avallando la menzogna, la corruzione, il terrore, le ripetute violazioni dei diritti umani e provocando l'isolamento dal mondo occidentale.
..
Con la caduta del muro di Berlino anche la Romania volle scrollarsi di dosso un potere, quello dei Ceausescu, che per troppo tempo aveva tollerato, e nel dicembre del 1989, scoppiò la rivoluzione.
.
Il 25 dicembre 1989 Nicolae e Elena Ceausescu vennero condannati a morte per genocidio da un tribunale militare e fucilati lo stesso giorno.
.
Oggi possiamo confrontare e analizzare parecchie testimonianze di coloro che subirono le nefandezze del comunismo rumeno, tra cui un “Premio Nobel” per la letteratura.
.
Nel 2009 questo prestigioso riconoscimento fu conferito a Herta Müller dall'Accademia di Stoccolma, con la seguente motivazione :
.
Con la concentrazione della sua poesia e la franchezza della sua prosa ha saputo descrivere il paesaggio dei diseredati .
.
Herta Müller si laureò all’Università di Timişoara nei primi anni Settanta, iniziando nel 1976 a lavorare come traduttrice in un’azienda ingegneristica, dalla quale venne licenziata nel 1979 per mancata collaborazione con la “Securitate”, il famigerato servizio segreto del regime comunista rumeno.
.
Perso il lavoro, la Müller si guadagnò da vivere facendo la maestra d'asilo e dando lezioni private di tedesco.
.
Ha scritto una ventina di libri, che oggi sono stati tradotti in varie lingue, in tutta Europa.
.
Paul Goma, scrittore “scomodo” fu incarcerato e mandato al confino per due anni.
.
Tra le conseguenze del regime comunista in Romania, possiamo contare un totale di due milioni di vittime dei gulag, oltre che le vite spezzate di alcuni sopravvissuti.
.
Uno dei martiri del genocidio compiuto da Ceausescu, fu Tertulian Ioan Langa, sacerdote della chiesa greco-cattolica romena, che venne rinchiuso per ben sedici anni in un lager comunista.
.
Dopo l'arresto, effettuato senza alcuna prova a suo carico, come affermato dai suoi stessi aguzzini, fu torturato e percosso con una barra di ferro sotto i piedi, fu legato mani e piedi e appeso a testa in giù, e semi soffocato da un calzino infilatogli in bocca a forza, perchè non si sentissero le sue urla di dolore.
.
Il sacerdote non veniva torturato per ottenere confessioni, ma solo per annientare la sua personalità, e per tirargli fuori ciò che poteva avere nascosto dentro il suo animo e il suo intimo essere.
..
Gli si chiedeva di mettere per iscritto tutto ciò che lo riguardava, da sua madre ai suoi amici, alla sua vita e ai suo interessi, fino a che non avesse riempito 500 fogli...
.
Poiché Tertulian non scriveva alcunchè, fu introdotto nella stanza della tortura un grosso cane lupo addestrato.
.
Gli fu detto di iniziare a correre attorno al tavolo, altrimenti il lupo lo avrebbe azzannato.
.
Dopo 39 ore di corsa ininterrotta, e di alcune morsicature dovute al fatto che il poveretto, stremato, si era fermato per pochi attimi, la stanchezza ebbe infine il sopravvento e Tertulian si accasciò al suolo, subito assalito dalla bestia feroce, che prima lo azzannò a più riprese e poi gli urinò abbondantemente sul viso.
.
Le torture continuarono, come testimoniato nel libro “Fede e martirio”, edito nel 2003, chiaro esempio di come il comunismo romeno non sia stato così dissimile dagli altri comunismi, come quello russo, quello cinese, o quello cubano.
.
Il carcere di Pitesti è tristemente famoso, come luogo deputato dal regime al tentativo di annientamento delle coscienze di coloro che vi erano incarcerati.
.
In questo luogo veniva messa in atto una vera e propria opera di riprogrammazione mentale degli oppositori, tentando di instillare in loro il vangelo comunista, a forza, e con tutti i metodi di tortura possibili.
..
L'anticamera dell'Inferno, come era considerato Pitesti, prevedeva un iniziale “indebolimento della persona”, mediante la prassi di offrire ai prigionieri delle razioni di cibo ai limiti del sostentamento, per passare poi allo “smascheramento interiore”, attraverso la tortura e i supplizi, in cui gli sventurati confessavano le loro convinzioni ideologiche e religiose.
.
La terza fase era quella dello “smascheramento esteriore” in cui il detenuto doveva denunciare i complici (reali o supposti), e infine l'ultima tappa del percorso prevedeva lo “smascheramento morale pubblico” in cui era obbligatorio abiurare i propri ideali politici e religiosi, attraverso la blasfemia, spesso orgiastica, e la denigrazione dei parenti e degli amici più cari.
.
A coronamento del superamento di queste tappe, previste dalla macchina distruttrice e manipolatrice comunista, c'era un ultimo e necessario, quanto brutale, aspetto del “trattamento” cui bisognava ottemperare.
.
Si trattava della cosiddetta “metamorfosi”, la prova finale che il detenuto fosse veramente convinto di quanto dichiarava.
.
Bisognava rinnegare il proprio passato e accettare di torturare un proprio parente, o un amico, o un compagno di cella.
.
Gli altri tristemente famosi luoghi di repressione, veri e propri campi di concentramento, in auge con il comunismo romeno, furono quelli di Braila, Codlea, Galatzi, Gherla, Jilava, Ocnele Maru, e di Tirgu Ocna.
.
Le nefandezze e i plotoni di esecuzione erano all'ordine del giorno, così come tutti gli altri crimini contro l'umanità commessi in nome del regime, come quello di iniettare il virus dell'HIV agli orfani degli orfanotrofi.
.
Questa incredibile prassi adottata dai comunisti di Ceausescu è solo uno dei tasselli dell'ampio mosaìco degli orrori cui facevano riferimento i seguaci del dittatore.
..
I bambini orfani usati dal regime a scopo sperimentale, hanno prodotto loro malgrado, l'unico caso al mondo di epidemia nosocomiale, essendosi tutti conclamati in Aids, come portatori di HIV 1, sottogruppo F.
.
Ci sarebbe da chiedersi : “Perchè gli orfani ?
.
La risposta è semplice, nella sua agghiacciante quanto crudele verità :
.
E' evidente, nessuno protesta per loro, nessuno ne difende i diritti.”
.
Come sempre, in tutto il mondo, anche in Romania, i bambini sono le prime vittime della violenza comunista, insieme a chi rifiuta proprio tutto ciò, come i dissidenti anti regime, e tutte le persone con un minimo di contrarietà al totalitarismo.
.
Chissà, forse Togliatti (il criminale comunista, chiamato “il Migliore” da loro stessi) se fosse ancora tra noi, potrebbe opportunamente manipolare la realtà dei fatti, come ha sempre fatto l'intellighenzia sinistroide internazionale..
.
Chissà se esiste anche un solo comunista che provi vergogna per le nefandezze (storicamente provate) compiute dai suoi eroi, quali Lenin e Stalin, oppure Ceausescu ?
.
Ma forse a loro non interessa... in fondo Marx ha sempre propugnato la VIOLENZA come metodo indispensabile di lotta...
.
Peccato per loro che questa teoria non mi trovi d'accordo, poiché i primi a subirne le conseguenze sono i più deboli e i bambini.
.
Ancora una volta sono quindi a deprecare il comunismo come MALE ASSOLUTO, come testimoniano le realtà dei fatti.
.
Auspico quindi un mondo che preveda un assioma decisamente risoluto :
.
MAI PIU' COMUNISMO...
.
~ ~ ~
.
Dissenso
.

Post più popolari

Amici del blog