Ogni qualvolta che ci si trova
a constatare che la protesta popolare assume tonalità forti viene da pensare a
chi, in effetti, è responsabile del diffuso malumore e dello scontento
generale.
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La prima considerazione che viene da fare è che
l’intera gestione del sistema Italia è in mano ai politici, e che quindi la
riconducibilità di ogni situazione contingente è orientata verso il potere
costituito.
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Un esempio su tutti : le reiterate proposte di
procrastinare sempre di più l’età in cui si può andare in pensione.
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L’alibi a cui i politici ricorrono, consci del fatto che
la popolazione è quanto meno inferocita e stanca di subire vere e proprie
vessazioni, è una semplice frase :
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“ Ce lo chiede l’Europa ! ”
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Il fatto di dover arrivare vicino ai 70 anni per
potersi godere un po’ di riposo, dopo una vita di lavoro e di versamenti
contributivi, dipenderebbe quindi, a detta dei nostri scaltri politicanti,
dall’Europa.
Detto in questo modo, proprio come lo dicono loro (i
politici), sembrerebbe quasi che l’Europa sia un’entità astratta,
misteriosa, indefinibile e indecifrabile, a cui non si può sfuggire, come fosse
una creatura mostruosa a cui bisogna obbedire, pena le massime conseguenze.
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Ecco che quindi sottostiamo a tutta una serie di ulteriori
vessazioni, ripetute nel tempo, ciclicamente, come ad esempio le “quote latte”,
o l’innalzamento dell’età pensionabile, appunto, poiché “ce lo impone l’Europa”
!
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A questo punto bisogna dire però che tutti coloro
che concorrono a rappresentare e costituire tale organismo europeo, altro non
sono che gli stessi politici che i vari e rispettivi partiti nazionali hanno
delegato per essere rappresentati.
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I nostri politici sono là, sugli scranni europei, a
compiere il mandato loro affidato di Parlamentari europei.
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Ex Sindaci, ex magistrati famosi, ex sindacalisti,
ex parlamentari italiani, sono divenuti esponenti di questo “organismo” a cui
dobbiamo obbedire.
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Le faziosità di partito si rinnovano anche qui, a
livello europeo, poiché le componenti di destra o di sinistra italiane trovano
una corrispondenza trans nazionale che unisce le rispettive correnti di
pensiero.
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La
responsabilità quindi è da scrivere a costoro !
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Se i lavoratori italiani dovranno lavorare fino ad
una età che, francamente, è impensabile (specie per coloro che fanno lavori
pesanti), la colpa è quindi dei politici, compreso i nostri europarlamentari
che siedono comodamente, in mezzo ai privilegi, sugli scranni europei.
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Loro sì che possono lavorare fino all’età di 67
anni, visto che sono strapagati e sprofondati nei privilegi.
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Dopo aver dissanguato le popolazioni per decenni,
con l’imposizione di pagamenti contributivi esosi, e con una pressione fiscale
pari solo alle gabelle medioevali che si esigevano come tributo al feudatario
locale, i politici ora tentano di far slittare il pagamento di quanto dovutoci,
alzando l’età pensionabile.
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La gestione dei fondi a loro affidata è risultata
fallimentare, e le casse statali sono ora vuote, nonostante il costante impegno
fiscale e contributivo dei lavoratori per tutti gli anni passati.
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La corruzione dilagante e diffusa, e le centinaia di
scandali che li hanno visti coinvolti come interpreti, hanno prosciugato non
solo il “Bel Paese” ma anche le economie di mezza Europa.
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Ora, questa accozzaglia di politicanti, che per me
rappresenta una vera e propria associazione a delinquere sulla pelle dei
popoli, ha pensato bene di costituire l’Europa, per poter continuare a gestire
le nostre economie e le risorse rimaste.
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Ci proibiscono di andare in pensione, perché dopo aver
rubato fino a oggi, hanno finito i soldi !
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Ecco perché non sono tutelati molti dei nostri
prodotti tipici ed ecco perché siamo continuamente multati per le “quote latte”
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Politici !
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Niente altro che politici, che fanno in Europa,
globalmente, quello che hanno fatto per decenni nei rispettivi Paesi, Italia
compresa.
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L’unica alternativa è tirarli giù dai loro scranni,
ribellarci e sbatterli in galera, come nemici dell’umanità.
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Prima o poi lo faremo, per i nostri figli e nipoti,
in nome della libertà che ci stanno sottraendo di giorno in giorno.
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La misura è oramai colma, e i nodi verranno al
pettine, e allora non ci saranno più alibi, ma solo conti da regolare.
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Dissenso
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