domenica 29 aprile 2012

EVVIVA L'ANTIPOLITICA !

I politici italiani, Napolitano in testa, si stanno trincerando e compattando dietro la condivisione di un nuovo assioma, da loro stessi forgiato, e cioè la convinzione che l’antipolitica sia un rischio per la democrazia.
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Questo accade perché i politici italiani, Napolitano ancora e pervicacemente in testa, sono consapevoli del fatto di aver trascinato la Repubblica sull’orlo di una catastrofe epocale, a causa della nefandezza del loro stesso operato, e del modus operandi della cosiddetta politica.
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Assistiamo ogni giorno alle ruberie e all’ingorda abbuffata di privilegi cui i politici si dedicano con solerzia e costanza, infischiandosene per contro dei problemi di una Nazione al collasso.
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Il fenomeno è diffuso capillarmente, e non relegato entro ristretti ambiti occasionali, e costituisce quindi un riferimento identificativo per la definizione di Politica Italiana.
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Migliaia di appartenenti alla casta dei politici sono stati indagati, denunciati, inquisiti, condannati, e coinvolti, in altrettanti procedimenti giudiziari per i reati più disparati, il cui denominatore comune passa attraverso il tentativo di fagocitare illegalmente le risorse economiche di proprietà del Popolo Italiano.
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Le cosiddette mazzette, oppure i privilegi, costituiscono il trait d’union che unisce i rappresentanti di TUTTI i partiti coinvolti, nella vergognosa categoria di coloro che hanno ridotto l’Italia in miseria.
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Milioni di pensionati italiani sopravvivono con 500 euro mensili, dopo una vita intera di lavoro, mentre i Parlamentari, oltre ai faraonici trattamenti economici, percepiscono migliaia di euro di vitalizi, solo per il fatto di aver partecipato ad una unica legislatura.
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Auto blu, rimborsi spese, e stipendi vergognosamente alti, costituiscono la regola con cui usualmente i politici si accaparrano i soldi dei cittadini, senza per altro provare la benché minima vergogna.
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Non paghi di tutto ciò, li troviamo sulle pagine dei giornali, ogni giorno, per ogni giorno dell’anno, ripetutamente, come protagonisti di scandali e di malaffare.
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Personaggi che sembrerebbero insospettabili, che ricoprono anche alte cariche all’interno dei Partiti, e che la gente comune guarda come ad esempi da seguire, perdono improvvisamente l’aura di santità che si erano creati, finendo impietosamente sulle prime pagine dei quotidiani come indagati per reati che vanno dall’associazione a delinquere, alla corruzione, al falso in atto pubblico, ecc, ecc.
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I cittadini che non sono succubi dei dictat di quei partiti, che tendendo a fagocitare il pensiero stesso dei loro elettori tentano di privarli del loro stesso monopolio intellettuale, si ribellano a questo vergognoso modus operandi e protestano a viva voce, in impeti sempre più imperiosi e determinati.
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Questa naturale e spontanea reazione della società civile, che si manifesta contro la casta di quei criminali e parassiti, che in nome della politica compiono indisturbati le mascalzonate che tutti conosciamo, viene vista e vissuta con enorme fastidio proprio da coloro che ne risultano essere gli attori principali, cioè i politici !
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Ecco che, allora, Napolitano stesso si erge a paladino della categoria, tuonando contro i rischi della politica…
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Ricordo a tutti che lui stesso, appartiene a quella genìa di politicanti comunisti che, sotto la bandiera del Partito Comunista Italiano, dal 1947 al 1991 hanno ricevuto da Mosca la cifra di 4 miliardi annui di vecchie lire.
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Quindi, rinnovo ancora una volta il lecito dubbio che la politica del PCI sia stata decisamente indirizzata verso le prerogative suggerite da Mosca che la finanziava, e non dal popolo italiano che l’aveva votata.
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Gli altri partiti, sia quelli metamorfizzati che quelli nati dopo “Tangentopoli”, si sono rapidamente uniformati ad uno standard condiviso, e costituito da una corsa all’arraffo che li ha affratellati nel percorso parassitario della società italiana.
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Ora, dopo aver rubato per decenni, e dopo aver ridotto sul lastrico l’economia nazionale, si difendono attaccando, e puntano il dito contro l’antipolitica.
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Nel 1993 Duilio Poggiolini, l’ex Direttore della Sanità sotto il Ministero De Lorenzo, si accaparrava 15 miliardi di vecchie lire (sequestrati in conti bancari) e tesori per i quali occorsero addirittura 12 ore per poterli catalogare.
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L’inchiesta “mani pulite” portò alla ribalta un diffuso sistema di tangenti e di malaffare, e condusse all’arresto di centinaia di politici coinvolti.
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Pochi anni sono trascorsi da allora, ma la situazione anziché migliorare, dopo un breve periodo di transizione, è decisamente peggiorata.
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Nel sistema politico attuale si ruba diffusamente, si corrompe, ci si lascia corrompere, si fagocita ogni più piccola risorsa, ci si immerge completamente in un oceano di privilegi, si trasmette l’immagine del personaggio politico bieco e parassitario, lontano dalla gente, dai pensionati e dai lavoratori.
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Costoro sono nemici dell’umanità, sono criminali da condannare, da mettere in galera, da sbattere in miniera a lavorare per mille euro al mese, costringendoli a rimanerci fino all’età di 65 anni, liquidandoli poi con una pensione da fame, così come loro fanno con noi tutti.
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Noi siamo diventati i loro zimbelli, i servi della gleba di un nuovo sistema feudale, a cui tentano di assuefarci.
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E’ necessario ribellarci e tuonare contro la politica, dicendo apertamente, se questa è la politica :
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VIVA L’ANTIPOLITICA !
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Io personalmente, che sono contro ogni forma di violenza, riconosco la necessità di reagire e di difendersi, anche decisamente, per tutelare il futuro già compromesso dei nostri figli e nipoti.
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Mettiamo in galera questi mascalzoni, in nome di una sacrosanta antipolitica, in un totale rifiuto del loro disgustoso parassitismo.
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Rifiutiamo la demagogia di personaggi come Napolitano che, mistificando la reale sostanza dei fatti, si atteggiano a paladini di un mondo cui non appartengono i cittadini onesti e leali, ma solo larve putrescenti di un sistema marcio e corrotto.
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VIVA L’ANTIPOLITICA !
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Buttiamo giù dai piedistalli i falsi idoli, responsabili della crisi e del fallimento che ci stanno riducendo in miseria.
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GALERA A VITA per i nemici dell’umanità che stanno calpestando il diritto ad un sereno futuro dei nostri figli e nipoti.
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DISPREZZO per coloro che, nascondendosi dietro programmi accattivanti e roboanti proclami, si macchiano di reati quali la corruzione e la concussione, rivelando la loro vera indole, malvagia e ingorda, cinica e arrogante, delinquenziale e parassitaria.
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RICONOSCIAMO che tutti i simboli di Partito sono oggi accomunati dal medesimo comune denominatore, riscontrabile leggendo le cronache giudiziarie, e prendendo atto dell’enorme numero di processi intentati dalla magistratura contro un altrettanto enorme numero di politici.
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La televisione di Stato continua a mantenere un atteggiamento di benevola condiscendenza verso i Partiti, indicando nell’antipolitica un pericolo per le Istituzioni e la democrazia.
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A costoro ribadisco il concetto che loro stessi sono fagocitati dalla politica stessa, e costituiscono quindi una costola delle emanazioni partitiche, a seconda delle suddivisioni in sfere di interesse, regolarmente spartite a tavolino dai leader di partito.
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Le varie trasmissioni televisive in essere, da quella di Santoro a quella di Vespa, sono solamente fumo negli occhi, frutto di una manipolazione egemonica riconducibile alla sudditanza politica espressa nel momento contingente.
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I giornalisti, per la maggior parte, sono espressione diretta di un lavoro di mera e semplice relazione, in cui l’esposizione deve essere sinottica e guidata, svincolata da quella obiettività e da quella l’universalità che ne rendono il contenuto didattico e formativo.
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L’informazione è pilotata dai grandi manipolatori occulti, che indirizzano le masse verso orizzonti predefiniti, in un disegno globale a cui solo i pochi detentori del potere possono accedere.
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Le massonerie sono al centro di questo inquietante universo, così come le multinazionali che gestiscono i poteri economici internazionali, e tutto rientra in un progetto che non si identifica con il benessere delle singole nazioni, ma con l’aumento sempre più smisurato di potere e di ricchezza.
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Di fronte a tutto ciò Napolitano non trova di meglio che tuonare contro l’antipolitca .
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Proprio lui ? Cosa direbbe Stalin se fosse ancora vivo ? Cosa direbbe Mosca, che proprio grazie all’antipolitica promuoveva, tramite il PCI, sentimenti insurrezionalisti e demolitori dell’intera società ?
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Forse lo avrebbe invitato in Unione Sovietica e lo avrebbe deportato in Siberia …
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Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte, mentre l’unica certezza è che questi delinquenti sono ancora tutti al loro posto, e si stanno strafogando di soldi, di benefici, mentre il paese è al collasso.
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Il rischio per la democrazia e per le istituzioni deriva proprio da loro, poichè le masse popolari potrebbero dire basta a tutto ciò, e reagire a questa violenza istituzionale ribellandosi e sollevandosi in moti rivoluzionari.
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Io, se ciò accadesse, sarei con loro, con il popolo affamato e stanco, contro i politici e i ladri di regime.
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VIVA L’ANTIPOLITICA !
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Dissenso
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domenica 22 aprile 2012

IL GRUPPO BILDERBERG

Il “Club Bilderberg”, è il titolo di un libro scritto da Daniel Estulin, sulla inquietante storia segreta dei cosiddetti “padroni del mondo”.
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Secondo quanto si può evincere dalla lettura del libro, appare chiaro l’intento del Gruppo di personaggi che, con la loro potenza economica e politica, possono variare i destini di intere popolazioni.
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L’attività degli adepti si è focalizzata, dal 1954 ai nostri giorni, sulla gestione del monopolio e del controllo egemonico mondiale.
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La prima riunione si tenne nel 1954 nei Paesi bassi, in terra d’Olanda, presso l’Hotel De Bilderberg, da cui pare abbia preso nome il gruppo stesso.
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I componenti del Club più elitario esistente, sarebbe formato dai potenti del mondo, come Capi di Stato, ministri, generali, detentori del potere economico, come i membri della famiglia Rockefeller, e personaggi importanti al centro delle vicende nel periodo storico contingente.
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Annualmente i potenti del mondo appartenenti al Club Bilderberg si incontrano, segretamente, e discutono sulle sorti e sul futuro dell’umanità, ma in cinquant’anni di convegni non è mai stato permesso alla Stampa di partecipare alle loro riunioni, che si sono tenute rigorosamente nella riserbo più assoluto.
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Daniel Estulin accende i riflettori sulla singolarità del fatto che la scena si svolga appunto in regime di totale riservatezza, mentre in convegni paralleli, quali quelli del G8, vengono invece reclamizzati dai media di tutto il mondo.
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Gli ordini del giorno del G8 vengono fagocitati dai giornalisti e dai media in generale, e discussi ed sviscerati in ogni loro minimo aspetto, data l’importanza dei temi trattati, mentre ciò che viene detto durante le riunioni del “Club Bilderberg” non viene mai divulgato.
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Probabilmente l’intento dei partecipanti, uniti originariamente in una autocrazia di tipo paternalistico, non esulava da concezioni ideologicamente propositive di manipolazione costruttiva della società, ma con il tempo si è evoluto nella ricerca di un controllo totale delle realtà mondiali, in un disegno di asservimento globale della società stessa.
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Sarebbe quindi a rischio la libertà delle persone, così come il loro futuro, che diventerebbe monopolio esclusivo dei potenti che gestiscono il potere.
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Dalla narrazione di Estulin scaturiscono rivelazioni che lasciano interdetti per la loro singolare esplosività, come ad esempio la divulgazione di nomi famosi che sono intervenuti in conferenze del Club.
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Per l’Italia, che tra l’altro ha ospitato le riunioni nel 1957 a Fiuggi, nel 1965 e nel 1987  a Villa d’Este, oltre che a Stresa nel 2004, spiccano alcuni nomi di personaggi molto conosciuti.
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Uno di questi è John Elkann (vicepresidente Fiat), presente nella Lista dei partecipanti dell’incontro di Istanbul del 2007, insieme a Mario Monti, responsabile all’epoca dell’Università Bocconi (attuale Presidente del Consiglio italiano), a Paolo Scaroni, amministratore di ENI s.p.a., a Domenico Siniscalco, direttore esecutivo e vicepresidente di “Morgan Stanley”, e a Franco Bernabè, vicepresidente di “Rotschild Europa”.
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Cito solo alcuni dei nomi di rilevanza mondiale, estratti dal libro di estulin, presenti all’incontro :
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Lloyd C. Blankfein, presidente e amministratore della “Goldman-Sachs & Co” (USA).
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Martin Bartenstein, Ministro Federale per l’Economia e il Lavoro (Austria)
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Alì Balacan, Ministro agli Affari Economici (Turchia)
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Rodrigo de Rato y Figaredo, direttore del Fondo Monetario Internazionale
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Sua Maestà Sofia, Regina di Spagna
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Teija Tiilikainen, Segretario di Stato e Ministro degli Esteri (Finlandia)
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Paul Wolfowitz, Presidente della baca mondiale.
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Il lignaggio dei presenti indica l’importanza di questi incontri segreti.
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Nel 1996 nella riunione Canadese, ritroviamo Mario Monti, il nostro beneamato Presidente del Consiglio, allora in veste di Commissario Europeo, in compagnia di Giovanni Agnelli, il Presidente onorario di Fiat.
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Anche in questa occasione, i nomi altisonanti erano quelli di :
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Gorge Soros, il Principe del Belgio
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David Rockefeller, della Chase Manhattan Bank
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La Regina dei Paesi Bassi
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La regina di Spagna
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William Perry, Segretario alla Difesa degli Stati Uniti
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Jean Chretien,  Primo Ministro del Canada
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Henry Kissinger, l’ex Segretario di Stato degli Stati Uniti
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La riunione Canadese venne pubblicizzata dai media grazie ad Estulin che fece loro sapere dove si sarebbero incontrati i potenti della terra, indicando anche l’ordine del giorno che era quello di preparare il terreno per la divisione del Canada, primo gradino di un progetto più grande : instaurare un progetto segreto di Governo mondiale.
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L’opinione pubblica canadese, sotto la spinta dell’intenso interesse suscitato dai media, fece fallire il piano, e per la prima volta il Club Bilderberg fu indicato come interprete di oscuri disegni su cui si addensavano ombre sospettose e inquietanti.
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Estulin, nel percorso tracciato per lui dal destino, viene in contatto con una “talpa” del Bilerberg, grazie alla quale viene a conoscenza di segreti quasi inverosimili, data l’immensità delle rivelazioni.
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Sembra che addirittura Estulin sia ora a conoscenza di misteri a noi tutti sconosciuti, quali la rimozione del Presidente delle Filippine, Ferdinad Marcos, orchestrata dalla “Trilateral Commission”, oppure dei dettagli di una riunione segreta in cui era stato deciso l’assassinio di J.F.Kennedy.
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La talpa, tale Vladimir, probabilmente era un ex agente del MI5 o del KGB a cui era saltata la copertura e per cui era in stato di pericolo.
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Rivolgendosi a Estulin, che vantava un nonno ex agente del KGB, voleva assicurarsi una certa protezione e per questo gli fece rivelazioni segretissime, allo scopo di barattarle come merce di scambio.
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Probabilmente qualcuno, preoccupato da tutto ciò, si sentiva enormemente minacciato, al punto che Vladimir scomparve, improvvisamente, ed Estulin non lo sentì mai più neanche nominare.
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Vladimir però, prima di svanire, aveva stravolto il mondo di Estulin, mettendolo a conoscenza del “Bilderberg” e del suo progetto di instaurazione di un “Governo unico mondiale”.
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I membri del Bilderberg gestiscono le banche centrali e possono gestire la rete di affari a livello globale, stabilendo i tassi di interesse, il costo dell’oro e del denaro, creando per loro stessi guadagni colossali.
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Questo è uno dei motivi per cui le loro riunioni si svolgono sempre in segreto.
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I sostenitori del Bilderberg appartengono allo stereotipo del fabianista, che credono nel controllo democratico della società in tutte le sue attività.
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Il controllo rappresenta il risultato finale cui tendere, attraverso un Governo globale, tipico del Fabianismo, il cui motto è :
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“Il fabianesimo si nutre di capitalismo, e il suo escremento è il comunismo”.
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Una considerazione che mi viene spontanea, a questo punto, riguarda la legittimità o meno della presenza e del coinvolgimento di membri parlamentari nel consesso anonimo del Bilderberg.
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La legge americana, ad esempio, nel suo “Logan Act”, fa esplicito divieto ai rappresentanti del popolo in carica, di incontrarsi segretamente con importanti uomini d’affari per discutere gli indirizzi della vita politica pubblica, ma in barba a questo regolamento moltissimi personaggi politici statunitensi sono intervenuti alle riunioni del Bilderberg.
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Alcuni nomi tra i contravventori al Logan Act :
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Allen Dulles (CIA)
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Gerald Ford (ex Presidente degli Stati Uniti)
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William J. Fullbright (Senatore dell’Arkansas)
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Nelson e Laurence Rockefeller
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Henry J. Heinz ( Presidente della “H.J. Heinz Co)
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Robert S. Mc Namara (Segretario alla Difesa di Kennedy, ed ex Presidente della banca Mondiale)
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John J. Mc Cloy ex Presidente della Chase Manhattan Bank)
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John D. Rockefeller IV ( ex Governatore del West Virginia e Senatore degli Stati uniti)
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Si può benissimo notare come la connivenza tra potere politico e potenze economico finanziarie sia disinvoltamente usuale tra i membri americani del Bilderberg, anche ad alto livello, nonostante il fatto che Logan Act lo vieti decisamente.
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In Italia, gli esempi di quei Parlamentari fagocitati da sfere di interesse diverse da quelle nazionali, per i quali nasce il sospetto di aver operato in odore di tradimento, si perde nella notte dei tempi, fino da quando i comunisti italiani nel dopoguerra si recavano a Mosca per attingere a linfa ideologica vitale per loro vitale.
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Il flusso di denaro che ininterrottamente, per decenni, Mosca ha deviato verso il PCI e le organizzazioni di sinistra italiane, rappresenta anche una forma di sudditanza ai poteri comunisti sovietici.
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La similitudine tra questo modus operandi, e la connivenza tra poteri forti, economici e politici, che intercorre tra i membri del Bilderberg,  fa pensare a strategie di dominio su base economica, messe in atto dal capitalismo mondiale e internazionale.
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La struttura che agisce alle spalle del Bilderberg è naturalmente segreta, ed opera per attuare il piano di globalizzazione a cui tende il Gruppo, utilizzando le persone e coloro che appaiono come utili al loro scopo come strumenti.
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Secondo Estulin, e’ a questo proposito che alcuni personaggi politici, dopo aver frequentato le conferenze del Bilderberg, hanno poi riscosso notevole successo.
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Ne cito alcuni, estratti dall’autore del libro :
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Bill Clinton, partecipa al meeting del 1991.
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Nel 1992 vince le primarie del partito Democratico e diventa Presidente degli Stati Uniti.
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Tony Blair, partecipa al meeting del 1993.
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Nel 1994 diventa il leader del Partito laburista e viene eletto Primo Ministro nel 1997.
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Gorge Robertson, partecipa al meeting del 1998.
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Nel 1999 diventa Segretario Generale della NATO.
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Romano Prodi, partecipa al meeting del 1999.
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Lo stesso anno riceve l’incarico di Presidente dell’Unione Europea, fino al 2005.
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Nel 2006 viene eletto Presidente del Consiglio italiano.
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Il percorso di globalizzazione del Bilderberg, deve necessariamente passare attraverso la distruzione totale delle identità nazionali, per approdare al controllo delle menti e delle coscienze.
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Il “nuovo ordine” prevede la scomparsa del ceto medio : rimarranno solo padroni e schiavi.
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La crescita zero sarà indispensabile e necessaria per distruggere ogni traccia di ricchezza generale.
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Poiché la ricchezza provoca progresso, diventerebbe però difficile per i depositari del potere del Nuovo Ordine Mondiale attuare una efficace repressione.
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La repressione è necessaria per dividere la società in padroni e schiavi, e questo chiude il cerchio, attuando l’aberrante proposito del Bilderberg e dei suoi sostenitori.
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Le persone, ridotte in schiavitù permanente, saranno tenute in uno stato costante di squilibrio psicologico, e saranno introdotti sistemi di controllo della didattica educativa, fino ad arrivare all’alterazione sistematica della Storia del mondo.
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Sembra di essere in un film di fantascienza, se però alcuni dettagli non stessero già emergendo, come ad esempio l’ignoranza di gran parte dei nostri giovani sulle lezioni del passato.
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E’ indicativo che uno degli affiliati del Bilderberg, negli Stati Uniti, sia Peter Vickers Hall, membro di punta del Fabianismo statunitense, e affiliato del “Tavistock Institute for Human Relations”, che si è occupato in passato delle tecniche di lavaggio del cervello.
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Ho cercato in rete qualche notizia in più, oltre quelle desunte dal libro di Estulin, e ho trovato un interessante articolo sulle relazioni che intercorrono tra massonerie e sinistre italiane, sul sito “Disinformazione.it”, nel quale si citano come correlazioni i nominativi di famosi personaggi della vita pubblica nazionale.
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Tra le personalità che avrebbero partecipato almeno una volta alle conferenze del Bilderberg, o che ne sono addirittura membri permanenti,  o hanno rivestito cariche di vertice al suo interno (Asterisco Azzurro), spiccano i seguenti nomi, e le posizioni ricoperte in quel momento :
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* AGNELLI GIOVANNI 
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* AGNELLI  UMBERTO 
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AMBROSETTI ALFREDO   (Presidente Gruppo Ambrosetti)
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BERNABE’ FRANCO (Ufficio italiano per le iniziative sulla Ricostruzione nei Balcani)
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BONINO EMMA  (Membro della Commissione Europea)
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CANTONI GIAMPIERO  (Presidente BNL)
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CARACCIOLO LUCIO  (Direttore Limes) 
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CAVALCHINI Luigi G.  (Unione Europea)
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CERETELLI ADRIANA  (Giornalista, Bruxelles)
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CIPOLLETTA INNOCENZO  (Direttore Generale Confindustria)
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* CITTADINI CESI GIAN C.    (Diplomatico USA)
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DE BENEDETTI RODOLFO  (CIR)
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DE BORTOLI FERRUCCIO  (RCS Libri)
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DE MICHELIS GIANNI  (Ministro degli Affari Esteri)
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DRAGHI MARIO (Direttore Min. Tesoro)
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FRESCO PAOLO  (Presidente Fiat)
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GALATERI GABRIELE  (Mediobanca)
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GIAVAZZI FRANCESCO (Docente Economia Bocconi)
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LA MALFA GIORGIO (Segretario nazionale PRI)
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MARTELLI CLAUDIO (Deputato – Ministero Grazia e Giustizia)
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MASERA RAINER S. (Direttore generale IMI)
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MERLINI CESARE (Vicepresidente Council for the United States and Italy)
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* MONTI MARIO (Commissione Europea)
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PADOA SCHIOPPA TOMMASO (BCE Banca Centrale Europea)
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PASSERA CORRADO (Banca Intesa)
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* PRODI ROMANO (Presidente UE)
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PROFUMO ALESSANDRO (Credito Italiano)
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RIOTTA GIANNI (Editorialista La Stampa)
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ROGNONI VIRGINIO (Ministero della Difesa)
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ROMANO SERGIO (Editorialista La Stampa)
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ROSSELLA CARLO (Editorialista La Stampa)
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* RUGGIERO RENATO (Vicepresidente Schroder Salomon Smith Barney)
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SCARONI PAOLO (ENEL Spa)
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* SILVESTRI STEFANO (Istituto Affari Internazionali)
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SINISCALCO DOMENICO (Direttore Generale Ministero Economia)
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SPINELLI BARBARA (Corrispondente da Parigi – La Stampa)
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STILLE UGO (Corriere della Sera)
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TREMONTI GIULIO (Ministro dell’Economia)
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TRONCHETTI PROVERA MARCO (Pirelli SpA)
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VELTRONI VALTER (Editore L’Unità)
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VISCO IGNAZIO (Banca d’Italia)
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VITTORINO ANTONIO (Commissione Giustizia UE)
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* ZANNONI PAOLO (FIAT)
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Viene quindi da chiedersi se i personaggi che costituiscono l’ossatura del Gruppo agiscono nell’interesse dei Governi nazionali in cui sono stati eletti, oppure per tutelare le prerogative strategiche del Bilderberg stesso.
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Siamo in presenza di una struttura che agisce sempre in ambito di segretezza, e che cela quindi i suoi scopi, perseguendo finalità note solo agli appartenenti alla struttura.
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Costoro manovrano per istaurare il cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”, secondo quanto divulgato da Estulin, calpestando e annichilendo le identità nazionali che si trovano sul loro cammino.
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Alcuni di loro appartengono al Parlamento italiano…
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Non siamo in presenza di traditori della Patria ?
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Se le divulgazioni di Estulin sono corrette, non siamo in balia di spregiudicati finanzieri, che per il loro interesse manipolano l’umanità intera ?
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Se tutto ciò risponde a verità, in nome di chi si sta movendo oggi il Presidente del Consiglio Mario Monti ?
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Se tutto ciò risponde a verità si spiegherebbe anche il perché dell’insistenza di Prodi nel volerci assoggettare all’Euro, con i risultati che tutti conosciamo…
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Se tutto ciò risponde al vero, siamo solo all’inizio di un lungo percorso, dal quale dobbiamo cercare di uscire, in nome della libertà, per i nostri figli e i nostri nipoti.
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Rifiutiamo gli sporchi giochi delle massonerie internazionali, e il giogo che ci vogliono imporre, nel subdolo tentativo di fare di noi una massa omogenea di schiavi ubbidienti e senza personalità.
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Se si renderà necessario risponderemo con ogni forma di opposizione a questo disegno liberticida, combattendo per i valori di libertà che ci contraddistinguono, e per i quali i nostri nonni hanno dato la vita.
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Dobbiamo amare la libertà e tutto ciò che questa rappresenta, per noi e per le generazioni future, osteggiando gli squallidi personaggi del Bilderberg, e le speculazioni che fanno parte del loro disegno egemonico globale.
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Monitoriamo quindi le attività dei gruppi massonici, pronti a intervenire, se fosse necessario, a difesa della libertà.
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Auspichiamo un futuro diverso da quello che ci si prospetterebbe leggendo il libri di Daniel Estulin, a cui va comunque il mio personale ringraziamento per l’opera svolta.
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Dissenso
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LA GIUSTIZIA ITALIANA

In uno Stato di diritto, in cui la Giustizia dovrebbe svolgere un ruolo da “buon padre di famiglia”, assicurando che i principi della legalità siano rispettati, qual è il confine oltre il quale il Cittadino non si sente più tutelato, ma anzi teme l’apparato repressivo dei Giudici e dei Magistrati ?
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Gli errori giudiziari che distruggono la vita delle persone  non sono così sporadici come si può pensare che siano, e costituiscono un vero e proprio agguato alla nostra esistenza.
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Tutto ciò vale anche per i personaggi illustri, che non sono esenti dall’enorme potere di vita e di morte esercitata dalla Magistratura.
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Il problema consiste nel fatto che un magistrato, che è essere umano, come tale è suscettibile di errori, così come di divenire oggetto di pressioni, magari da parte dell’opinione pubblica o dei suoi superiori, oppure si convince autonomamente della certezza delle sue teorie di colpevolezza o di innocenza nei riguardi di un imputato.
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Il potere del magistrato consente allo stesso di imperversare quindi nella vita dell’individuo su cui egli ha riversato la sua attenzione, diventando a tutti gli effetti l’artefice del futuro e del destino di chi deve giudicare.
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Se il magistrato si convince della colpevolezza di un indagato, nonostante l’esiguità delle prove, o la consistenza puramente indiziaria delle certezze probatorie, si trasforma in una macchina da guerra, spietata e determinata a recludere dietro le sbarre di una prigione il malcapitato destinatario della sua foga repressiva.
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Non c’è nulla che gli avvocati della Difesa possano fare per convincere i Magistrati che stanno sbagliando, e che continuando a perseguire il loro assistito permettono al vero criminale di farla franca, distruggendo anzi la vita di una persona innocente.
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Le cronache sono piene di fatti analoghi che comprovano questo stato di cose.
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Ecco, di seguito, un esempio principe di tali sopraffazioni …
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Enzo Tortora, il famoso e amato giornalista e personaggio televisivo, considerato uno dei Padri fondatori della Radio e della televisione Italiana, conduttore anche del popolare programma “Portobello”, fu incarcerato e perseguito ingiustamente, fino alla condanna a dieci anni di carcere, nel 1985.
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Poiché nel 1984 Tortora fu eletto parlamentare europeo nelle file del Partito Radicale, avrebbe potuto godere dell’immunità parlamentare, ma si dimise dal suo incarico, restando così agli arresti domiciliari.
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Nel 1986 fu poi assolto con formula piena dalla Corte d’Appello di Napoli, grazie al paziente lavoro di indagine del Giudice Michele Morello, dal quale risultò infatti la totale innocenza del presentatore.
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Nel frattempo, però, la salute di Tortora, era oramai minata dagli eventi che gli erano crollati addosso, e dall’umiliazione di aver conosciuto la galera pur essendo innocente, perseguitato dai Giudici che lo avevano trascinato verso una condanna, i Magistrati Lucio di Pietro e Felice Di Persia.
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Successivamente, anche la Cassazione, dopo 4 anni dall’arresto di Tortora si pronunciò a suo favore, assolvendolo definitivamente.
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I Pubblici Ministeri di Napoli, sopra citati, che si erano resi responsabili di aver distrutto la vita di un integerrimo e amato personaggio pubblico, onesto e stimato da tutti, additandolo come criminale, e perseguitandolo con accanimento, non sono mai stati oggetto di alcuna azione disciplinare da parte del Consiglio Superiore della Magistratura.
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Questi due personaggi della magistratura si sono quindi impunemente arrogati il diritto di decidere della vita di uomo, e di perseguitarlo con arroganza e protervia, nonostante l’evidenza della sua innocenza, grazie al potere che la Magistratura ha loro conferito.
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E’ semplicemente vergognoso che la Giustizia interpreti in questo modo il ruolo di nemico del popolo, annichilendo la vita e la volontà esistenziale dei malcapitati di turno, come, in questo caso, Enzo Tortora.
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Negli ultimi anni, molte persone sono state incarcerate ingiustamente, a causa sia dell’accanimento dei Giudici contro di loro, che del troppo potere che detengono questi Magistrati, che hanno nelle loro mani la vita stessa delle persone.
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Nell’immaginario collettivo emerge una sorta di convincimento per il quale coloro che si trovano invischiati, loro malgrado, nelle maglie della cosiddetta “Giustizia”, devono avere comunque un qualche grado di coinvolgimento.
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Vale a dire che la nostra "civile" società ti condanna a priori, non appena il Magistrato inizia ad interessarsi alla tua persona, ed è anche per questo motivo che i Giudici dovrebbero ponderare con estrema attenzione qualsiasi loro atteggiamento, che il più delle volte appare invece permeato di notevole disinvoltura.
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Sembra quasi che il popolo assuma le sembianze di un sacco pieno di patate, e che loro, i Magistrati, siano coloro che devono pelarle.
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Succede quindi che, a volte, alcune delle “patate” siano notevolmente tranciate dall’impeto della lama che dovrebbe invece asportare solo la leggera pellicola che ne costituisce la buccia.
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Sia moralmente, che civilmente ed eticamente, è inaccettabile che in una società democratica esista un organismo dall’immenso potere, superiore a quello dello Stato, che condizioni l’esistenza stessa dell’incedere civile, e che disponga della vita delle persone, sovrastandone le prerogative umane e sociali.
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Coloro che si sono sostituiti a Dio stesso, in un impeto continuativo e determinato, arrogante e assolutista, decidendo della vita stessa delle persone, arbitrariamente, guidati solo dal proprio smisurato autoreferenzialismo, costituiscono un vero e proprio cancro della società che andrebbe estirpato, a tutela di noi tutti.
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Quei  Magistrati che disinvoltamente hanno incarcerato, condannato, ed escluso dalla società civile coloro che sono poi risultai essere innocenti, dovrebbero a loro volta essere messi in prigione, a parziale risarcimento della dignità delle loro vittime.
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Quei Magistrati che fanno dell’arroganza e della protervia il loro modus operandi abituale, dovrebbero essere messi in grado di non nuocere, e messi al bando con ignominia per il loro stesso operato.
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Se un caso giudiziario si apre all’insegna dell’incertezza probatoria, di labili indizi, o di insussistenza di prove certe, come può un Magistrato percorrere un cammino persecutorio verso un indagato ?
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Viene quasi da pensare che, insistendo nell’affossare qualsiasi argomentazione difensiva, in un totale e diffuso senso di aleatorietà, il comportamento del Giudice che insista nell’intento accusatorio, a prescindere da tutto ciò, assuma aspetti inquietanti, riconducibili ad evidente sintomo di perversione mentale.
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Non si capisce, altrimenti, per quale altro motivo, se non la perversione data da un immenso potere sulle vite degli esseri umani, taluni rappresentanti del mondo togato si incaponiscano nel colpire i loro indifesi bersagli.
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Indifesi, è la parola che ci dà l’esatta dimensione della tragicità delle circostanze in cui ci si trova, allorquando il potere giudiziario inizia la sua persecuzione nei nostri riguardi.
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Esistono certamente gli avvocati difensori, ma risulta evidente che nulla possono, di fronte ad un potere cui loro stessi sono assoggettati nel sistema di gestione della Giustizia che tanto assomiglia a quello di stampo massonico.
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Questi sistemi nel loro insieme sono stereotipati, con caratteristiche che li distinguono ma con evidenti assonanze, sia strutturali che ideologiche, e determinano la consistenza di un Potere che va al di là delle semplici Istituzioni.
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L’interpretazione della gestione societaria, ad ogni livello, si basa sulla ricerca egemonica dell’affermazione lobbistica e del consolidamento capillare di ogni potenziale caposaldo raggiunto.
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Le decisioni degli appartenenti a questa casta sono quindi condizionate dal potere immenso che, anche inconsciamente, viene espresso intrinsecamente da chi ne fa parte.
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Ci troviamo di fronte ad uno Stato dentro lo Stato, completamente autonomo e svincolato da qualsiasi freno inibitore.
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La Magistratura è un organismo a sé stante, incontrollabile e non gestibile, in quanto esiste e prolifera di vita propria, auto alimentandosi e cibandosi di Potere.
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Chiunque in Italia, dal semplice senzatetto, fino all’Arma dei Carabinieri, o al Parlamentare, è sottoposto incondizionatamente al Potere dei Magistrati, che possono quindi modificare gli assetti della Società stessa, variandone il percorso e lo sviluppo.
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Loro però, i Giudici, non pagano mai per i loro sbagli, protetti in una sorta di limbo che ne preserva il ruolo, come vergini illibate e destinate a scopi superiori.
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Noi, il popolo, siamo molto più sotto di loro, relegati in un ruolo di sudditanza estrema ed obbligata, in attesa della scure che, in qualsiasi momento costoro possono calare su di noi.
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Dissenso
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