I politici italiani, Napolitano
in testa, si stanno trincerando e compattando dietro la condivisione di un
nuovo assioma, da loro stessi forgiato, e cioè la convinzione che
l’antipolitica sia un rischio per la democrazia.
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Assistiamo ogni giorno alle ruberie e all’ingorda
abbuffata di privilegi cui i politici si dedicano con solerzia e costanza,
infischiandosene per contro dei problemi di una Nazione al collasso.
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Il fenomeno è diffuso capillarmente, e non relegato
entro ristretti ambiti occasionali, e costituisce quindi un riferimento
identificativo per la definizione di Politica Italiana.
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Migliaia di appartenenti alla casta dei politici
sono stati indagati, denunciati, inquisiti, condannati, e coinvolti, in
altrettanti procedimenti giudiziari per i reati più disparati, il cui
denominatore comune passa attraverso il tentativo di fagocitare illegalmente le
risorse economiche di proprietà del Popolo Italiano.
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Le cosiddette mazzette, oppure i privilegi, costituiscono
il trait d’union che unisce i rappresentanti di TUTTI i partiti coinvolti,
nella vergognosa categoria di coloro che hanno ridotto l’Italia in miseria.
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Auto blu, rimborsi spese, e stipendi vergognosamente
alti, costituiscono la regola con cui usualmente i politici si accaparrano i
soldi dei cittadini, senza per altro provare la benché minima vergogna.
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Non paghi di tutto ciò, li troviamo sulle pagine dei
giornali, ogni giorno, per ogni giorno dell’anno, ripetutamente, come
protagonisti di scandali e di malaffare.
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Personaggi che sembrerebbero insospettabili, che
ricoprono anche alte cariche all’interno dei Partiti, e che la gente comune
guarda come ad esempi da seguire, perdono improvvisamente l’aura di santità che
si erano creati, finendo impietosamente sulle prime pagine dei quotidiani come
indagati per reati che vanno dall’associazione a delinquere, alla corruzione,
al falso in atto pubblico, ecc, ecc.
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I cittadini che non sono succubi dei dictat di quei
partiti, che tendendo a fagocitare il pensiero stesso dei loro elettori tentano
di privarli del loro stesso monopolio intellettuale, si ribellano a questo
vergognoso modus operandi e protestano a viva voce, in impeti sempre più
imperiosi e determinati.
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Questa naturale e spontanea reazione della società
civile, che si manifesta contro la casta di quei criminali e parassiti, che in
nome della politica compiono indisturbati le mascalzonate che tutti conosciamo,
viene vista e vissuta con enorme fastidio proprio da coloro che ne risultano
essere gli attori principali, cioè i politici !
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Ecco che, allora, Napolitano stesso si erge a
paladino della categoria, tuonando contro i rischi della politica…
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Ricordo a tutti che lui stesso, appartiene a quella
genìa di politicanti comunisti che, sotto la bandiera del Partito Comunista
Italiano, dal 1947 al 1991 hanno ricevuto da Mosca la cifra di 4 miliardi annui
di vecchie lire.
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Quindi, rinnovo ancora una volta il lecito dubbio
che la politica del PCI sia stata decisamente indirizzata verso le prerogative
suggerite da Mosca che la finanziava, e non dal popolo italiano che l’aveva
votata.
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Gli altri partiti, sia quelli metamorfizzati che
quelli nati dopo “Tangentopoli”, si sono rapidamente uniformati ad uno standard
condiviso, e costituito da una corsa all’arraffo che li ha affratellati nel
percorso parassitario della società italiana.
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Nel 1993 Duilio Poggiolini, l’ex Direttore della
Sanità sotto il Ministero De Lorenzo, si accaparrava 15 miliardi di vecchie
lire (sequestrati in conti bancari) e tesori per i quali occorsero addirittura
12 ore per poterli catalogare.
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L’inchiesta “mani pulite” portò alla ribalta un
diffuso sistema di tangenti e di malaffare, e condusse all’arresto di centinaia
di politici coinvolti.
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Pochi anni sono trascorsi da allora, ma la
situazione anziché migliorare, dopo un breve periodo di transizione, è
decisamente peggiorata.
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Nel sistema politico attuale si ruba diffusamente,
si corrompe, ci si lascia corrompere, si fagocita ogni più piccola risorsa, ci
si immerge completamente in un oceano di privilegi, si trasmette l’immagine del
personaggio politico bieco e parassitario, lontano dalla gente, dai pensionati
e dai lavoratori.
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Costoro sono nemici dell’umanità, sono criminali da
condannare, da mettere in galera, da sbattere in miniera a lavorare per mille
euro al mese, costringendoli a rimanerci fino all’età di 65 anni, liquidandoli
poi con una pensione da fame, così come loro fanno con noi tutti.
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Noi siamo diventati i loro zimbelli, i servi della
gleba di un nuovo sistema feudale, a cui tentano di assuefarci.
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E’ necessario ribellarci e tuonare contro la
politica, dicendo apertamente, se questa è la politica :
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VIVA L’ANTIPOLITICA !
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Io personalmente, che sono contro ogni forma di
violenza, riconosco la necessità di reagire e di difendersi, anche decisamente,
per tutelare il futuro già compromesso dei nostri figli e nipoti.
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Mettiamo in galera questi mascalzoni, in nome di una
sacrosanta antipolitica, in un totale rifiuto del loro disgustoso parassitismo.
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Rifiutiamo la demagogia di personaggi come
Napolitano che, mistificando la reale sostanza dei fatti, si atteggiano a paladini
di un mondo cui non appartengono i cittadini onesti e leali, ma solo larve
putrescenti di un sistema marcio e corrotto.
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VIVA L’ANTIPOLITICA !
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Buttiamo giù dai piedistalli i falsi idoli,
responsabili della crisi e del fallimento che ci stanno riducendo in miseria.
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GALERA A VITA per i nemici dell’umanità che stanno
calpestando il diritto ad un sereno futuro dei nostri figli e nipoti.
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DISPREZZO per coloro che, nascondendosi dietro
programmi accattivanti e roboanti proclami, si macchiano di reati quali la
corruzione e la concussione, rivelando la loro vera indole, malvagia e ingorda,
cinica e arrogante, delinquenziale e parassitaria.
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RICONOSCIAMO che tutti i simboli di Partito sono
oggi accomunati dal medesimo comune denominatore, riscontrabile leggendo le
cronache giudiziarie, e prendendo atto dell’enorme numero di processi intentati
dalla magistratura contro un altrettanto enorme numero di politici.
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La televisione di Stato continua a mantenere un
atteggiamento di benevola condiscendenza verso i Partiti, indicando
nell’antipolitica un pericolo per le Istituzioni e la democrazia.
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A costoro ribadisco il concetto che loro stessi sono
fagocitati dalla politica stessa, e costituiscono quindi una costola delle
emanazioni partitiche, a seconda delle suddivisioni in sfere di interesse,
regolarmente spartite a tavolino dai leader di partito.
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Le varie trasmissioni televisive in essere, da
quella di Santoro a quella di Vespa, sono solamente fumo negli occhi, frutto di
una manipolazione egemonica riconducibile alla sudditanza politica espressa nel
momento contingente.
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L’informazione è pilotata dai grandi manipolatori
occulti, che indirizzano le masse verso orizzonti predefiniti, in un disegno
globale a cui solo i pochi detentori del potere possono accedere.
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Le massonerie sono al centro di questo inquietante
universo, così come le multinazionali che gestiscono i poteri economici
internazionali, e tutto rientra in un progetto che non si identifica con il
benessere delle singole nazioni, ma con l’aumento sempre più smisurato di
potere e di ricchezza.
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Di fronte a tutto ciò Napolitano non trova di meglio
che tuonare contro l’antipolitca .
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Proprio lui ? Cosa direbbe Stalin se fosse ancora
vivo ? Cosa direbbe Mosca, che proprio grazie all’antipolitica promuoveva,
tramite il PCI, sentimenti insurrezionalisti e demolitori dell’intera società ?
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Forse lo avrebbe invitato in Unione Sovietica e lo
avrebbe deportato in Siberia …
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Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte,
mentre l’unica certezza è che questi delinquenti sono ancora tutti al loro
posto, e si stanno strafogando di soldi, di benefici, mentre il paese è al
collasso.
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Io, se ciò accadesse, sarei con loro, con il popolo
affamato e stanco, contro i politici e i ladri di regime.
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VIVA L’ANTIPOLITICA !
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Dissenso
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