sabato 3 novembre 2012

Nikolaj Ivanovic Ezov : CRIMINALE COMUNISTA

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Fu uno dei massimi criminali comunisti che la Storia ricordi, al punto che il periodo di due anni (dal settembre 1936 al novembre 1938) in cui Ezov occupò la carica di Commissario del popolo agli affari interni (NKVD), prese da lui il nome di Ezovscina, a simboleggiare il clima di immenso terrore che insieme a Stalin aveva instaurato.
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Ezov prese il posto di Genrich Jagoda che si era distinto per la “liquidazione” dei kulaki e per la pianificazione della rete dei gulag.
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Durante il periodo del “Grande Terrore” in cui Ezov esercitò la più brutale violenza di Stato della Storia, le repressioni assunsero proporzioni senza precedenti, anche per la sanguinosa storia del XX secolo.
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L’intensità e l’ampiezza del “terrore” in Russia sconvolsero l’intero paese in tutti gli strati della popolazione.
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Nessuno, tranne Stalin, era al di sopra dei sospetti dei funzionari del NKVD.
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Furono arrestate più di un milione e mezzo di persone, di cui 800.000 furono fucilate o “epurate” con un proiettile alla nuca.
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Decine di migliaia di sentenze di morte furono firmate personalmente da Ezov stesso, in quanto membro delle cosiddette "dvojki" di cui faceva parte insieme al Procuratore generale Vysinskij.
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Milioni di prigionieri, in base a giudizi sommari, affrontarono gli orrori dei campi di lavoro siberiani.
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Spesso le vittime erano arrestate per strada all’unico scopo di completare le quote di “elementi controrivoluzionari da reprimere”.
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Nell’Ottobre del 1961, al XXII Congresso del PCUS, Kruscev ammise pubblicamente che la repressione di massa nel periodo del Terrore aveva “colpito dei comuni e onesti cittadini sovietici”, ma non disse nulla sulla portata e sull’ampiezza della repressione stessa, di cui egli stesso era stato direttamente responsabile come molti altri dirigenti della sua generazione.
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La sua fine ripercorse il tragitto già seguito da altri membri del potere, prima di lui.
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Grazie alla recente apertura di alcuni archivi, Grigorij Citrinjak ha potuto ricostruire in un vistoso articolo sulla Literaturnaja Gazeta intitolato :
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L'affare della fucilazione di Ezov. Cenni per il ritratto di un boia.
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Il 10 aprile 1939 Ezov fu arrestato e recluso nella prigione speciale dell' Nkvd.
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L' accusa fu di “tradimento, rapporti spionistici con lo spionaggio polacco e tedesco e con gli ambienti governativi ostili all'Urss in Polonia, Germania, Inghilterra e Giappone” e ancora “la preparazione di un attentato alla vita di Stalin per il 7 novembre 1938”.
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Ezov non confessò, ma in quell’occasione affermò di aver epurato 14 mila cekisti, ammettendo di avere la colpa di averne epurato pochi.
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La sua spavalda, criminale, e folle ferocia lo portò ad aggiungere :
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“Non epurai invece i cekisti a Mosca, a Leningrado e nel Caucaso settentrionale.
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Li consideravo puliti, ma risultò che avevano protetto diversionisti, sabotatori, spie e altri nemici del popolo”.
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In quell'epoca Stalin coniò la formulazione sibillina :
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giustiziare non si può graziare”, in cui la vita di un uomo dipendeva dal posto della virgola.
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Uomo dalla vita sessuale promiscua (ebbe delle relazioni sia con donne sia con uomini) Ezov fu inoltre accusato di uxoricidio.
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La Literaturnaja Gazeta pubblica una lettera straziante della giovane moglie, che si sapeva sospettata ma non conosceva l' accusa.
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Scrive percio' al marito :
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“Ti supplico... insisto affinchè sia controllata tutta la mia vita...
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Non posso rassegnarmi al pensiero che sono sospettata di doppio gioco, di delitti mai commessi”.
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Ezov dichiarò che non sapeva se la moglie fosse una spia inglese.
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Fu comunque accusato di aver avvelenato la giovane donna poco dopo il suo ricovero in ospedale, e di aver organizzato anche le uccisioni di molte persone che non gli piacevano.
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Durante l'istruttoria Ežov rimase nel carcere segreto dell'NKVD di Suchanovo, nei pressi di Mosca, che lui stesso aveva creato.
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Malgrado le varie date proposte dagli storici, e' certo ormai che la condanna alla fucilazione (con la confisca dei beni) fu decisa in una seduta a porte chiuse del Collegio Militare della Corte Suprema dell'URSS il 4 febbraio 1940 ed eseguita a Mosca dopo due giorni.
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L'atto dell'avvenuta esecuzione e' conservato in un archivio speciale di un settore speciale dell' Nkvd.
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Pochi anni dopo la sua esecuzione, Ezov e' stato preso per modello da Arthur Koestler, che ne ha fatto uno dei protagonisti del suo romanzo Buio a mezzogiorno.
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Gletkin, il gelido e feroce funzionario che sottopone a interminabili, sadici interrogatori il detenuto Rubasciov (modellato, secondo Conquest, in parte su Bucharin e in parte su Trockij) e' Ezov.
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Ezov fu quindi sostituito da Lavrentij Berija, che divenne a sua volta l’anima nera di Stalin, lo spietato dittatore sovietico, e svolgendo la sua attività di cinico e spietato esecutore, nonché suggeritore, di molte persecuzioni e delitti.
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Dissenso
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