Ezov prese il posto di Genrich Jagoda che si era distinto per la
“liquidazione” dei kulaki e per la pianificazione della rete dei gulag.
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Durante il periodo del “Grande Terrore” in cui Ezov esercitò la
più brutale violenza di Stato della Storia, le repressioni assunsero
proporzioni senza precedenti, anche per la sanguinosa storia del XX secolo.
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L’intensità e l’ampiezza del “terrore” in Russia sconvolsero
l’intero paese in tutti gli strati della popolazione.
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Nessuno, tranne Stalin, era al di sopra dei sospetti dei
funzionari del NKVD.
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Decine di migliaia di sentenze di morte furono firmate
personalmente da Ezov stesso, in quanto membro delle cosiddette "dvojki"
di cui faceva parte insieme al Procuratore generale Vysinskij.
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Milioni di prigionieri, in base a
giudizi sommari, affrontarono gli orrori dei campi di lavoro siberiani.
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Spesso le vittime erano arrestate per
strada all’unico scopo di completare le quote di “elementi controrivoluzionari
da reprimere”.
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Nell’Ottobre del 1961, al XXII
Congresso del PCUS, Kruscev ammise pubblicamente che la repressione di massa
nel periodo del Terrore aveva “colpito dei comuni e onesti cittadini
sovietici”, ma non disse nulla sulla portata e sull’ampiezza della repressione
stessa, di cui egli stesso era stato direttamente responsabile come molti altri
dirigenti della sua generazione.
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La sua fine ripercorse il tragitto già seguito da altri membri
del potere, prima di lui.
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Grazie alla recente apertura di alcuni archivi, Grigorij
Citrinjak ha potuto ricostruire in un vistoso articolo sulla Literaturnaja
Gazeta intitolato :
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“L'affare della fucilazione di Ezov. Cenni per il ritratto di
un boia.”
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Il 10 aprile 1939 Ezov fu arrestato e recluso nella prigione
speciale dell' Nkvd.
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Ezov non confessò, ma in quell’occasione affermò di aver epurato
14 mila cekisti, ammettendo di avere la colpa di averne epurato pochi.
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La sua spavalda, criminale, e folle ferocia lo portò ad
aggiungere :
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“Non epurai invece i cekisti a Mosca, a Leningrado e nel Caucaso
settentrionale.
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Li consideravo puliti, ma risultò che avevano protetto
diversionisti, sabotatori, spie e altri nemici del popolo”.
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In quell'epoca Stalin coniò la formulazione sibillina :
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“giustiziare non si può graziare”, in cui la vita di un uomo
dipendeva dal posto della virgola.
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Uomo dalla vita sessuale promiscua (ebbe delle relazioni sia con
donne sia con uomini) Ezov fu inoltre accusato di uxoricidio.
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La Literaturnaja Gazeta pubblica una lettera straziante della
giovane moglie, che si sapeva sospettata ma non conosceva l' accusa.
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Scrive percio' al marito :
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“Ti supplico... insisto affinchè sia controllata tutta la mia
vita...
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Non posso rassegnarmi al pensiero che sono sospettata di doppio
gioco, di delitti mai commessi”.
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Ezov dichiarò che non sapeva se la moglie fosse una spia
inglese.
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Fu comunque accusato di aver avvelenato la giovane donna poco
dopo il suo ricovero in ospedale, e di aver organizzato anche le uccisioni di
molte persone che non gli piacevano.
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Durante l'istruttoria Ežov rimase nel
carcere segreto dell'NKVD di Suchanovo, nei pressi di Mosca, che lui stesso
aveva creato.
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Malgrado le varie date proposte dagli storici, e' certo ormai
che la condanna alla fucilazione (con la confisca dei beni) fu decisa in una
seduta a porte chiuse del Collegio Militare della Corte Suprema dell'URSS il 4 febbraio 1940 ed eseguita a
Mosca dopo due giorni.
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L'atto dell'avvenuta esecuzione e' conservato in un archivio
speciale di un settore speciale dell' Nkvd.
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Pochi anni dopo la sua esecuzione, Ezov e' stato preso per
modello da Arthur Koestler, che ne ha fatto uno dei protagonisti del suo
romanzo Buio a mezzogiorno.
Gletkin, il gelido e feroce funzionario che sottopone a
interminabili, sadici interrogatori il detenuto Rubasciov (modellato, secondo
Conquest, in parte su Bucharin e in parte su Trockij) e' Ezov.
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Ezov fu quindi sostituito da Lavrentij Berija, che
divenne a sua volta l’anima nera di Stalin, lo spietato dittatore sovietico, e
svolgendo la sua attività di cinico e spietato esecutore, nonché suggeritore,
di molte persecuzioni e delitti.
.Dissenso
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