venerdì 23 agosto 2013

LE REDINI DEL POTERE ECONOMICO.

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Fin dal XVII secolo emerge, nel contesto dei rapporti tra i potenti regnanti europei e le facoltose famiglie ebraiche, una forma di simbiosi che accomuna gli uni agli altri.
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Le corti dei re e dei principi necessitavano infatti della competenza finanziaria dei cosiddetti “ebrei di corte”, i quali si occupavano, oltre che delle proprie speculazioni e dei propri investimenti, anche di quelle dei loro potenti “protettori”, garantendo ad essi una fattiva amministrazione economica e una sicura copertura finanziaria necessaria all’approvvigionamento degli eserciti.
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La figura dell’”ebreo di corte” è comunque disgiunta da accostamenti di razza e di religione, ma è da considerare come univocamente legata alla contestualità familiare e sociale dei tempi in cui questa si è sviluppata.
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E’ un fatto però che le famiglie ebraiche di elevate possibilità economiche entrassero a far parte di una attiva partecipazione alle attività economiche dei potenti di turno, mentre le altre comunità ebraiche, di solito rurali, trovavano negli “ebrei di corte” una protezione contro le ingiustizie.
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In questo caso, i correligionari costituivano un anello di giunzione tra le diverse caste, ma solo per motivi di interesse e tutela, grazie ai quali gli ebrei potevano godere di benefici altrimenti negati.
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La famiglia più rappresentativa del potere economico ebraico è stata ed è ancora oggi quella dei Rothschild, a partire da Meyer Amschel, il fondatore della dinastia.
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Il padre, l’orafo Amschel Moses Bauer, che nel 1743 si occupava di contabilità, mise all’ingresso della sua attività una insegna che rappresentava un’aquila Romana su uno scudo rosso.
Il negozio divenne noto come la ditta dello Scudo Rosso, o meglio, in lingua tedesca, appunto, Rothschild.
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Il figlio Mayer, che ereditò l’attività, decise di cambiarsi nome, optando appunto per quello di Rothschild e iniziò a prestare denaro non solo a privati, ma soprattutto ai monarchi e ai governi dell’epoca.
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Mayer iniziò come ”ebreo di corte” al servizio di Guglielmo I° d’Assia, il quale a sua volta divenne poi Langravio, con il nome di Guglielmo IX, nel 1785.
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Il titolo di Langravio era l’equivalente di quello di Conte e permetteva di godere dei diritti feudali verso l’Imperatore, come ad esempio il diritto sovrano sui propri territori.
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Quando Rothschild iniziò la sua carriera al servizio del principe d’Assia, costui era noto anche per essere uno dei più facoltosi prestatori di denaro dell’epoca.
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L’esperienza e l’influenza esercitate dal “protettore”, portarono a Rothschild innumerevoli clienti, permettendogli di accumulare ingenti capitali, e consentendogli di allargare la sfera di influenza oltre i confini locali.
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Meyer, dopo aver addestrato i suoi cinque figli nelle tecniche di creazione e manipolazione del denaro, li piazzò a Francoforte, a Parigi, a Vienna, a Londra, e a Napoli.
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Il primogenito, Amschel (1733-1855), rimase a Francoforte, con il padre, per occuparsi della Banca della città natale.
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Il secondogenito, Salomon (1774-1855), fu destinato a Vienna, mentre il terzo figlio, Nathan (1777-1836), che aveva dimostrato di essere il più abile, fu mandato a Londra nel 1798, all’età di 21 anni.
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Durante i 17 anni trascorsi in Gran Bretagna, Nathan portò il capitale originario di 20.000 sterline, datogli dal padre, a ben 50 milioni di sterline, pari a svariati miliardi di dollari dei nostri giorni.
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Il quartogenito, Karl, andò invece a Napoli.
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Infine, il quinto figlio, Jacob (James), nel 1812 fu destinato a Parigi con un capitale iniziale di 200.000 dollari.
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Nel 1868, dopo 56 anni, il suo reddito annuale era di 40 milioni di dollari.
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Quando James costruì la sua immensa e lussuosissima dimora, a 19 miglia a nordest di Parigi, suscitò il commento di Guglielmo I, che vedendola disse :
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Questa strategia “familiare” permise quindi ad un’unica famiglia di controllare gli affari e l’economia di ben cinque Stati diversi, accrescendo le ricchezze e il potere del gruppo ebraico.
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Inoltre la famiglia Rothschild si alleò con la famiglia Schiff, con la quale condivise un edificio a cinque piani, noto come casa dello Scudo Verde, a partire dal 1785.
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Nel 1818 il Principe Metternich affermava che i Rothschild fossero le persone più ricche d'Europa.
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In effetti le banche dei Rothschild verso la metà del 1800 dominavano tutto il sistema bancario europeo e questa famiglia era sicuramente la più ricca del mondo.
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Le acquisizioni di monopolizzazioni divennero una priorità costante legata ai prestiti che i Rothschild concedevano, come nel caso di Cecil Rhodes, che potè, grazie ai finanziamenti ricevuti, instaurare un vero e proprio dominio commerciale monopolizzando i terreni auriferi del Sudafrica e dei diamanti dei DeBeers.
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In questo modo i Rothschild si garantivano la sicurezza della restituzione del prestito.
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Finanziarono la monopolizzazione delle ferrovie in America, e permisero poi a John D. Rockefeller di iniziare la scalata al monopolio nel settore della raffinazione petrolifera.
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Questa operazione condusse alla nascita della Standard Oil, grazie ai finanziamenti concessi dalla National City Bank of Cleveland, una delle tre banche dei Rothschild negli Stati Uniti.
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L’ascesa continua della famiglia Rothschild durante gli anni successivi al periodo in cui i suoi componenti interpretavano il ruolo di “ebrei di corte”, portò ad un mutamento nei rapporti tra ebrei e Stato.
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La monopolizzazione dei mercati finanziari legati all’emissione di prestiti statali, da parte della potente famiglia, creò una sorta di "obbligo" a rivolgersi al capitale ebraico in genere, che permettesse forti investimenti pubblici.
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La possibilità di fruire dei capitali ebraici diede vita quindi ad un allargamento del substrato su cui avrebbero poggiato le fondamenta di una riunita collettività ebraica nell’Europa centro-occidentale.
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I Rothschild divennero lo stereotipo rappresentativo di un internazionalismo ebraico in un continente costituito da Stati nazionali.
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L’immagine dei Rothschild rafforzava l’idea e la credenza che il popolo ebraico costituisse un’unica grande famiglia e che i loro vincoli di sangue rappresentassero una razza a sé stante in mezzo alle nazioni europee.
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I detrattori del popolo ebraico, li descrivono come una casta mercantile internazionale, che operando come una forza occulta e onnipotente, dietro i troni e i governi, manipola il destino di intere comunità sociali. (Times del 10/03/1920)
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A cosa si riferiva il trafiletto del Times, a proposito del complotto ?
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Nel 1958 Guy Carr scrisse il libro intitolato “Pedine nel gioco”, in cui si trova la risposta a questo quesito.
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In parole povere, Mayer Rothschild, nel 1773 diede inizio, insieme ai 12 uomini più facoltosi e potenti dell’epoca, al Movimento Rivoluzionario Mondiale, allo scopo di prendere il controllo delle ricchezze, della forza lavoro, e delle risorse naturali di tutto il mondo.
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Se andiamo a leggere il “Piano rivoluzionario” di Mayer vediamo che questo si articola in circa 25 punti fondamentali, che mirano tutti ad unico scopo :
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la realizzazione di un Nuovo Ordine Mondiale.
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Le tecniche necessarie al raggiungimento dell’obiettivo, secondo Mayer, dovevano essere attuate secondo i suoi standard di riferimento, drammaticamente cinici e privi di qualsiasi risvolto umanitario.
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Per esempio, si auspica che i Governi legittimi vengano distrutti da nemici interni o esterni, poiché il vincente, per necessità, deve comunque ricercare un aiuto finanziario, interamente nelle mani dei Rothschild.

E ancora : “Si deve tendere alla creazione di masse indistinte, unite, omogenee, prive di identità, per una loro rapida sottomissione.”

L’annullamento delle differenze etniche, in un processo di massificazione, è senz’altro prodromico all’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale, in cui le masse sono fagocitate e manipolate da un unico trust finanziario che le governa.
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L’annichilimento poi delle identità nazionali che si oppongono alla massificazione, conduce a derive aberranti, come possiamo vedere dalle devastazioni già prodotte in passato.
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I casi non mancano, poiché è sufficiente osservare come i Giovani Turchi dell’Impero Ottomano abbiano operato un vero e proprio genocidio del popolo armeno, nel 1915, oppure come il nazismo si sia posto nei confronti della popolazione di razza ebraica, a livello europeo.
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Per assurdo, l’assioma inerente alla lotta contro le identità nazionali, che Mayer Rothschild propugnava nel suo disegno complottista, sarà poi fagocitato da Adolf Hitler nella sua ricerca di annichilimento del popolo di razza ebraica.
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Tornando ai metodi raccomandati per il raggiungimento dell’obiettivo, Mayer inoltre raccomandava l’uso della violenza e del terrore, per generare una cieca sottomissione.
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Mayer accettò le infiltrazioni della Massoneria Azzurra, tra le Logge del Grande Oriente, per poter nascondere le proprie mire dietro a paraventi di filantropia.
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Espose il valore dell’inganno sistematico, della diplomazia segreta, degli incentivi ad un riarmo globale, alla guerra economica, e al raggiungimento di un nuovo Governo mondiale, come scopo finale.

Tutto ciò induce a riflessioni che sommandosi convergono verso un denominatore comune : il controllo finanziario del pianeta.

Il gruppo Bielderberg pare inserirsi ottimamente in tale contesto, poiché gli elementi di riferimento sono gli stessi dei potenti gruppi finanziari originati dal capostipite dei Rothschild, così come quelli delle massonerie.
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Il contesto globale e gli scenari socio politici che attualmente ritroviamo in Europa, sembrano appartenere proprio a quegli elementi del percorso iniziato da Mayer Rothschild e propugnati con vigore per il raggiungimento del potere globale.
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I poteri forti, economici, tengono in ostaggio le economie nazionali europee, mirando alla spersonalizzazione delle loro identità nazionali, inglobando e massificando le nazioni in un unico organismo : l’Europa !
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Sembra di rivedere i fotogrammi di un film già trasmesso e visto in passato, quando prima dell’ultimo conflitto mondiale la focalizzazione dell’immaginario collettivo popolare nei riguardi della collettività ebraica in una Europa costituita esclusivamente da Stati nazionali, faceva emergere come unico elemento intereuropeo proprio la indiscussa potenza economica degli ebrei stessi.
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Oggi, probabilmente, è ripreso il cammino verso quel percorso di massificazione che fu interrotto dal nazismo, ma un male ancora più devastante di quello rappresentato dall’ideologia nazional socialista si affaccia sullo scenario europeo, guidato e condotto saldamente dagli odierni detentori del potere economico.
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Le stesse forze occulte scaturite dal predominio dei Rothschild, oggi mutate e metamorfizzate, nascoste da club esclusivi come quello cosiddetto “Bielderberg” e coadiuvate dalle massonerie internazionali, continuano a tessere il loro disegno di predominio mondiale sulle economie globali.
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Quale responsabilità hanno le forze sioniste e la nazione ebraica stessa nella ricerca di un “Nuovo Ordine Mondiale" ?
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L’Europa appare sempre di più come un organismo massificato e indistinto, completamente soggetto a disposizioni cui le sovranità nazionali non possono opporsi.
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Oggi, come in passato, le potenti famiglie ebraiche gestiscono capitali finanziari immensi che, se esaminati a ritroso nel tempo, ci danno la percezione di come la Storia di talune Nazioni si sia sviluppata a seconda dell’apporto finanziario loro fornito dai manipolatori dei flussi economici stessi.
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Non a caso la Rivoluzione Russa del 1917, di cui fu artefice Lenin, fu finanziata dal capitalismo occidentale e in particolare dalla Banca Morgan, di cui era proprietario Rockefeller.
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L’attività della famiglia dello “Scudo Rosso” è stata quindi prodromica ad eventi epocali, quali quello della nascita del Comunismo sovietico.
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A distanza di un secolo, quali sono i nomi dell’alta finanza mondiale di oggi ?
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Chi è che controlla, occultamente, il Fondo Monetario Internazionale, oppure la Banca Mondiale, così come il World Trade Organization (Organizzazione Mondiale del Commercio)?
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Il cartello degli “squali” finanziari più voraci e potenti è oggi costituito dalla elite degli speculatori mondiali, che controllano i cicli economici secondo i loro esclusivi interessi.
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Sono note le organizzazioni che fanno capo a personaggi del calibro dei Rockefeller, o dei Rothschild, come ad esempio il “Club di Roma”, oppure la “Commissione Trilaterale”, così come il “Club Bielderberg”, ed è nota anche la finalità ultima cui queste tendono, e cioè la realizzazione del “Nuovo Ordine Mondiale”.
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Dietro a tutto c’è la regia di pochi, potenti, e avidi personaggi che, forti del retaggio culturale ereditato dagli antichi “ebrei di Corte”, e padroni di immense fortune, riescono a muovere patrimoni di proporzioni inimmaginabili, fagocitandoli, a loro unico ed esclusivo interesse.
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Una fitta trama di personaggi compiacenti costituisce l’ordito di un tessuto adatto a rivestire virtualmente un immenso organismo di potere, che trae continuamente vantaggio indossandolo.
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La simbiosi tra le parti, legata ad una visione univoca del fine cui si tende, conduce a interpretazioni pilotate dei ruoli che le persone svolgono, rinnegando le prerogative che dovrebbero identificare il loro modus operandi.

Personaggi come il Senatore Mario Monti, Franco Bernabè (Telecom), Emma Bonino (esponente Partito Radicale), così come gli altri 40 italiani che hanno partecipato a riunioni del gruppo Bielderberg (tra cui Mario Draghi, Padoa Schioppa, Romano Prodi, Giulio Tremonti, ecc) svolgono, intervenendo ai meeting, un ruolo quantomeno equivoco nei confronti dei rispettivi ruoli istituzionali.
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Come si può, infatti, conciliare l’interesse nazionale con quello di speculatori senza scrupoli che hanno a cuore prioritariamente la realizzazione di un Nuovo Ordine mondiale ?
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Come si può sedere in Parlamento, in nome del popolo italiano, e poi appartenere a gruppi che tendono ad azzerare le singole identità nazionali ?
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Anche il vile personaggio comunista Palmiro Togliatti ha interpretato un ruolo simile, nel dopoguerra, quando, oltre che sedere sugli scranni parlamentari della Repubblica Italiana, ricoprì anche la carica di Numero due del Comintern, l’organismo preposto alla diffusione del comunismo nel mondo, al soldo di Mosca.
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Il sovranazionalismo che guida le scelte dell’alta finanza mondiale è già da tempo imperante e trascende dagli interessi delle comunità nazionali, protraendo i propri tentacoli alla ricerca di percorsi che vanno nella direzione di un totalitarismo illuminato, come ebbe a dire Giovanni Agnelli, il famoso imprenditore ai vertici della Fiat.
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Agnelli affermò infatti :
" Le grandi società multinazionali, la Chiesa cattolica e i partiti comunisti dimostrano che il sovranazionalismo non è un mito, ma è una realtà
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L’analisi esposta dimostra che la politica che noi conosciamo, e cioè quella dei Partiti politici, altro non è che “fumo negli occhi” in quanto tutto si svolge in funzione di interessi che nulla hanno a che vedere con i programmi dei gruppi parlamentari e le richieste degli elettori.
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La politica, anzi, ha la responsabilità di aver permesso che si arrivasse a questo punto, anche perché a volte è stata, ed è, collusa proprio con i “poteri forti” che spadroneggiano sulla pelle dei popoli.
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Personalmente sono contrario all’Europa intesa così come lo è oggi : l’Europa di Prodi, che è la stessa delle Banche e dei gruppi economici sopranazionali.

Ci stiamo impoverendo ogni giorno di più, mentre il popolo è ostaggio delle imposizioni finanziarie dettate dalle Banche e dai politici senza scrupoli che ne avallano l’operato.

I suicidi di imprenditori falliti per la crisi economica sono sotto gli occhi di tutti, mentre le file alle mense della “Caritas” si allungano a dismisura…

La massificazione globale è in pieno svolgimento, pronta a segnare il destino di milioni di persone, ma qui, in Italia, pare che la maggior parte delle persone sia più interessata al fatto che la propria squadra di calcio segni il gol della vittoria nella partita della Domenica.

Mi ripugna constatare il disinteresse di interi gruppi popolari, che condannano così i propri figli ad un futuro da schiavi.

Personalmente mi avvalgo di due massime che ho sempre tenuto in considerazione :
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Memento audere semper ! , e
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Meglio vivere un giorno da leone che cent’anni da pecora !
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Voi cosa ne pensate ?
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Dissenso
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