Pol Pot |
Saloth Sar meglio conosciuto sotto diversi pseudonimi, tra cui Pol Pot, Fratello Numero 1, Pouk, e Hai, è stato un dittatore comunista, criminale e
feroce, che ideò e realizzò il massacro di almeno due milioni di persone in
Cambogia, dal 1975 al 1979, coadiuvato dai suoi guerriglieri, i famigerati Khmer rossi.
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Nacque il 19 maggiol 1925 a Prek
Sbauv nella Provincia di Kompong Thom (all’epoca facente parte dell’Indocina
francese, ora Cambogia) da una famiglia benestante, con frequentazioni della
famiglia reale.
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La vicinanza alla famiglia reale
era data dal fatto che una delle sue sorelle era concubina del Re.
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Nel 1934 compì un tirocinio
religioso in un monastero buddista a Phnom Penh, per poi frequentare una scuola
anch’essa religiosa nella medesima località.
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In seguito, nel 1947 frequentò il Liceo Sisowath, con scarsi risultati,
per cui si orientò verso studi tecnici,
entrando alla scuola Russey Keo, dove nel 1949 vinse una borsa di studio
per studiare radio-ingegneria all’Efrei di Parigi.
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La sua ammirazione per la
Rivoluzione francese lo portò in contatto con gli ideali marxisti di Jean-Paul
Sartre, che divenne suo mentore ed ispiratore.
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Nel 1950 entrò in una brigata
internazionale di operai che lo condusse in Jugoslavia, a costruire strade per
il Maresciallo Tito.
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Nel 1951 entrò nel circolo
Marxista Khmer, monopolizzatore della minore organizzazione degli Studenti
Khmer e si unì al Partito Comunista Francese, che come lui appoggiava la lotta
anti-colonialista dei Viet Minh nell’Indocina francese.
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Tornò a casa nel 1953, periodo in
cui la Cambogia era teatro, insieme a Vietnam e Laos, di una rivolta (di
matrice comunista) contro l’occupazione francese dell’Indocina, e raggiunse il quartiere generale
dei Viet Minh, al confine tra le province di Kompong Cham e Prey Veng, unendosi
al movimento.
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Ben presto però si rese conto che
al suo interno predominavano gli interessi nazionali vietnamiti, tant'è che nel
1954 i francesi lasciarono l’Indocina, mentre i Viet Minh si ritirarono nel
Vietnam del Nord, comunista, portando con sé i quadri comunisti cambogiani,
tramite i quali avrebbero poi potuto estendere la rivoluzione, in futuro, anche
nel paese confinante, appunto.
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Saloth Sar (Pol Pot) rimase in
Cambogia e fu uno dei fondatori del partito Rivoluzionario del Popolo Khmer,
all’epoca poco più che una sezione locale del Partito dei Lavoratori del
Vietnam.
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il Re Norodom Sihanouk |
Il Governo del Paese era costituito dalla monarchia cambogiana, in cui la massima carica politica passò da padre a figlio, e a nipote.
Norodom Sihanouk governò dal 1941 al 1955, poi dal 1993 al 2004 ;
Il padre Norodom Suramarit regnò dal 1955 al 1960 ;
Il nipote di Sihanouk, Norodom Sihamoni è Re della Cambogia dal 2004.
Quando nel 1955 Re Norodom Sihanouk abdicò in favore del padre, inducendo nuove elezioni, formò un nuovo Partito politico e approfittando della popolarità di cui godeva, insieme al ricorso all'intimidazione, spazzò via l'opposizione comunista, conquistando tutti i seggi del Parlamento.
Norodom Sihanouk governò dal 1941 al 1955, poi dal 1993 al 2004 ;
Il padre Norodom Suramarit regnò dal 1955 al 1960 ;
Il nipote di Sihanouk, Norodom Sihamoni è Re della Cambogia dal 2004.
Quando nel 1955 Re Norodom Sihanouk abdicò in favore del padre, inducendo nuove elezioni, formò un nuovo Partito politico e approfittando della popolarità di cui godeva, insieme al ricorso all'intimidazione, spazzò via l'opposizione comunista, conquistando tutti i seggi del Parlamento.
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Pol Pot venne perseguitato dalla
polizia segreta di Sihanouk e costretto alla latitanza per ben dodici anni, che
trascorse nell’addestramento di reclute per il Partito Comunista di Kampuchea.
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Alla fine degli anni ’60 la
repressione di Sihanouk si scatenò per mano del suo capo della sicurezza, Lon
Nol, che intraprese una brutale azione contro i rivoluzionari.
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Reagendo a tutto ciò Pol Pot,
appoggiato dalla Repubblica popolare cinese, iniziò una sollevazione armata
contro il Governo.
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L’importanza del Partito
comunista di Kampuchea, prima del 1970, era pressochè nulla, ma i fatti
successivi ne aumentarono la risonanza.
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Il Generale Lon Nol , con
l’appoggio degli Stati Uniti, depose Sihanouk che era visto come
fiancheggiatore dei Viet Cong.
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Come reazione Sihanouk si schierò
dalla parte di Pol Pot.
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Nel 1970 il Presidente americano,
Richard Nixon, ordinò una serie di incursioni militari in Cambogia, per
distruggere i santuari dei Viet Cong al confine con il Vietnam del Sud.
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Tutto ciò, insieme alla
popolarità di Sihanouk, provocò una ondata di consensi popolari verso Pol Pot e
presto al Governo filo americano di Lon Nol rimase solo il controllo delle
città.
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Quando gli Stati Uniti lasciarono
il Vietnam nel 1973 i Viet Cong lasciarono la Cambogia, mentre i Khmer Rossi
continuarono a combattere.
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Nel 1975 il Governo di Lon Nol
collassò lasciando il paese in mano al partito comunista di Kampuchea.
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Lon Nol scappò negli Stati Uniti
e Sihanouk ritornò al potere, affiancato però dai suoi colleghi comunisti, non
certo interessati alla restaurazione della monarchia.
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Nel 1976 Sihanouk fu infatti
radiato dai Khmer Rossi, che lo misero agli arresti domiciliari, mentre il suo
governo fu smantellato.
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La Cambogia divenne così una
repubblica comunista, e Khieu Samphan ne diventò il primo Presidente.
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Pol Pot venne nominato Primo
Ministro di Cambogia, iniziando una politica ispirata a quella di Mao,
denominando tale processo, infatti, come “Super grande balzo in avanti”.
Iniziò ad evacuare un gran numero
di cittadini verso la campagna,
costringendoli a vivere in fattorie comuni.
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Due milioni di abitanti della
capitale, Phnom Penh, vennero deportati e ridotti in schiavitù, e obbligati a
lavorare nei campi di lavoro, in un clima di terrore.
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La proprietà venne
collettivizzata, secondo i modelli sovietico, cinese, e vietnamita, già
ampiamente sperimentati.
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Poi iniziarono le uccisioni,
collocando la dittatura di Pol Pot al primo posto tra le più spietate e crudeli
che la Storia ricordi.
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Migliaia di politici e di
impiegati o funzionari statali vennero uccisi, mentre Phnom Penh diveniva una
città fantasma, in cui si moriva di fame, di malattia, o perché giustiziati.
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Tutti coloro che non erano
iscritti al Partito comunista e che avevano un’istruzione, o anche solo per il
fatto di portare un paio di occhiali, erano indicati come intellettuali e
quindi come nemici del popolo da perseguitare.
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Per Pol Pot, infatti, ogni
intellettuale era un nemico da distruggere, ed è per questo che migliaia e
migliaia di professionisti furono massacrati.
La furia comunista si abbattè anche sui macchinari, sulle attrezzature mediche, sugli elettrodomestici, sui libri, sulle case, e sulle scuole (fu abolita l'istruzione scolastica), che vennero distrutti, così come era successo anche nella Cina di Mao.
La furia comunista si abbattè anche sui macchinari, sulle attrezzature mediche, sugli elettrodomestici, sui libri, sulle case, e sulle scuole (fu abolita l'istruzione scolastica), che vennero distrutti, così come era successo anche nella Cina di Mao.
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Il governo dei Khmer Rossi
ripeteva spesso attraverso la radio che la nuova utopia comunista necessitava
solo di un milione o due di persone; per gli altri valeva il proverbio del
"Tenervi non comporta alcun beneficio, eliminarvi non comporta
alcuna perdita”.
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Dal 1975 al 1979 una persona su quattro venne assassinata
e il paese si svuotò quasi del tutto, per un totale di quattro milioni.
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Le cifre del massacro sono però discordanti, a causa della
enormità degli eventi stessi, nascosti e non registrati :
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Il regime di Phnom Penh stimò il massacro in tre milioni
di vittime.
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Padre Francois Ponchaud (Missionario cattolico e Vicario della Diocesi di Kampong, testimone della tragedia cambogiana) suggerì 2,3 milioni.
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L’Università Yale stimò in 1,7 milioni il numero delle
vittime.
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Amnesty International, 1,4 milioni.
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Il Dipartimento di Stato degli
Stati Uniti, 1,2 milioni.
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Le torture effettuate dai Khmer
comunisti sono fra le più inimmaginabili ed esplicano in maniera palese il modus operandi dei regimi comunisti nel mondo, basato su ferocia, odio, sopraffazione e spregio dei diritti umani.
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Le tecniche adottate dagli aguzzini marxisti per obbligare le vittime a confessare crimini inesistenti spaziavano entro una vasta gamma di atrocità, quali :
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Le tecniche adottate dagli aguzzini marxisti per obbligare le vittime a confessare crimini inesistenti spaziavano entro una vasta gamma di atrocità, quali :
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Scariche di elettroshock, dita
mozzate, unghie strappate, detenuti costretti a mangiare i propri escrementi,
annullamento della personalità.
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Spesso la ferocia dei Khmer rossi
si attuava uccidendo le persone a bastonate, badilate, colpi di zappa, di piccone e armi da
taglio, per evitare lo "spreco" di pallottole, e lentamente, per
soddisfare il loro evidente sadismo rivoluzionario, oppure scorticando vive le persone, o anche versando benzina nella vagina delle donne, a cui veniva poi appiccato il fuoco.
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Le persone furono obbligate ad
indossare una casacca nera a maniche lunghe, abbottonata fino al collo, allo scopo di spersonalizzare l'individuo.
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La proprietà privata fu abolita, e scomparvero gli uffici postali, i negozi, e le attività sportive.
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La proprietà privata fu abolita, e scomparvero gli uffici postali, i negozi, e le attività sportive.
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Le manifestazioni di emotività furono
proibite, per cui non si poteva piangere, o abbracciarsi, o lamentarsi.
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Le famiglie vennero separate, e inviate
nei campi di lavoro, dove si moriva per la fame e gli stenti, oltre che per la
tortura, o per suicidio.
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Chi cercava di sottrarsi a queste
angherie scappando, se scoperto, veniva ucciso sul posto.
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I portatori di handicap fisici
venivano giustiziati immediatamente perché giudicati parassiti.
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La fame divenne una costante
della vita quotidiana dei cambogiani, e il poco cibo veniva conteso anche ai
maiali (la crusca data loro per nutrirli), ma anche questo era motivo per
essere soppressi.
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I topi divennero un alimento
ambito per sopravvivere e il cannibalismo divenne consuetudine, soprattutto
negli ospedali, dove ci si cibava dei cadaveri delle vittime passate a miglior
vita.
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Tristemente famoso divenne S21, il
complesso carcerario di cui abbiamo già scritto in un precedente post, al LINK
seguente :
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Il Direttore del carcere di Tuol
Sleng, meglio noto, appunto, come S21, era il cosiddetto “compagno” Duch, che è
stato condannato all’ergastolo per il massacro di 15 mila cambogiani
all’interno della struttura.
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Cambogia - Museo del genocidio - Le vittime dei khmer rossi |
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Per meglio delineare la personalità del criminale del criminale comunista Pol Pot va detto che fin da quando entrò in
clandestinità non fece assolutamente nulla per mantenere i contatti con
i suoi familiari, che difatti furono deportati, seguendo la sorte di migliaia
di altri sventurati.
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Suo fratello Saloth Nhep dichiarò
in un'intervista alla BBC di essere venuto a conoscenza della vera identità di
Pol Pot solo dopo aver casualmente visto un suo ritratto ufficiale in una
cucina collettiva.
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Pol Pot fu deposto dai Vietnamiti
nel 1979 quando invasero la Cambogia.
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Lasciò definitivamente il comando
dei khmer rossi nel 1985 e fece perdere le sue tracce in clandestinità.
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Nel 1997 fu usato come merce di
scambio con il nuovo regime dai guerriglieri khmer stessi.
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Khieu Samphan |
Fu ricercato dal Tribunale
internazionale per crimini contro l’umanità nel 1998, ma fonti cambogiane
diedero notizia della sua morte, avvenuta ai confini con la Thailandia, dove
sembra che Pol Pot fosse tenuto prigioniero dai suoi ex seguaci.
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Oggi gli ultimi due superstiti
del regime di Pol Pot, Khieu Samphan (83 anni) e Nuon Chea (87 anni), sono
comparsi in tribunale a Phnom Penh per i loro crimini commessi contro l’umanità.
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Per chi avesse ancora qualche
attrazione per i “paradisi comunisti” suggerisco di fare un esame di coscienza,
e di esaminare oggettivamente gli aspetti che li contraddistinguono.
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La morte e il dolore costituiscono infatti una caratteristica costante
di questi “paradisi” e solo una mente malata e in malafede può essere attratta dalle
prerogative della “falce e martello” e dalle filosofie di Marx.
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Dissenso
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