(Ivjanec, 11/09/1877
- Mosca, 20/07/1926)
Questo
personaggio, che nel mondo occidentale è pressochè sconosciuto ai più, fu il
politico e rivoluzionario che in Unione Sovietica fondò insieme a Lenin niente
di meno che la Ceka, la famigerata polizia sovietica, antenata e
antesignana della successiva Gpu e del Kgb.
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Convinto marxista fin dalla giovane età, fu per
questo motivo espulso da tutte le scuole di Vilnius all’età di 19 anni, in
pieno regime zarista, e passò 11 anni in prigione per “attività e propaganda
rivoluzionaria”.
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La polizia zarista lo fece anche deportare in Siberia per
un periodo di tempo che va dal 1897 al 1900.
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Emigrò in Germania nel 1901, a Berlino, ma dopo alcuni
anni, nel 1905, tornò in Russia per partecipare ai moti di quel periodo, per i
quali fu nuovamente incarcerato.
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La sua detenzione fu però stavolta brevissima.
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Il giovane Feliks Dzerzinskij si stabilì nella capitale
sovietica ( dove peraltro rimase tutta la vita) e qui aderì al bolscevismo,
guadagnandosi il soprannome di “Feliks di Ferro”.
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Partecipò alla rivoluzione russa, sostenendola con
entusiasmo, e nel 1917 fondò insieme a Lenin la Ceka (tradotto : Commissione
straordinaria), creando con decreto un vero e proprio servizio di polizia
segreta, allo scopo di combattere i nemici del neonato regime russo, e ne
divenne Presidente dal 1917 al 1922.
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Nel 1921, a causa della carestia che colpì la Russia, ci furono rivolte contadine contro il potere bolscevico, che aveva requisito tutte le produzioni di cerali.
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Feliks Dzerzinskij istituì dei “tribunali rivoluzionari volanti”, incaricati di rastrellare i villaggi e di condannare sul posto a pene detentive e a deportazione i contadini che si opponevano alla requisizione imposta dal potere bolscevico.
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.Nella provincia di Novgorod le quote non saranno raggiunte, nonostante la riduzione del 25 per cento accordata di recente in considerazione della scarsità del raccolto.
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La carestia che si è abbattuta da un anno su tutta una serie di regioni rende i contadini molto pessimisti riguardo all'avvenire.” .
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Nel 1921, a causa della carestia che colpì la Russia, ci furono rivolte contadine contro il potere bolscevico, che aveva requisito tutte le produzioni di cerali.
I contadini insorsero per difendere la propria
sopravvivenza, e parallelamente esplosero nelle città sovietiche violenti
conflitti tra gli operai e il regime bolscevico, a causa della fame.
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Le insurrezioni e gli scioperi furono repressi
violentemente dalla polizia di Dzerzinskij, che sparò sulla folla e arrestò
migliaia di manifestanti.
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Il 24 febbraio 1921 la Ceka ne uccise 21, aprendo il
fuoco contro di loro..
Stemma della Ceka |
Feliks Dzerzinskij istituì dei “tribunali rivoluzionari volanti”, incaricati di rastrellare i villaggi e di condannare sul posto a pene detentive e a deportazione i contadini che si opponevano alla requisizione imposta dal potere bolscevico.
Un rapporto della polizia politica dell’ottobre 1922
(un anno dopo l’inizio della NEP, la Nuova Politica Economica) afferma :
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" Nella provincia di Pskov le quote fissate per l'imposta in natura rappresentano i 2 terzi del raccolto.
Quattro distretti hanno impugnato le armi ... .
.Nella provincia di Novgorod le quote non saranno raggiunte, nonostante la riduzione del 25 per cento accordata di recente in considerazione della scarsità del raccolto.
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Nelle province di Rjazan' e di Tver', la
realizzazione delle quote al 100 per cento condannerebbe i contadini a morire
di fame ...
Nella provincia di Novo-Nikolaevsk, la carestia
incombe e i contadini fanno provvista di erbe e di radici per il proprio
consumo ...
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Ma tutti questi fatti appaiono insignificanti
rispetto alle informazioni che ci pervengono dalla provincia di Kiev, dove si
assiste a un'ondata di suicidi senza precedenti : i contadini si uccidono in
massa perché non possono né pagare le imposte né riprendere le armi che
sono state confiscate..
La carestia che si è abbattuta da un anno su tutta una serie di regioni rende i contadini molto pessimisti riguardo all'avvenire.” .
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Immagini della drammatica carestia provocata dai gerarchi comunisti n Russia nel 1921/1922 |
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Gli studiosi e gli storici che hanno avuto la
possibilità di accedere agli archivi sovietici, dopo la loro apertura, hanno
accertato che nel 1921, a causa della repressione, furono emesse 2103 condanne
a morte, e che furono anche condannate ai lavori forzati (deportazione) ben
6.459 persone.
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Nel periodo dell'insurrezione di Kronstadt, che era in mano ai manifestanti ostili al regime, ben 8.000 persone fuggirono dalla città prima che questa fosse riconquistata dai bolscevichi, riparando in Finlandia, ma furono internate in campi profughi.
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Nel periodo dell'insurrezione di Kronstadt, che era in mano ai manifestanti ostili al regime, ben 8.000 persone fuggirono dalla città prima che questa fosse riconquistata dai bolscevichi, riparando in Finlandia, ma furono internate in campi profughi.
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Manifestino anarchico commemorativo del 1991 |
Coloro che rientrarono in Russia ingannati da una
promessa di amnistia vennero arrestati e mandati nei lager delle isole
Soloveckie e 5.000 prigionieri in quello di Holmogory, dove ne sopravvissero
solo 1.500.
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Nel 1920 uno dei dirigenti della polizia di Dzerzinskij di Holmogory, il famigerato Mikhail Kedrov, inaugurò un nuovo sistema di eliminazione dei prigionieri :
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l'annegamento di massa.
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Questo criminale applicò il delirante e feroce metodo ad un gran numero di prigionieri, sia cosacchi che reduci dai moti di Kronstadt, oppure contadini, annegandoli nelle acque della Dvina, legando loro una pietra al collo e le mani dietro la schiena.
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Nel 1921 Dzerzinskij diede un esplicito ordine a tutte le Ceka provinciali :
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1 - “arrestare immediatamente tutta l'intellighenzia anarchicheggiante, menscevica, socialista rivoluzionaria, in particolare i funzionari che lavorano nei commissariati del popolo per l'Agricoltura e l'approvvigionamento".
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2 - "arrestare tutti i menscevichi, i socialisti rivoluzionari e gli anarchici che lavorano nelle fabbriche in cui possa verificarsi la proclamazione di scioperi o di manifestazioni."
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Successivamente, dal 1922 al 1926 Dzerzinskij divenne Direttore della nuova rete di polizia segreta, evolutasi dalle ceneri della Ceka, denominata prima Gpu e successivamente Ogpu.
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Sotto l’ala benevola di Lenin, suo protettore, divenne Ministro dell’Interno e delle comunicazioni dal 1921 al 1924, poi alla morte di Lenin stesso si schierò dalla parte di Stalin.
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Nel 1922 Lenin, coadiuvato da Dzerzinkij, lanciò una grande offensiva politica contro la Chiesa, ordinando la confisca, in tutte le chiese, di tutti gli oggetti preziosi d’oro e d’argento, e di tutte le pietre preziose non necessarie al culto.
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Per eseguire gli ordini di Lenin, i soldati incaricati di eseguire le confische si scontrarono con le folle dei fedeli, sparando su di loro.
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Nel 1920 uno dei dirigenti della polizia di Dzerzinskij di Holmogory, il famigerato Mikhail Kedrov, inaugurò un nuovo sistema di eliminazione dei prigionieri :
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l'annegamento di massa.
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Questo criminale applicò il delirante e feroce metodo ad un gran numero di prigionieri, sia cosacchi che reduci dai moti di Kronstadt, oppure contadini, annegandoli nelle acque della Dvina, legando loro una pietra al collo e le mani dietro la schiena.
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Nel 1921 Dzerzinskij diede un esplicito ordine a tutte le Ceka provinciali :
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1 - “arrestare immediatamente tutta l'intellighenzia anarchicheggiante, menscevica, socialista rivoluzionaria, in particolare i funzionari che lavorano nei commissariati del popolo per l'Agricoltura e l'approvvigionamento".
2 - "arrestare tutti i menscevichi, i socialisti rivoluzionari e gli anarchici che lavorano nelle fabbriche in cui possa verificarsi la proclamazione di scioperi o di manifestazioni."
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Successivamente, dal 1922 al 1926 Dzerzinskij divenne Direttore della nuova rete di polizia segreta, evolutasi dalle ceneri della Ceka, denominata prima Gpu e successivamente Ogpu.
Sotto l’ala benevola di Lenin, suo protettore, divenne Ministro dell’Interno e delle comunicazioni dal 1921 al 1924, poi alla morte di Lenin stesso si schierò dalla parte di Stalin.
Nel 1922 Lenin, coadiuvato da Dzerzinkij, lanciò una grande offensiva politica contro la Chiesa, ordinando la confisca, in tutte le chiese, di tutti gli oggetti preziosi d’oro e d’argento, e di tutte le pietre preziose non necessarie al culto.
Per eseguire gli ordini di Lenin, i soldati incaricati di eseguire le confische si scontrarono con le folle dei fedeli, sparando su di loro.
Il 15 marzo 1922 a Sciuja, nella provincia di
Ivanovo, rimasero uccisi una decina di fedeli.
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Questo episodio spinse Lenin a intensificare il suo
progetto di annichilimento della Chiesa, forte dell’appoggio della polizia di
Dzerzinskij e speculando sulla realtà incombente relativa alla carestia,
dichiarando :
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"Riguardo agli avvenimenti di
Sciuja, che saranno discussi all'Ufficio politico, secondo me va presa una
ferma decisione fin da ora, nel quadro del piano generale di lotta su questo
fronte ...
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Abbiamo novantanove possibilità su cento di
sferrare al nemico un colpo mortale alla testa ottenendo il successo, e di
assicurarci per i prossimi decenni le posizioni che vogliamo.
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Con tutta questa gente affamata che si nutre di carne umana, con le vie disseminate di centinaia, migliaia di cadaveri, ora e solo ora possiamo (e di conseguenza dobbiamo) confiscare i beni della Chiesa con un'energia brutale, spietata.
Con tutta questa gente affamata che si nutre di carne umana, con le vie disseminate di centinaia, migliaia di cadaveri, ora e solo ora possiamo (e di conseguenza dobbiamo) confiscare i beni della Chiesa con un'energia brutale, spietata.
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E' proprio adesso e soltanto adesso che l'immensa
maggioranza delle masse contadine può sostenerci, o più esattamente, che non
può essere in grado di sostenere il pugno di preti delle Centurie nere e di
piccoli borghesi reazionari...
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Possiamo così procurarci un tesoro di molte centinaia di rubli oro (pensate alle ricchezze di certi monasteri !).
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Senza questo tesoro, non è immaginabile eseguire i compiti dello Stato in generale, ristrutturare l'economia in particolare, e difendere le nostre posizioni.
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Dobbiamo impadronirci a tutti i costi di questo
tesoro di molte centinaia di milioni di rubli (forse anche di molti miliardi !).
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Si può
fare con successo soltanto adesso.
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Tutto fa
pensare che in un altro momento non raggiungeremmo i nostri scopi, perché
soltanto la disperazione generata dalla fame può indurre un atteggiamento
benevolo, o almeno neutrale, delle masse nei nostri confronti ...
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Perciò sono giunto alla conclusione categorica che è
il momento di annientare il clero delle Centurie nere con la massima decisione
e spietatezza, con una brutalità tale da fargliela ricordare per decenni.
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Prevedo
di mettere in atto il nostro piano in questo modo :
ufficialmente i provvedimenti saranno adottati soltanto dal compagno
Kalinin.
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Il compagno Trotsky non dovrà comparire sulla
stampa o in pubblico ...
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Uno dei membri più energici e più intelligenti del
Comitato esecutivo centrale dovrà essere inviato ... a Sciuja, con istruzioni
verbali di un membro dell'Ufficio politico.
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Tali istruzioni stabiliranno che la sua missione a
Sciuja è di arrestare il maggior numero possibile di membri del clero, piccoli
borghesi e borghesi, almeno qualche dozzina, con l'accusa di partecipazione
diretta o indiretta alla resistenza violenta contro il decreto sulla confisca
dei beni della Chiesa.
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Al ritorno dalla missione, tale responsabile renderà conto all'Ufficio politico in assemblea plenaria, oppure a due dei suoi membri.
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Sulla base del rapporto, l'Ufficio politico darà
dettagliati ordini verbali alle autorità giudiziarie, affinché il processo dei
ribelli di Sciuja venga eseguito il più in fretta possibile, e si risolva
soltanto con l'esecuzione per fucilazione di un ingente numero di membri delle
Centurie nere di Sciuja, ma anche di Mosca e di altri centri religiosi ....
Al ritorno dalla missione, tale responsabile renderà conto all'Ufficio politico in assemblea plenaria, oppure a due dei suoi membri.
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Più sarà ingente il numero dei rappresentanti del clero passati per le armi, meglio sarà per noi.
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Dobbiamo dare immediatamente una lezione a tutte le persone di questo genere, in modo tale che per decenni non tentino nemmeno più di opporre resistenza ..."
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La famigerata Lubjanka |
La sede della polizia segreta era situata nel palazzo della Lubjanka a Mosca, che divenne tristemente noto per la sinistra fama di luogo di terrore e di torture, legata agli interrogatori che si tenevano al suo interno e che si svolgevano con efferata ferocia, spesso con la supervisione fattiva dello stesso Dzerzinskij.
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Insieme a Stalin, di cui si rese complice, divenne artefice del famigerato “terrore rosso”.
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Sotto la sua direzione fu creato il sistema concentrazionario e il sistema repressivo poliziesco, e anche dopo la sua morte migliaia di vittime passarono sotto la sua statua mentre venivano tradotte alla Lubjanka, compiendo i primi passi di un lungo e orrendo percorso che le avrebbe condotte verso la morte e verso il gulag.
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Addirittura il Presidente del tribunale rivoluzionario Nikolaj Krylenko, nel 1925, inviò all’Ufficio politico una relazione in cui criticava gli abusi della Gpu, che secondo lui eccedeva i limiti dei diritti conferitale dalla legge.
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Tra l’altro, Krylenko affermava che le persone deportate e mandate al confino in buchi sperduti della Siberia e senza un soldo vivessero in condizioni spaventose, e che tra di loro vi fossero anche sia ragazzi di 18 / 19 anni che anziani di 70 anni, sia uomini che donne.
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Il 4 maggio 1926 Dzerzinskij inviò una lettera al suo assistente Jagoda in cui esponeva un vasto programma di «lotta contro la speculazione» che ben rivelava i limiti della NEP e una certa persistenza fra i massimi dirigenti bolscevichi dello «spirito da guerra civile» :
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"La lotta contro la «speculazione» riveste oggi un'importanza estrema ...
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E' indispensabile ripulire Mosca da parassiti e speculatori.
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Ho chiesto a Pauker di
raccogliermi tutta la documentazione disponibile sulla schedatura degli
abitanti di Mosca riguardo a questo problema.
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Per il momento non ho
ricevuto niente da lui.
.Non pensa che alla G.P.U. dovrebbe essere costituito un dipartimento speciale di colonizzazione, finanziato da un fondo speciale alimentato con le confische...?
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Bisogna popolare le zone inospitali del paese con i parassiti (e famiglia) delle nostre città, seguendo un piano prestabilito approvato dal governo.
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Dobbiamo ripulire le città a
ogni costo dalle centinaia di migliaia di speculatori e di parassiti che vi
prosperano ...
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Questi
parassiti ci divorano.
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Per colpa
loro non ci sono merci per i contadini, per colpa loro i prezzi salgono e il
nostro rublo cala.
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La G.P.U.
deve affrontare il problema di petto e con la massima energia."
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Tra il
1937 e il 1938 gli organi polizieschi sovietici, nati con la Ceka e
metamorfizzati poi nelle sue molteplici variazioni (Gpu, Nkvd, Kgb), uccisero,
solo nella capitale, oltre 30.000 persone, a cui vanno aggiunte le 20.000
vittime di quello stesso periodo fucilate
nel poligono di Butovo.
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Alla sua
morte l’apparato comunista staliniano tributò a Dzerzinskij grandi onori e
funerali solenni, intitolandogli una piazza nella capitale, ed erigendogli una
grande statua in Piazza Lubjanka.
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Il 23
agosto del 1991 questa statua fu poi rimossa a furor di popolo.
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Ecco, di seguito, alcuni fotogrammi estrapolati dal filmato che ha ripreso l’avvenimento.
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Statua di Dzerzinskij nella P.zza LubjanKa |
Imbracatura e rimozione della statua |
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Dzerzinskij
si colloca quindi, nella Storia, tra i più grandi criminali del genere umano,
avendo espresso con il suo comportamento una ferocia pari solo a quella di
altri criminali come Ezov, Jagoda, Molotov, Lenin, e Stalin.
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L’Occidente nella sua colpevole miopia è più
interessato ad investire del ruolo di massimo nemico dell’umanità solo Adolf
Hitler, focalizzando soprattutto sui gerarchi nazisti l’attenzione generale, dimenticando e
omettendo di considerare come elementi perniciosi e parimenti devastanti per il
mondo intero, anche personaggi come Mao Tse Tung, Enver Hoxha, Nicolae
Ceausescu, rispettivamente gerarchi comunisti della Cina, dell’Albania, e della
Romania.
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Oltre a
costoro, tutto l’apparato comunista mondiale, e non solo sovietico, si è
macchiato di gravi crimini contro l’umanità, consapevolmente e volontariamente,
provocando morti e dolore, lutti e disperazione, e continua a farlo anche oggi
in alcune regioni del globo, come ad esempio la Cina, la Corea del Nord, Cuba, e Russia.
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Dzerzinskij
rappresenta solo un anello della lunga catena di efferatezze e di odio con cui
il comunismo ha espresso e rivelato il suo vero essere, a dispetto di tutti coloro che
inneggiando alla bandiera rossa credono di idealizzare in lei i principi di libertà e
di uguaglianza.
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In realtà, come oramai accertato e come
universalmente accertato, il comunismo trae linfa vitale dai presupposti con
cui il marxismo gli ha dato vita, e cioè il terrore e la violenza, il cui uso e
ricorso è stato da sempre auspicato dal suo massimo ispiratore : Karl Marx.
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Aggiungiamo
quindi Dzerzinskij all’elenco dei criminali comunisti, confidando nel fatto che
le prossime generazioni vengano a conoscenza di tutto ciò che fino ad oggi è
stato accuratamente nascosto e omesso da tutta quella classe politica occidentale
legata a nostalgiche rivisitazioni di un comunismo sopito ma mai morto.
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E' necessario, oltre che doveroso, istituire una giornata della memoria anche per le vittime del comunismo, e far conoscere nelle scuole la ferocia di questa devastante ideologia, perchè così come per il
nazismo, anche per il comunismo è necessario sapere per non
dimenticare…
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Dissenso
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