domenica 22 febbraio 2015

Feliks Ėdmundovič Dzeržinskij : CRIMINALE COMUNISTA

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(Ivjanec, 11/09/1877  -  Mosca, 20/07/1926)
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Questo personaggio, che nel mondo occidentale è pressochè sconosciuto ai più, fu il politico e rivoluzionario che in Unione Sovietica fondò insieme a Lenin niente di meno che la Ceka, la famigerata polizia sovietica, antenata e antesignana della successiva Gpu e del Kgb.
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Convinto marxista fin dalla giovane età, fu per questo motivo espulso da tutte le scuole di Vilnius all’età di 19 anni, in pieno regime zarista, e passò 11 anni in prigione per “attività e propaganda rivoluzionaria”.
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La polizia zarista lo fece anche deportare in Siberia per un periodo di tempo che va dal 1897 al 1900.
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Emigrò in Germania nel 1901, a Berlino, ma dopo alcuni anni, nel 1905, tornò in Russia per partecipare ai moti di quel periodo, per i quali fu nuovamente incarcerato.
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La sua detenzione fu però stavolta brevissima.
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Il giovane Feliks Dzerzinskij si stabilì nella capitale sovietica ( dove peraltro rimase tutta la vita) e qui aderì al bolscevismo, guadagnandosi il soprannome di “Feliks di Ferro”.
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Partecipò alla rivoluzione russa, sostenendola con entusiasmo, e nel 1917 fondò insieme a Lenin la Ceka (tradotto : Commissione straordinaria), creando con decreto un vero e proprio servizio di polizia segreta, allo scopo di combattere i nemici del neonato regime russo, e ne divenne Presidente dal 1917 al 1922.
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Nel 1921,  a causa della carestia che colpì la Russia, ci furono rivolte contadine contro il potere bolscevico, che aveva requisito tutte le produzioni di cerali.
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I contadini insorsero per difendere la propria sopravvivenza, e parallelamente esplosero nelle città sovietiche violenti conflitti tra gli operai e il regime bolscevico, a causa della fame.
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Le insurrezioni e gli scioperi furono repressi violentemente dalla polizia di Dzerzinskij, che sparò sulla folla e arrestò migliaia di manifestanti.
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Il 24 febbraio 1921 la Ceka ne uccise 21, aprendo il fuoco contro di loro.
Stemma della Ceka


Feliks Dzerzinskij istituì dei “tribunali rivoluzionari volanti”, incaricati di rastrellare i villaggi e di condannare sul posto a pene detentive e a deportazione i contadini che si opponevano alla requisizione imposta dal potere bolscevico.
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Un rapporto della polizia politica dell’ottobre 1922 (un anno dopo l’inizio della NEP, la Nuova Politica Economica) afferma :
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" Nella provincia di Pskov le quote fissate per l'imposta in natura rappresentano i 2 terzi del raccolto.
Quattro distretti hanno impugnato le armi ... 
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.Nella provincia di Novgorod le quote non saranno raggiunte, nonostante la riduzione del 25 per cento accordata di recente in considerazione della scarsità del raccolto.
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Nelle province di Rjazan' e di Tver', la realizzazione delle quote al 100 per cento condannerebbe i contadini a morire di fame ...

Nella provincia di Novo-Nikolaevsk, la carestia incombe e i contadini fanno provvista di erbe e di radici per il proprio consumo ...
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Ma tutti questi fatti appaiono insignificanti rispetto alle informazioni che ci pervengono dalla provincia di Kiev, dove si assiste a un'ondata di suicidi senza precedenti : i contadini si uccidono in massa perché non possono né pagare le imposte né riprendere le armi che sono state confiscate.
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La carestia che si è abbattuta da un anno su tutta una serie di regioni rende i contadini molto pessimisti riguardo all'avvenire. .
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Immagini della drammatica carestia provocata dai gerarchi comunisti n Russia nel 1921/1922
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Gli studiosi e gli storici che hanno avuto la possibilità di accedere agli archivi sovietici, dopo la loro apertura, hanno accertato che nel 1921, a causa della repressione, furono emesse 2103 condanne a morte, e che furono anche condannate ai lavori forzati (deportazione) ben 6.459 persone.
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Nel periodo dell'insurrezione di Kronstadt, che era in mano ai manifestanti ostili al regime, ben 8.000 persone fuggirono dalla città prima che questa fosse riconquistata dai bolscevichi, riparando in Finlandia, ma furono internate in campi profughi.
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Manifestino anarchico commemorativo del 1991
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Coloro che rientrarono in Russia ingannati da una promessa di amnistia vennero arrestati e mandati nei lager delle isole Soloveckie e 5.000 prigionieri in quello di Holmogory, dove ne sopravvissero solo 1.500.
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Nel 1920 uno dei dirigenti della polizia di Dzerzinskij di Holmogory, il famigerato Mikhail Kedrov, inaugurò un nuovo sistema di eliminazione dei prigionieri :
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l'annegamento di massa.
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Questo criminale applicò il delirante e feroce metodo ad un gran numero di prigionieri, sia cosacchi che reduci dai moti di Kronstadt, oppure contadini, annegandoli nelle acque della Dvina, legando loro una pietra al collo e le mani dietro la schiena.
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Nel 1921 Dzerzinskij diede un esplicito ordine a tutte le Ceka provinciali :
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1   -   “arrestare immediatamente tutta l'intellighenzia anarchicheggiante, menscevica, socialista rivoluzionaria, in particolare i funzionari che lavorano nei commissariati del popolo per l'Agricoltura e l'approvvigionamento".
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2  -  "arrestare tutti i menscevichi, i socialisti rivoluzionari e gli anarchici che lavorano nelle fabbriche in cui possa verificarsi la proclamazione di scioperi o di manifestazioni."
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Successivamente, dal 1922 al 1926 Dzerzinskij divenne Direttore della nuova rete di polizia segreta, evolutasi dalle ceneri della Ceka, denominata prima Gpu e successivamente Ogpu.
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Sotto l’ala benevola di Lenin, suo protettore, divenne Ministro dell’Interno e delle comunicazioni dal 1921 al 1924, poi alla morte di Lenin stesso si schierò dalla parte di Stalin.
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Nel 1922 Lenin, coadiuvato da Dzerzinkij, lanciò una grande offensiva politica contro la Chiesa, ordinando la confisca, in tutte le chiese, di tutti gli oggetti preziosi d’oro e d’argento, e di tutte le pietre preziose non necessarie al culto.
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Per eseguire gli ordini di Lenin, i soldati incaricati di eseguire le confische si scontrarono con le folle dei fedeli, sparando su di loro.
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Il 15 marzo 1922 a Sciuja, nella provincia di Ivanovo, rimasero uccisi una decina di fedeli.
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Questo episodio spinse Lenin a intensificare il suo progetto di annichilimento della Chiesa, forte dell’appoggio della polizia di Dzerzinskij e speculando sulla realtà incombente relativa alla carestia, dichiarando :
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"Riguardo agli avvenimenti di Sciuja, che saranno discussi all'Ufficio politico, secondo me va presa una ferma decisione fin da ora, nel quadro del piano generale di lotta su questo fronte ...
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Abbiamo novantanove possibilità su cento di sferrare al nemico un colpo mortale alla testa ottenendo il successo, e di assicurarci per i prossimi decenni le posizioni che vogliamo.
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Opera (olio su tela) del 1959 che ritrae Lenin e Dzerzinskij che ascoltano un rapporto di Fedotov
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Con tutta questa gente affamata che si nutre di carne umana, con le vie disseminate di centinaia, migliaia di cadaveri, ora e solo ora possiamo (e di conseguenza dobbiamo) confiscare i beni della Chiesa con un'energia brutale, spietata.
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E' proprio adesso e soltanto adesso che l'immensa maggioranza delle masse contadine può sostenerci, o più esattamente, che non può essere in grado di sostenere il pugno di preti delle Centurie nere e di piccoli borghesi reazionari...
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Possiamo così procurarci un tesoro di molte centinaia di rubli oro (pensate alle ricchezze di certi monasteri !).
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Senza questo tesoro, non è immaginabile eseguire i compiti dello Stato in generale, ristrutturare l'economia in particolare, e difendere le nostre posizioni.
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Dobbiamo impadronirci a tutti i costi di questo tesoro di molte centinaia di milioni di rubli (forse anche di molti miliardi !).
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Si può fare con successo soltanto adesso.
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Tutto fa pensare che in un altro momento non raggiungeremmo i nostri scopi, perché soltanto la disperazione generata dalla fame può indurre un atteggiamento benevolo, o almeno neutrale, delle masse nei nostri confronti ...
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Perciò sono giunto alla conclusione categorica che è il momento di annientare il clero delle Centurie nere con la massima decisione e spietatezza, con una brutalità tale da fargliela ricordare per decenni.
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Prevedo di mettere in atto il nostro piano in questo modo :
ufficialmente i provvedimenti saranno adottati soltanto dal compagno Kalinin.
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Il compagno Trotsky non dovrà comparire sulla stampa o in pubblico ...
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Uno dei membri più energici e più intelligenti del Comitato esecutivo centrale dovrà essere inviato ... a Sciuja, con istruzioni verbali di un membro dell'Ufficio politico.
Tali istruzioni stabiliranno che la sua missione a Sciuja è di arrestare il maggior numero possibile di membri del clero, piccoli borghesi e borghesi, almeno qualche dozzina, con l'accusa di partecipazione diretta o indiretta alla resistenza violenta contro il decreto sulla confisca dei beni della Chiesa.
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Al ritorno dalla missione, tale responsabile renderà conto all'Ufficio politico in assemblea plenaria, oppure a due dei suoi membri.
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Sulla base del rapporto, l'Ufficio politico darà dettagliati ordini verbali alle autorità giudiziarie, affinché il processo dei ribelli di Sciuja venga eseguito il più in fretta possibile, e si risolva soltanto con l'esecuzione per fucilazione di un ingente numero di membri delle Centurie nere di Sciuja, ma anche di Mosca e di altri centri religiosi ...
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Più sarà ingente il numero dei rappresentanti del clero passati per le armi, meglio sarà per noi.
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Dobbiamo dare immediatamente una lezione a tutte le persone di questo genere, in modo tale che per decenni non tentino nemmeno più di opporre resistenza ..."
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La famigerata Lubjanka

La sede della polizia segreta era situata nel palazzo della Lubjanka a Mosca, che divenne tristemente noto per la sinistra fama di luogo di terrore e di torture, legata agli interrogatori che si tenevano al suo interno e che si svolgevano con efferata ferocia, spesso con la supervisione fattiva dello stesso Dzerzinskij.
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Insieme a Stalin, di cui si rese complice, divenne artefice del famigerato “terrore rosso”.
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Sotto la sua direzione fu creato il sistema concentrazionario e il sistema repressivo poliziesco, e anche dopo la sua morte migliaia di vittime passarono sotto la sua statua mentre venivano tradotte alla Lubjanka, compiendo i primi passi di un lungo e orrendo percorso che le avrebbe condotte verso la morte e verso il gulag.
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Addirittura il Presidente del tribunale rivoluzionario Nikolaj Krylenko, nel 1925, inviò all’Ufficio politico una relazione in cui criticava gli abusi della Gpu, che secondo lui eccedeva i limiti dei diritti conferitale dalla legge.
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Tra l’altro, Krylenko affermava che le persone deportate e mandate al confino in buchi sperduti della Siberia e senza un soldo vivessero in condizioni spaventose, e che tra di loro vi fossero anche sia ragazzi di 18 / 19 anni che anziani di 70 anni, sia uomini che donne.
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Il 4 maggio 1926 Dzerzinskij inviò una lettera al suo assistente Jagoda in cui esponeva un vasto programma di «lotta contro la speculazione» che ben rivelava i limiti della NEP e una certa persistenza fra i massimi dirigenti bolscevichi dello «spirito da guerra civile» :
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"La lotta contro la «speculazione» riveste oggi un'importanza estrema ...
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E' indispensabile ripulire Mosca da parassiti e speculatori.
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Ho chiesto a Pauker di raccogliermi tutta la documentazione disponibile sulla schedatura degli abitanti di Mosca riguardo a questo problema.
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Per il momento non ho ricevuto niente da lui.
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Non pensa che alla G.P.U. dovrebbe essere costituito un dipartimento speciale di colonizzazione, finanziato da un fondo speciale alimentato con le confische...?
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Bisogna popolare le zone inospitali del paese con i parassiti (e famiglia) delle nostre città, seguendo un piano prestabilito approvato dal governo.
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Dobbiamo ripulire le città a ogni costo dalle centinaia di migliaia di speculatori e di parassiti che vi prosperano ...
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Questi parassiti ci divorano.
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Per colpa loro non ci sono merci per i contadini, per colpa loro i prezzi salgono e il nostro rublo cala.
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La G.P.U. deve affrontare il problema di petto e con la massima energia."
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Tra il 1937 e il 1938 gli organi polizieschi sovietici, nati con la Ceka e metamorfizzati poi nelle sue molteplici variazioni (Gpu, Nkvd, Kgb), uccisero, solo nella capitale, oltre 30.000 persone, a cui vanno aggiunte le 20.000 vittime di quello stesso periodo fucilate  nel poligono di Butovo.
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Alla sua morte l’apparato comunista staliniano tributò a Dzerzinskij grandi onori e funerali solenni, intitolandogli una piazza nella capitale, ed erigendogli una grande statua in Piazza Lubjanka.
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Il 23 agosto del 1991 questa statua fu poi rimossa a furor di popolo.
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Ecco, di seguito, alcuni fotogrammi estrapolati dal filmato che ha ripreso l’avvenimento.
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Statua di Dzerzinskij nella P.zza LubjanKa
Imbracatura e rimozione della statua


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Dzerzinskij si colloca quindi, nella Storia, tra i più grandi criminali del genere umano, avendo espresso con il suo comportamento una ferocia pari solo a quella di altri criminali come Ezov, Jagoda, Molotov, Lenin, e Stalin.
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L’Occidente nella sua colpevole miopia è più interessato ad investire del ruolo di massimo nemico dell’umanità solo Adolf Hitler, focalizzando soprattutto sui gerarchi nazisti l’attenzione generale, dimenticando e omettendo di considerare come elementi perniciosi e parimenti devastanti per il mondo intero, anche personaggi come Mao Tse Tung, Enver Hoxha, Nicolae Ceausescu, rispettivamente gerarchi comunisti della Cina, dell’Albania, e della Romania.
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Oltre a costoro, tutto l’apparato comunista mondiale, e non solo sovietico, si è macchiato di gravi crimini contro l’umanità, consapevolmente e volontariamente, provocando morti e dolore, lutti e disperazione, e continua a farlo anche oggi in alcune regioni del globo, come ad esempio la Cina, la Corea del Nord, Cuba, e Russia.
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Dzerzinskij rappresenta solo un anello della lunga catena di efferatezze e di odio con cui il comunismo ha espresso e rivelato il suo vero essere, a dispetto di tutti coloro che inneggiando alla bandiera rossa credono di idealizzare in lei i principi di libertà e di uguaglianza.
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In realtà, come oramai accertato e come universalmente accertato, il comunismo trae linfa vitale dai presupposti con cui il marxismo gli ha dato vita, e cioè il terrore e la violenza, il cui uso e ricorso è stato da sempre auspicato dal suo massimo ispiratore : Karl Marx.
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Aggiungiamo quindi Dzerzinskij all’elenco dei criminali comunisti, confidando nel fatto che le prossime generazioni vengano a conoscenza di tutto ciò che fino ad oggi è stato accuratamente nascosto e omesso da tutta quella classe politica occidentale legata a nostalgiche rivisitazioni di un comunismo sopito ma mai morto.
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E' necessario, oltre che doveroso, istituire una giornata della memoria anche per le vittime del comunismo, e far conoscere nelle scuole la ferocia di questa devastante ideologia, perchè così come per il  nazismo, anche per il comunismo è necessario sapere per non dimenticare…
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Dissenso



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