giovedì 29 agosto 2019

Metamorfosi


METAMORFOSI
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Dal Governo del cambiamento al cambiamento del Movimento, ovvero il tradimento dell’elettorato.
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La linea politica che escludeva in maniera netta qualsiasi intesa con il Partito democratico, sostenuta dalla elite dei pentastellati, si è trasformata in una clamorosa retromarcia con la quale Beppe Grillo, che tra l’altro è da sempre un sostenitore delle ideologie della sinistra, ha voluto evitare la sentenza di morte emessa dal Popolo italiano in caso di ricorso alle urne.
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Si è così consumato un matrimonio contro natura, in cui gli attori protagonisti, privi dei più elementari princìpi di moralità e di dignità che dovrebbero comporre la scala di valori della nostra civile società, si scambiano felici e consenzienti coiti e penetrazioni che nemmeno il più scafato personaggio del mondo lgbt potrebbe avere l’ardire di compiere.
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La NUOVA CASTA che da oggi affliggerà il Popolo italiano ha dimostrato di DISPREZZARE la volontà dei Cittadini, e di tenere in considerazione sopra ogni altra cosa la tanto agognata POLTRONA, svendendo la loro supposta dignità e la coerenza, dando vita ad uno squallido mercimonio in cui l’intero apparato pentastellato si è prostituito alla sinistra.
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Gli elettori dei “5 stalle”, a cui è sempre stata propagandata una “democrazia dal basso” come elemento fondante del Movimento, sono ora consapevoli che le parole di Grillo e Casaleggio erano, e sono in realtà, una imposizione dall’alto attraverso la “Piattaforma Rousseau” dei dictat del gotha grillino.
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Il POPOLO ha già sentenziato l’allontanamento del PD dalla guida del Paese, ma il comportamento oltraggioso dei pentastellati ne ripropone ora spavaldamente il rientro, pur consapevoli dei danni che in precedenza questi avevano causato all’Italia.
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L’Europa delle sinistre, quella di Prodi e delle Banche per intenderci, nel frattempo gongola, stupita ma contenta dell’asservimento del cosiddetto “Partito del cambiamento” alle sinistre, che avvalla con il nuovo Governo contro natura l’operato della vecchia e devastante politica globalista.
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I poteri forti contro cui Grillo aveva sempre tuonato (ora finalmente si scopre che era tutto finto !) ora sono liberi di proseguire un percorso con il quale prima hanno ridotto sul lastrico la Grecia, e che ora ci vede come il prossimo bersaglio di Angela Merkel e di Macron.
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Tutto ciò, comunque, è prodromico alla SCOMPARSA sia del PD che dei “5 stalle”, che saranno severamente puniti dall’elettorato italiano, il quale NON dimenticherà di essere stato privato del suo DIRITTO AL VOTO per esplicita volontà sia dei grillini che di ciò che rimane dei post comunisti, con la orrenda e vergognosa complicità di un Presidente che NON ci rappresenta.
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E’ oggi più che mai doveroso tenere gli occhi aperti perché la NUOVA CASTA tenterà ora di insabbiare gli scandali in cui il PD è coinvolto, come quello di Bibbiano !
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Le nostre città si riempiranno di clandestini, e il traffico di esseri umani tornerà a costituire un lucroso affare per le cooperative rosse.
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Gli zingari continueranno a spadroneggiare e a produrre degrado, costruendo nuove baraccopoli sostenuti dai violenti dei centri sociali, da sempre beniamini delle sinistre.
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Lo "ius soli" e altre devastanti manifestazioni di disprezzo verso il POPOLO italiano costituiranno l’ossatura delle politiche della NUOVA CASTA fino alle prossime elezioni.
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La Democrazia è ostaggio di una banda di poltronari che se ne infischiano della volontà popolare e scherniscono con arroganza coloro che invece rappresentano esattamente il bene della Nazione e cioè Matteo Salvini e i leghisti.
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Personaggi come Renzi, Boldrini, Boschi, Del Rio, piuttosto che Di Maio, Fico, Toninelli, sono le prostitute della politica italiana e il loro mercimonio rappresenta una delle pagine più buie della Repubblica Italiana.
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La Storia consegnerà i loro nomi e il loro operato ai posteri, definendoli con i giusti sostantivi che li caratterizzano :
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squallidi poltronari e cialtroni !
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Dissenso
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GOLPE BIANCO

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GOLPE BIANCO
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NASCE UNA NUOVA CASTA !
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Nel nostro Paese siamo oggi in piena emergenza democratica poiché l’Italia è sotto il giogo di forze politiche che disprezzando la volontà popolare, con la complicità del Capo dello Stato, rifiutano il ricorso alle urne per fagocitare le poltrone a cui sono attaccate e a cui non vogliono rinunciare.
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La democrazia, metro attraverso cui si misura il grado di civiltà di una Nazione, è oltraggiata da questi personaggi che antepongono i loro interessi sia personali che di partito al volere popolare.
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Per molti di loro il popolo ha già decretato un netto rifiuto, ma costoro, privi della necessaria dignità e forti di una arroganza tipica dell’universo sinistroide si arrogano il diritto di continuare a parassitare il Parlamento italiano e la società civile.
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PD e M5S hanno costruito una alleanza contro natura, priva di qualsiasi punto di convergenza ideologica, ma sufficiente a garantire loro le rispettive poltrone.
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Le uniche cose che uniscono i due schieramenti sono l’inciucio organizzato sulla pelle degli italiani e la falsità che li caratterizza, visto che fino a ieri si insultavano pesantemente e reciprocamente, oltre alla incoerenza che hanno dimostrato e, non ultima la capacità di ingannare gli elettori, promettendo una cosa e facendo poi l’esatto contrario.
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La bassezza morale che accomuna questi mestieranti della politica, a partire da Renzi per finire a Di Maio, passando per Casini piuttosto che per Fico, ci danno l’esatta misura del grado di inaffidabilità e di meschinità che li identifica.
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Il Parlamento è ostaggio della NUOVA CASTA, arricchita dalla new entry dei pentastellati, che fino a ieri tuonavano proprio contro di essa !
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I mestieranti della politica appartenenti allo schieramento delle sinistre alleate con i 5 stelle sono responsabili delle ore più buie della Storia della Repubblica, avendo compromesso l’esistenza della Democrazia popolare, oltraggiata e vilipesa, complice un Mattarella asservito alle sinistre.
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Tutta questa accozzaglia di sinistroidi e di pseudo tali ha fino ad oggi prodotto dei danni, parzialmente sanati dalle politiche di Salvini, e ora vorrebbero arrogantemente continuare a produrne, come il progetto di apertura dei porti, l che condurrebbe a nuovi flussi epocali di clandestini.
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Il partito di Bibbiano, ora alleato con quel Movimento 5 stelle che fino a ieri dichiarava il suo disgusto per lo scandalo degli affidi illegali, è palesemente in combutta con scafisti e ONG che trafficano in esseri umani, e fa di tutto per alimentare una immigrazione che potrebbe ridare alle coop rosse motivo di lucro e di guadagno.
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I bambini e gli esseri umani, compresi quelli che perdono la vita nel tentativo di attraversare il tratto di mare che ci divide dalle coste africane, rappresentano per il PD solo un mezzo attraverso cui lucrare ed esprimere un delirio di onnipotenza che appartiene alle devastanti politiche della sinistra, ed ora, evidentemente, anche ai suoi nuovi alleati.
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I roboanti proclami dei 5 stelle che incessantemente dichiaravano che mai e poi mai avrebbero potuto governare con il PD, sono la cartina di tornasole degli stessi proclami che Zingaretti e la sua schiera di enfatici propositori post comunisti si affannavano ad enunciare, nel loro quotidiano  e manifesto disprezzo per i pentastellati.
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Ma la poltrona (e non gli interessi degli italiani) è un potente sedativo che cura i mali e le ferite provocate dai combattimenti all’arma bianca dei rispettivi schieramenti politici, ed ha il pregio di indurre improvvisi quanto inappropriati innamoramenti, prodromici a coiti e a penetrazioni reciproche anche contro natura.
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Il popolo italiano però, non è per la maggior parte composto da quella accozzaglia di asessuati che tanto piacciono alle sinistre e che auspicano una società lgbt composta da genitori 1 e 2, in cui le aule scolastiche sono spogliate dai crocefissi, e i cui le città sono piene di spacciatori extracomunitari o di stupratori fatti venire qua sui barconi o trasportati comodamente dalle ONG che piacciono tanto al PD.
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No, la società italiana è composta da gente seria, che lavora, e da famiglie che faticano ad arrivare a fine mese a causa delle politiche vessatorie che la sinistra ha imposto con i suoi governi tecnici, complice Equitalia, e con i balzelli che l’Europa di Prodi ci ha imposto.
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Dio, la famiglia, la casa, il lavoro, la Patria.
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Questi sono in veri valori in cui l’Italiano si identifica, e indicano perchè il consenso popolare si allarghi a macchia d’olio verso la Lega e verso il suo leader Matteo Salvini.
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I post-comunisti hanno fallito, rimanendo a galla solamente perché artefici di una mistificazione e di una disinformazione grazie a cui sono stati in grado di manipolare le masse popolari, finchè Salvini non ha loro aperto gli occhi.
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Il legame del PD con i fantasmi del passato, come Togliatti, “bella ciao” le atrocità partigiane, l’inciucio e la corruzione, il tradimento, i soldi di Mosca al PCI, rappresentano veri e propri scheletri nell’armadio di cui è difficile disfarsi e che il Partito di Zingaretti continua a tenere nascosti, manifestando così il disprezzo verso le vittime del comunismo.
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Lo fanno ancora oggi i vari personaggi come Renzi, Zingaretti, Boldrini, Fiano, Martina, quotidianamente, senza chiedere scusa, permettendo anzi che esistano nella civile Italia delle Vie e delle Piazze intitolate a criminali comunisti come Lenin, Tito, Longo, Togliatti, Stalin, e osannandoli come esempi da seguire.
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Tutto ciò senza perdere di vista il loro obiettivo fondamentale che consiste nello spartirsi le poltrone, unico vero interesse conclamato che prescinde da qualsiasi considerazione che tenga conto degli interessi nazionali, ma che anzi propende senza se e senza ma verso un clientelismo consolidato in decenni di malaffare, verso la pratica dell’inciucio, della collusione, della corruzione, dell’appropriazione indebita.
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Il Movimento 5 stelle si è proposto, fin dai suoi esordi nella società civile, come alternativa al vecchio mondo della politica, intriso di complicità con l’universo degli intrallazzi, coltivato diligentemente dal gotha degli schieramenti politici, PD in testa, condannando senza appello chiunque incappasse nelle maglie della Giustizia.
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Oggi invece Grillo e Casaleggio hanno ordinato ai loro sudditi (perché è di questo che si tratta) di associarsi proprio con il partito che più di ogni altro ha espresso un numero enorme di indagati e di condannati dalla Magistratura, entrando così a pieno titolo in quell’universo malsano e paludoso che il Movimento 5 stelle aveva sempre dichiarato di voler combattere.
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La Casta oggi si è arricchita di un nuovo componente : il Movimento 5 stelle !
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La metamorfosi dei pentastellati ha avuto luogo ed ha completato la sua catarsi, involvendo in una rinascita in cui i protagonisti, anziché essere purificati risultano gravemente contaminati nell’essenza e nei modi.
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Un cambio, quindi, non solo di pelle,  dei camaleontici 5 stelle, ma una radicale e intensa variazione interiore di personalità, in una sorta di sdoppiamento schizofrenico del proprio essere e della propria anima.
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L’elettorato, i cui princìpi sono legati alla concezione di un attivismo anti-casta che trova le sue origini fin dalla nascita del Movimento partorito dal comico genovese, è oggi vittima di un inganno, di un paradosso che sembra scaturito da una commedia di Bernard Shaw.
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Purtroppo non siamo in presenza di una rappresentazione del “teatro dell’assurdo” ma di uno spaccato di vita reale, in cui i Cittadini, anziché interpretare il ruolo di perno centrale della democrazia, sono ignorati e vilipesi, e il loro ruolo svilito a quello di semplici e impotenti spettatori.
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Colui che ha permesso di calare il sipario sulle ambigue strategie che hanno reso possibile che ciò avvenisse, e cioè il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dovrebbe essere sottoposto a procedimento di “impeachment” per tradimento del Popolo italiano.
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Paradossalmente erano stati proprio i pentastellati del M5S che nel Maggio 2018 avevano ventilato, per bocca di Di Maio, l’ipotesi di mettere in stato di accusa proprio quel Mattarella che ora è artefice del più grosso inciucio che la Storia della Repubblica ricordi.
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Nel frattempo assistiamo all’agonia della nostra democrazia, ostaggio di una casta di cui, a pieno titolo, ora fa parte anche il Movimento di Beppe Grillo, responsabile di avere consegnato la Nazione in mano alle sinistre.
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L’artiglio adunco delle sinistre si allunga oggi grazie ai pentastellati, per ghermire la democrazia in Italia e per svilirne la dignità, in nome di un retaggio pseudo culturale che trae le sue origini dalle origini di quel PCI guidato da l criminale comunista Palmiro Togliatti.


Non a caso, ciclicamente i personaggi delle sinistre come Laura Boldrini o Fiano, piuttosto che Del Rio o Zingaretti, si esibiscono in pietosi siparietti nei quali intonano canzoncine come “bella ciao”..

Il Popolo sovrano punirà questi mestieranti della politica, parassiti della società democratica, e si libererà di loro senza concedere l’onore delle armi, di cui non sarebbero degni.
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Il declino del PD ora compirà lo stesso percorso insieme ai 5 stalle : oggi sono al Governo del Paese senza l’approvazione del POPOLO, e domani invece lungo la china discendente che li vedrà scomparire nel nulla, per tornare nelle fogne da cui provengono.
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Il Popolo NON perdona !
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Dissenso
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giovedì 22 agosto 2019

Ma io tifo per Salvini


Voglio presentare un articolo scritto da Vittorio Sgarbi e pubblicato sulle pagine di “il Giornale.it” il 20 Agosto 2019.
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Sgarbi, come sempre, centra il punto della situazione, senza lasciarsi condizionare dalla vulgata espressa dalla omogeneità di pseudo intellettuali delle sinistre che sembrano aver fagocitato l'universo dello scibile politico.
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La sua analisi è coerente e basata sul riscontro dell'effettiva realtà cui hanno potuto assistere gli Italiani ; da un lato la sincerità di un leader, Salvini, che pone gli interessi della popolazione come fulcro del suo incedere politico e delle sue attività propositive, e dall'altro un vergognoso inciucio di Palazzo, attuato dai 5 stalle e dal PD nel tentativo di rimanere incollati alla poltrona.
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Ecco quindi, di seguito, il suo scritto :
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Ma io tifo per Salvini : non si poteva andare avanti così.
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Elogio di Salvini.
Sì, proprio elogio, come nella tradizione celebrativa ottocentesca.
Incondizionato.
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Stando all’estero, nell’italianissima Eritrea, senza internet, mi arrivavano segnali discontinui sull’andamento della crisi.
Tutti perplessi e confusi, ma concordi su una cosa : Salvini ha sbagliato la mossa e scelto i tempi sbagliati.
Interpretazione attribuita anche a voci non antagoniste come Giorgetti o i giornali di destra.
Azzardo intempestivo e al buio : non un governo, ma una crisi balneare.
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La controffensiva è aperta dalla vomitevole demagogia di Di Maio (“non si dimette perché fa comodo avere l’auto blu e i voli di Stato mentre si fa campagna elettorale nelle spiagge”); e poi Pietro Grasso, il redivivo Rotondi, fino a Renzi che vuole uccidere il PD per aiutare a sopravvivere i disperati dei Cinque stelle.
E poi ancora i big grillini riuniti da Grillo che lo dichiarano “inaffidabile”, Cangini di Forza Italia che lo accusa di “fallimento”, la ministra Trenta, perfino Casini.
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Non sono da meno i quotidiani.
Il Fatto Quotidiano definisce Salvini “il mendicante”, vede una Lega a pezzi e propone un sondaggio con tre elettori su quattro che vogliono naturalmente al governo M5S e centrosinistra.
Non si sottrae il Corriere : “Salvini cerca una via d’uscita”.
Insomma abbiamo letto di tutto, abbiamo visto che l’incertezza di politici e commentatori si è scaricata su Salvini mostrandolo pentito e confuso.
Doveva farlo prima.
No doveva farlo.
Ha perso tutto.
E’ finito.
Oggi la tenera Alessia Morani saluta : “Quando esci dal Ministero, mi raccomando, chiudi la porta e spegni la luce. Bacioni.”
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Non mi sono mai divertito tanto.
Tutti i bambini piccoli che sono entrati ora in Parlamento e anche le vecchie volpi come Prodi, Bersani, Minniti e persino Feltri appaiono sconcertati e increduli per un gesto semplice (e universalmente condivisibile) : dopo molta pazienza, Salvini ha capito che “con i Cinque stelle non si può governare”.
Provate per credere.
Equivale al giudizio sul fascismo che Giancarlo Fusco, grande e dimenticato scrittore, attribuisce a D’Annunzio, il quale accompagnava in silenzio i suoi ospiti selezionati verso uno dei bagni sontuosi del Vittoriale, e, indicando il water, esclamava :
“Con la merda non si fabbrica.”
E su quello tutti convenivano, prima che Salvini, con onestà e risolutezza, lo dicesse, traendone le conseguenze.
O era meglio litigare, annaspare nell’inconcludenza e fare finta di niente non facendo niente ?
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Nelle chat leghiste mai tanta incertezza dopo la decisione inevitabile e senza compromessi.
Sono le menti deboli e opportuniste, per cui la politica vuol dire calcolo.
Salvini si è rivelato coraggioso e non opportunista.
Mai visto prima.
Gli italiani liberi hanno trovato un leader come loro, che dice e fa cose semplici, e che creando panico ha vinto in ogni caso : o riduce gli alleati all’obbedienza alle sue condizioni, o li costringe al suicidio futuro, con accordi disperati contronatura con Renzi.
Con l’alleanza PD-M5S avremmo due minoranze gonfiate per fare una maggioranza irreale, contro il bene e la volontà dell’Italia.
Ci penserà poi il popolo, quando si voterà, scegliendo Salvini, ad annullare i due opportunisti : già conosciuti, già bocciati.
I Cinque stelle hanno vinto all’opposizione e perso stando al governo : vogliono perdere ancora ?
Con il Pd ?
Vogliono sparire e continuare a morire ?
Cupio dissolvi.
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Dunque Renzi, il più astuto, pensa di sostenere un governo con i 5 Stelle, magari non votando la sfiducia a Conte.
Vuole il Pd di Zingaretti marginale e subalterno ai Cinque stelle solo per ostacolare Salvini che, dalla coerenza, trarrà invece il maggior vantaggio politico.
Renzi dimentica che la rappresentanza parlamentare dei Cinque Stelle è drogata, rispetto al peso reale, democraticamente accertato con le Europee.
La realtà è che né ai 5 Stelle, né a Renzi il voto conviene, ma (ed è questo il paradosso) più lo rimandano e peggio sarà per loro.
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Salvini domina con la linearità della sua posizione.
Basta leggere i diversi linguaggi delle lettere scambiate con Conte : il premier sembra un politico consumato allineato con l’Europa ;  Salvini un soldato che crede nella battaglia.
Conte cerca di essere elegante e imparziale, Salvini è brutale.
Il non politico fa il politico, il politico fa l’impolitico.
Uno vuole piacere, l’altro piace.
E’ qui la sua forza, mai dominata dalla furbizia.
E’ la logica di “uno contro tutti”, dove il primo si fortifica nella contrapposizione con gli altri, che insieme non sono niente.
Un vincente contro tutti i perdenti.
Per questo, comunque finisca, Salvini vincerà.
Non ha fatto calcoli, ha chiesto di votare subito.
Ha sbagliato ?
Pagherà.
Lasciate giudicare al popolo.
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Semplicemente : Salvini ha rotto perché doveva rompere.
Al momento giusto.
Al Senato, il suo discorso – l’unico vero – infiammerà l’Italia.
Lo invidio.
Vorrei essere al suo posto.
E’ l’ora del coraggio, no del compromesso.
Si vince soltanto rischiando di perdere tutto.
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Vittorio Sgarbi
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Dissenso
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mercoledì 14 agosto 2019

INTRIGHI A PALAZZO


INTRIGHI A PALAZZO
di Fausto Carioti  -  dal quotidiano "Libero"  -  14 agosto 2019

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Riporto questo significativo articolo scritto da Fausto Carioti, vice Direttore del quotidiano “Libero” oltre che “penna” fuori dal coro della omologazione imposta dalle sinistre.
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I suoi articoli sono sempre improntati ad una visione oggettiva della realtà, che viene dipinta così com’è, senza fronzoli o mistificazioni, contrariamente a quanto avviene ai “pennivendoli” pseudo intellettuali relatori della manipolazione post comunista.
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Ecco di seguito un estratto di cosa scrive Carioti a proposito di ciò che può essere definita emergenza democratica, a causa del tentativo di grillini e piddini di scavalcare la volontà del popolo, chiamato a esprimersi attraverso il voto da Matteo Salvini.
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I GRILLINI SI ALLEANO CON LA SINISTRA PUR DI NON TORNARE ALLE URNE, CHE SAREBBERO LA LORO TOMBA.
UN LABIRINTO DI MANOVRE PER SALVARE LA LEGISLATURA A COSTO DI TRADIRE LE REGOLE DELLA DEMOCRAZIA.
FAUSTO CARIOTI
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I Cinque Stelle, il PD, gli ultrasinistri di Liberi e uguali, i tedescofoni della Sudtiroler volkspartei, qualche anima persa come Pier Ferdinando Casini.
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Chi dottoreggia sul disgusto degli italiani nei confronti della politica dovrebbe raccogliere le supercazzole sparate nelle ultime ore da quest’accozzaglia, mobilitatasi per impedire l’esercizio democratico del voto.
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Le ragioni dell’astensione e del disprezzo crescente per i politici sono riassunte tutte lì dentro, nella neolingua con cui costoro cercano di imbellettare un progetto di spartizione di poltrone tra forze abituate a scambiarsi insulti tipo “avete la faccia come il culo” (Alessandro Di Battista a Maria Elena Boschi e Matteo Renzi).
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E ora intente a brigare insieme : se nel 2022 il Quirinale lo prendiamo noi, quanti consiglieri Eni ed Enel volete in cambio ?
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Siccome non possono spiegarla agli elettori così, e nemmeno con il terrore di vedere i seggi aperti (la Lega è al 38% e assieme a Forza Italia e FdI sfiorerebbe il 53%, i grillini continuano a scendere e il PD resta inchiodato al 23%), s’inventano le suddette supercazzole.
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Tipo quella partorita dall’ex veltroniano Goffredo Bettini che ha invocato “un governo politico di legislatura basato su una profonda riflessione politica”.
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Cosa ci sia da riflettere non lo sa nemmeno lui, ma Dario Franceschini e Maurizio Martina si sono subito spellati le mani per applaudire alla “intelligenza” della proposta.
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Nicola Zingaretti ha annunciato che è giunto il momento di “allargare le forze” e Renzi si è compiaciuto perché “il PD ha decisamente aperto all’accordo” con i Cinque Stelle.
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Renzi Matteo, cioè quello che il 7 luglio 2019 ha promesso che “mai” sarebbe rimasto in un PD che avesse stretto accordi con il M5S.
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“Mai. Può dirlo forte, scrivetelo anche in grassetto”, garantiva tronfio. Appunto.
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Quanto a Luigi Di Maio e i suoi, sono sempre quelli che dopo le elezioni del 2018 avevano cercato per settimane un’intesa di governo con il PD.
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Lega o progressisti, per loro, pari sono, purchè garantiscano l’accesso alla mangiatoia.
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Il resto lo raccontano i numeri e gli intrighi del parlamento.
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Insieme, pentastellati e dem arrivano a 158 senatori : meno della maggioranza assoluta dell’aula, per la quale ne occorrono 161.
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Significa che dovranno caricare a bordo un po’ di peones.
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Il voto di ieri quando calendarizzare la mozione di sfiducia a Giuseppe Conte ha dimostrato che c’è chi s’offre.
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I senatori della Svp hanno votato insieme a Cinque Stelle e PD, facendo capire che non disdegnerebbero di far parte della santa alleanza antisalviniana.
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Alla quale appartiene di diritto Liberi e uguali, la microsigla di Pietro Grasso, rappresentata a palazzo Madama da lui e altri tre.
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E Casini sta con Renzi, cioè con tutti loro.
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E’ oramai chiaro a tutti che i concetti di democrazia e di libertà non appartengono a quella sinistra che tanto piace ai 5 stalle, sostituiti dalla demonizzazione dell’avversario politico e dai tentativi di annichilirlo con qualunque mezzo, a partire dalla menzogna e dalla mistificazione sistematica della verità e della realtà.
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Poco importa che valori sociali come la coerenza, l’onestà, la lealtà, l’affidabilità, la schiettezza e la sincerità siano stati sostituiti dall’inciucio, dal clientelismo, dal malaffare e dall’illegalità, poiché l’importante è, per le sinistre, tenersi a galla e continuare a sbandierare un trito e ritrito quanto anacronistico antifascismo di comodo, magari intonando in coro canzonette come “bella ciao”.
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I mestieranti della politica che non sono né carne né pesce, come ad esempio Casini o come gli ex grillini espulsi dal movimento, oppure coloro che si possono definire come i talebani del branco parlamentare che si prostituisce dandosi al mercimonio politico, rappresentano in gruppo un catalizzatore per chi, come PD e 5 stalle, è alla ricerca di alleanze pro-poltrona.
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Queste giornate, che saranno comunque prodromiche alla scomparsa del PD e dei 5 stalle, sveleranno a tutti gli italiani il vero volto delle sinistre e dei loro lacchè …
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P.S. Le immagini sono state aggiunte dal Blog
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Dissenso
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sabato 10 agosto 2019

Se la Destra è truce, la Sinistra è atroce

Se la Destra è truce la Sinistra è atroce.
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Alessandro Gnocchi
Questo è il titolo del “commento” scritto da Alessandro Gnocchi sulle pagine del quotidiano “il Giornale” di sabato 10 agosto 2019, a pagina 9.
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Lo propongo perché non solo è interessante ed ironico, ma sfugge anche alla virulenza con cui l’apparato disinformatore delle sinistre si scaglia contro la Lega.
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Ricordo che quando Enzo Bettiza e Indro Montanelli diedero vita a questo quotidiano, si trovarono a dover fronteggiare il sistema di omologazione forzata imposto dal PCI, il quale imponendo una propria ortodossia di riferimento, castigava chiunque se ne discostasse.
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Ricordo anche che negli anni ’70 chiunque comprasse una copia de “il Giornale” in edicola rischiava di essere picchiato da manipoli di delinquenti comunisti fautori della disinformazione.
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Erano gli anni in cui il dissenso anticomunista era ostacolato con metodi criminali quali la gambizzazione, e in cui le Brigate rosse sfidavano apertamente lo Stato di Diritto.
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Oggi la situazione è cambiata, fortunatamente, grazie anche agli italiani che sempre più numerosi votano per la Lega di Matteo Salvini, e questo pare dia un enorme fastidio agli eredi di Togliatti che, pur metamorfizzati, hanno perso il pelo ma non il vizio…
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Ecco, di seguito, lo scritto di Alessandro Gnocchi :
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La destra leghista è truce.
Lo dicono sul Foglio politici del calibro di Stefano Parisi, Mara Carfagna, Alessandro Cattaneo, Flavio Tosi.
Pare che ci voglia un nuovo partito, liberale e conservatore: chi l’avrebbe mai sospettato ?
Staremo a vedere.
Per ora, Matteo Salvini può mettere in cassaforte il consenso di circa il 40 per cento degli elettori.
Allarghiamo il dibattito.
Se la destra è truce, la sinistra è atroce.
La destra ha qualcuno che la rappresenti, per quanto truce.
Ma un cittadino di sinistra cosa dovrebbe votare, il Partito Democratico ?
Matteo Renzi aveva come unico ideale l’occupazione di qualunque posto di potere.
Era stato convinto dalla servitù di essere il JFK italiano ma si è rivelato un Veltroni più vendicativo.
La sinistra di Nicola Zingaretti è vivace come un cimitero.
Basta rivedere la lugubre scena della presentazione del simbolo europeo.
Capetti asserragliati su una terrazza romana, musi lunghi, facce scure, discorsi così trascinanti da far venire voglia di buttarsi di sotto.
Il Partito democratico poi è specialista nel farsi male da solo: leader (?) di secondo piano vanno a sfilare a Lampedusa, corrono in carcere a visitare l’assassino di un Carabiniere, salgono sulla nave ONG che sperona la Guardia di Finanza.
Neanche alle comiche si ride così.
A parlare di lavoro, e non di baggianate politicamente corrette, è rimasto solo Marco Rizzo, capo del Partito comunista, quello vero.
Il Partito democratico invece è specializzato in coccole ai migranti, all’Unione europea e al peggior capitalismo.
A sinistra c’è anche il Movimento 5 stelle.
Luigi Di Maio … poverino.
Capitato lì per caso, ha annunciato la sconfitta della povertà e chiamato al governo tecnici dello spessore di Toninelli.
In giro c’è di peggio, ad esempio Alessandro Di Battista, statista (ehm) con idee che sarebbero sembrate superate ad Armando Cossutta.
Poi c’è la sinistra per caso.
Beppe Sala, sindaco di Milano, era di destra fino a quando non è stato candidato dalla sinistra.
Uomo capace, è un opportunista di valore.
Occhio : se scende in campo a livello nazionale vuol dire che è certo di portare a casa il risultato.
Destra truce, sinistra atroce.
Si salvi chi può.
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Dissenso
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