Non c’è dubbio che, nonostante l’indubbio apprezzamento popolare espresso nei
confronti dei leader che sono alla guida dei Partiti della destra italiana, non
sia stato ancora avviato quel procedimento rinnovativo che è necessario a
rafforzare e a consolidare l’essenza stessa di tali movimenti politici.
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La
tangibile popolarità che aleggia intorno agli odierni leader di riferimento, se
analizzata alla luce della effimera e volubile volontà popolare, risulterebbe
vana in assenza degli stessi, poiché priva di riferimenti culturali.
In parole
povere tutto ruota intorno a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni in
percentuali plebiscitarie ma che focalizzano però i consensi non verso una ideologia
radicalizzata e intimamente assorbita dalle masse, ma sulla base di un afflato
tanto imponente quanto relativo.
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Quello che manca nel Popolo delle destre, e di
ciò sono colpevoli proprio i leader che ne dettano le file guida, è una attenta
esegesi delle rilevanze storiografiche, priva di forzature e finalizzata
all’arricchimento culturale delle aree didattiche, sociali, intellettuali,
artistiche, e in ogni altro settore fino ad oggi contaminato dalla
disinformazione comunista.
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I falsi idoli e gli stereotipi di riferimento che la
sinistra ha posizionato in ogni minimo e recondito pertugio della società,
esistono solo per il fatto che le destre non sono state capaci di opporre una
dialettica efficace ad un tale strapotere intellettuale, o pseudo tale, che
indisturbato ha imposto i suoi modelli.
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La propaganda delle sinistre è stata
martellante e capillare sul territorio nazionale fin dal dopoguerra, e ha
palesato realtà manipolate che ora, in mancanza di contraddittorio, sono
divenute assiomi e punti di riferimento nell’immaginario collettivo.
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Un esempio
?
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Quello più eclatante è rappresentato dalle bandiere multicolori adottate come simbolo di Pace, che assumono una
rilevanza simbiotica con l’universo comunista, con il quale vengono
identificate.
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Il paradosso è che le due cose in realtà sono assolutamente
incompatibili, poiché è stato ampiamente dimostrato dalla Storia che il
comunismo ha prodotto oltre cento milioni di vittime innocenti, incompatibili
con il concetto stesso di pace.
Il martellante messaggio mistificatorio che
l’apparato disinformatore delle sinistre ha però continuato a riproporre come
una mantra, si è insinuato nelle coscienze di massa ottenendo il risultato
voluto, alla faccia della verità.
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L’indolenza delle destre si manifesta proprio
nel confronto culturale, nel quale solamente in occasione di cicliche ricorrenze
è possibile rivendicare un proprio punto di vista, per tornare poi subito dopo
ad assumere posizioni di radicata letargia intellettuale.
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Ed è così che il mondo
orientato a sinistra, politicizzato e scolarizzato, indotto ad assorbire supine
inoculazioni sperequative storico culturali, si dimostra pronto al
contraddittorio su qualsiasi argomento di interesse politico e storico, in quanto
precedentemente analizzato e opportunamente modificato.
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In questo modo le
sinistre hanno potuto urlare la loro rabbia contro alcuni episodi di
negazionismo dell’olocausto, mentre per contro loro stesse hanno interpretato il
medesimo squallido ruolo negando le foibe, i gulag, i laogai, e ogni altra
nefandezza possibile.
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Nello stesso modo, senza che alcuna opposizione costruisse un
serio argine al dilagare delle menzogne, hanno eletto come simboli di
riferimento alcuni fra i più sanguinari criminali dell’intera Storia
dell’umanità, come Lenin, Tito, e Togliatti, estrapolando dal contesto della
devastazione comunista un microcosmo plasmato ad arte e presentato come esempio
da seguire.
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In ogni località del pianeta la parola Auschwitz evoca scenari
agghiaccianti, permettendo alla memoria di ricordare il nazismo, mostro vorace
che ha fagocitato milioni di esseri viventi, ma per contro, se pronunciamo la
parola Kolyma, pochissimi trovano un riscontro, sebbene questo vocabolo indichi
un territorio siberiano costellato di lager in cui persero la vita molte più
vittime innocenti per mano comunista.
Le sinistre pubblicano un numero
incredibile di stampati, di volantini, e di libri, coadiuvando l’opera
propagandistica con il ricorso a stuoli di pseudo intellettuali, giornalisti, e
artisti che hanno fatto da cassa di risonanza alle divulgazioni dell’ortodossia di
riferimento.
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Le destre sono assolutamente prive di punti di aggregazione
culturale e didattica, se si escludono alcuni gruppetti extraparlamentari che
manifestano però indegne deviazioni e storture ideologiche anacronistiche e
votate ad una sterile conclusione, rifiutando addirittura di dedicare una parte
del loro tempo allo studio del fenomeno criminale comunista.
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La dichiarata
appartenenza al Popolo delle destre non è di per sé motivo sufficiente per
esimersi dal dovere di conoscere quel nemico che invece fa della conoscenza il
proprio cavallo di battaglia.
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Le posizioni di privilegio raggiunte da molti dei
protagonisti della politica sembrano un alibi per giustificare la loro
indolenza, la mancanza di propositività, di inerzia costruttiva, di disinteresse
verso la coltivazione e l’allargamento di una cultura che dovrebbe costituire
l’ossatura principale dell’edificio culturale anticomunista.
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Personalmente,
grazie all’anticomunismo che anima le mie azioni fin dall’età di 17 anni, mi
sono mosso proprio per incrementare la diffusione e la conoscenza di fatti, di
crimini e di criminali che appartengono alla realtà comunista in ogni parte del
pianeta.
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Ho avuto un soddisfacente riscontro editoriale, grazie alla
collaborazione di Amazon, che mi ha incentivato a proseguire la diffusione dei
miei scritti, ma contemporaneamente ho dovuto con estremo rammarico registrare la
totale indifferenza di chi, a capo degli organismi politici territoriali e
nazionali delle destre, avrebbe invece dovuto fare propri i testi proposti e
contribuire alla loro diffusione.
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In assenza di un mio intento speculativo, ma
anzi orientato ad una capillarità informativa che prescindesse da un qualsiasi
interesse economico, ho proposto anche a politici e ad editori “di destra” di
diffondere i miei libri a prezzo zero, senza però avere un benché minimo
riscontro.
Probabilmente l’enfasi con la quale questi personaggi si propongono
al loro elettorato è fine a sé stessa, e non prodromica allo sviluppo di una
radicata coscienza anticomunista, vera essenza di una antitesi che può
rappresentare una odierna opposizione credibile e una futura leadership di
Governo.
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Il substrato culturale, intellettuale e ideologico che anima le diverse
componenti dell’universo politico e partitico, non può prescindere
dall’approfondimento delle stesse prerogative che ne costituiscono i rispettivi
elementi di identificazione.
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Le sinistre hanno capito e recepito molto bene
questo concetto, al punto che ne hanno fatto un modus operandi e vivendi fin dai
tempi di quel colpo di Stato bolscevico attuato da Lenin nell’Ottobre del 1917,
e presentato al mondo come Rivoluzione.
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Il Popolo delle destre fraziona il
proprio sapere documentandosi su Mussolini, sui Fasci di combattimento e su
altri aspetti legati all’anacronismo storico, evitando però di approfondire la
conoscenza del pensiero di filosofi come Gentile piuttosto che di Evola o di
Hegel piuttosto che di Nietzsche.
. Parallelamente si nota l’assenza di interesse quasi totale per gli apparati comunisti criminali che hanno prodotto cento milioni di vittime nel secolo scorso.
. Si palesa una ignoranza diffusa che non consente di conoscere le biografie e l’operato di sadici esponenti del mondo comunista sullo scenario mondiale, come Enver Hoxha, Ceasusescu, Tito, Che Guevara, Pol Pot, Mao Tse Tung.
.
L’imponente apparato delinquenziale sovietico, composto al 60 % da comunisti ebrei, si è reso responsabile di deportazioni, genocidi, torture, sadismi, e ogni altra nefandezza possibile, in un delirio criminale unico nella Storia dell’Umanità, ma pochissimi tra coloro che si riconoscono nell’area di appartenenza culturale e ideologica della destra ne conoscono i nomi.
.
.
Abakumov, Berija, Dekanozov, Dzerzinski, Ezov, Garanin, Serov, Jagoda, Kaganovic, Kamenev, Malenkov, Molotov, Pechernikova, Suslov, Vorosilov, Vysinskij, Zdanov, sono solo alcuni dei famigerati criminali comunisti sovietici che si sono distinti per la loro ferocia e il loro accanimento verso le vittime civili innocenti, le donne e i bambini.
.
Tutto ciò è stato accuratamente nascosto in decenni di mistificazioni e di inganni attuati da un Partito Comunista Italiano che presentava l’Unione Sovietica come Paradiso del socialismo e come Patria dei diritti umani, e parallelamente, fino ad oggi, la destra ha concorso a produrre la medesima disinformazione, evitando di occuparsene e di divulgare capillarmente tale ossimoro.
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Ciò che importa a molti dei Consiglieri Regionali o Provinciali è raggiungere la loro meta, e cioè riuscire ad arrivare in Parlamento per godere dei benefici di una Casta che definire vergognosa sarebbe riduttivo.
.
.
I gruppi dirigenti di Lega, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia sembrano perennemente in campagna elettorale, come del resto i loro antagonisti, ma mentre le sinistre occupano ogni singolo spazio culturale, didattico e propagandistico, le destre si fanno portavoci delle rivendicazioni contingenti, accontentandosi di una immediata popolarità, senza indirizzare il proprio elettorato verso una consapevolezza ideologica che può venire solamente dall’approfondimento culturale.
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Molte volte ho detto che questo stato di cose, a prescindere dalle vittorie di Pirro che si potranno verificare, condurrà ad una inevitabile implosione che lascerà le destre prive delle stesse basi su cui poter ricostruire una partenza adeguata.
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Spero di sbagliarmi, anche se i segnali ci sono tutti.
.
..
Dissenso
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. Parallelamente si nota l’assenza di interesse quasi totale per gli apparati comunisti criminali che hanno prodotto cento milioni di vittime nel secolo scorso.
. Si palesa una ignoranza diffusa che non consente di conoscere le biografie e l’operato di sadici esponenti del mondo comunista sullo scenario mondiale, come Enver Hoxha, Ceasusescu, Tito, Che Guevara, Pol Pot, Mao Tse Tung.
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L’imponente apparato delinquenziale sovietico, composto al 60 % da comunisti ebrei, si è reso responsabile di deportazioni, genocidi, torture, sadismi, e ogni altra nefandezza possibile, in un delirio criminale unico nella Storia dell’Umanità, ma pochissimi tra coloro che si riconoscono nell’area di appartenenza culturale e ideologica della destra ne conoscono i nomi.
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Abakumov, Berija, Dekanozov, Dzerzinski, Ezov, Garanin, Serov, Jagoda, Kaganovic, Kamenev, Malenkov, Molotov, Pechernikova, Suslov, Vorosilov, Vysinskij, Zdanov, sono solo alcuni dei famigerati criminali comunisti sovietici che si sono distinti per la loro ferocia e il loro accanimento verso le vittime civili innocenti, le donne e i bambini.
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Tutto ciò è stato accuratamente nascosto in decenni di mistificazioni e di inganni attuati da un Partito Comunista Italiano che presentava l’Unione Sovietica come Paradiso del socialismo e come Patria dei diritti umani, e parallelamente, fino ad oggi, la destra ha concorso a produrre la medesima disinformazione, evitando di occuparsene e di divulgare capillarmente tale ossimoro.
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Ciò che importa a molti dei Consiglieri Regionali o Provinciali è raggiungere la loro meta, e cioè riuscire ad arrivare in Parlamento per godere dei benefici di una Casta che definire vergognosa sarebbe riduttivo.
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La Torre di Babele, allegoria della confusione comunicativa |
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I gruppi dirigenti di Lega, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia sembrano perennemente in campagna elettorale, come del resto i loro antagonisti, ma mentre le sinistre occupano ogni singolo spazio culturale, didattico e propagandistico, le destre si fanno portavoci delle rivendicazioni contingenti, accontentandosi di una immediata popolarità, senza indirizzare il proprio elettorato verso una consapevolezza ideologica che può venire solamente dall’approfondimento culturale.
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Molte volte ho detto che questo stato di cose, a prescindere dalle vittorie di Pirro che si potranno verificare, condurrà ad una inevitabile implosione che lascerà le destre prive delle stesse basi su cui poter ricostruire una partenza adeguata.
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Spero di sbagliarmi, anche se i segnali ci sono tutti.
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Dissenso
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