Vorrei portare a conoscenza di chi legge alcuni
fatti che riguardano la militanza politica di Palmiro Togliatti, membro del
Partito Comunista Italiano nel dopoguerra, e N° 2 del Comintern (l’organo di
diffusione internazionale del comunismo sovietico), denominato ancora oggi “Il
Migliore” dai suoi fanatici sostenitori.
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Tra le molte ombre che
costellano la sua attività di fervente comunista al soldo di Mosca ne spiccano
alcune a riguardo del suo ruolo di cassiere e gestore dei finanziamenti
sovietici alla sezione italiana dell’Internazionale.
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Nel 1930 Togliatti era infatti delegato insieme alla moglie Rita Montagnana a ritirare i finanziamenti di Mosca per le attività politiche comuniste in Italia.
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Nel 1930 Togliatti era infatti delegato insieme alla moglie Rita Montagnana a ritirare i finanziamenti di Mosca per le attività politiche comuniste in Italia.
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La moglie fu nominata
amministratrice del Partito anche se,
il più delle volte, dopo aver ritirato le somme di denaro lei li consegnava
direttamente a Togliatti stesso.
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In un paio di occasioni però si
verificarono intoppi dalle caratteristiche piuttosto strane, se non
inquietanti.
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Questo episodio fu rivelato da
Giuseppe Berti (membro PCd'I del Comintern) a Sergio Bertelli (segretario dell'Istituto Italiano per gli studi storici).
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Due anni dopo, nel 1928,
scomparvero addirittura altri 25.000 franchi.
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Il denaro contante, appena ricevuto all’ambasciata dalla Montagnana, fu
da lei subito dato a Togliatti, il
quale affermò poi di averlo perso, forse perché caduto dalla tasca del
soprabito in cui lo aveva riposto.
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Questi due episodi, a dir poco
singolari, non passarono sotto silenzio, tanto che successivamente, nel 1930,
in occasione della riunione dell’Ufficio Politico gi furono contestati.
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In quel particolare periodo
storico, per coincidenza del destino, caddero a Mosca i maggiori sostenitori
del Partito Comunista Italiano, a causa appunto della destituzione di Bucharin,
lasciando Togliatti in difficoltà.
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Il PCI infatti fu accusato di
essere “di destra” cioè della fazione che Stalin intendeva togliere di mezzo.
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Togliatti reagì, dapprima
espellendo dal Partito Angelo Tasca, uno dei fondatori del PCI, noto per essere
dichiaratamente antistalinista, poi inoltrando a Mosca una serie di scritti
analitici sulla situazione della borghesia italiana, dipingendo il quadro
sociale come molto favorevole ad una rivoluzione operaia e contadina.
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Tutto ciò al solo scopo di
ingraziarsi Mosca, gettando fumo negli occhi.
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Le sue manovre non passarono
però inosservate, unitamente ai soldi persi nelle occasioni già citate.
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Nel 1930, appunto, i nodi
vennero al pettine.
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Una triade di oppositori
interni al partito comunista, composta da Alfonso Legnetti, Pietro Tresso, e
Luigi Ravazzoli si compattò per chiedere spiegazioni a Togliatti, accusandolo
di negligenza e di leggerezza.
In conseguenza di ciò Luigi Longo propose di promuovere una inchiesta che culminò con la revoca dell'incarico di Amministratrice a Rita Montagnana.
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Fu chiesto a Togliatti di rendere conto delle sue dichiarazioni non veritiere sul quadro politico italiano esposte a Mosca.
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La reazione di Togliatti fu feroce, forte degli appoggi di cui poteva disporre come "Numero due" del Comintern.
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Infatti dopo appena sei mesi i tre oppositori che gli avevano mosso le contestazioni furono espulsi dal partito.
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Leonetti fu poi catturato dalla Polizia Italiana e incarcerato.
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Ravezzoli morì di cancro nel 1936.
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Tresso fu assassinato da sicari mandati da Giulio Cerreti, un membro del Comitato Centrale del PCI, per ordine dello stesso Togliatti.
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Si saprà poi, dagli scritti di Gianfranco Berardi del 1995, che Natta, D’Alema, e Occhetto fecero dei tentativi per distruggere tutta la documentazione (allora nelle mani di Leonetti), allo scopo di cancellare le prove del ruolo di Togliatti nell’omicidio di Tresso.
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A proposito della scomparsa di soldi, la tesi che trova maggior riscontro è quella secondo cui le causalità andrebbero individuate in un preciso disegno politico.
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Bisogna premettere che, in quegli anni, chi aveva in mano i soldi di Mosca, aveva in mano il partito.
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Togliere le risorse economiche,
alterando la ripartizione dei mezzi finanziari fra le correnti del partito (
con la scomparsa dei soldi di Mosca ), significava lasciare “a secco” l’opposizione,
cioè la componente di “destra” del partito stesso, invisa a Togliatti e a
Stalin.
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Sembra quindi che l’insieme degli “ammanchi di cassa” rientri in un semplice caso di tattica per il controllo del partito da parte della fazione pro-Stalin, messo in atto da colui che sarebbe diventato per tutti i comunisti “Il Migliore”.
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A suo carico rimangono comunque sia il fatto che le somme non furono mai ritrovate, che l’assassinio di Tresso.
Complimenti !
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Dissenso
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La reazione di Togliatti fu feroce, forte degli appoggi di cui poteva disporre come "Numero due" del Comintern.
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Infatti dopo appena sei mesi i tre oppositori che gli avevano mosso le contestazioni furono espulsi dal partito.
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Leonetti fu poi catturato dalla Polizia Italiana e incarcerato.
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Ravezzoli morì di cancro nel 1936.
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Tresso fu assassinato da sicari mandati da Giulio Cerreti, un membro del Comitato Centrale del PCI, per ordine dello stesso Togliatti.
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Si saprà poi, dagli scritti di Gianfranco Berardi del 1995, che Natta, D’Alema, e Occhetto fecero dei tentativi per distruggere tutta la documentazione (allora nelle mani di Leonetti), allo scopo di cancellare le prove del ruolo di Togliatti nell’omicidio di Tresso.
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A proposito della scomparsa di soldi, la tesi che trova maggior riscontro è quella secondo cui le causalità andrebbero individuate in un preciso disegno politico.
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Bisogna premettere che, in quegli anni, chi aveva in mano i soldi di Mosca, aveva in mano il partito.
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Sembra quindi che l’insieme degli “ammanchi di cassa” rientri in un semplice caso di tattica per il controllo del partito da parte della fazione pro-Stalin, messo in atto da colui che sarebbe diventato per tutti i comunisti “Il Migliore”.
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A suo carico rimangono comunque sia il fatto che le somme non furono mai ritrovate, che l’assassinio di Tresso.
Complimenti !
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“Il Migliore” ha indicato la
strada da seguire ai suoi futuri seguaci !
.Dissenso
Di' la verità, credevi che non sarei più passato da te. Ed invece no! Eccomi qui. Della vicenda di Togliatti ne avevo sentito parlare, ma, sinceramente, non l'avevo approfondita come hai fatto tu. Certo che, come si dice in Francia "ha fatto dei piccoli", perché tutti i politici di qualsiasi bordo, hanno sempre ricevuto soldi sotto banco. Penso che l'operazioni mani pulite possa insegnare qualcosa. Ciao e buona serata.
RispondiEliminaPS - Ottima la vignetta.
EliminaOttima e molto dettagliata! ma anche molto triste per non dire "che mondo scifoso!
RispondiEliminaMa viva l'Italia!
E gli italiani? ...devono morire!?? .. eh già ...
un caro saluto
Lisa
Ps grazie per il tuo passaggio da me, il tuo blog e molto interessante! :-)
RispondiEliminaOlá amigos...
RispondiEliminaObrigada pela visita espero que tenha gostado de mim.
OBRIGADA! Apareça sempre, será bem vindo.
Fica com o Papai do Céu.
Aus e beijos com carinho do Brasil...
KIPPY & LILLY