martedì 8 maggio 2012

SETE DI POTERE

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La sete di potere è la droga più potente e devastante con cui il genere umano, da sempre, ha avuto a che fare.
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Intere generazioni di persone, durante il corso della Storia, sono state condizionate dall’operato di individui che, per rincorrere il sogno della gestione di un potere assoluto, hanno modificato assetti e strutture di intere civiltà, spesso ricorrendo all’uso della forza.
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Andando a ritroso nel tempo, si possono facilmente individuare le tappe attraverso cui l’umanità ha dovuto fare i conti con tiranni, despoti, imperatori, eserciti, e guerre.
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Il potere vive in simbiosi con la ricchezza, e non può essere disgiunto dalle prerogative che l’opulenza offre a chi ne può godere.
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Con il denaro si comprano e si pagano interi eserciti, sicari prezzolati, politici, amici, e nemici.
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La sete di denaro va quindi a braccetto con l’ambiziosa ricerca di dominazione sociale, e poco importa se i popoli e gli interessi dei cittadini ( sia economici che sociali, culturali o affettivi ) vengono calpestati e sopraffatti dal mostro vorace che tenta di fagocitarli.
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I personaggi che nel corso dei secoli si sono succeduti nel ruolo di grandi manipolatori della vita umana, appartengono ad una categoria  che potremmo definire autoreferenziale, paga di soddisfare, cioè, il proprio smisurato e intrinseco bisogno di potere.
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Gli imperatori, i re, i dittatori, i regimi assolutisti, le guerre di conquista, le stesse ideologie, così come i fermenti pulsori di rinnovamento delle società, fanno parte di un universo che richiama alla memoria l’antropica e mai sopita esigenza dell’uomo di emergere sopra i suoi simili.
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Al giorno d’oggi, nella civiltà moderna, sono emerse alcune varianti, quali la diffusione delle informazioni e internet, oppure la globalizzazione dei sentimenti universali, che rallentano la corsa cruenta di coloro che vorrebbero sfruttare l’entropia del ciclo evolutivo per calarsi in un ruolo sintropicamente dittatoriale.
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Le varie Logge massoniche e i cosiddetti “poteri forti”, spesso coincidenti, fanno ricorso oggi a speculazioni economiche in grado di mettere in gioco intere economie nazionali.
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E’ necessario quindi, da parte nostra, che l’analisi delle problematiche inerenti ai tentativi di monopolizzare i mercati internazionali, messi in atto dalle Banche  e dai detentori del potere finanziario, si avvalga di una intransigenza intellettuale che travalichi la normale conoscenza oggettiva delle logiche sperequative, allargando l’orizzonte di indagine fino alla riconsiderazione di scenari drammatici e nefasti.
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Il clamore suscitato da Daniel Estulin, con l’edizione di “Il Club Bilderberg”, deve risuonare come un campanello d’allarme per tutti noi, poiché rappresenta l’essenza stessa delle considerazioni fatte fino ad ora sui poteri forti e su coloro che detengono il dominio economico, così come sui grandi burattinai che vorrebbero costituire un “Governo Unico Mondiale
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Mai, come in riferimento alle grandi logge massoniche, diventa attuale la famosa frase detta da Charles-Maurice de Talleyrand e ripresa poi dal Senatore Giulio Andreotti :
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Il potere logora chi non ce l’ha.
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La crisi che oggi attanaglia l’Italia, l’Europa, e non solo, è il frutto di architetture di cui noi, miseri mortali, percepiamo solo l’effetto finale, quello distruttivo e drammatico.
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Il numero delle famiglie ridotte sul lastrico aumenta a dismisura, mentre le file di coloro che per mangiare si incolonnano davanti agli sportelli della “Caritas”, appaiono come spettri di una realtà surreale, ma purtroppo drammaticamente vera.
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Il denaro non scompare, così come le risorse economiche disponibili, ma semplicemente passa di mano, in un gioco perverso in cui gli attori principali sono le marionette che operano in borsa, manipolate come burattini da coloro che tirano i fili.
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Il benessere si trasforma : da una parte, quella delle famiglie, prende le sembianze di un futuro aleatorio ed incerto, dominato dall’incubo della sopravvivenza, mentre dall’altra, quella dei banchieri, assume le forme di un opulento maiale all’ingrasso, mai sazio, e avidamente proteso ad arraffare tutto ciò che si è reso disponibile.
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Con il denaro si realizza il naturale e simbiotico parallelismo a cui questo fa riferimento : il potere.
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Quando si verificano l’unione e la fusione del denaro con il potere, l’esistenza stessa di coloro che ne detengono la proprietà ed il controllo diviene a volte parossistica, divinatoria, e deflagra in impeti anche irrazionali di vera apoteosi.
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Ecco che, allora, appaiono le emanazioni estrinseche del potere stesso, sotto forma di autocratiche logge massoniche, piuttosto che di società multinazionali plurimiliardarie, o di formazioni economiche parassitarie che sottraggono linfa vitale ai Governi nazionali, condizionandone l’esistenza stessa.
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Nelle cosiddette civiltà occidentali le guerre sono state sostituite dalle strategie economiche, ugualmente devastanti quando finalizzate all’indebolimento finanziario dell’obiettivo.
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Le Borse internazionali possono deviare flussi imponenti di risorse economiche, privilegiando o vanificando gli sforzi di milioni di risparmiatori, e obbligare interi gruppi finanziari a cedere il passo di fronte alla smisurata potenza di attacco dei super magnati mondiali.
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La sudditanza, per poter sopravvivere, è l’esito obbligatorio, imposto da chi ha interesse a dirigere il gioco, e indirizzato verso i nuovi schiavi, siano essi singoli cittadini o interi Stati nazionali.
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La sete di potere si autoalimenta in eterno, ciclicamente, metamorfizzando le modalità con cui i potenti stessi ne governano i flussi, e convergendone gli esiti verso la realizzazione di un proprio piano predefinito.
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Questo è esattamente ciò che fanno i gruppi massonici, i gruppi finanziari, e i gruppi politici, sulla pelle di quei cittadini ignari che assistono passivamente al loro stesso annichilimento.
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L’Europa sembra essere in balia di un disegno che poco si discosta da questa analisi, e appare come percorsa da fremiti che precorrono una lenta ma inesorabile agonia…
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Si avvicina forse la fine dell’Europa, intesa come organismo plurisocietario e multirazziale ?
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Si prefigura la perdita dei singoli valori culturali e tradizionali, sostituiti da nuovi impeti vitali provenienti da altre civiltà, quali quella cinese ?
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Cosa ci riserva il futuro ?
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Chissà, forse i membri del Bilderberg, tra cui Prodi e Monti, potrebbero rispondere a questo dilemma…
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Dissenso
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5 commenti:

  1. E' tutto vero quello che scrivi e pensa che logge, banche, grandi industrie qui in Francia sembra si stiano mettendo d'accordo per contrastare il socialista Hollande che, come saprai, è stato eletto Presidente della Repubblica. Senza contare quelli che vogliono espatriare in Svizzera per paura delle tasse. Così invece di partecipare alla ripartenza dell'economia, la manderanno sempre più in m..... dopo aver speculato senza alcun rimorso. La settimana scorsa in un circolo ho visto il film di animazione "L'argent dette" dove si afferma che le banche in realtà non hanno tutta la disponibilità di fondi propri che dicono. Il rapporto è di 1 a 9 e quindi se tutti richiedessero i loro soldi la banca andrebbe in fallimento, ma 8 parti dei depositi non sarebbero rimborsate. E' allucinante.
    Ti ammiro per l'impegno che metti nei tuoi interventi e ti saluto.

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  2. Cosa ci riserva il futuro ?

    Giudizio Divino!

    Rasthafari

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    1. Il futuro, secondo la bibbia, sarà meraviglioso. Presto un nuovo sistema di cose prenderà il posto di questo vecchio sistema. Difficile da credere è per chi non ha mai considerato questo straordinario libro.
      Dio porterà gli uomini a giudizio, ognuno secondo le proprie opere.Rivelazione 22:12
      C'è tanto da dire sull'argomento...

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  3. Io mi interesso poco di politica anche perchè non confido affatto nell'uomo terreno, mi occupo più spesso di religione, ma anche di attualità. Accadono troppe intolleranze a mio avviso:Disastri ambientali e climatici causati dall'uomo che vorrebbe diventare supremo universale di cose come l'universo che non gli appartiene. L'uomo ha solo recato danno a se stesso e arriverà ad un punto di non ritorno. A pagare momentaneamente saranno i "senza potere" ma Dio non tollererà ancora per molto questo scempio e come in passato anche adesso ridurrà in rovina chi rovina la terra.

    Il tuo blog è molto interessante.

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    1. Sarebbe troppo dirti la mia in merito... ti consiglio un romanzo che poi scoprii che romanzo non è La Profezia di Celestino... vi è anche un film che molti vollero fare ma l'autore stesso non volle venisse messo a "ridicolo". Se crediamo che l'uomo possa distruggere Caro SoloArya, L'uomo può anche creare e Dio lo sa ci ha fatto per questa consapevolezza e ci vuole operanti non passivi altrimenti che merito avrebbe il libero arbitrio?...

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