giovedì 30 maggio 2019

ALESSIO TROVATO : I POPOLI DEL GULAG


I popoli del  gulag. Strategia etnica del regime stalinista” è il titolo del lavoro storico-letterario DEL 2008  che ha impegnato l’autore, Alessio Trovato, nella ricerca di verità altrimenti nascoste o mistificate.
.
L’argomento è quello delle deportazioni dei popoli dell’Est europeo, a partire da quelli delle Repubbliche baltiche, passando per Crimea  e Ucraina, senza tralasciare i polacchi, i moldavi, i bielorussi e tanti altri.
.
Come oramai sappiamo, l’universo pseudo intellettualoide delle sinistre ha eretto un muro di silenzio e di omertà sui crimini di Stalin e della sua congrega di assassini comunisti (tra cui figura l’italiano Palmiro Togliatti), tanto che le masse occidentali sono state tenute all’oscuro su qualsiasi cosa potesse corrodere l’idea di “paradiso comunista” tanto decantato.
.
Si parla poco e si scrive ancora meno, ad esempio, dell’alleanza fra Hitler e Stalin, suggellata dalla firma del famigerato Patto Ribbentropp Molotov con il quale Germania e Unione Sovietica diedero il via alla spartizione dei territori dell’Est europeo.
.
Stalin iniziò subito dopo la firma del trattato, che prevedeva anche un impegno di reciproca non aggressione, a deportare centinaia di migliaia di persone, svuotando i territori di cui voleva appropriarsi.
.
La violenza del comunismo sovietico si abbattè su intere famiglie, etnie, gruppi sociali e religiosi, allo scopo di attuare una ben precisa strategia per le cui caratteristiche si connota e si identifica come genocidio.
.
Una serie di genocidi che si sono abbattuti su Tatari crimeani, Karaciaj, Ceceni e Ingusci, Balcari, Calmucchi, Lettoni, Estoni, Lituani, Polacchi, Tedeschi del Volga, e altre etnie come i coreani dell’Estremo Oriente, con le motivazioni previste dal piano strategico dello stesso Stalin.

Le colpe per cui si era soggetti ad epurazione spaziavano dall’essere considerati “elementi socialmente estranei, pericolosi o antisociali” al fatto di appartenere alla categoria dei cosiddetti “kulaki”, i contadini considerati ricchi perché proprietari di una mucca.
.
Ubicazione delle tre Repubbliche baltiche
La caratteristica di genocidio si palesa se consideriamo che donne e bambini non erano esenti dalle deportazioni, ma anzi, rientravano nei disegni coercitivi del regime comunista.
.
Alessio Trovato ci regala un quadro del tutto esaustivo e completo dell’orrore e della violenza esercitata dal comunismo sovietico sulle popolazioni dell’Est europeo, completando il suo lavoro con una ricca documentazione allegata, desunta dagli Archivi della Federazione Russa (GARF), in cui appaiono anche le trascrizioni di telegrammi intercorsi fra Molotov e i Ministri dei Paesi baltici, così come le relazioni di servizio dell ‘NKGB.
.
Alcuni documenti riguardano le istruzioni concernenti la deportazione dei cosiddetti “elementi antisovietici”  dalla Lituania, dalla Lettonia, e dall’Estonia.
.
La ferocia comunista, quella negata ancora oggi dai seguaci del criminale Palmiro Togliatti, prevedeva un preciso “modus operandi” secondo il quale i componenti dei nuclei familiari dovevano essere divisi, inviando il capofamiglia in un campo speciale e gli altri membri destinati a raggiungere lontani insediamenti in remoti territori.
.
Trovato ci regala anche una serie di mappe che costituiscono un vero e proprio Atlante del gulag, raffigurante in pratica l’immenso orrore espresso con arroganza dal comunismo.
.
Sarebbe opportuno che i personaggi orbitanti attorno all’universo delle sinistre smettessero di imporre triti e anacronistici clichè come la lettura del “Diario di Anna Frank”, e proponessero invece libri come quello dell’autore de “I popoli del gulag”.
.
Ho letto anche una recensione poco lusinghiera a firma Elena Dundovich, studiosa di Storia sovietica e insegnante di Storia dell’Europa orientale, la quale trancia giudizi impietosi su Trovato.
.
In pratica Elena Dundovich lo accusa di lavoro finalizzato a tentazioni editoriali e commerciali, ma privo di riferimenti bibliografici e di analisi che sottintendano alle motivazioni del terrore come pratica di Governo.
.
Secondo il mio modesto parere invece, considerando che il lavoro di Trovato è nato come tesi di laurea, e che l’autore ha lavorato a lungo nelle biblioteche di Riga e di Mosca, sottintende ad un impegno notevole e ad una volontà precisa di comunicazione, altrimenti mancante.
.
Non tutti coloro che si occupano di divulgazione hanno la preparazione storica e culturale della Dottoressa Dundovich ma non per questo devono essere considerati alla stregua di fragili e velleitari propositori da rifiutare.

E’ vero esattamente il contrario, soprattutto in un momento storico in cui la disinformazione comunista tocca i suoi più alti livelli, ed è per questo che tali iniziative devono essere incentivate, sostenute e ampliate.
.
Il confronto dialettico ed una seria disanima delle problematiche di tale saggistica rivela poi il valore aggiunto che permette infine di squarciare le tenebre della disinformazione post comunista.
.
Non possiamo aspettare che luminari del calibro di Elena Dundovich dedichino il loro prezioso tempo ad eviscerare tutte le nefandezze attribuibili al comunismo e quindi ben vengano coloro che forniscono un apprezzabile impegno parallelo.
.
.
Dissenso
.

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari

Amici del blog