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Sempre più spesso nei media e nelle discussioni sui social network, il nome di Vladimir Putin viene associato a quello del massimo esponente e fondatore del nazismo, come se fosse diventato una sorta di nuovo Hitler.
Sempre più spesso nei media e nelle discussioni sui social network, il nome di Vladimir Putin viene associato a quello del massimo esponente e fondatore del nazismo, come se fosse diventato una sorta di nuovo Hitler.
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Personalmente, dissento molto da questa valutazione, propendendo maggiormente per un diverso accostamento simbiotico, e cioè quello che lo vede interpretare un ruolo già precedentemente impersonato da Joseph Stalin, il massimo esponente del comunismo sovietico.
Vladimir Putin |
Personalmente, dissento molto da questa valutazione, propendendo maggiormente per un diverso accostamento simbiotico, e cioè quello che lo vede interpretare un ruolo già precedentemente impersonato da Joseph Stalin, il massimo esponente del comunismo sovietico.
Il comportamento di Putin, ex colonnello del kgb,
nei riguardi dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia, così come della Georgia, del
massacro della popolazione cecena, dell’occupazione della Crimea,
dell’uccisione di decine e decine di giornalisti in Russia, a partire da quello
di Anna Politkovskaia, viene visto sempre più spesso come similare a
metodologie adottate da Hitler negli anni 1936 e 1938.
.Joseph Stalin |
A proposito delle vicende di Crimea si parla di una
nuova “anschluss ucraina”, come a ricordare la precedente “anschluss
dell’Austria” alla Germania, nel 1938, e in termini sintattici non ci sarebbe
nulla da ridire, in quanto il termine tradotto significa annessione.
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A me però ricorda molto di più, come metodologia,
quanto successo a Budapest, in Ungheria, nel 1956 e anche le vicende di Praga
nel 1968, attuate dal comunismo russo.
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Mi sembra forzato voler attribuire ad un modus
operandi che scaturisce in territorio russo da politici non ancora svincolati
da un retaggio tragicamente noto, e cioè quello che li identifica come
appartenenti alla retrospettiva storico culturale comunista, e che continuano a
muoversi secondo un tragico copione già sperimentato ampiamente in precedenza,
una etichetta diversa da quella appunto, stereotipata che la dovrebbe
identificare..
Appare ambiguo citare Putin abbinandolo a Hitler,
tralasciando le similitudini con Stalin e con il suo riemergente passato
comunista.
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Sembra che si eviti accuratamente di pronunciare la parola COMUNISTA, come se il farlo significasse compromettersi con una supposta connotazione di carattere fascista.
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In altre parole : il comunismo non si tocca, nemmeno quando invade Stati sovrani con i carri armati, altrimenti si è fascisti !
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Sembra che si eviti accuratamente di pronunciare la parola COMUNISTA, come se il farlo significasse compromettersi con una supposta connotazione di carattere fascista.
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In altre parole : il comunismo non si tocca, nemmeno quando invade Stati sovrani con i carri armati, altrimenti si è fascisti !
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Questa è la tipica manovra di disinformazione programmata
che da sempre trova riscontro in un ammorbidimento della realtà e in una
mistificazione dei fatti tipica della sfera intellettuale dei seguaci della
falce e martello.
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Forse non tutti sanno che in questi Paesi, Russia compresa, vige uno Stato di Polizia, non dissimile da quello che vigeva all’epoca di Stalin.
Nel mondo comunista, da sempre, la morte segna la
fine di tutti i dissensi, e di ogni ostinato tentativo di far trionfare la
verità e la giustizia.
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Deportazioni, tortura, sadismo, annichilimento delle vittime, ed eliminazione fisica dei malcapitati, rappresentano gli anelli di una lunga catena di orrore, che prende il nome di COMUNISMO.
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Dissenso
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Piuttosto che pronunciare la parola “comunista” in
relazione a gravi responsabilità come eccidi, stupri, omicidi, violenze,
genocidi, viene proposta come surrogato della verità una parola diversa, che
magari è quella di nazista o fascista.
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Da anni lo stravolgimento sistematico di ruoli ben
definiti dalla Storia è oggetto di manipolazione da parte di chi vorrebbe preservare,
agli occhi delle masse, una purezza ideale che non è mai nemmeno esistita.
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Ecco che quindi Putin diventa nazional fascista,
mentre in Cina e in Corea del Nord un comunismo bieco e tragicamente perverso
può continuare imperterrito la sua incessante opera di sterminio degli
oppositori..
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Parata militare in Corea del Nord
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Forse non tutti sanno che in questi Paesi, Russia compresa, vige uno Stato di Polizia, non dissimile da quello che vigeva all’epoca di Stalin.
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I gulag non sono ancora scomparsi, ma si ergono
anzi, come cattedrali, nei paesi comunisti, a perseverante esempio per coloro
che tentano di opporsi al regime.
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Deportati nei gulag siberiani |
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Deportazioni, tortura, sadismo, annichilimento delle vittime, ed eliminazione fisica dei malcapitati, rappresentano gli anelli di una lunga catena di orrore, che prende il nome di COMUNISMO.
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Putin, Stalin, e Hitler hanno in comune molte cose,
come quello di non tenere in alcun conto la vita di milioni di persone, ma
rappresentano aspetti diversi di assolutismo, ognuno dei quali va chiamato con
il proprio nome.
Il comunismo ha già prodotto enormi devastazioni in
Ucraina, quando Stalin indusse consapevolmente una carestia dalle proporzioni
bibliche, che causò la morte di milioni di persone..
Ora Putin si accanisce nuovamente contro l’Ucraina,
in Crimea, dopo aver russificato il territorio (come hanno fatto i cinesi in
Tibet), e non possiamo affermare che si tratti di nazismo, considerando i
presupposti storici, politici e culturali.
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Comunismo è la parola che affiora e che emerge
prepotente dal modus operandi di Putin…altro che di destra, o fascista come
vorrebbero farci credere gli intellettuali della sinistra..
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Dissenso
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Ciao Dissenso è un po’ che non mi faccio sentire nel tuo blog che unico nel mio ho aggiunto tra i preferiti.
RispondiEliminaA dirti il vero ho letto soltanto alcune righe del tuo articolo.
Devo dire che in molte cose mi trovi d'accordo con te, su altre di meno ma sostanzialmente concordiamo su molti punti.
Una cosa che forse non hai preso in considerazione è il fatto che Putin si è da sempre paragonato ai vecchi Zar adottando perfino i loro vecchi stemmi.
Non Voglio giustificare Putin, ma sempreché si voglia davvero essere un capo di più nazioni e in qualche modo garantire pace e sicurezza per la propria nazione forse bisogna tenere i vicini sotto una situazione di controllo.
In sistema vasto e complesso come quella Russo secondo il mio parere ci vuole severità e fermezza che non occorre per le più semplici e controllabili realtà europee.
Considerando anche il fatto che la Russia esce da una fase storica catastrofica durata quasi un secolo, con un comunismo impostogli da fuori , direi che gli europei occultamente responsabili di quei fatti farebbero bene a restarsene in disparte e lasciar fare da soli ai popoli russi.
Ricordiamoci che il comunismo fu fondato nella Francia rivoluzionaria, li ci fu la prima comunista mezzo secolo prima che nascessero gli ideologi di quella politica.
Senza andare molto a fondo alla questione, in quei tempi di fondazione della repubblica Francese cerano dei piani e correnti di pensiero che oltre alla rimozione della monarchia francese ed europee Zaar inclusi, prevedevano la rimozione della cristianità per l’imposizione e sperimentazione di nuovi stati in cui il potere temporale della chiesa non intralciasse più il governo delle nuove nazioni.
Questo fu il significato dello sterminio del clero francese della chiusura di conventi e monasteri , per la fondazione di una nuova fede basata sulla dea ragione.
I comandamenti della chiesa non più necessari secondo l’idea de rivoluzionari, vennero sostituiti dalla Carta dei diritti.
Per la fondazione e l’imposizione del primo comunismo ATEO, i diabolici organizzatori della rivoluzione francese dovettero aspettare un altro secolo.
Dovettero aspettare che nascessero prima gli ideologi e l’ideologia, fu soltanto in seguito alla loro nascita e divulgazione delle loro opere che organizzarono la rivoluzione Bolscevica .
Le popolazioni dell’ex U RR S che ignorano questa verità, cioè che furono gli stessi organizzatori delle rivoluzioni europee ad imporre la rivoluzione Bolscevica e oltre un secolo di sofferenze Comuniste potrebbero svegliarsi e attaccare le nazioni europee per il male che esse portarono sul suolo Russo.
La storia ci insegna che quando un popolo è attaccato e reso schiavo da un altro, medita vendette e rivalse sui propri aggressori.
A questo punto non mi meraviglierei per niente se nel cuore dei popoli e governanti russi ci sia un sentimento subliminale di vendetta e di rivalsa verso quelle popolazioni che in passato imposero alla Russia Zarista una forma di governo che portò a quei popoli dolore sofferenze e morte per quasi un secolo.
Nella speranza che governanti e le popolazioni della Russia restino cieche all’evidenza storica e non se la prendano contro i loro secolari aguzzini che innescarono il male in quei popoli,ti porgo i miei
saluti
Benedetto
Grazie...
RispondiEliminaDevo dire che il tuo blog è interessante. Non è la solita cosa.. è originale. Diverso ed emerge dalla massa di ignobili blog che ci sono in giro.
RispondiElimina