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La
nascita del Partito Comunista Italiano avvenne per effetto della scissione, in
seno al Partito Socialista, tra le frange più a sinistra ed il resto del
Partito stesso.
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I
suoi capi, fin dall’inizio hanno ricoperto un ruolo veramente devastante e
deleterio per l’intero popolo italiano, nonostante il fatto che i proclami
della disinformazione comunista e sinistrorsa in genere affermino il contrario.
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Personaggi
come Amadeo Bordiga o Palmiro Togliatti, fondatori del PCI e fautori delle tesi
Leniniste, hanno da sempre sostenuto tesi antidemocratiche, ritenendo che il
proletariato dovesse impadronirsi del potere politico mediante la forza,
strappandolo ai capitalisti con la lotta armata e con l’azione rivoluzionaria.
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I
comunisti italiani, dalla nascita del PCI, sostennero la Rivoluzione di Ottobre
sovietica del 1917, facendo loro le teorie marxiste che auspicavano l’uso della
violenza e del terrore, giustificandole come mezzo per ottenere il potere.
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Non
a caso, la posizione direttiva di Togliatti in seno al Cominform (l’Organismo
politico internazionale di informazione e collaborazione tra i partiti
comunisti europei), assume particolare
rilevanza se si considerano i suoi rapporti ed accordi con il dittatore comunista
sovietico Stalin, con il quale decise a tavolino l’opportunità o meno di
adottare una linea insurrezionale in Italia.
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I
livelli di disinformazione e di falso ideologico raggiunti da Togliatti sulle
atrocità commesse dal comunismo sovietico, hanno raggiunto l’apice con una
propaganda martellante attuata con ogni mezzo di informazione, radio o giornali
che fossero.
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A
questo proposito, rimando ad un mio precedente post sull’argomento, al link:
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In
particolare la politica Togliattiana, apertamente filo-sovietica è a dir poco
discutibile, in quanto questo personaggio, oggi denominato “il Migliore” dai
disinformatori della sinistra italiana, pur sedendo sugli scranni parlamentari
italiani, operava per il raggiungimento degli interessi di un comunismo
sovietico e internazionale, a discapito e contro le disposizioni del Governo
Italiano.
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La
rivoluzione, e il pericolo di una presa del potere per mezzo della violenza, da
parte del Partito Comunista Italiano, hanno sempre aleggiato sulle teste del
popolo italiano, nonostante che i fautori del marxismo in Italia costituissero
una esigua minoranza.
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D’altra parte, anche in Russia, dopo la Rivoluzione
di Ottobre, anche i bolscevichi rappresentavano solo una piccola parte
dell’intero movimento popolare che partecipò alla presa del potere, destituendo
lo Zar, ma ciò non impedì loro di accaparrarsi il potere mediante l’uso della forza
e della violenza.
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Sono
note in Italia le organizzazioni paramilitari di stampo marxista e comunista
che non hanno mai nascosto il loro intento rivoluzionario, a partire dalla
tristemente famosa “Volante Rossa” del dopoguerra, passando attraverso la nascita
di “Potere Operaio”, di “Avanguardia Operaia”, e di “Lotta Continua”, fino al
loro aberrante apogeo : le “Brigate Rosse” .
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Una
scia di sangue contraddistingue e accomuna tutte le formazioni comuniste, che
hanno infatti sviluppato un crescendo di violenza in Italia, anche in un clima
sociale di democrazia, rifiutato a priori, in perfetto stile marxista.
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La
letteratura in materia è ampia ed esaustiva, grazie a tutti quegli autori che,
svincolati da etichette di parte, hanno contribuito ad affermare tutte quelle
verità, altrimenti nascoste, che la disinformazione comunista, appunto, ha
cercato di far passare sotto silenzio.
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La
responsabilità del Partito Comunista Italiano aleggia dietro ogni misfatto
politico di sangue dell’Italia del dopo-guerra, a partire dalle vendette dei
partigiani e dai massacri da questi compiuti, fino all’omicidio di Aldo Moro,
passando attraverso l’infamia delle Foibe, e finendo con l’eliminazione fisica
di qualsivoglia oppositore politico, come ad esempio l’esecuzione del giuslavorista
Marco Biagi.
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Un filo
comune lega tutti questi fatti di sangue di cui ho riportato solo un minimo
accenno, rispetto alla vastità che invece ne compone l’essenza stessa, ed è
rappresentato dalla intrinseca violenza, dalla ferocia verso chi non si allinea
al dictat marxista, dal rifiuto del
dialogo, che diventa invece auto-referenzialismo assoluto, dall’uso delle armi
e del terrore, come armi di devastazione non solo ideologica, e mezzo per
l’affermazione del comunismo.
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La
malafede accompagna sempre questo perverso itinerario, supportando e propagando
tramite gli intellettualoidi di cui si è sempre servita la sinistra, una
mistificazione costante e capillare, atta a distorcere, a travisare, a
giustificare, a nascondere.
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Accade quindi che pluri-omicidi come ad esempio Renato Curcio, il terrorista leader delle Brigate Rosse, fautore della lotta armata, venga scarcerato in anticipo rispetto alla pena che avrebbe dovuto scontare, e assume il ruolo di oratore davanti ad una platea di studenti universitari per condividere la sua smania di attivismo antifascista.
Accade quindi che pluri-omicidi come ad esempio Renato Curcio, il terrorista leader delle Brigate Rosse, fautore della lotta armata, venga scarcerato in anticipo rispetto alla pena che avrebbe dovuto scontare, e assume il ruolo di oratore davanti ad una platea di studenti universitari per condividere la sua smania di attivismo antifascista.
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Accade
quindi che formazioni comuniste come ad esempio “Proletari armati per il
Comunismo”, apertamente inneggianti alla rivoluzione mediante l’uso della forza
e della violenza, esprimano personaggi nefasti quali Cesare Battisti, che pur
condannato a due ergastoli vive tranquillamente come libero cittadino in
Brasile.
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Accade
quindi che nella “civile” Italia, esistano nella toponomastica di molte delle
nostre città, i nomi di strade o di piazze intitolate a personaggi criminali
come Lenin o Stalin.
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Anche
l’insegnamento storico e la comune didattica nelle Scuole sembra essere restia
ad approfondire tematiche quali quella delle efferatezze compiute da schiere di
“eroici” partigiani, che hanno stuprato, torturato, rubato e rapinato,
seviziato, vilipeso, e ucciso, a guerra finita, ad armi deposte, vigliaccamente
e scientemente, spesso arricchendosi alle spalle delle vittime stesse.
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Molti
di questi criminali sono stati poi “coperti” dal partito Comunista Italiano,
che ha provveduto a fornire loro una nuova impostazione di vita all’estero, in
Russia, sotto l’egida del Cominform, oppure in Cecoslovacchia, come
collaboratori di Radio Praga, una emittente in lingua italiana che per anni ha
trasmesso le falsità politiche e sociali che Mosca voleva fossero propinate al
mondo occidentale.
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Il
Presidente Saragat concesse poi clemenza ai fuggiaschi riparati in
Cecoslovacchia, grazie ad una operazione di “soccorso” verso i compagni
comunisti condotta da Giorgio Napoletano, oggi Presidente della Repubblica
Italiana, permettendo così a molti di loro di rientrare impunemente in Italia.
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Alcuni di questi loschi personaggi, che non esito a definire criminali, divennero poi addirittura Senatori della Repubblica, in seno al P.C.I.
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Tornando al ruolo di Togliatti, di cui ho accennato
in precedenza, va aggiunto al suo curriculum criminale la responsabilità di
aver spianato la strada ai partigiani titini nella tragica vicenda delle Foibe.
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Il
silenzio assenso di Togliatti, e gli accordi politici tra i comunisti italiani
e quelli jugoslavi hanno segnato una delle pagine più tragiche della storia
italiana, consentendo alla bestia comunista di scatenare una delle più feroci
repressioni di tutti i tempi : l’omicidio sistematico, pianificato a tavolino,
di tutti gli abitanti che fossero di etnia italiana, residenti in Venezia
Giulia, in Istria e in Dalmazia, allo scopo di appropriarsi dei loro territori.
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Il
vorace mostro comunista, assetato di sangue, non si è però saziato con la
“semplice” eliminazione fisica delle vittime, ma è ricorso all’uso metodico
della tortura e della violenza gratuita, al vero e proprio sadismo fine a sé
stesso, interpretando un ruolo che rappresenta tipicamente lo stereotipo
dell’ortodossia comunista-marxista.
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Fin dal
1949 il Cominform, da cui Togliatti era interdipendente, considerava i Governi
occidentali come non democratici e incostituzionali, nonostante il fatto che
tutti fossero stati eletti dalla volontà popolare, attraverso lo strumento del
voto, ponendosi alternativamente come rappresentante di tutte le Nazioni, in
nome del Comunismo e del marxismo-leninismo.
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Oggi i
comunisti italiani, dopo decenni di ingorda assuefazione all’enorme flusso di
denaro che Mosca ha loro prodigato ed elargito, si sono metamorfizzati e
rivolti alla esplorazione di panorami allettanti, quali quelli economici,
producendosi in tentativi di scalate a Banche e a mercati finanziari.
Il
Dio Denaro è diventato simbiotico con la falce e il martello, condizionando le
scelte della politica di Partito.
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Non
a caso, la sinistra di Vendola ha permesso che il malaffare, in Puglia,
assumesse le sembianze della morte per cancro, ad opera di spietati criminali
(quelli dell’ILVA) che hanno letteralmente comprato, a suon di mazzette, il
permesso di avvelenare l’intero ecosistema tarantino.
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Il
fatto che il Paese del Celeste Impero sviluppi le sue politiche produttive
mediante l’impiego di mano d’opera a costo zero, utilizzando schiavi
all’interno dei Laogai (i famigerati lager camuffati da fabbriche), e che il
ricorso alla tortura e alla pena di morte costituiscano una prassi normale e
consolidata, non ha impedito ai Paesi occidentali di partecipare sorridendo
alle Olimpiadi di Pechino, con stupefacente meschineria e sprezzo per la vita
umana.
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All’apparato
comunista è permesso tutto : anche uccidere chi non la pensa come lui…
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Sarà
poi compito degli intellettuali sinistroidi che affollano i salotti letterari
dare le interpretazioni di quelle realtà che sarebbero, altrimenti,
universalmente contestate.
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I
comunisti arrivano a giustificare aberrazioni quali, ad esempio, lo sterminio
della popolazione tibetana, l’annichilimento della loro etnia, la cancellazione
dei monasteri buddisti, delle tradizioni, della lingua, degli usi e dei
costumi, la deportazione e la sostituzione dei componenti di interi villaggi con
gruppi popolari di razza cinese.
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Tutto
ciò accade ancora oggi, in nome del comunismo, mentre il sangue che continua a
grondare pare non sortire effetto alcuno nelle coscienze dei popoli
occidentali, che anzi continuano ad inneggiare a idoli criminali, a cui vengono
intitolate vie e piazze…in un delirio inconcepibile…come se esistessero morti
di serie A e vittime di serie B, poco importanti, da non considerare, come
quelle sortite dalla devastazione comunista.
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Vittime
a cui si tenta di dare un doveroso ricordo, ricordandole, come nel caso delle
Foibe, incorrendo però, ancora una volta, nella pervicace campagna d’odio dei
comunisti, che vogliono impedire addirittura che se ne parli, come nel caso di
Simone Cristicchi, il cantante che ha portato sul palcoscenico un musical
sull’Istria, commemorando l’esodo italiano e il dramma delle Foibe.
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Simone
Cristicchi è stato pesantemente boicottato e contestato a Firenze e a Roma da
gruppi di comunisti che gli hanno anche tagliato le gomme dell’auto, a
dimostrazione del fatto che la stupida ottusità a la malafede sono parte
integrante del comunismo stesso.
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Tutte
queste cose andrebbero raccontate nelle Scuole, per dare alle future
generazioni una completezza culturale che prescinda dall’intonare le solite e
obsolete canzonette come “Bella ciao”, e che dia loro la possibilità di
elaborare una informazione a 360 gradi, prodromica al completamento della fase
didattica.
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E’
giunta l’ora di abbattere i falsi miti sostenuti da obsolete cariatidi che
offendono il senso comune del pudore, come le targhe delle vie e delle piazze
intitolate a Lenin o a Stalin, oppure la martellante campagna a senso unico che
prevede il lavaggio del cervello degli studenti, mediante l’imposizione di
letture come “Anna Frank”, ignorando, per contro, personaggi come Solzenicyn o
Grossman.
Siamo
già oltre il tempo limite nella corsa verso una cultura completa e libera da
imposizioni di carattere non oggettivo, e nostri giovani dovrebbero essere
messi in condizione di poter studiare diffusamente anche autori e testi che
trattino diffusamente degli orrori dei gulag russi e dei laogai cinesi, così
come delle efferatezze compiute dai famigerati khmer rossi cambogiani, oppure
dei partigiani titini all’epoca delle stragi delle Foibe.
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La
disinformazione e la mancanza della cultura storica del nostro passato sono
prodromiche all’avanzata di quella barbarie che, nascosta, può riaffiorare e
impadronirsi della democrazia e del convivere civile.
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Sul
mio sito http://www.autorideldissenso.it
troverete gli scrittori che hanno contribuito a squarciare il velo di omertà e
di disinformazione con cui i comunisti hanno tentato di occultare le pesanti
prove che li inchiodano alle loro responsabilità, rendendo possibile identificare
i fautori della falce e martello come nemici dell’umanità stessa.
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Il
sito è sempre in aggiornamento, a causa della vastità dei dati contenuti, delle
biografie, delle bibliografie, delle immagini e delle recensioni, ma confido di
riuscire ad aggiornarlo costantemente nel tempo, per affermare un assioma
indiscutibile e irrinunciabile :
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MAI PIU’ COMUNISMI …
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Dissenso
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quanto scrivi è la verità ma è più facile credere alle menzogne indottrinate perché così il cervello riposa in pace.... è faticoso il fardello della verità e nascondersi aiuta a credere che l'ultimo iphone sia la più grande forma di benessere e civiltà, che sfoggiare l'ultimo modello di auto (infinite rate da pagare) significhi essere dei vip....
RispondiEliminaOggi gli eroici partigiani sono gli scribacchini analfabeti che imbrattano carta di prima qualità e che gridano allo scandalo quando un bambino strappa una foglia.....e le pecore che camminano a sinistra sono così buone da condividere il terreno ricco di fresca erbetta ai poveri uccelli migratori stando però attenti che il terreno sia di qualcun altro e non il loro...
ciao, buon fine settimana
Purtroppo esiste anche la malafede oltre all'ignoranza, e ciò implica il fatto che l'informazione diventi disinformazione, dissimulazione, falsificazione...e in questo gli intellettualoidi della sinistra sono maestri, colpevolmente consci dei misfatti di cui si rendono, così, complici...
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