giovedì 4 agosto 2011

CINA E CAMPIONATI MONDIALI DI NUOTO 2011

Dal 1° di luglio la Cina celebra i 90 anni della nascita del Partito Comunista e insieme la data nella quale l'ex colonia di Hong Kong passò dagli inglesi ai cinesi.


Mentre da un lato, il regime comunista cinese, per bocca del suo segretario di partito nonché Presidente Hu Jintao, proclama la grandezza del Paese, con celebrazioni fastose e discorsi che enfatizzano il ricordo del Grande Timoniere Mao, dall'altro ricorre alla repressione nei riguardi della dissidenza politica, mediante una recrudescenza dell'uso della forza.
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A Shangai come a Pechino o ad Hong Kong è tutto un fiorire di bandiere rosse e canti rivoluzionari, di immagini di Mao e di falce e martello.
.In ogni angolo del Paese gli altoparlanti trasmettono canzoni di regime, mentre la televisione diffonde miniserie e film sulla storia del paese.
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La Repubblica Popolare ha assoldato sosia di Mao per impersonare, nei parchi della capitale, scene chiave della storia del Partito..
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I cartelloni celebrativi si alternano a quelli dei campionati mondiali di nuoto iniziati a Shanghai il 16 luglio.
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Si cerca, in questo modo di offuscare la situazione della democrazia e dei diritti civili, che quest’anno ha raggiunto livelli preoccupanti.
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Nella base militare di Qingyang, nel Gangsu, è stata organizzata una manifestazione sportiva di propaganda, in cui sono state inserite 14 discipline “alternative” capaci di far rivivere alle giovani generazioni “i giorni gloriosi della Rivoluzione”.
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Si sono così svolte gare di “corsa con le lettighe”, di “raccolta delle zucche”, di “far saltare il fortino” (fingere di far esplodere delle panche di ferro con l'uso di dinamite finta, di plastica), di “corsa con la carriola carica di sacchi” , di “marcia con il sovraccarico” (un sacco a pelo verde militare), e gare di “ricamo”.
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Questa strana ri-edizione di giochi rivoluzionari, è stata organizzata dal regime per raggiungere un preciso scopo, e cioè quello di coinvolgere i giovani, e cioè coloro che non hanno vissuto di persona gli anni della “Lunga Marcia” e del “Grande Timoniere” Mao Tse Tung, ma che ne sono venuti a conoscenza solo sui libri di scuola.
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Questi giovani, non avendo altri contatti culturali all'infuori di quelli imposti dal regime, conoscono solamente ciò che il governo consente loro di sapere, e rimangono quindi convinti che nonostante gli “insignificanti errori commessi” il Partito abbia ancora come unico obiettivo quello di continuare a innovare e a riformare il Paese per il bene della popolazione.
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La corsa sfrenata allo sviluppo tecnico ed economico ha creato innumerevoli problemi, come l'inquinamento dell'ambiente, la corruzione e un enorme abisso tra ricchi e poveri.
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Negli ultimi anni però, l'Occidente continua a designare la Cina come target privilegiato per la realizzazione di eventi internazionali, come le ultime Olimpiadi, e gli odierni campionati del mondo di nuoto.
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Il colosso cinese, intanto, sta velocemente fagocitando le economie occidentali, in una corsa produttiva che prevede l'uso e il ricorso agli individui come schiavi privi di qualsiasi diritto, se non quello di contribuire al progresso della macchina comunista.
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Si festeggia quindi per l'anniversario della nascita del Partito, così come per i campionati di nuoto, ricordando Mao e sbandierando la falce e il martello, senza tenere conto del fatto che sono ancora migliaia nei monasteri i monaci guardati a vista dalla polizia e deportati nei centri di rieducazione ( i famigerati laogai).
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Il Governo comunista cinese festeggia anche i 60 anni della “pacifica liberazione del Tibet” come viene indicata la feroce campagna di appropriazione del Tibet stesso, delle deportazioni dei monaci, del divieto in Tibet di usare la lingua tibetana, nonché i costumi tradizionali, le canzoni, e tutto quello che non è prettamente cinese.

.Nei giorni scorsi Hu Jintao ha ospitato il presidente sudanese Omar el-Bashir, accusato di crimini contro l’umanità dalla Corte penale internazionale, accogliendolo con tutti gli onori e definendolo un “amico e un fratello”.
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Amnesty International ha recentemente denunciato il momento repressivo forte nel paese, rivelando che centinaia di avvocati che si occupano di diritti umani sono stati arrestati, catturati dalla polizia e nascosti in luoghi sconosciuti.
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Di alcuni di loro non si conosce la sorte.
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Altri dissidenti troppo famosi perchè il regime comunista possa permettersi di farli scomparire, sono stati condannati agli arresti domiciliari e impossibilitati a mantenere contatti con il mondo esterno.
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Ai Weiwei , oppure Hu Jia, sono tra coloro, appunto, per i quali si è levato un vero e proprio coro di proteste internazionali.
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Hu Jia è famoso per le sue battaglie sia in difesa dei diritti dei malati di Aids che della libertà di espressione, e nel 2008 è stato condannato per "incitamento" alla ribellione contro lo Stato e per aver criticato la situazione dei diritti umani nel suo Paese.
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Ai Weiwej, è il più celebre e significativo artista non solo di Pechino, ma di tutta la Repubblica Popolare Cinese, ed è stato arrestato perchè non ha mai temuto di schierarsi apertamente contro le scelte liberticide del Governo di Pechino.
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A Hong Kong migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro la situazione dei diritti civili in Cina e il peggioramento degli stessi a Hong Kong, dopo che l'ex colonia è tornata ad essere di proprietà del celeste impero..
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.Ma il Partito non sembra preoccuparsene, vista anche la quasi totale indifferenza dell'Occidente che, anzi, con deferenza, si prostra a svolgere iniziative quali quelle sopracitate (olimpiadi e campionati di nuoto) sul suolo cinese.
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L'Occidente si rende complice di quanto sta succedendo, in un muto e ostinato silenzio che gli permette di interloquire con questo appetibile partner commerciale, senza il quale verrebbero meno immensi profitti.
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Lo scotto da pagare sono i diritti umani negati, la privazione della libertà per i dissidenti (anche se è un Premio Nobel), e i Laogai, i famigerati lager cinesi.
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Nessuno osi interrompere il connubio che intercorre tra i Governi occidentali e quello cinese !
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Il flirt plurimo si consuma attraverso l'intervento di personaggi che fino dai tempi di Prodi (grande estimatore della Potenza Cinese) si strizzano l'occhio e si danno gomitate di consenso.
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Anche il nostro pluri-osannato presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha accolto i gerarchi comunisti cinesi con tutti gli onori, e così anche Berlusconi !
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Poco importa se agli orrori della Rivoluzione Culturale di Mao, o ai carri armati di Piazza Tienanmen di 22 anni fa, si aggiungono gli odierni Laogai e le torture...
Niente sanzioni per chi compra i debiti pubblici dei maggiori Governi mondiali... non si sa mai, potrebbe richiederne il rientro !
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Non rallegriamoci troppo, quindi, per le due medaglie d'oro della Pellegrini, o di quella per la pallanuoto, così come per le quattro d'argento e le due di bronzo, anzi, sarebbe stato auspicabile un loro netto rifiuto a partecipare a questa manifestazione.Medaglie da un lato e ricorso alla tortura dall'altro...
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I media, come al solito, non hanno neanche lontanamente accennato alle nefandezze a cui il Governo Cinese fa ricorso a scapito della popolazione, ma si sono concentrati sul gossip della Pellegrini e del suo incerto rapporto amoroso.
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Chissà se la squadra azzurra di nuoto è a conoscenza di come viene represso il movimento del Falun Gong in Cina...
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La tortura è il mezzo principe attraverso cui il regime cerca di annichilire i praticanti della disciplina spirituale, osteggiandoli in ogni modo, anche attraverso una cruenta repressione fisica.
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Il nostro caro Napolitano (guarda caso ex PCI) è a conoscenza di ciò ?Ancora una volta devo constatare la totale disinformazione su tutto ciò che riguarda simbologia, politica, realtà, o situazioni, che facciano riferimento alla falce e martello.Chiedo a chi legge... è forse questo il Socialismo reale ?.
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Lo stereotipo che identifica l'ideologia comunista è intriso di violenza radicalizzata, usuale, necessaria, secondo Marx stesso.
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L'uso del "Terrore", grande strumento repressivo largamente usato da Stalin, si ritrova anche oggi, nella Cina dei mondiali di nuoto, oppure nella caraibica isola di Cuba...
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Ma tutto ciò evidentemente non basta a condannare e a isolare la falce e il martello, compreso i loro fanatici profeti.
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Tutto deve essere permeato di antifascismo, il resto non conta...
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Non conta che il Comunismo abbia causato nel Secolo scorso 100 milioni di morti documentati.
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Non conta che ad oggi, i regimi comunisti interpretino un ruolo dittatoriale e cruento nei confronti della popolazione (vedi Cina, Corea, Cuba, ecc).
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La prossima volta che l'Occidente al gran completo si recherà in Cina sarà forse per riverire un nuovo Grande Timoniere senza il consenso del quale non potremo più utilizzare le risorse alimentari di cui ci rifornisce in misura sempre più crescente ?
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Oppure saremo soggiogati da una dipendenza economica verso una potenza che si è auto alimentata tramite uno schiavismo produttivo di cui sapevamo l'esistenza, ma che non abbiamo mai osteggiato ?
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Oppure sarà solo per compiacere i politici nostrani, che mediano tra l'imprenditoria nazionale e quella del celeste impero (nazionalizzata) e che traggono evidenti profitti dal loro ruolo di manipolatori delle folle ?
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Istituiremo anche noi dei Laogai, per metterci in linea con le usanze del Celeste Impero ?
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Cosa diremo ai nostri figli riguardo ai diritti umani, ai lager, e alle torture ?
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Potremo solo affermare che dobbiamo abiurare (giustamente) il nazismo, ma che per quanto riguarda il Comunismo, dobbiamo avere un occhio di riguardo, e considerare i morti causati da quest'ultimo come una sorta di male necessario.
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E' semplicemente agghiacciante, ma questo è ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi, mentre la Pellegrini sforna vittorie su vittorie, e mentre i nostri politici stringono accordi commerciali con Pechino.
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Io, comunque, non ci sto ... e voi ?
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Dissenso
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6 commenti:

  1. La crescita economica cinese dimostra che per fare passi avanti bisogna farne altrettanti indietro dal punto di vista umano. Eppure quando i lavoratori chiederanno di più mgari fra 20 anni, anche il colosso cinese cadrà sotto la spinta di un'onda rivoluzionaria

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  2. Acredito que veiculos como este, no jornalismo digital, conseguem esclarecer muitas pessoas o verdadeiro valor da social democracia: ofertanto direito, justiça e expressão - para as mais diferentes classes.
    Na China, penso que possuem uma cultura diferenciada, mas mesmo assim, não lhas garante o direito de transgredir valores humanos universais.
    Não à tortura! Não a opressão!

    Beli exempli tuoi.

    Marcelo Portuária

    Guardano: alfarrabiosdeoutrora.blogspot.com
    cidadaniadoscapitais.blogspot.com

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  3. io piu' che preoccuparmi di cio' che diremo ai nostri figli un giorno, mi preoccuperei di quello che diciamo adesso, tanto per avere una possibilita' di non dire a casaccio da qui a che saremo esseri con prole al seguito. la Cina e' un qualsiasi paese imperialista e il comunismo e' un qualsiasi sistema autoritario e di dominio. e questo e' chiaro. chi ha problemi in tal senso, immagino abbia delle tare ereditarie o dei tarli mentali a cui farebbe bene a soccombere previo suicidio. giusto per risparmiarci l'indecenza di questo spettacolo. MA di nostro abbiamo sotto gli occhi lager, torture e umani senza diritti, diciamo a pochi km da casa (chi piu' chi meno). vogliamo aspettare i figli per parlarne? vogliamo parlarne senza farci niente? guardiamo qui, a casa, prima che in cina, please. e se abbiamo da fare, facciamolo. in quanto all'imperialismo in genere, non lo risolvi con l'appartenenza a qualche identita' (nazionale o religiosa o che so io) quanto piuttosto col superamento delle separazioni. del resto tutto cio' che indichi come male, se ci pensi un attimo, e' un prodotto di separazione (a cominciare dal lager). indi il dalai lama mi fa vomitare, piu' o meno come il presidente di tutte le cine. insomma, stiamo parlando di una autorita' politico-religiosa che millanta una propria natura divina ed aspira a tornare a capo di una NAZIONE (a proposito di separazione) governabile, secondo lui, da una oligarchia teocraica medievale e maschilista. adesso, i comunisti cinesi fanno schifo, ma non e' che per questo posso mettermi a tifare per il teocrate. no? e non parliamo poi delle manifestazioni tipo olimpiadi e co. velo pietoso. saluti ps se mi rispondi e vuoi farmi leggere, avvertimi

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  4. Ciao, il tuo commento è direttamente leggibile...non sottopongo ad alcuna censura ciò che viene risposto sui vari post.
    Ognuno è libero di scrivere ciò che vuole, ci mancherebbe !
    A parte questo, penso che tu abbia alcune idee un po’ confuse...a proposito del “qualunque sistema totalitarista”...
    Stiamo parlando infatti innanzitutto di sistemi comunisti e di marxismo, che differiscono da altri totalitarismi (come il nazismo) pur mantenendo alcune caratteristiche in comune.
    Le diversità ideologiche, entrambe aberranti le collocano su piani diversi e ugualmente da rifiutare, ma indicano precise responsabilità storiche che riguardano le dinamiche, le ideologie, e la loro incidenza sulle scene mondiali.
    La domanda retorica che ho posto, “cosa diremo ai nostri figli" ? “, è un modo per sollevare il problema, per sollecitare l’attenzione ADESSO, infatti come vedi ne ho fatto un post.
    Inoltre, non riesco a guardare (come dici tu) solo a casa nostra, visto che considero fratelli anche i cinesi, i coreani o i cubani, senza distinzione di confini o di barriere.
    I un mondo sempre più globalizzato, inoltre, siamo diventati ancor di più anelli di una unica catena, i cui legami non possono essere spezzati senza estreme conseguenze per ognuno di noi !
    Riguardo poi al Dalai Lama e al Buddismo, non credo che ci si possa arrogare il diritto di bollarlo come propugnatore di una “oligarchia teocratica medievale e maschilista”.
    Questo comporterebbe il rifiuto di ogni religione, in quanto tutti i movimenti religiosi riflettono estrinsecandole le loro derivazioni intimamente spirituali, e non credo che ci si possa arrogare il diritto di sancire chi accettare o meno.
    La democrazia è anche questo.. il cristianesimo nel corso della sua Storia ha prodotto milioni di morti (Crociate, inquisizione, ecc) così come l’Islam (integralismo, lotte tra fazioni), ma non mi risulta che il Buddismo abbia mai avuto parte in stragi come quelle appena citate.
    Non si tratta di tifare per in “teocrate” ma di difendere quei diritti per la libertà di espressione a cui tutti auspichiamo.
    Apprezzo il tuo intervento, ma mi sembra che si basi su una conoscenza dei fatti storici quanto meno approssimativa e lacunosa, che spero tu ti accinga ad approfondire.
    Ciao, Dissenso

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  5. caspita... La gente e il mondo e il mondo non e piu la gente ma una massa di caproni manipolati .

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  6. Ciao! Questa è la prima volta che scrivo in italiano (dispiace per gli errori). Mi è piaciuto il tuo testo, mi piace il tuo blog.
    Grazie per aver visitato il mio spazio.
    Humberto

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