sabato 11 agosto 2012

SAFARI UMANI

Nella Baia del Bengala, e precisamente nelle isole Andamane, esiste il popolo indigeno degli Jarawa.
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Questa tribù dalle origini antichissime vive cacciando maiali selvatici e varani, e pescando con l’aiuto di arco e di frecce, nonché cibandosi di radici e bacche della foreste e di miele.
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Gli Jarawa sono prevalentemente nomadi e vivono in gruppi di 40 o 50 persone.
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Fin dal 2010 Survival, l’organizzazione che si occupa della tutela dei popoli tribali, ha denunciato l’esistenza di “safari umani” in questi territori.
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Si tratta di “turismo dedicato”, che avviene ad opera di persone che vogliono avvicinare le tribù locali, allo scopo di osservarne la popolazione, fotografarla, ed entrare in contatto con loro.
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In pratica i turisti cercano di avvistare le popolazioni tribali, come se queste fossero animali in un parco, infatti a tale scopo vengono lanciati dolci e biscotti dai finestrini delle auto, per farli avvicinare.
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I turisti sono i grado di entrare nella riserva, per guardare e filmare, grazie alla complicità della Polizia locale.
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Tutto ciò fu provato mediante video diffusi dai media, che suscitarono enorme scandalo.
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Il Direttore Generale di Survival International, Stephen Corry ha dichiarato che esiste la prova concreta, costituita da registrazioni, che i safari continuano ancora oggi.
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dal sito di "Survival"
La popolazione degli Jarawa è raggiungibile percorrendo una strada, la Andaman Trunk Road, che attraversa la riserva della tribù.
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La Corte suprema indiana, ancora dieci anni fa, impose la chiusura dell'arteria stradale, ma l'Amministrazione delle Andamane continua a ignorare la sentenza, lasciando aperta la strada.
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La strada apre le porte a tutti, bracconieri, coloni, taglialegna e turisti, con grande pericolo per le tribù locali.
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Gli Jarawa, infatti, sono usciti dal loro isolamento solamente pochi anni fa, nel 1998, e quindi risultano essere estremamente vulnerabili alle malattie introdotte dall’esterno, verso cui non hanno difese immunitarie.
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Il nocciolo della questione è proprio questo : basterebbe un comune virus per decimarli tutti.
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Purtroppo le stesse autorità che dovrebbero proteggere le tribù sono invece coloro che  aiutano i turisti a raggiungere "la tribù primitiva".
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Le motivazioni sono prettamente economiche, infatti “andare a vedere” gli Jarawa costa 450 euro, di cui 150/ 200 vanno alla Polizia.
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La media dei visitatori della riserva è di 250 veicoli al giorno.
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I bracconieri invece, si accampano nei loro territori per giorni interi depredando la selvaggina della tribù, compiendo anche abusi sessuali, e diffondendo malattie nell’area.
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Nel 1999 e nel 2006 gli Jarawa sono stati colpiti da una epidemia di morbillo, a seguito proprio dei ripetuti contatti con il mondo esterno.
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Questa malattia ha cancellato dalla faccia della Terra molte tribù in ogni parte del mondo.
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Le tribù degli Andamanesi erano originariamente composte da 10 distinti gruppi, tra cui gli Jeru, i Bea, i Bo, i Hhora, e i Pucikwar.
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I Bo furono decimati dalle malattie importate dai colonizzatori Britannici, mentre altri Andamanesi non sopravvissero alla reclusione bei luoghi dideportazione in cui furono da questi confinati.
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L'ultimo superstite dei Bo, la signora Boa Sr, si è spenta a 85 anni, nei primi giorni del 2010, e con lei si è estinta la lingua e le tradizioni della sua tribù.
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Fino a quando dovremo assistere a tutto ciò ?
. Come mai i “pacifisti” delle bandiere multicolori non protestano con energia ?
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E pensare che per dissentire da Berlusconi sono stati capaci di portare in piazza un milione di persone… e questo mi dà da pensare …
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E’ quindi più importante la politica spicciola, piuttosto che la sopravvivenza di un popolo ?
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Dissenso .
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2 commenti:

  1. ma che c'entra Berlusconi scusa....mi pare un paragone idiota. Le Andamane sono in culo al mondo, mentre l'Italia fa parte dell'Europa. Meglio usare altre argomentazioni, lasciando stare la politica di paesi a migliaia di chilometri di distanza, con storia, contesti e civiltà completamente lontane

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  2. Velluto blu, te lo rispiego...chi si agita in nome di una presunta "pace" nel mondo (non solo in Europa) non può indignarsi per un politico locale e portare in piazza milioni di persone, poi tace su un genocidio che dovrebbe interessare tutti noi, compreso te, che fai finta di non capire. Guarda che non abbiamo tutti l'anello al naso...nonostante la disinformazione della sinistra e i cosiddetti pacifisti...

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