domenica 7 luglio 2019

Christopher Andrew e Oleg Gordievskij : LA STORIA SEGRETA DEL KGB


Il libro scritto da questi due autori, Andrew e Gordievskij, rappresenta il frutto di un importante lavoro di ricerca e di approfondimento storico sulla Storia dei servizi segreti sovietici e del loro impatto sulla vita e sulla morte di milioni di persone, scritto con profusione di particolari, tanto che la descrizione degli eventi e dei protagonisti potrebbe essere considerata quasi eccessivamente minuziosa, se non fosse per il fatto che la dovizia di attribuzioni contestuali si rivela essere un valore aggiunto, poiché arriva a completare un contesto mai abbastanza saturo di verità.
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La narrazione si snoda addentrandosi con decisione in ogni aspetto della Storia dei Servizi segreti russi, accompagnando il lettore nella consapevolezza di poter finalmente attribuire le precise responsabilità dei gerarchi comunisti e dell'apparato criminale sovietico precedentemente nascoste o poco conosciute.
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Attraverso la Storia dei servizi segreti comunisti viene ripercorso un itinerario di orrore, di nefandezze, di falsità, di strategie e di compiacenze che ne hanno caratterizzato l’essenza, mettendo in evidenza i prodromi di contestuali o successive tragiche evoluzioni.
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Emerge e si consolida l’assioma che ci induce a ritenere che non è stata solamente la popolazione russa ad essere stata soggiogata dal mostro vorace e assetato di sangue impersonificato dal comunismo, ma anche tutti gli Stati dell’Europa dell’Est e molti altri territori del pianeta che ne hanno dovuto subire la nefasta influenza.
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Esaminando le problematiche espresse dal lavoro di questi due autori, Andrew e Gordievskij, si nota come l’ingerenza dei servizi segreti sovietici volesse assumere carattere di rilevanza estrema nelle vite e nella politica dei Paesi sovrani, in qualunque parte del mondo.
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Appare infatti chiaro l’intento della dittatura di Stalin e di come il comunismo volesse insinuarsi nelle intime essenze dei tessuti sociali nazionali, per corromperli, manipolarli, e fagocitarli.
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La paranoia del dittatore georgiano, dimostrata dal suo continuo tentativo di liberarsi da un accerchiamento nemico da cui si sentiva assediato, si fonde con l’arroganza dimostrata nel volersi insinuare, non richiesto, nelle civiltà sia orientali che occidentali, spaziando attraverso il medio oriente, il sud America e l’Africa.
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Il percorso dei servizi segreti russi si snoda attraverso un itinerario storico che va dal periodo zarista, passando per la dittatura di Lenin e Stalin, fino alla Seconda Guerra Mondiale e alla successiva cosiddetta Guerra Fredda, per finire con il periodo del crollo dell’Unione sovietica, successivo al 1989.
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Christopher Andrew è stato Preside della facoltà di Storia all’Università di Cambridge, dove ha insegnato Storia moderna e contemporanea ed è considerato uno dei massimi esperti planetari di intelligence.
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Christopher Andrew
Insieme a Vasilij Mitrokhin ha scritto anche  L’archivio Mitrokhin, grazie al quale possiamo comprendere i meccanismi principali utilizzati dai servizi segreti di tutto il mondo.
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Il co-autore di Andrew nella realizzazione della Storia segreta del Kgb, Oleg Gordievskij,  è stato invece un autentico agente del KGB stesso.
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Il suo percorso di vita ci racconta che fu reclutato nel 1962 ma successivamente, in seguito alla sanguinosa repressione della Primavera di Praga nel 1968, decise di iniziare a collaborare con i servizi segreti britannici, interpretando così, a tutti gli effetti, il ruolo di spia.
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A causa dei pericoli che tutto ciò comportava dovette trasferirsi definitivamente in Occidente, diventando giornalista e saggista.
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Oleg Gordievskij
La sua esperienza nel settore lo colloca come autorevole storico della materia insieme al Professor Andrew, considerando anche il fatto che per la prima volta in letteratura è stata narrata grazie a loro due, con informazioni di prima mano, l’intera vicenda storica di uno dei servizi segreti più famosi e temuti : il KGB.
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I misteri dello spionaggio internazionale, accompagnati da clamorose rivelazioni, sottolineano eventi drammatici come quello dell’eliminazione fisica di Trotskij, e focalizzano l’attenzione verso quegli aspetti umani che permisero alla paranoia staliniana di agire con ferocia per neutralizzare minacce reali o immaginarie.
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Una di queste, denominata Operazione “Barbarossa”, che appariva al dittatore georgiano come l’innocuo frutto dell’incompetenza dei suoi agenti infiltrati, si rivelò invece essere tragicamente veritiera, mettendo a nudo la sua impreparazione di fronte alla minaccia nazista.
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L’opera è certamente monumentale, con oltre 800 pagine di notizie estremamente dettagliate, come già affermato in apertura di articolo, tipico degli autori storici anglosassoni che amano mostrare non solo i dettagli tecnici, ma anche gli aspetti e le trame che ne compongono il tessuto, rivelando così la concretezza reale della verità essenziale, insita come particolare pittorico in un affresco contestualmente più generale.
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Dopo un escursus cognitivo che inizia il suo itinerario dall'analisi degli apparati segreti dello Zar, gli autori si soffermano su colui che fu, a tutti gli effetti, il capostipite fondatore dei moderni servizi segreti, cioè il personaggio che con la fondazione della Ceka, la famigerata organizzazione segreta e primigenia dello Stato sovietico, diverrà poi il punto di riferimento ideale per i futuri funzionari del Kgb, e cioè  Feliks Edmundovich Dzerzinskij.
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Il percorso divulgativo prosegue poi senza incertezze raccontando le metamorfosi e le involuzioni relative all’espansione dei sevizi segreti russi in altri Paesi, accompagnate perennemente dall'impeto paranoico del dittatore georgiano Iosif Stalin, punto di riferimento per l’intero apparato comunista.
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In questa ottica vengono individuati coloro da additare come “nemici del Popolo” sia in Unione Sovietica che all’estero, e viene raccontato l'impeto  repressivo scatenato contro di loro, definito come “operazione speciale”, ed eseguito da criminali del calibro di Lavrentij Berija, il sadico torturatore di ragazzine innocenti.
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Emerge poi dalle pagine del libro l’impreparazione di Stalin di fronte all’attacco nazista del  giugno 1941, nonostante l’importanza data alle operazioni di intelligence fin dai primi anni del ‘900.
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Come già accennato, nonostante l’imponente apparato dei servizi segreti, ramificati capillarmente a livello planetario, venne a mancare una corretta analisi dei dati a disposizione, spesso perché si preferiva assecondare Stalin nelle sue paranoie di complotti immaginari piuttosto che uscire dal tunnel del servilismo e dedicarsi alla reale sicurezza dello Stato.
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L’opera di Gordievskij e di Andrew risulta essere molto dettagliata, fornendoci organigrammi e appendici con cui, avvalendosi di una fitta serie di note esplicative, è possibile ricavare un quadro esaustivo e completo dell’intero percorso storico-evolutivo dei servizi segreti russi.
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Questo libro dovrebbe essere inserito fra i testi di studio per le scuole medie e per i licei, ma pare che i Governi che fino ad oggi si sono susseguiti preferiscano invece ignorarlo e continuare a preferirgli riferimenti stereotipati e intrisi di un pietismo didattico apertamente politico come quello di cui è costituito il trito e ritrito  Diario di Anna Frank” .
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Dissenso
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