INTRIGHI A PALAZZO
di Fausto Carioti - dal quotidiano "Libero"
- 14 agosto 2019
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Riporto questo significativo articolo scritto da Fausto
Carioti, vice Direttore del quotidiano “Libero” oltre che “penna” fuori dal coro della
omologazione imposta dalle sinistre.
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I suoi articoli sono sempre improntati ad una visione oggettiva
della realtà, che viene dipinta così com’è, senza fronzoli o mistificazioni,
contrariamente a quanto avviene ai “pennivendoli” pseudo intellettuali relatori
della manipolazione post comunista.
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Ecco di seguito un estratto di cosa scrive Carioti a proposito di ciò che può essere definita
emergenza democratica, a causa del tentativo di grillini e piddini di
scavalcare la volontà del popolo, chiamato a esprimersi attraverso il voto da
Matteo Salvini.
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I GRILLINI SI ALLEANO CON LA SINISTRA PUR DI NON TORNARE ALLE
URNE, CHE SAREBBERO LA LORO TOMBA.
UN LABIRINTO DI MANOVRE PER SALVARE LA LEGISLATURA A COSTO DI
TRADIRE LE REGOLE DELLA DEMOCRAZIA.
FAUSTO CARIOTI
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I Cinque Stelle, il PD, gli ultrasinistri di Liberi e uguali, i
tedescofoni della Sudtiroler volkspartei, qualche anima persa come Pier
Ferdinando Casini.
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Chi dottoreggia sul disgusto degli italiani nei confronti della
politica dovrebbe raccogliere le supercazzole sparate nelle ultime ore da
quest’accozzaglia, mobilitatasi per impedire l’esercizio democratico del voto.
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Le ragioni dell’astensione e del disprezzo crescente per i
politici sono riassunte tutte lì dentro, nella neolingua con cui costoro
cercano di imbellettare un progetto di spartizione di poltrone tra forze
abituate a scambiarsi insulti tipo “avete la faccia come il culo” (Alessandro
Di Battista a Maria Elena Boschi e Matteo Renzi).
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E ora intente a brigare insieme : se nel 2022 il Quirinale lo prendiamo
noi, quanti consiglieri Eni ed Enel volete in cambio ?
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Siccome non possono spiegarla agli elettori così, e nemmeno con il
terrore di vedere i seggi aperti (la Lega è al 38% e assieme a Forza Italia e
FdI sfiorerebbe il 53%, i grillini continuano a scendere e il PD resta
inchiodato al 23%), s’inventano le suddette supercazzole.
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Tipo quella partorita dall’ex veltroniano Goffredo Bettini che ha
invocato “un governo politico di legislatura basato su una profonda riflessione
politica”.
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Cosa ci sia da riflettere non lo sa nemmeno lui, ma Dario
Franceschini e Maurizio Martina si sono subito spellati le mani per applaudire
alla “intelligenza” della proposta.
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Nicola Zingaretti ha annunciato che è giunto il momento di
“allargare le forze” e Renzi si è compiaciuto perché “il PD ha decisamente
aperto all’accordo” con i Cinque Stelle.
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Renzi Matteo, cioè quello che il 7 luglio 2019 ha promesso che
“mai” sarebbe rimasto in un PD che avesse stretto accordi con il M5S.
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“Mai. Può dirlo forte, scrivetelo anche in grassetto”, garantiva
tronfio. Appunto.
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Quanto a Luigi Di Maio e i suoi, sono sempre quelli che dopo le
elezioni del 2018 avevano cercato per settimane un’intesa di governo con il PD.
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Lega o progressisti, per loro, pari sono, purchè garantiscano
l’accesso alla mangiatoia.
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Il resto lo raccontano i numeri e gli intrighi del parlamento.
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Insieme, pentastellati e dem arrivano a 158 senatori : meno della
maggioranza assoluta dell’aula, per la quale ne occorrono 161.
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Significa che dovranno caricare a bordo un po’ di peones.
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Il voto di ieri quando calendarizzare la mozione di sfiducia a
Giuseppe Conte ha dimostrato che c’è chi s’offre.
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I senatori della Svp hanno votato insieme a Cinque Stelle e PD,
facendo capire che non disdegnerebbero di far parte della santa alleanza antisalviniana.
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Alla quale appartiene di diritto Liberi e uguali, la microsigla di
Pietro Grasso, rappresentata a palazzo Madama da lui e altri tre.
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E Casini sta con Renzi, cioè con tutti loro.
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E’ oramai chiaro a tutti che i concetti di democrazia e di libertà
non appartengono a quella sinistra che tanto piace ai 5 stalle, sostituiti
dalla demonizzazione dell’avversario politico e dai tentativi di annichilirlo
con qualunque mezzo, a partire dalla menzogna e dalla mistificazione
sistematica della verità e della realtà.
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Poco importa che valori sociali come la coerenza, l’onestà, la
lealtà, l’affidabilità, la schiettezza e la sincerità siano stati sostituiti
dall’inciucio, dal clientelismo, dal malaffare e dall’illegalità, poiché
l’importante è, per le sinistre, tenersi a galla e continuare a sbandierare un
trito e ritrito quanto anacronistico antifascismo di comodo, magari intonando
in coro canzonette come “bella ciao”.
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I mestieranti della politica che non sono né carne né pesce, come ad esempio Casini o come gli ex grillini espulsi dal movimento, oppure coloro che si
possono definire come i talebani del branco parlamentare che si prostituisce
dandosi al mercimonio politico, rappresentano in gruppo un catalizzatore per
chi, come PD e 5 stalle, è alla ricerca di alleanze pro-poltrona.
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Queste giornate, che saranno comunque prodromiche
alla scomparsa del PD e dei 5 stalle, sveleranno a tutti gli italiani il vero
volto delle sinistre e dei loro lacchè …
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P.S. Le immagini sono state aggiunte dal Blog
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Dissenso
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