Voglio presentare un articolo scritto da Vittorio Sgarbi e pubblicato sulle pagine di “il Giornale.it” il 20 Agosto 2019.
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Sgarbi, come sempre, centra il punto della situazione, senza lasciarsi condizionare dalla vulgata espressa dalla omogeneità di pseudo intellettuali delle sinistre che sembrano aver fagocitato l'universo dello scibile politico.
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La sua analisi è coerente e basata sul riscontro dell'effettiva realtà cui hanno potuto assistere gli Italiani ; da un lato la sincerità di un leader, Salvini, che pone gli interessi della popolazione come fulcro del suo incedere politico e delle sue attività propositive, e dall'altro un vergognoso inciucio di Palazzo, attuato dai 5 stalle e dal PD nel tentativo di rimanere incollati alla poltrona.
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Ecco quindi, di seguito, il suo scritto :
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Ma
io tifo per Salvini : non si poteva andare avanti così.
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Elogio
di Salvini.
Sì,
proprio elogio, come nella tradizione celebrativa ottocentesca.
Incondizionato.
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Stando all’estero, nell’italianissima
Eritrea, senza internet, mi arrivavano segnali discontinui sull’andamento della
crisi.
Tutti
perplessi e confusi, ma concordi su una cosa : Salvini ha sbagliato la mossa e
scelto i tempi sbagliati.
Interpretazione
attribuita anche a voci non antagoniste come Giorgetti o i giornali di destra.
Azzardo
intempestivo e al buio : non un governo, ma una crisi balneare.
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La
controffensiva è aperta dalla vomitevole demagogia di Di Maio (“non si dimette
perché fa comodo avere l’auto blu e i voli di Stato mentre si fa campagna
elettorale nelle spiagge”); e poi Pietro Grasso, il redivivo Rotondi, fino a
Renzi che vuole uccidere il PD per aiutare a sopravvivere i disperati dei
Cinque stelle.
E
poi ancora i big grillini riuniti da Grillo che lo dichiarano “inaffidabile”,
Cangini di Forza Italia che lo accusa di “fallimento”, la ministra Trenta,
perfino Casini.
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Non
sono da meno i quotidiani.
Il
Fatto Quotidiano definisce Salvini “il mendicante”, vede una Lega a pezzi e
propone un sondaggio con tre elettori su quattro che vogliono naturalmente al
governo M5S e centrosinistra.
Non
si sottrae il Corriere : “Salvini cerca una via d’uscita”.
Insomma
abbiamo letto di tutto, abbiamo visto che l’incertezza di politici e
commentatori si è scaricata su Salvini mostrandolo pentito e confuso.
Doveva
farlo prima.
No
doveva farlo.
Ha
perso tutto.
E’
finito.
Oggi
la tenera Alessia Morani saluta : “Quando esci dal Ministero, mi raccomando,
chiudi la porta e spegni la luce. Bacioni.”
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Non
mi sono mai divertito tanto.
Tutti
i bambini piccoli che sono entrati ora in Parlamento e anche le vecchie volpi
come Prodi, Bersani, Minniti e persino Feltri appaiono sconcertati e increduli
per un gesto semplice (e universalmente condivisibile) : dopo molta pazienza,
Salvini ha capito che “con i Cinque stelle non si può governare”.
Provate
per credere.
Equivale
al giudizio sul fascismo che Giancarlo Fusco, grande e dimenticato scrittore,
attribuisce a D’Annunzio, il quale accompagnava in silenzio i suoi ospiti
selezionati verso uno dei bagni sontuosi del Vittoriale, e, indicando il water,
esclamava :
“Con
la merda non si fabbrica.”
E
su quello tutti convenivano, prima che Salvini, con onestà e risolutezza, lo
dicesse, traendone le conseguenze.
O
era meglio litigare, annaspare nell’inconcludenza e fare finta di niente non
facendo niente ?
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Nelle
chat leghiste mai tanta incertezza dopo la decisione inevitabile e senza
compromessi.
Sono
le menti deboli e opportuniste, per cui la politica vuol dire calcolo.
Salvini
si è rivelato coraggioso e non opportunista.
Mai
visto prima.
Gli
italiani liberi hanno trovato un leader come loro, che dice e fa cose semplici,
e che creando panico ha vinto in ogni caso : o riduce gli alleati all’obbedienza
alle sue condizioni, o li costringe al suicidio futuro, con accordi disperati
contronatura con Renzi.
Con
l’alleanza PD-M5S avremmo due minoranze gonfiate per fare una maggioranza
irreale, contro il bene e la volontà dell’Italia.
Ci
penserà poi il popolo, quando si voterà, scegliendo Salvini, ad annullare i due
opportunisti : già conosciuti, già bocciati.
I
Cinque stelle hanno vinto all’opposizione e perso stando al governo : vogliono
perdere ancora ?
Con
il Pd ?
Vogliono
sparire e continuare a morire ?
Cupio
dissolvi.
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Dunque
Renzi, il più astuto, pensa di sostenere un governo con i 5 Stelle, magari non
votando la sfiducia a Conte.
Vuole
il Pd di Zingaretti marginale e subalterno ai Cinque stelle solo per ostacolare
Salvini che, dalla coerenza, trarrà invece il maggior vantaggio politico.
Renzi
dimentica che la rappresentanza parlamentare dei Cinque Stelle è drogata,
rispetto al peso reale, democraticamente accertato con le Europee.
La
realtà è che né ai 5 Stelle, né a Renzi il voto conviene, ma (ed è questo il
paradosso) più lo rimandano e peggio sarà per loro.
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Salvini
domina con la linearità della sua posizione.
Basta
leggere i diversi linguaggi delle lettere scambiate con Conte : il premier
sembra un politico consumato allineato con l’Europa ; Salvini un soldato che crede nella battaglia.
Conte
cerca di essere elegante e imparziale, Salvini è brutale.
Il
non politico fa il politico, il politico fa l’impolitico.
Uno
vuole piacere, l’altro piace.
E’
qui la sua forza, mai dominata dalla furbizia.
E’
la logica di “uno contro tutti”, dove il primo si fortifica nella
contrapposizione con gli altri, che insieme non sono niente.
Un
vincente contro tutti i perdenti.
Per
questo, comunque finisca, Salvini vincerà.
Non
ha fatto calcoli, ha chiesto di votare subito.
Ha
sbagliato ?
Pagherà.
Lasciate
giudicare al popolo.
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Semplicemente
: Salvini ha rotto perché doveva rompere.
Al
momento giusto.
Al
Senato, il suo discorso – l’unico vero – infiammerà l’Italia.
Lo
invidio.
Vorrei
essere al suo posto.
E’
l’ora del coraggio, no del compromesso.
Si
vince soltanto rischiando di perdere tutto.
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Vittorio
Sgarbi
..
Dissenso
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