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Dalle espressioni culturali dei filosofi possiamo estrapolare la meravigliosa essenza del loro stesso pensiero, che scaturisce fluido dall’intimo ragionamento interiore, e che rappresenta la soggettiva interpretazione di una sublimazione intellettuale, risorsa di un retaggio ancestrale a cui fare riferimento.
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Gli assiomi identificativi di un iter di proposizioni intellettuali, trovano immediato riscontro nelle sintomatiche interpretazioni dei maggiori rappresentanti delle filosofie mondiali.
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Gli assiomi identificativi di un iter di proposizioni intellettuali, trovano immediato riscontro nelle sintomatiche interpretazioni dei maggiori rappresentanti delle filosofie mondiali.
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.“Cogito, ergo sum” e che si traduce nel “Penso, dunque esisto” …magnifico esempio di una reciprocità della logica, che traspare dal suo modus vivendi, da cui possiamo trarre evidente suggestione.
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Filosofi famosi come Sant’Agostino, Cartesio, Platone, Leibniz, Nietzsche, per citarne solo alcuni, hanno creato con le loro divulgazioni vere e proprie correnti di pensiero, in cui le sfaccettature delle relative elaborazioni riflettono altrettante simbiosi, interconnesse tra loro, e culminanti in specifiche e ben determinate categorie, diverse nell’approccio culturale, ma identiche nell’afflato che le identifica, accomunandole.
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Per secoli la guida, non solo spirituale, di coloro che tramandavano le basi culturali delle varie tradizioni di pensiero, si è rispecchiata in una sistematica acquisizione delle linee guida appartenenti ai filosofi di riferimento, a seconda delle prerogative religiose, sociali, o economiche.
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Oggi le connessioni tra i valori espressi da un mondo che trae le sue origini da una somma di esperienze culturali tramandate dai profeti della tradizione, e le dimensioni dell’incedere quotidiano, sono abbastanza labili, relegate in posizioni non predominanti, schiacciate come sono dall’avanzare di un qualunquismo metodico, quasi imposto, a cui siamo assuefatti, e che annulla gli ancestrali valori di riferimento.
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Oggi le connessioni tra i valori espressi da un mondo che trae le sue origini da una somma di esperienze culturali tramandate dai profeti della tradizione, e le dimensioni dell’incedere quotidiano, sono abbastanza labili, relegate in posizioni non predominanti, schiacciate come sono dall’avanzare di un qualunquismo metodico, quasi imposto, a cui siamo assuefatti, e che annulla gli ancestrali valori di riferimento.
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E’ sempre più raro e difficile riuscire a trarre dalla lettura di ogni forma di pensiero filosofico, o dall’amalgama di estrapolazioni intellettuali, culturali, artistiche, quella forma di piacere puro derivato dal poter afferrare, intuire, e padroneggiare, l’essenza stessa della cultura, della componente non didattica e invasiva insita nelle prerogative inconsciamente assorbite.
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E’ sempre più raro e difficile riuscire a trarre dalla lettura di ogni forma di pensiero filosofico, o dall’amalgama di estrapolazioni intellettuali, culturali, artistiche, quella forma di piacere puro derivato dal poter afferrare, intuire, e padroneggiare, l’essenza stessa della cultura, della componente non didattica e invasiva insita nelle prerogative inconsciamente assorbite.
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Risulta arduo competere tra il desiderio di immergersi in meditazioni di radicale consistenza, in approfondimenti di carattere soggettivamente energici nella loro linearità di intenti, aumentando a dismisura i livelli di concentrazione psicologica, quasi come in una ricerca di una simbiotica catarsi, e la reale dimensione odierna del vivere quotidiano, improntato al raggiungimento di ben diversi obiettivi, materialistici, mai onirici, e sempre liberi da influssi e risvolti intellettuali.
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Tale privilegio è permesso solamente a coloro che indirizzano le loro priorità esistenziali verso caratteristiche di vita improntate allo studio, alla ricerca della conoscenza, oppure a coloro che, avvantaggiati da possibilità economiche rilevanti possono dedicarvisi appieno, godendone le peculiarità, liberi da preoccupazioni materiali.
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Voglio presentare, di seguito, alcune citazioni tratte dalle opere di alcuni tra i massimi rappresentanti dell’olimpo filosofico planetario, come omaggio al loro libero pensiero :
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“Tutti gli esseri viventi sono congiunti insieme, e tutti obbediscono al medesimo formidabile impulso.
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L'animale ha il suo punto d'appoggio nella pianta, l'uomo nella animalità, e l'umanità intera, nello spazio e nel tempo, è come uno sterminato esercito che galoppa al fianco di ciascuno di noi, avanti e dietro a noi, in una carica travolgente capace di rovesciare tutte le resistenze e di superare moltissimi ostacoli, forse anche la morte”
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Henry Bergson
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L'animale ha il suo punto d'appoggio nella pianta, l'uomo nella animalità, e l'umanità intera, nello spazio e nel tempo, è come uno sterminato esercito che galoppa al fianco di ciascuno di noi, avanti e dietro a noi, in una carica travolgente capace di rovesciare tutte le resistenze e di superare moltissimi ostacoli, forse anche la morte”
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Henry Bergson
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“Dalla osservazione della irriducibilità delle credenze ultime ho tratto la più grande lezione della mia vita.
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Ho imparato a rispettare le idee altrui, ad arrestarmi davanti al segreto di ogni coscienza, a capire prima di discutere, a discutere prima di condannare.
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E poiché sono in vena di confessioni, ne faccio ancora una, forse superflua :
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detesto i fanatici con tutta l'anima."
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Norberto Bobbio
“Dalla osservazione della irriducibilità delle credenze ultime ho tratto la più grande lezione della mia vita.
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Ho imparato a rispettare le idee altrui, ad arrestarmi davanti al segreto di ogni coscienza, a capire prima di discutere, a discutere prima di condannare.
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E poiché sono in vena di confessioni, ne faccio ancora una, forse superflua :
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detesto i fanatici con tutta l'anima."
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Norberto Bobbio
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"Ho imparato ad andare : da quel momento mi lascio correre."
"Ho imparato a volare : da quel momento non voglio più essere urtato per smuovermi. "
.."Adesso sono lieve, adesso io volo, adesso vedo al di sotto di me, adesso é un dio a danzare, se io danzo.”
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Frederick Nietzsche.
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“L’uomo è l’unico animale che provoca sofferenza agli altri senza altro scopo che la sofferenza come tale.”
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“Il grande dolore che ci provoca la morte di un buon conoscente e amico deriva dalla consapevolezza che in ogni individuo c’è qualcosa che è solo suo, che va perduto per sempre.” .
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Schopenhauer..
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