giovedì 30 agosto 2012

Mikhail Andreyevich Suslov : CRIMINALE COMUNISTA

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Propongo la biografia di uno dei maggiori criminali comunisti sovietici, pressocchè sconosciuto alla maggior parte della “gente comune”, a causa dell’opera di disinformazione operata per decenni dai comunisti di casa nostra e dai suoi eredi metamorfizzati.
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Mikhail Suslov fu attore protagonista delle purghe staliniane e si distinse per la meticolosità con cui istruiva i processi farsa che costarono la vita ad un numero enorme di malcapitati.
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Anche al termine della carriera, dopo la morte di Stalin, in epoca Krusciov e poi Breznev, si arroccò su posizioni integraliste, a difesa di quel comunismo barbaro e assassino che caratterizzò il suo incedere nel corso della carriera politica.
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Si distinse come criminale e assassino, interpretando poi ad alto livello un ruolo di politico ad alto livello, osannato dai suoi affabili ed entusiasti compagni di partito italiani, come dimostrano gli incontri immortalati dalla macchina fotografica.
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Il comunista italiano Luigi Longo, segretario del PCI dal 1964 al 1972,  ha intrattenuto con Suslov rapporti politici intensi, a dimostrazione che il PCI si è sempre nutrito alla tavola di un malcelato comunismo sovietico, feroce e assassino.
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Ecco la biografia del criminale comunista Suslov :
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Nacque a Shakhovskoye, una località del distretto rurale di Pavlosky, nell’Impero russo il 21 nov 1902.
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Era sposato con Yelizaveta Alexandrovna, da cui ebbe due figli : Revolii (1929) e Maya (1939).
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E’ stato un politico russo che durante la “guerra fredda” ha ricoperto il ruolo di secondo Segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (dal 1965) e come ideologo del partito fino alla sua morte nel 1982.
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Iniziò a lavorare per l’organizzazione locale Komsomol a Saratov nel 1918, e dopo tre anni, nel 1921, decise di intraprendere la carriera politica entrando a far parte del Partito Bolscevico.
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Si dedicò all’attività politica a tempo pieno, però, solo dal 1931, anno in cui lasciò il suo lavoro di insegnante.
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Nel frattempo si laureò in Economia e si dedicò appunto all’insegnamento presso l’Università di Mosca e presso l’Accademia industriale.
 
Divenne ispettore della Commissione sovietica di controllo del Partito Comunista e Ispettore del Commissariato del popolo dei lavoratori e dei contadini.
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Nel 1933 e 1934 diresse la commissione incaricata di epurare il Partito nelle province degli Urali e di Chernigov, organizzata da Kaganovich, allora Presidente della Commissione di controllo sovietica.

Suslov fu coinvolto nella creazione di “processi farsa” contro coloro che discostandosi dalla linea di partito venivano identificati come trotskisti, zinovievisti, e deviazionisti.
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Nel 1938, partecipò alla repressione di massa iniziata dal regime comunista di Joseph Stalin e, per suo ordine, Suslov iniziò la "purga" della città di Rostov.
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Successivamente nel 1939 fu nominato Primo Segretario di zona nell’amministrazione del Krai (Federazione) di Stavropol.
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Come capo del territorio caucasico, Suslov si rese responsabile delle deportazioni in quel territorio, aiutando gli organi della NKVD nella repressione del gruppo etnico dei Karachay, appartenenti al popolo dei Circassi, che furono deportati in massa e “brutalmente eliminati”, come ebbe a dire lo storico Simon Sebag-Montefiore.
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Dal 1944 al 1946 fu Presidente dell’Ufficio per gli affari della Repubblica Socialista Lituana, all’interno del Comitato centrale del PCUS e condusse una spietata politica di epurazione dell’apparato statale e di partito, e contro i nemici del comunismo, come i cosiddetti “fratelli del bosco”.
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Nel 1946 Suslov divenne membro dell’Orgburo e fu eletto Capo del Dipartimento di politica estera del Comitato Centrale.
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Nel 1947 fu trasferito a Mosca ed eletto alla Segreteria del Partito comunista russo e divenne il leader della corrente conservatrice che si opponeva alla leadership di Nikita Krusciov.
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Dal 1949 al 1951 è stato redattore capo della “Pravda” , il quotidiano ufficiale del partito comunista russo.
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Nel 1949 divenne anche membro di una commissione creata per il controllo dei tributi , insieme a Georgij Malenkov, Lavrentij Berija e Lazar Kaganovich, e nel 1950 fu eletto al Presidium del Soviet Supremo.
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Dopo il 19° Congresso del Partito, fu promosso al Presidium del PCUS (noto poi come Politburo), da cui fu licenziato nel 1953 alla morte di stalin, subendo una temporanea regressione.
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Negli anni successivi continuò a lavorare nel Soviet Supremo, fino a diventare Presidente della Commissione degli Affari Esteri nell'era del dopo Stalin.
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Suslov recuperò la sua autorità nel 1955 e gli fu dato un posto come membro del presidio.
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Nel 1956 appoggiò la decisione del presidio di intervenire militarmente in Ungheria, e di sostituire la leadership del governo controrivoluzionario.
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Nel 1957 si schierò apertamente in sostegno di Krusciov, durante la sua lotta contro il gruppo politico interno al partito, costituito e guidato da Georgij Malenkov, Vyacheslav Molotov, Lazar Kaganovich, e Dmitry Sepilov.
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In seguito Suslov, a causa dell'accusa di "bonapartismo" mossagli dal Ministro della Difesa Georgy Zhukov, fu rimosso da tutti i suoi incarichi.
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Nel 1958 Krusciov propose una riforma sulla proprietà cooperativa, da cui Suslov si dissociò perchè a suo parere era in contrasto con l'ideologia marxista e quindi inacettabile.
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Suslov espresse i suoi concetti sul "piano settennale" di Krusciov anche nel 21° Congresso del Partito, nel 1959, rifacendosi agli insegnamenti ideologici di Marx e di Lenin, e ponendosi in maniera sempre più critica nei riguardi delle politiche di Krusciov stesso e del suo tentativo di destalinizzazione.
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Si dedicò con intransigenza a difendere ciò che era rimasto della vecchia guardia stalinista, divenendo sempre più critico nei confronti di Krusciov, al quale contestava anche il proponimento di migliorare le ralzione diplomatiche con gli Stati Uniti e i tentativi di riavvicinamento con la Jugoslavia.
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Suslov divenne il leader della "fazione Mosca" che si opponeva alla leadership del Comitato centrale e di Krusciov.
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In seguito all'incidente del 1960 ( fu abbattuto un areo da ricognizione in terra di Russia), e alla crisi missilistica cubana, Suslov potè approfittare dell'indebolimento di Krusciov susseguente ai fatti, e iniziare una campagna volta a cacciare Krusciov stesso dalla carica, spianando la strada all'opposizione di Leonid Breznev e Alexei Kosygin.
 
Nel 1964 fu estromesso Krusciov, mentre Suslov che fu l'artefice principale della sua destituzione, divenne uno dei politici più influenti, insieme ad Alexei Kosygin e al nuovo segretario Leonid Breznev.
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Breznev e Suslov costituirono una sorta di troika non ufficiale all'interno della Direzione del Partito Comunista.
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In questa fase politica Suslov divenne ancor più conservatore, opponendosi alle riforme radicali, come quella economica proposta da Kossighin, e osteggiando una qualsiasi forma di distensione verso tutti coloro che, secondo lui, avevano minato la rivoluzione socialista nel mondo.
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Secondo lo scrittore Christian Schmidt-Hauer, Suslov era un "nazionalista russo" che credeva che la Russia fosse al centro dell'Universo, tanto che gli fu dato, in epoca Breznev, il titolo non ufficiale di principale ideologo del Partito Comunista.
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Morì il 25 gennaio 1982 a causa del diabete di cui soffriva.
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Dissenso
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5 commenti:

  1. Grazie per rispolverarmi dall'ignoranza che mi avvolge ...
    Un bel personaggino.....

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  2. Metteteci anche Zdanov nella lista dei criminali, visto che c'è qualche pazzo che ultimamente si è messo a diffondere i libri che questo assassino comunista ha scritto. Al confronto Suslov era un moderato.

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  3. Nella storia del Comunismo sovietico, a quanto pare, operarono, entrambe criminosamente, dua anime: quella dell'internazionalismo rappresentata da Trotzkij e seguaci, e quella del nazionalismo populista russo rappresentata da Stalin e seguaci. Le due anime, per ragioni varie prevalentemete ideologiche ma non solo, entrarono in conflitto ed avemmo i vari Jagoda e i vari Ezov. Il tutto a spese di infinite tragedie e sofferenze del Popolo russo.
    Fra le due anime, quella del nazionalismo russo sopravvive striminzita e vivacchiante con Putin, l'altra speriamo vivamente che non sia rappresentata dagli Illuminati "Skoll and bones" propugnatori del N.W.O. che non é comunista per niente (il comunismo sovietico, in fin dei conti, fu solo uno strumento), ma antinazionalista e imperialista planetario e sempre inguaribilmente sanguinario e sterminatore a giudicare dai cruenti conflitti in corso anche attualmente tendenti ad annientare ogni velleità di libertà e di autonomia dei popoli. La libertà dei popoli e delle nazioni sono ostacoli da eliminare per l'imperialismo come lo furono in URSS la libertà delle persone e il loro attaccamento alla propria nazionalità .

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  4. Coloro cha in Italia si autodefiniscono "comunisti" e che appartengono alla cosiddetta "base", hanno del Comunismo, che ha determinato eventi di enorme portata storica nel corso del secolo XX, una nozione stereotipa e, se si vuole anche approssimativa; in ogni caso abbastanza anacronisrtica. I più non si rendono conto che il dinamismo di tale ideologia politica, ha esaurito la sua vitalità praticamente a partire dalla fine dell'era Breznev e, ufficialmente, nel 1988 quando la "sinistra", riconosciuta ideologia negativa nei confronti di alcuni obiettivi primari, fu ufficialmente colpita da anatema da quelle stesse forze che nel corso del secolo XIX e soprattutto verso la fine di esso, l'avevano creata con obiettivi già da allora abbastanza delineati, sebbene schematicamente. Dal 1988 infatti iniziò il processo di disfacimento dell'URSS, già del resto avviato da Jeltsin e Gorbaciov, che ebbe il suo segnale esplicito con la demolizione del muro di Berlino. I dirigenti del Partito Comunista italiano, che erano ben consci della gravità irrevocabile e dell'irreversibilità di quell'anatema, iniziarono da allora ad intraprendere il processo di camaleontizzazione trasformistica che pian piano portò all'attuale PD, compagine politica che, di "sinistra", non si sa bene cosa possa avere ancora, a parte un certo nostalgismo in ingenua fide della "base".
    Sic transit ......

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  5. Ho DOVUTO rimuovere i commenti del comunista "Sal" perché erano offensivi e animati da puro astio e odio, tipico di chi è comunista e idolatra i feroci assassini che li rappresentano...
    Saluto quindi "Sal"...ciaooo

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