Palmiro Togliatti nasce a Genova il 26 marzo 1893 e muore
a Jalta il 21 agosto 1964.
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Noto
anche con lo pseudonimo di Ercole Ercoli, e Mario Correnti, è a tutt’oggi
indicato dai suoi sostenitori con il soprannome di “il Migliore”, nonostante
abbia contribuito a scrivere molte delle pagine più buie della storia italiana,
non solo del dopoguerra.
Laureatosi
in Giurisprudenza si iscrive al Partito Socialista Italiana nel 1914 e ne esce
l’anno successivo a causa della disparità di posizioni sulla Grande Guerra.
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Al
termine del conflitto Togliatti rientra nel PSI ma nel 1921 ne esce nuovamente
per fondare insieme a Gramsci, Angelo Tasca, Umberto Terraccini, Camillo Ravera
ed Amedeo Bordiga il Partito Comunista d’Italia, sposando le tesi Leniniste che
avevano ispirato la Rivoluzione di Ottobre nel 1917 in Russia.
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Il
PCd’I viene messo fuori legge dal fascismo a causa della sua carica eversiva
militante, e Togliatti è costretto ad emigrare in Russia, dove vive in prima
persona le purghe Staliniane e gli anni del Terrore istituzionalizzato,
partecipando alle iniziative del Partito e collaborando attivamente con i
responsabili dei crimini compiuti da Stalin.
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Dopo
il 1943 Togliatti rientra in Italia e assume la guida del Partito, che nel
frattempo si è rinominato in Partito Comunista Italiano.
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Nonostante
le lodi incensate a Togliatti dagli intellettuali di tutta la sinistra,
mediante una capillare opera di disinformazione che ha investito l’Europa e
l’Occidente, oramai la verità storica è finalmente emersa e ci permette di
collocarlo tra i più efferati criminali del nostro tempo.
L’apertura
degli archivi e l’acceso alla documentazione precedentemente secretata, ci ha
consentito di studiare le carte che comprovano le sue responsabilità dirette
nelle pagine buie in cui persero la vita molti connazionali, sia in Patria che
in Unione Sovietica.
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Le
Foibe ad esempio, sono uno dei risultati delle sue politiche di compiacenza con
il comunismo Titino, e la sua tacita condiscendenza, complice il silenzio dei
partigiani italiani, ha permesso alle truppe sanguinarie jugoslave di trucidare
impunemente migliaia di vittime innocenti.
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Molto
si sta scrivendo, finalmente (dopo decenni di colpevole silenzio) sugli eccidi
delle Foibe, ma non è ancora sufficientemente pubblicizzato il ruolo criminale avuto
da Togliatti.
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E’
sufficiente leggere i carteggi di Palmiro Togliatti con altri funzionari del
Partito Comunista Italiano per capire quale sia stata la linea tenuta dal
leader denominato “il Migliore” .
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Nel
1942 da Radio Mosca Togliatti invitava
gli italiani ad unirsi ai partigiani titini, rendendosi così
effettivamente complice a tutti gli effetti della pulizia etnica e delle stragi
delle Foibe.
Addirittura
la Brigata Garibaldi attaccò ed uccise 20 partigiani della Brigata Osoppo, rea
di voler difendere il territorio nazionale, contrariamente ai dictat di
Togliatti e del Partito Comunista.
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In
seguito il PCI e la Democrazia Cristiana, complici i Sindacati, stesero un complice velo di silenzio
per occultare la memoria di ciò che fu in effetti una strage di proporzioni
bibliche, tentando di cancellarla e dimenticarla.
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Gli
anglo-americani, i cosiddetti “liberatori” lasciarono fare, in nome della
realpolitik e delle esigenze dettate dalla Conferenza di Pace, in cui per
inciso i cosiddetti 4 grandi furono gli unici a prendere decisioni, ignorando
le richieste dell’Italia.
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Una
delle nefandezze accertate compiuta da Togliatti è stata quella di macchiarsi
del sangue dei suoi stessi compagni di partito, come si può desumere dalla mole
monumentale di documenti sull’argomento.
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Il
Partito Comunista, guidato da “il Migliore” stilava veri e propri dossier su
ognuno dei singoli iscritti, compresi coloro che per vari motivi erano emigrati
in Unione Sovietica.
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Da
questi incartamenti emergevano le caratteristiche intriseche degli individui, e
la loro propensione o simpatia verso Trotsky piuttosto che per Bordiga, anziché
verso Stalin.
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L’orientamento
politico definiva con chiarezza se queste persone, inserite in appositi
elenchi, dovevano proseguire la normale permanenza in Unione Sovietica o se
invece dovevano essere “purgati”.
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Nel
periodo del “terrore” staliniano tutto ciò equivaleva ad una condanna alla
deportazione nei gulag siberiani, e in ultima analisi alla morte.
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Alcuni
di loro sopravvissero e riuscirono a rientrare in italia, per urlare al mondo
ciò che veramente accadeva nel “Paradiso socialista”, come ad esempio Dante
Corneli.
Tiburtino
di nascita e comunista convinto, Corneli provò a far pubblicare le sue memorie,
come sopravvissuto alla deportazione nel gulag, ma il PCI stese una cortina di
silenzio, boicottandolo e cercando di chiudergli la bocca.
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Corneli
riuscì comunque a pubblicare “in proprio” la sua opera che costituice una delle
prime testimonianze trapelate dall’inferno sovietico.
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Togliatti
era ben a conoscenza di tutto ciò, visto che collaborava con Stalin in prima
fila nelle sue devastanti politiche, tanto che fu nominato N° due del Comintern,
l’organo di diffusione mondiale del comunismo.
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Le nefandezze compiute da “il Migliore” non sono finite.
Le nefandezze compiute da “il Migliore” non sono finite.
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Si
suppone che ogni uomo della politica italiana agisca in nome del popolo
italiano, a tutela dei suoi interessi e della convivenza civile e democratica.
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Con
lo pseudonimo di Ercole Ercoli riceveva gli emissari di Stalin e il denaro che
puntualmente gli veniva consegnato, divenendo così a tutti gli effetti un
corrotto e asservito politico che invece di servire il proprio Paese è al
soldo di una potenza straniera.
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Il
PCI ha potuto così usufruire per decenni di miliardi di vecchie lire, e ciò gli
ha permesso di ramificarsi capillarmente, di guadagnare proseliti, di fare
disinformazione a proprio vantaggio, di finanziare gruppi terroristici che
hanno portato alla nascita delle Brigate Rosse, di finanziare gruppi eversivi
come la famigerata Volante Rossa, così come Potere Operaio, Lotta Continua, i
giornali, i Sindacati, e qualsiasi altra cosa che fosse in odore di sinistra.
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A
buon titolo quindi il cosidetto “Migliore” può essere tranquillamente inserito
nella lista dei peggiori criminali comunisti che siano mai esistiti, nonostante
che ancora oggi i politici del PD, eredi del suo retaggio politico e culturale,
lo osannino come leader indiscusso.
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Tutto
ciò dovrebbe far riflettere….
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Dissenso
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