venerdì 6 gennaio 2017

PUTIN e l'autocrazia russa

Si parla molto oggi del leader russo Vladimir Putin come l’interprete responsabile di un cambiamento positivo nella società ex sovietica.
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Cambiamenti in effetti ce ne sono stati, sia nel periodo in cui il potere era gestito prima da Gorbaciov e poi da Boris Eltsin, che negli anni successivi in cui le leve di comando sono passate sotto le mani di Putin.
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Negli anni ’90 la società civile russa ha conosciuto momenti in cui l’informazione poteva avvalersi della nascita di network televisivi indipendenti e fornire alla popolazione un pluralismo di prospettive fatto anche di critiche verso alcune politiche pubbliche, fatto questo senza precedenti in Russia.
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L’era di Putin ha però riaffermato il totale controllo dello Stato sulle emittenti televisive, sia per via diretta sia tramite compagnie legate al Cremlino, come Gazprom, e su tutte Putin esercita la manipolazione dei contenuti.
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I talk show politici che vanno in onda in diretta, nati dopo la Perestrojka e la Glasnost, non esistono più, se non nella forma manipolata, poiché i programmi sono tutti registrati in anticipo e soggetti alla censura, ai tagli e alle modifiche imposte.
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Le voci di dissenso sono inespresse a causa della repressione di regime, ed esistono liste di nere di coloro che sono critici verso il Governo.
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Durante i suoi anni di potere Putin ha costantemente e inesorabilmente smantellato i pilastri importanti di quella democrazia iniziata con la politica di Gorbaciov, mettendo la popolazione nella condizione di ricevere una informazione settaria e manipolata, e impedendole di partecipare ai processi decisonali della politica stessa.
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Non è solo il mondo dei media però ad essere finito sotto il potere tentacolare di Putin, ma anche tutto il sistema politico-sociale, saldamente controllato dal Governo di Mosca.
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Rispetto al sistema sovietico la Russia oggi è più aperta all’influenza straniera, ed è permesso ai cittadini di accedere a Internet e alla sua libera informazione, ai dibattiti, e alla formazione di gruppi organizzati online.
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Tutto ciò però passa attraverso la sistematica violazione della democrazia e delle libertà civili.
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Si è dato cioè al popolo un benessere economico migliore di quanto non fosse in epoca sovietica, e una pseudo libertà di movimento e di pensiero, che non travalichi però gli sbarramenti imposti dal regime.
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Tutto è controllato dalla triade che impera al Cremlino, formata da personaggi collegati all’ex KGB (che oggi è metamorfizzato in FSB), alla Gazprom, e agli ambienti sanpietroburghesi.
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Non siamo quindi in presenza di una democrazia, ma neppure di una autocrazia di stampo nordcoreana o cubana, e possiamo quindi affermare che ci troviamo davanti ad un esempio di regime autoritario che indossa i panni della democrazia.
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In questo sistema che imita lontanamente una pseudodemocrazia, tutte le istituzioni nascondono un altro sistema che è allo stesso tempo autoritario, oligarchico e burocratico.
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La paralisi pseudo-democratica determina un forte avvicinamento a ciò che appare sempre più simile ad una pericolosa autocrazia, perniciosa e distruttiva al pari di quella che l’ha preceduta per decenni.
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La Duma, il famoso Parlamento Russo, si compone di 450 seggi, di cui 393 sono occupati dai partiti che sostengono Putin e il Cremlino.
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La magistratura è anch’essa asservita alla triade e non è indipendente, ma anzi è sottoposta a pressioni politiche, coadiuvando il Cremlino all’occorrenza.
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Riguardo alle nefandezze compiute contro i civili in Siria dai bombardieri russi, occorre ricordare che tra gli alleati di Putin nella guerra siriana ci sono anche i pasdaran iraniani negazionisti dell’olocausto, gli stessi che torturano e uccidono i dissidenti, così come l’Arabia Saudita che crocifigge i blogger e gli attivisti dell’opposizione.
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da sinistra : Nasrallah (hezbollah), Rouhani (Iran), Assad (Siria), Putin (Russia)
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Nella coalizione di Putin c’è anche Hezbollah, che ha temporaneamente sospeso la sua attività di lancio di missili contro Israele per combattere in Siria al fianco del criminale Assad, reo di crimini contro l’umanità.
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Le milizie sciite irachene completano il quadro degli alleati di Assad e di Putin.
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La responsabilità americana in tutto ciò è da ascrivere alle politiche di Obama, ma va detto che anche l’Europa ha dimostrato in questa vicenda la sua inesistenza politica e la sua nullità.
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Putin approfittando di questo “vuoto” si pone come forza stabilizzatrice.
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Accettandolo come male minore, si incorre nello stesso errore in cui si è caduti accettando la vittoria di Stalin sul nazismo, per effetto della quale derivò una tolleranza verso i crimini da lui commessi.
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Per decenni metà dell’Europa subì il sacrificio di finire sotto il regime sovietico, mentre l’altra metà non poteva neppure accennare ai gulag.
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Ricordiamo che Putin, ignorando la legalità internazionale, si è annesso la Crimea, violando la sacra sovranità territoriale dell’Ucraina.
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Anche Saddanm Hussein voleva annettersi i territori kuwaitiani ma gli fu impedito, mentre per Putin c’è un atteggiamento di subalternità molto pericoloso.
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In Cecenia durante l’era Putin è stato come se Stalin e la CEKA fossero ancora presenti.
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Le purghe sulla popolazione sono state effettuate su base etnica, razziale e religiosa, come se tali caratteristiche costituissero di per sé un crimine.
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Le torture denunciate da Anna Politkovskaja (anch’essa poi uccisa dai sicari di Putin), le fosse comuni, hanno il beneplacito di Putin.
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Ricordiamo che Putin ha promulgato una serie di Leggi che gli permettono di compiere una durissima repressione contro qualsiasi dissidente.
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In Occidente Putin ha trovato molti sostenitori, paradossalmente anche tra le file della destra, che lo identifica come acceso nazionalista e quindi depositario dello spirito delle sacre tradizioni.
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In realtà Putin è invece un dissacratore delle identità nazionali, che spezza a suo piacimento, occupando militarmente i territori che tutti conosciamo: la Cecenia, la Crimea, la Georgia, l’Ucraina.
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Questi territori non sono “pezzi” di Russia, come alcuni vorrebbero far credere, ammantandosi in una colpevole ignoranza storica, ma Stati a sé stanti, indipendenti e slegati da un qualsiasi vincolo che li leghi a Putin, ma ugualmenti pretesi forzatamente dalla sua violenta arroganza.
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Nel suo delirio di onnipotenza Putin agisce in Siria insieme ai suoi spietati alleati, colpendo obiettivi civili, ospedali, scuole, abitazioni, e uccidendo bambini innocenti.
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I sostenitori di Putin rispondono a queste accuse gettando la colpa sugli americani, ma la Storia è lì, davanti a tutti e scolpita negli occhioni spalancati e atterriti delle piccole vittime, a smentirli…
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La politica di Putin si regge sulla simbiosi con "Gazprom", interprete residuo del gigantismo industriale sovietico, in mano ai vecchi apparati, burocrati e manager dell’industria di Stato, che gestiscono il potere economico russo.
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Il Presidente di "Gazprom" è Viktor Zubkov, che è legato a doppio filo con il genero di Putin, Anatoly Serdyukov, Direttore del colosso "Rostec".
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L’altro rappresentante della triade di potere è da ricercare nei cosiddetti ambienti sanpietroburghesi, neologismo per indicare il clan mafioso prosperato nella città di San Pietroburgo quando Putin era il Sindaco della città.
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Vladislav Reznik
La banda di Tambov, potente organizzazione mafiosa russa, con a capo Gennady Petrov, è sponsorizzata da Vladislav Reznik, membro del partito di Putin, Russia Unita., e vicecapo del comitato per le Finanze della Duma, il Parlamento russo.
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La Russia è quindi in mano a Putin e ai suoi collaboratori mafiosi, che penetrati nelle più alte strutture di comando, gestiscono miliardi di dollari derivati dai loro traffici e dalle esportazioni di Gazprom, chiudendo un quadro di potere assoluto e devastante.
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Chi si oppone è MORTO.
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Non c’è altra alternativa, e tutto con ciò con buona pace di chi in Occidente lo considera un leader di cui seguire l’esempio.
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Le attività criminali NON sono scindibili da quelle di Stato, rendendo così la Russia come il primo stato mafioso virtuale.
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La mafia italiana è già da tempo in contatto con Gazprom, e lo comprovano le indagini della Procura della Repubblica di Palermo, che hanno individuato punti di contatto e legami, da cui hanno avuto inizio le inchieste su Dell’Utri e Berlusconi.
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Pare che anche il defunto Vito Ciancimino, ex responsabile dei lavori pubblici a Palermo, ed ex Sindaco, condannato per complicità con la mafia, abbia nascosto ingenti fondi per salvarli dalla confisca, investendoli nel business del gas.
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Dietro a tutto c’è Putin … colui che dovrebbe essere un esempio  da seguire …
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Nel giugno 2016 Matteo Renzi ha stretto con Putin un affare da 4 milioni di rubli, sponsorizzando la Ditta Kedrion Biopharma del gruppo Marcucci, che si occupa di emoderivati.
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L’accordo prevedeva la nascita di una joint venture italo-russa per rilanciare l’impianto di Nacimbio, costola del gruppo Rostech a kirov in Russia., allo scopo di processare 600 tonnellate all’anno di plasma.
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Vorrei ricordare un ultimo particolare che riguarda la Georgia.

In questo paese Putin ha attuato la solita vecchia politica trita e ritrita che finora ha messo in campo per giustificare il suo operato.
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Prima ha favorito i flussi migratori dalla Russia verso quei territori su cui voleva mettere le mani, sbilanciando il rapporto quantitativo tra nativi nazionalisti e immigrati russofoni (come ha fatto in Crimea), poi ha dato inizio ad una campagna destabilizzante.
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L’ultimo atto di questa tragica sceneggiata è stato l’esaltazione del fermento di rivolta instillato ad arte per rivendicare poi, magari con referendum, un ricongiungimento con la Russia dei territori oggetto dello pseudo-dissidio.
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A questo punto la parte russofona della Georgia, e precisamente l’Ossezia del Sud, si è auto proclamata repubblica indipendente.
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Va da sé che il potere costituto abbia reagito con le armi (a proposito di nazionalismo), suscitando la contro reazione della Russia che è intervenuta militarmente.
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Un bel giochetto, non c’è che dire… uguale a quello attuato in Crimea…
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Altrettanto uguale a quello in atto proprio adesso nell’Ucraina meridionale…
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In Cecenia invece NON è stato possibile e si è quindi rimediato radendola al suolo, stuprando e uccidendo a più non posso, deportando e torturando la popolazione civile, uomini, donne, bambini e anziani, in un crescendo di terrore di stampo staliniano.
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Il Putin che molti occidentali scelgono come leader è una vergogna per il genere umano…così come altri come lui, da cui NON si diferenzia in alcun modo…è un criminale senza scrupoli… e la Storia lo proverà.
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Dissenso
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