La furia omicida di Putin, nuovo zar di tutte le Russie ed ex
colonnello del KGB che ha lavorato nella Germania Est fino alla caduta del muro, spunta ciclicamente in occasione delle ricorrenze in cui si
celebra il ricordo delle sue vittime.
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Il ricordo di loro è limitato a quelle persone cui i media hanno dato una rilevanza internazionale, come Anna Politkovskaja o Natalja Estemirova, ma comprende tutte le altre numerosissime vittime di cui il mondo intero pare essersi dimenticato, compreso la "civile" Europa.
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Si contano infatti a centinaia i morti ammazzati dal regime di Putin, che stronca con la violenza qualsiasi moto di dissidenza, anche democratica e seppur espressa con la sola arma della scrittura.
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La giornalista Anastasia Baburova fu ammazzata il 19 gennaio 2009 nel pieno centro di Mosca ed insieme a lei fu freddato con un colpo di pistola alla nuca anche l’avvocato Stanislav Markelov, difensore dei diritti civili.
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Il ricordo di loro è limitato a quelle persone cui i media hanno dato una rilevanza internazionale, come Anna Politkovskaja o Natalja Estemirova, ma comprende tutte le altre numerosissime vittime di cui il mondo intero pare essersi dimenticato, compreso la "civile" Europa.
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Anastasia Baburova e Stanislav Markelov, vittime della repressione di Putin |
Si contano infatti a centinaia i morti ammazzati dal regime di Putin, che stronca con la violenza qualsiasi moto di dissidenza, anche democratica e seppur espressa con la sola arma della scrittura.
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La giornalista Anastasia Baburova fu ammazzata il 19 gennaio 2009 nel pieno centro di Mosca ed insieme a lei fu freddato con un colpo di pistola alla nuca anche l’avvocato Stanislav Markelov, difensore dei diritti civili.
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Lei era collaboratrice del quotidiano “Novaia Gazeta”, la
stessa testata per cui lavorava Anna Politkovskaja, anch’essa uccisa nell’androne
di casa da un sicario di Putin.
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L’avvocato Markelov difendeva la diciottenne Elsa
Kungajeva, la quale la notte del 26 marzo 2000 fu rapita nel suo villaggio a
sud di Grozny, in Cecenia, da soldati russi comandati dal colonnello Budanov.
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Il criminale Vladimir Putin |
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L’autopsia del medico legale stabilì che la ragazza fu
sottoposta ripetutamente a sevizie e a violenza sessuale prima di essere uccisa
mediante strangolamento.
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Il colonnello russo fu processato e condannato a 10 anni
di carcere nel 2003, ma già nel 2009 fu liberato per “infermità mentale
momentanea”.
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La perizia psichiatrica grazie a cui l’assassino fu
liberato fu emessa da Tamara Pavlovna Pecernikova che da oltre 50 anni lavorava
al servizio del KGB presso l’Istituto di Psichiatria forense “Serbskij” di
Mosca.
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Molti dei dissidenti che si opponevano al regime
comunista furono da lei marchiati come folli e spediti a marcire nei manicomi
criminali russi.
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Anna Politkovskaja, nel suo libro “La Russia di Putin”, aveva già denunciato le ripetute violenze e gli abusi commessi dal colonnello
di Putin, sfociate poi nell’uccisione della giovane cecena.
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Nel 2011 il colonnello fu ucciso da un commando armato che lo freddò con quattro colpi di
arma da fuoco, eliminando così l’interprete diretto di una delle proiezioni
militari direttamente emanate dalla furia assassina di Putin.
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L’assassinio di Anna Politkovskaja e di Anastasia
Baburova, oltre a quello di Stanislav Markelov sono quindi legati a filo doppio
con il regime di Putin e alle nefandezze da lui compiute in terra di Cecenia,
così come sta facendo oggi anche in Ucraina e in Georgia.
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In questo momento molti dissidenti ucraini giacciono
prigionieri e dimenticati anche dalla “civile” Europa nelle carceri dell’ex Unione
sovietica.
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Nelle foto il viso del Sig. Bulatov, dissidente ucraino, torturato dai russi.
(Foto : Corriere della sera)
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Addirittura parte della destra europea si stringe
erroneamente a Putin, identificandolo come simbolo di un nazionalismo a cui
fare riferimento.
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Un falso mito, alimentato dall’ignoranza dei fatti e dalla disinformazione che la sinistra europea
continua a propagare sistematicamente e capillarmente.
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Quando Anastasia Baburova e l’avvocato Markelov sono
stati uccisi erano appena usciti dalla conferenza stampa in cui denunciavano la
liberazione anticipata del criminale Budanov.
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Per questi omicidi, nel 2015, il tribunale di Mosca ha poi condannato Ilya
Goryachev, leader dell’organizzazione estremista militare dei nazionalisti
russi.
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Elenco di seguito una breve lista di persone uccise
dall’ex colonnello del KGB, Vladimir Putin, indicativa del suo “modus operandi” verso
chiunque dimostri una qualsiasi forma di dissidenza verso il regime da lui retto con pugno di ferro :
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Aleksander Litvinenko |
Aleksander Litvinenko -
Ex colonnello del KGB
- Accusò Putin di essere il
mandante del tentato omicidio di Boris Berezovsky.
Accusò i servizi segreti
russi di aver organizzato attentati a Mosca (oltre 300 morti) per poi addossare
la colpa ai ceceni e creare un motivo per la seconda guerra cecena.
Fu avvelenato con un
tè “corretto” al polonio (una potente sostanza radioattiva).
Prima di morire accusò Putin di essere il mandante
dell’assassinio di Anna Politkovskaja.
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Aleksander Perepilichny
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Denunciò frodi finanziarie di alti funzionari russi e scappò in Gran
Bretagna.
Fu avvelenato con il Gelsemium elegans, una pianta
tossica.
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Anna Politkovskaja - Giornalista della Novaja Gazeta - Fu uccisa da un sicario di Putin.
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Anna Politkovskaja - Giornalista della Novaja Gazeta - Fu uccisa da un sicario di Putin.
Le sue inchieste riguardavano i crimini commessi dai
soldati russi, e il modus operandi di Putin.
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Boris Nemtsov - Ex vicepremier nel 1998 con Eltsin, liberale e oppositore di Putin.
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Boris Nemtsov - Ex vicepremier nel 1998 con Eltsin, liberale e oppositore di Putin.
Fu ucciso con 4 colpi di pistola la notte fra il 27 e il
28 febbraio 2015.
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Natalia Estemirova - Giornalista e attivista per i diritti umani - Fu rapita il 15 luglio 2009 a Grozny in Cecenia.
Il suo corpo fu ritrovato il giorno dopo nella vicina Repubblica dell’Inguscezia.
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Olga Kotovskaya - Giornalista dissidente dell’emittente Kaskad.
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Natalia Estemirova - Giornalista e attivista per i diritti umani - Fu rapita il 15 luglio 2009 a Grozny in Cecenia.
Il suo corpo fu ritrovato il giorno dopo nella vicina Repubblica dell’Inguscezia.
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Olga Kotovskaya - Giornalista dissidente dell’emittente Kaskad.
Nel 2009 “cadde” dal 14° piano il 16 novembre 2009.
Per le autorità russe fu un suicidio.
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E’ sufficiente fare una breve ricerca in internet per scoprire che le vittime di Putin si contano a centinaia.
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Vittime innocenti che hanno pagato con la vita il loro anelito di libertà e di giustizia, freddati spietatamente da chi esprime con la violenza il proprio modus operandi : Vladimir Putin.
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Quante Baburova, o Estemirova, o Politkovskaja, dovranno essere ancora sacrificate sull'altare della libertà prima che l'Occidente decida di porre fine a tutto ciò ?
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Perché non si decide di tagliare la mano di quel mostro dei nostri tempi che continua a ghermire vittime innocenti ?
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Perché i politici europei (e italiani) si recano a Mosca a colloquiare amichevolmente con Putin, a iniziare da Berlusconi che dovrebbe, anzi, rifiutare a priori le politiche dittatoriali dell'ex colonnello del KGB, in quanto tale ?
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Perché altri politici, che pur godono della mia stima, come Matteo Salvini, lo indicano come punto di riferimento di un nazionalismo che prende però le tinte di espansionismo militare su territori di altre nazioni, in casa di popoli sovrani ?
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Tutti questi personaggi politici che disinvoltamente stringono la mano a dittatori feroci e crudeli come Putin, o come avvenne per Gheddafi, o anche per i Capi del Partito comunista cinese, si rendono complici delle nefandezze da loro compiute, avallandole appunto con quella stessa stretta di mano.
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Intanto, lo scorrere del tempo ci presenta un drammatico conto : quello delle vittime ...
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Dissenso
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Per le autorità russe fu un suicidio.
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.E’ sufficiente fare una breve ricerca in internet per scoprire che le vittime di Putin si contano a centinaia.
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Vladimir Putin e Matteo Renzi |
Vittime innocenti che hanno pagato con la vita il loro anelito di libertà e di giustizia, freddati spietatamente da chi esprime con la violenza il proprio modus operandi : Vladimir Putin.
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Quante Baburova, o Estemirova, o Politkovskaja, dovranno essere ancora sacrificate sull'altare della libertà prima che l'Occidente decida di porre fine a tutto ciò ?
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Vladimir Putin e Silvio Berlusconi |
Perché non si decide di tagliare la mano di quel mostro dei nostri tempi che continua a ghermire vittime innocenti ?
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Perché i politici europei (e italiani) si recano a Mosca a colloquiare amichevolmente con Putin, a iniziare da Berlusconi che dovrebbe, anzi, rifiutare a priori le politiche dittatoriali dell'ex colonnello del KGB, in quanto tale ?
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Perché altri politici, che pur godono della mia stima, come Matteo Salvini, lo indicano come punto di riferimento di un nazionalismo che prende però le tinte di espansionismo militare su territori di altre nazioni, in casa di popoli sovrani ?
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Tutti questi personaggi politici che disinvoltamente stringono la mano a dittatori feroci e crudeli come Putin, o come avvenne per Gheddafi, o anche per i Capi del Partito comunista cinese, si rendono complici delle nefandezze da loro compiute, avallandole appunto con quella stessa stretta di mano.
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Intanto, lo scorrere del tempo ci presenta un drammatico conto : quello delle vittime ...
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Dissenso
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