venerdì 19 gennaio 2018

In ricordo di ANASTASIA BABUROVA e STANISLAV MARKELOV


La furia omicida di Putin, nuovo zar di tutte le Russie ed ex colonnello del KGB che ha lavorato nella Germania Est fino alla caduta del muro, spunta ciclicamente in occasione delle ricorrenze in cui si celebra il ricordo delle sue vittime.
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Il ricordo di loro è limitato a quelle persone cui i media hanno dato una rilevanza internazionale, come Anna Politkovskaja o Natalja Estemirova, ma comprende tutte le altre numerosissime vittime di cui il mondo intero pare essersi dimenticato, compreso la "civile" Europa.
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Anastasia Baburova e Stanislav Markelov, vittime della repressione di Putin

Si contano infatti a centinaia i morti ammazzati dal regime di Putin, che stronca con la violenza qualsiasi moto di dissidenza, anche democratica e seppur espressa con la sola arma della scrittura.
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La giornalista Anastasia Baburova fu ammazzata il 19 gennaio 2009 nel pieno centro di Mosca ed insieme a lei fu freddato con un colpo di pistola alla nuca anche l’avvocato Stanislav Markelov, difensore dei diritti civili.
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Lei era collaboratrice del quotidiano “Novaia Gazeta”, la stessa testata per cui lavorava Anna Politkovskaja, anch’essa uccisa nell’androne di casa da un sicario di Putin.
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L’avvocato Markelov difendeva la diciottenne Elsa Kungajeva, la quale la notte del 26 marzo 2000 fu rapita nel suo villaggio a sud di Grozny, in Cecenia, da soldati russi comandati dal colonnello Budanov.
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Il criminale Vladimir Putin
Il corpo della giovane vittima fu ritrovato in una discarica.
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L’autopsia del medico legale stabilì che la ragazza fu sottoposta ripetutamente a sevizie e a violenza sessuale prima di essere uccisa mediante strangolamento.
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Il colonnello russo fu processato e condannato a 10 anni di carcere nel 2003, ma già nel 2009 fu liberato per “infermità mentale momentanea”.
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La perizia psichiatrica grazie a cui l’assassino fu liberato fu emessa da Tamara Pavlovna Pecernikova che da oltre 50 anni lavorava al servizio del KGB presso l’Istituto di Psichiatria forense “Serbskij” di Mosca.
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Molti dei dissidenti che si opponevano al regime comunista furono da lei marchiati come folli e spediti a marcire nei manicomi criminali russi.
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Anna Politkovskaja, nel suo libro “La Russia di Putin”,  aveva già denunciato le ripetute  violenze e gli abusi commessi dal colonnello di Putin, sfociate poi nell’uccisione della giovane cecena.
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Nel 2011 il colonnello fu  ucciso da un commando armato che lo freddò con quattro colpi di arma da fuoco, eliminando così l’interprete diretto di una delle proiezioni militari direttamente emanate dalla furia assassina di Putin.
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L’assassinio di Anna Politkovskaja e di Anastasia Baburova, oltre a quello di Stanislav Markelov sono quindi legati a filo doppio con il regime di Putin e alle nefandezze da lui compiute in terra di Cecenia, così come sta facendo oggi anche in Ucraina e in Georgia.
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In questo momento molti dissidenti ucraini giacciono prigionieri e dimenticati anche dalla “civile” Europa nelle carceri dell’ex Unione sovietica.
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Nelle foto il viso del Sig. Bulatov, dissidente ucraino, torturato dai russi.
(Foto : Corriere della sera)
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Addirittura parte della destra europea si stringe erroneamente a Putin, identificandolo come simbolo di un nazionalismo a cui fare riferimento.
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Un falso mito, alimentato dall’ignoranza dei fatti  e dalla disinformazione che la sinistra europea continua a propagare sistematicamente e capillarmente.
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Quando Anastasia Baburova e l’avvocato Markelov sono stati uccisi erano appena usciti dalla conferenza stampa in cui denunciavano la liberazione anticipata del criminale Budanov.
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Per questi omicidi, nel 2015, il tribunale di Mosca ha poi condannato Ilya Goryachev, leader dell’organizzazione estremista militare dei nazionalisti russi.
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Elenco di seguito una breve lista di persone uccise dall’ex colonnello del KGB, Vladimir Putin, indicativa del suo “modus operandi” verso chiunque dimostri una qualsiasi forma di dissidenza verso il regime da lui retto con pugno di ferro  :
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Aleksander Litvinenko
Aleksander Litvinenko  -  Ex colonnello del KGB  -  Accusò Putin di essere il mandante del tentato omicidio di Boris Berezovsky.

Accusò i servizi segreti russi di aver organizzato attentati a Mosca (oltre 300 morti) per poi addossare la colpa ai ceceni e creare un motivo per la seconda guerra cecena.
Fu avvelenato con un  tè “corretto” al polonio (una potente sostanza radioattiva).
Prima di morire accusò Putin di essere il mandante dell’assassinio di Anna Politkovskaja.
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Aleksander Perepilichny   -  Denunciò frodi finanziarie di alti funzionari russi e scappò in Gran Bretagna.
Fu avvelenato con il Gelsemium elegans, una pianta tossica.
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Anna Politkovskaja  -  Giornalista della Novaja Gazeta  -  Fu uccisa da un sicario di Putin.
Le sue inchieste riguardavano i crimini commessi dai soldati russi, e il modus operandi di Putin.
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Boris Nemtsov  -  Ex vicepremier nel 1998 con Eltsin, liberale e oppositore di Putin.
Fu ucciso con 4 colpi di pistola la notte fra il 27 e il 28 febbraio 2015.
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Natalia Estemirova  -  Giornalista e attivista per i diritti umani  -  Fu rapita il 15 luglio 2009 a Grozny in Cecenia.
Il suo corpo fu ritrovato il giorno dopo nella vicina Repubblica dell’Inguscezia.
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Olga Kotovskaya  -  Giornalista dissidente dell’emittente Kaskad.
Nel 2009 “cadde” dal 14° piano il 16  novembre 2009.
Per le autorità russe fu un suicidio.
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E’ sufficiente fare una breve ricerca in internet per scoprire che le vittime di Putin si contano a centinaia.
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Vladimir Putin e Matteo Renzi

Vittime innocenti che hanno pagato con la vita il loro anelito di libertà e di giustizia, freddati spietatamente da chi esprime con la violenza il proprio modus operandi : Vladimir Putin.
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Quante Baburova, o Estemirova, o Politkovskaja, dovranno essere ancora sacrificate sull'altare della libertà prima che l'Occidente decida di porre fine a tutto ciò ?
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Vladimir Putin e Silvio Berlusconi

Perché non si decide di tagliare la mano di quel mostro dei nostri tempi che continua a ghermire vittime innocenti ?
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Perché i politici europei (e italiani) si recano a Mosca a colloquiare amichevolmente con Putin, a iniziare da Berlusconi che dovrebbe, anzi, rifiutare a priori le politiche dittatoriali dell'ex colonnello del KGB, in quanto tale ?
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Perché altri politici, che pur godono della mia stima, come Matteo Salvini, lo indicano come punto di riferimento di un nazionalismo che prende però le tinte di espansionismo militare su territori di altre nazioni, in casa di popoli sovrani ?
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Tutti questi personaggi politici che disinvoltamente stringono la mano a dittatori feroci e crudeli come Putin, o come avvenne per Gheddafi, o anche per i Capi del Partito comunista cinese, si rendono complici delle nefandezze da loro compiute, avallandole appunto con quella stessa stretta di mano.
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Intanto, lo scorrere del tempo ci presenta un drammatico conto : quello delle vittime ...
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Dissenso
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