domenica 7 gennaio 2018

Storia di ISRAELE


PREMESSA :
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Avendo constatato che "in rete" c'è molta disinformazione su Israele e sul popolo ebraico, spesso accompagnata da un odio irrefrenabile e fine a sé stesso verso il sionismo, ho voluto fare chiarezza, elencando su basi storiche le tappe della presenza israelitica nei territori che ora sono oggetto di contestazione.
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Molti di coloro che si dichiarano detrattori delle problematiche ebraiche poggiano le loro convinzioni sul fatto che alcuni personaggi di spicco della finanza mondiale, come Rothschild o Rockefeller, siano ebrei.
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Il fatto che ciò corrisponda a verità non implica però necessariamente che la popolazione di Israele, composta da famiglie “normali” come quelle occidentali, sia responsabile della speculazione finanziaria di tali personaggi, e tanto meno che ciò possa divenire un alibi per perseguitare all’infinito l’etnia ebraica.
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A differenza degli ebrei che possono essere definiti "partners" occidentali in terra d'Africa, e praticano politiche di collaborazione democratica con l'intera Europa, i palestinesi hanno invece istituito delle "scuole coraniche" in cui viene instillato l'odio verso gli occidentali nelle giovani menti dei bambini che le frequentano.
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La cosiddetta "intifada" palestinese è da sempre stata uno dei motivi ricorrenti con cui la sinistra inveiva contro gli israeliani, identificandoli insieme agli Stati Uniti, come il male del secolo, probabilmente per nascondere ciò che essi stessi invece rappresentavano, e che tutti conosciamo.
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Le sassaiole dei ragazzi palestinesi contro i carri armati israeliani, sono una becera dimostrazione di demagogia spicciola, ma la verità è che parallelamente ai lanci di sassi i palestinesi stessi compiono attentati, oppure si fanno esplodere sugli autobus israeliani pieni di gente che va al lavoro o di ragazzini che vanno a scuola, seminando terrore e sangue ovunque.
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Negare tutto ciò è frutto di malafede o di estrema ignoranza.
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930 a.C. esisteva già il Regno unificato di Israele e Giuda, perennemente in conflitto con varie tribù tra cui i Filistei, che avevano per capitale Gaza.
(Filistei : popolo indoeuropeo che abitò la zona di Canaan, compresa fra l’attuale Striscia di Gaza e Tel Aviv – Palestina).
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Dopo la morte di Re Salomone,  il Regno unificato di Israele e Giuda si divise in due :
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a sud il Regno di Giuda (tribù ebraiche del Sud)
a nord il Regno di Israele o Regno di Samaria (tribù ebraiche del nord)
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Il sovrano Acab di Israele (875 – 852 a.C.) si alleò con Damasco (Siria) per difendersi dagli Assiri (oggi Iraq), ottenendo la vittoria di Qargar (854 a.C.)
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Nel 722 a.C. il Regno di Israele venne distrutto dagli Assiri (dal Re Tiglatpileser III) che deportarono in Mesopotamia le dieci tribù che costituivano il Regno di Israele.
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Questo fu l’inizio della lunga diaspora ebraica.
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Gli odierni membri della comunità chiamata Samaritani che risiede in Palestina e in Israele (Cisgiordania e Holon) sono i discendenti superstiti della Samaria conquistata dagli Assiri.
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Stessa sorte toccò al Regno dei Filistei.
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Un altro re Assiro (Sennacherib) tentò di conquistare anche il regno di Giuda ma fallì l’impresa.
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586 a.C. Nabucodonosro, Re di Babilonia, conquistò il Regno di Giuda.

Distrusse il Tempio di Salomone a Gerusalemme ed esiliò una parte degli ebrei a Babilonia.
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538 a.C. Ciro il Grande, di Persia conquistò la Babilonia ed il suo impero.

Ciro emise un  proclama che garantiva libertà religiosa alle nazioni soggiogate, tra cui i Giudei, di cui 50.000 tornarono a Giuda (Gerusalemme) per ricostruire il Tempio.
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333 a.C. l’Imperatore macedone Alessandro Magno conquistò la Persia e alla sua morte il regno di Giuda divenne in confine tra l’Impero seleucide (dinastia ellenistica che governò su Mesopotamia, Siria, Persia e Asia Minore) e l’Egitto tolemaico (governato da Tolomeo I, fino a Cleopatra).
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Il regno di Giuda divenne parte dell’ Impero seleucide.
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Nel secolo II° a.C. l’Imperatore seleucide Antioco IV tentò di sradicare l’ebraismo a favore della religione ellenistica, innescando nel 174/135 a. C. la rivolta Maccabea contro Antioco IV° Epifane.
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La rivolta fu guidata da Giuda Maccabeo, della Dinastia degli Asmonei, figlio di Mattatia.
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Alleati di Mattatia nella resistenza armata contro Antioco IV°  Epifane erano gli Asidei, movimento religioso giudaico che si oppose all’Ellenismo.
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La dinastia degli Asmonei   di Re-sacerdoti governò la Giudea (territorio assegnato alla tribù di Giuda, con capitale Gerusalemme) insieme ai Farisei, i Sadducei, e gli Esseni, che costituivano i principali movimenti sociali ebraici.
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I Farisei istituirono un programma nazionale e religioso di alfabetizzazione e di istruzione da tenere in case di riunione, chiamate Sinagoghe.
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Nacque così la prima forma di giudaismo rabbinico, un ebraismo in cui la Giustizia veniva amministrata dal Sinedrio, l’organo preposto all’emanazione di Leggi e alla loro gestione.
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125 a.C. il Re di Giuda e degli Asmonei Giovanni Ircano I° sottomise il territorio confinante di Edom (oggi Giordania sud-occidentale).
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Gli edomiti erano strettamente imparentati con gli Israeliti (erano discendenti di Esaù) e furono costretti a convertirsi al giudaismo (unico caso di forzata conversione al giudaismo).
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64 a.C. il generale romano Pompeo conquista la Siria.
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47 a.C. Giulio Cesare (Console di Roma) e Cleopatra (Regina di Egitto) vengono salvati dalle truppe  speciali Giudee inviate da Re Giovanni Ircano II (Re di Giudea) e comandate da Antipatro (militare macedone, ufficiale di Alessandro Magno) i cui discendenti vennero nominati da Cesare regnanti di Giudea.
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Dal 37 a.C. al 6 a.C. la Palestina fu governata dalla Dinastia ebraica Erodiana, di origine edomita, costituita da Re-clienti (per regno cliente si intendeva che fosse in condizione di apparente indipendenza ma in stato di influenza di un Impero egemonico, quello Romano, in pratica un protettorato).
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Tra questi Re, giudaico-romani, discendenti di Antipatro che governarono la Giudea, è da segnalare Erode il Grande, che ingrandì il Tempio di Gerusalemme al punto da renderlo una delle più grandi strutture religiose del mondo allora conosciuto.
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Addirittura venne concesso al Tempio di NON esporre l’effigie dell’Imperatore, consentendogli di diventare l’unica struttura religiosa nell’Impero romano ad essere autonoma, dietro pagamento però di una speciale tassa per il tempio.
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6 d.C.   la Giudea divenne una provincia romana, innescando un malcontento diffuso che portò alla insurrezione della Giudea stessa contro Roma nell’anno 66 d.C..
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La rivolta della Giudea durò dal 66 al 70 ed ebbe come conseguenza la distruzione del tempio di Gerusalemme.
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Gli ebrei ribelli denominarono il nuovo Stato con il nome di Israele.
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Nel 96 i Romani esentarono i Cristiani dal pagamento della tassa per il Tempio, provocando uno dei motivi di rottura tra ebraismo e cristianesimo.
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Dal 115 al 117 si acuì la rivolta contro Roma, con l’intervento dei Giudei di Libia, Egitto, Cipro, Mesopotamia, e Lod, sfociato in grandi massacri sia di Giudei che di Romani.
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Dopo la guerra vinta dai Romani, agli ebrei venne proibito di vivere a Gerusalemme, che fu rinominata Aelia Capitolina e nella provincia romana di Giudea (Iudaea), che fu rinominata Palaestina.
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Inoltre i Romani oppressero ancor di più i Giudei, vietando la circoncisione, imponendo tasse e balzelli, e costruendo un tempio dedicato a Giove Capitolino sui resti del Secondo Tempio ebreo distrutto (Imperatore Adriano, 131 d.C.)
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132 – 136 Simon Bar Kokheba, rivoluzionario e condottiero ebreo, pretendente al trono di Giudea, si autoproclamò Messia e scatenò un’altra grande rivolta contro i Romani, rinominando il Paese con il nome di Israele.
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Il ruolo di Bar Kokheba assunse una connotazione fortemente religiosa e nazionalistica, che gli comportò il riconoscimento di interprete delle profezie bibliche,  e lo fece acclamare dal popolo come “Re dei Giudei”, anche dall’allora famoso e influente rabbino Rabbi Akiva.
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I giudeo-cristiani, cioè gli ebrei che consideravano come loro Messia solamente   il Gesù di Nazareth, NON parteciparono alla rivolta, e per questo vennero “ condannati ad essere puniti duramente a meno che non disconoscessero Gesù come Messia e maledicessero il suo nome ”.
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Da questo momento in poi il cristianesimo fu considerato dagli ebrei come una religione separata.
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Busto dell'Imperatore Adriano
Dopo due anni di indipendenza giudaica la rivolta fu sedata dallo stesso Adriano, che permise la costituzione di un Patriarcato rabbinico ereditario, legato alla stirpe di Hilel, fautrice della fratellanza umana, per rappresentare i Giudei nei rapporti con i Romani.
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Il più famoso fu Yehudah HaNasi (Giuda il Principe), un saggio rabbino ebreo vissuto nel II° secolo che redasse la Mishnah, uno dei testi fondamentali dell’ebraismo.
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Adriano, non pienamente appagato dalla vittoria, decretò il divieto di professare il giudaismo e di insegnare la Torah (l’insieme degli insegnamenti e dei precetti ebraici), pena la condanna a morte.
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In questo periodo trovarono la morte dieci martiri rabbini ebrei (tra cui Rabbi Akiva), torturati e uccisi pubblicamente dai Romani che volevano estirpare definitivamente il giudaismo.
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Nel III° secolo , a causa delle persecuzioni romane, ci fu una ondata migratoria ebraica dalla Palestina verso l’Impero sasanide (Persia), soprattutto verso la Babilonia (oggi Iraq).
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L’ascesa al trono di Antonio mutò l’atteggiamento romano verso i giudei, che vennero trattati con riguardo e benevolenza, a differenza dei cristiani, contro cui si accanì invece la persecuzione di Roma.
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Questa diversità di trattamento tra ebrei e cristiani generò e alimentò nuovi sentimenti anti-giudaici da parte dei cristiani stessi.
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L'Imperatore
Costantino
La persecuzione contro i cristiani proseguì sotto gli Imperatori Diocleziano, Massimiano, Galerio, e Costanzo Cloro, fino a quando l’Imperatore Costantino nel 313 emanò l’editto di Milano con il quale proclamò la libertà religiosa nell’Impero.
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Da questo momento i Giudei persero di importanza sia all’interno dell’Impero che in Palestina, anche a causa delle restrizioni imposte da Costantino, che  per arginare il proselitismo ebraico impose il divieto della circoncisione per gli schiavi e il divieto di lapidare quelli che cambiavano religione.
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Permise il ritorno dei Giudei a Gerusalemme solo per il giorno "' 9 di Av", detto Tisha b'Av, dedicato al lutto e al digiuno, previo pagamento di una tassa, il fiscus iudaicus in monete d'argento.
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IV secoloCostantinopoli (oggi Istanbul) divenne la capitale dell’Impero romano d’Oriente e il cristianesimo venne adottato come religione ufficiale.
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Gerusalemme venne rinominata nuovamente in Aelia Capitolina e divenne una città cristiana.
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Agli ebrei era ancora vietato tornare a vivere a Gerusalemme ma era loro permesso di visitare la città.
In questo periodo il Muro occidentale del Secondo Tempio divenne sacro.
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351 – 352 - Gli ebrei di Palestina si sollevarono contro i Romani, ma furono brutalmente repressi dal Cesare d’Oriente, Flavio Claudio Giulio Costanzo Gallo (dinastia costantiniana) tramite il suo generale romano, “magister equitum”, Ursicino che soffocò la rivolta nel sangue.
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Le città di Tiberiade e Diospoli furono semidistrutte e Diocesarea rasa al suolo.
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La rivolta dei Giudei fu guidata da Isacco di Diocesarea e da Patrizio, noto come Natrona, ma quest'ultimo fu ucciso in battaglia.
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I rivoltosi sconfitti furono sterminati a migliaia, compresi quelli tanto giovani da non costituire un pericolo.
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395 - Dopo la morte di Teodosio I° l’Impero romano si divise tra Impero d’Oriente e Impero d’Occidente.
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La Giudea divenne parte integrante dell’Impero romano d’Oriente, conosciuto oggi come Impero bizantino.
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V° secolo  Il 10-15 % della popolazione era costituita da Giudei, soprattutto in Galilea.
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Il giudaismo, come unica religione non cristiana, era tollerato ma le limitazioni e i divieti imposti agli ebrei, riguardanti la costruzione di nuovi luoghi di culto, di ricoprire cariche pubbliche, o di possedere schiavi, portarono a numerose sollevazioni.
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La repressione portò alla quasi estinzione della comunità semita samaritana, stanziata in Samaria, riducendola da circa 1 milione di persone a poche unità.
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611 La Persia sasanide invase l’Impero bizantino e conquistò Gerusalemme nel 614 con il condottiero Cosroe II°, grazie anche all’aiuto dei Giudei che si erano nuovamente ribellati contro l’Impero romano d’Oriente e il suo imperatore Flavio Eraclio I°.
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L'Imperatore romano
Eraclio
I Persiani lasciarono quindi ai Giudei il controllo di Gerusalemme, che durò fino al 617 circa, quando i Persiani si arresero ai bizantini..
L’Imperatore Eraclio promise ai Giudei di ripristinare i loro diritti in cambio del  loro aiuto a sconfiggere i Persiani, ma dopo la riconquista della Palestina rinnegò gli accordi ed emise anzi un editto che vietava la professione giudaica in tutto l’Impero bizantino.
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I Giudei fuggirono in massa da Bisanzio e si stabilirono nell’area del Baltico, dove vivevano le comunità ariane seminomadi composte da etnie di origine slava, iranica, e dai Goti di Crimea.
Queste genti costituivano una confederazione di popolazioni chiamate Cazari, e dopo l’arrivo dei Giudei gran parte di loro si convertirono al Giudaismo.
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VII secolo – Il primo califfato islamico strappò la regione all’Impero bizantino e vi insediò dei coloni arabi.
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La popolazione ebraica attraverso i secoli fluttuò ed aumentò ma rimase sempre in minoranza rispetto all’etnia araba, mentre la lingua locale, l’aramaico scomparve quasi del tutto.
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Inizio XIX secolo - Gli ebrei che vivevano nell’area dell’odierna Israele erano circa 10.000, mentre gli arabi erano diverse centinaia di migliaia.
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La lunga Diaspora ebraica, cioè l'abbandono della sede di origine e la dispersione nel mondo, fu interrotta da una massiccia immigrazione nei territori della Palestina da cui erano migrati.
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Fine XIX secolo Nacque il sionismo, che aveva l’intento di affermare il diritto all’autodeterminazione del popolo ebraico mediante l’Istituzione di uno Stato ebraico .
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A fine Ottocento iniziarono le prime ondate di immigrazione ebraica grazie agli ebrei che sfuggivano dalle persecuzioni in Russia per confluire nei territori Palestinesi, che a  quel tempo costituivano una provincia ottomana.
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1870     A nord di Jaffa nacque la scuola agricola Mikve’ Israel, primo nucleo ebraico da cui germogliò poi la moderna Tel Aviv.
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L'odierna tel Aviv

29/08/1897   -  In seguito al Primo Congresso sionistico, nacque a Basilea l’Organizzazione sionistica, per contrastare il problema dell’antisemitismo.
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1901  -  In seguito alle decisioni prese nel V° Congresso sionistico, nacque il Fondo Nazionale Ebraico, a cui venne affidato il compito di acquistare terreni  in terra d’Israele.
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1902   -  Sesto Congresso sionistico  -  Venne discussa l’offerta britannica di creare uno Stato ebraico in Uganda, a cui però non fu dato seguito.
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1904  -  Seconda ondata di immigrazione ebraica, proveniente dalla Russia e da vari Paesi dell’Est europeo, come conseguenza dei continui progrom (sommosse popolari antisemite, con massacri e saccheggi) che colpivano i cittadini di religione ebraica.
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1909   -  Venne fondata Tel Aviv, sulla Costa del Mar Mediterraneo, ed il primo  kibbutz  (Forma associativa volontaria di lavoratori basata su regole egualitarie e sul concetto di proprietà comune) sulle rive del Lago Tiberiade.
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1916   -  Siglato un accordo segreto fra Regno Unito e Francia (Accordi di Sykes-Picot), per la spartizione delle aree di influenza in Medio Oriente, dopo la sconfitta Ottomana.
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1917 Prima Guerra Mondiale  -  La Gran Bretagna, vittoriosa sull’Impero Ottomano, scrisse per mano dell’allora Ministro degli esteri Arthur Balfour,  una lettera a Lord Rotschild, indicato come principale rappresentante della comunità ebraica e referente del movimento sionista.
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Nella lettera (Dichiarazione Balfour) il Governo britannico si mostrò favorevole ala creazione di un “focolare” ebraico in Palestina, allora facente parte dell’Impero Ottomano.
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10/08/1920   -  Trattato di Pace di Sevres, che stabilì la fine delle ostilità fra le potenze alleate e l’Impero Ottomano e assegnava la Palestina al Regno Unito (governata così fino al 1948).
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Nel 1920, nel corso delle trattative post belliche, la Società delle Nazioni affidò alla Gran Bretagna il Mandato sulla Palestina, che consisteva nel compiere uno o più atti giuridici in sua vece.
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Mentre la reazione delle popolazioni arabe (musulmane  e cristiane) si rivelò  ostile a tale progetto, quella dl movimento sionista, forte della Dichiarazione Balfur, considerò il Mandato britannico come il primo passo verso la realizzazione dell’agognato Stato ebraico.
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1920   -  Moti e aggressioni palestinesi ai danni degli ebrei nella città vecchia di Gerusalemme.
Furono uccisi 5 ebrei e altri 300 vennero evacuati dalla Città Vecchia.
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1920 – Durante il periodo del Mandato venne creata in Palestina  la Haganah, una organizzazione paramilitare ebraica, che costituì il nocciolo originario delle future Forze armate israeliane.
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Fu deciso anche che la lingua ebraica codificata nel 1890 da Eliezer Ben Yehuda sarà la lingua ufficiale.
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1922  -  La Società delle Nazioni confermò il Mandato alla Gran Bretagna, citando la Dichiarazione Balfur, ma escludendo i territori ad est del fiume Giordano, dove sarebbe sorta invece la Transgiordania, legittimando comunque le aspirazioni ebraiche.
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1929 -  L’Agenzia Ebraica venne riconosciuta ufficialmente, ma si intensificarono le azioni antiebraiche da parte  araba, contrastate opportunamente dai gruppi armati della Haganah.
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14/08/1929  -  Primi scontri generalizzati nel Paese, a causa della rivendicazione da parte dei gruppi sionisti di Betar (Partito revisionista di Vladimir Zabotinskij) della esclusiva proprietà della Città Santa di Gerusalemme e dei luoghi sacri.
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I gruppi aderenti al movimento nazionalista (Betar) marciarono sul Muro del pianto (muro di cinta che risale all’epoca del Secondo Tempio) e ciò provocò una serie di scontri tra la popolazione musulmana e quella ebrea per l’accesso al Muro stesso.
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Il consiglio supremo islamico organizzò una marcia di protesta, e quando il corteo arrivò davanti al Muro bruciò le pagine di alcuni libri di preghiere ebraiche, in segno di disprezzo e di odio.
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20/08/1929 Haganah offre la propria protezione alla popolazione ebraica di Hebron (Cisgiordania), che la rifiutò contando sui buoni rapporti che si erano consolidati nel tempo con la popolazione araba.
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24/08/1929 Gli scontri dilagarono a Hebron e furono massacrati 70 ebrei, mentre altri 58 furono feriti.
Alcune decine di ebrei riuscirono a fuggire subito mentre altri 435 si rifugiarono nelle case dei loro vicini arabi per poi fuggire nei giorni successivi.
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Dopo la guerra una commissione britannica, dopo aver condannato fermamente gli attacchi iniziali della popolazione araba contro i coloni ebraici, giustificò le rappresaglie da parte dei coloni ebrei contro gli insediamenti arabi come una “legittima difesa” dagli attacchi subiti.
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La commissione emise diverse condanne a morte (17 arabi e 2 ebrei) commutate in ergastolo, tranne quelle di due arabi che furono impiccati.
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Per considerare le proprie politiche sull’immigrazione, il Governo inglese istituì un’altra commissione (guidata da Sir John Hope Simpson) che individuò uno dei motivi di attrito tra arabi e palestinesi, che non consisteva nell’immigrazione in sé, ma nella  diversa attribuzione dei territori.
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Secondo i criteri britannici i territori offerti in vendita agli ebrei erano senza proprietario, ma per le popolazioni arabe residenti e pre-esistenti le piante che erano state coltivate sopra a quegli stessi terreni erano di loro proprietà ed erano necessarie al loro sostentamento.
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Inoltre, secondo la commissione Simpson, la terra poteva essere lavorata solo da lavoratori ebrei e non poteva essere subaffittata a non ebrei, togliendo di fatto il lavoro a moltissimi coloni arabi già residenti nell'area.
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1924  - 1932   -  Nuova ondata migratoria proveniente dalla Polonia.
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1933  -  Ulteriore ondata migratoria proveniente dalla Germania, come conseguenza delle Leggi razziali emanate dal nazismo.
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1936  - 1939  durante il mandato britannico, e a causa delle loro politiche sui territori, scoppiò una rivolta araba guidata dagli arabi palestinesi, che si espresse però in chiave di ostilità anti ebraica.
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Gli arabi residenti erano contrari alla vendita di territori agli ebrei da parte dei latifondisti anch'essi arabi, e ostili nei confronti degli inglesi che favorivano l'immigrazione ebraica.
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Tra il 1918 e il 1936 la popolazione ebraica in Palestina passò da 80.000 a 360.000 residenti.
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Gli scontri fra arabi e inglesi causarono circa 5.000 morti tra la popolazione araba, 400 tra gli ebrei e 200 fra i britannici.
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La Gran Bretagna impose un limite all’immigrazione ebraica, che però subì un’impennata (100.000 immigrati) nel 1939 a causa delle persecuzioni naziste in Germania.
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Londra proibì ulteriori acquisti di territori da parte dei coloni ebrei e decise di rimettere il Mandato entro il 1949, promettendo la fondazione di uno Stato misto di etnia arabo-ebraica.
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Le organizzazioni sioniste iniziarono quindi a cercare l'appoggio degli Stati Uniti.
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Nella seconda guerra mondiale i gruppi ebraici si schierarono con gli Alleati, mentre molti gruppi arabi parteggiarono per le forze dell'Asse, nella speranza di liberarsi della presenza britannica.
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1939   -  Durante il pieno svolgimento del conflitto mondiale le navi di migranti ebrei che volevano raggiungere i territori ebraici vennero respinte e affondate dalle Forze Britanniche, motivo per cui ci furono molte vittime tra i passeggeri.
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Questo fatto causò, come reazione, la nascita di gruppi armati ebraici, anche terroristici.
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Furono eseguiti attentati contro le istituzioni britanniche, tra cui quello al King David Hotel, che provocò circa 100 morti.
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1947  -  La Gran Bretagna rimette il Mandato Palestinese nelle Mani dell’ONU. La nave Exodus, con 4.500 ebrei tedeschi scampati ai campi di concentramento nazisti, tentò di raggiungere Israele ma fu respinta  e costretta a tornare in Europa.
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L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Risoluzione n° 181 sul Piano di Ripartizione della Palestina : uno Stato ebraico e uno arabo, con Gerusalemme sotto il controllo internazionale.
Votarono a favore 33 Stati membri, mentre  13 votarono contro e 10 si astennero.
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1948-1949   -  I Paesi arabi rifiutarono il piano, dando via alla guerra arabo-israeliana nei territori della Palestina.
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Diversi Paesi, come la Siria, l'Egitto, la Transgiordania e l'Iraq attaccarono le forze israeliane e i numerosi insediamenti ebraici.
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1949 Armistizio di Rodi fra tutte larti in conflitto, sulle frontiere e sul ritiro delle forze israeliane dai territori conquistati.
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Questo accordo lasciò ad Israele il 78 % del territorio della Palestina mandataria, mentre il resto del territorio era occupato dall’Egitto (striscia di Gaza), e dalla Transgiordania (Cisgiordania, e Gerusalemme Est).
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Fino alla Guerra dei 6 giorni questo armistizio tenne, nonostante le numerose aggressioni con razzi e attacchi di artiglieria provenienti dalla striscia di Gaza contro le zone abitate dagli israeliani.
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1967   -  Guerra dei sei giorni   -  Conflitto fra Israele da un lato, ed Egitto, Siria, e Giordania dall’altro, che si risolse con la vittoria schiacciante degli ebrei guidati dal rabbino Moshe Dayan, in soli sei giorni.
Israele conquistò la penisola del Sinai (Egitto), la striscia di Gaza e la Cisgiordania (Palestina), oltre che Gerusalemme est e le alture del Golan (Siria).
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Israele conquistò la penisola del Sinai (Egitto), la striscia di Gaza e la Cisgiordania (Palestina), oltre che Gerusalemme Est e le alture del Golan (Siria).
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Il rabbino Moshe Levinger occupò stabilmente il principale Hotel di Hebron e diede il  via alla creazione di una nuova comunità ebraica.
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Negli scontri persero la vita 133 ebrei (in scontri con la popolazione araba) e 116 arabi (in scontri con le forze britanniche).
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La guerra dei sei giorni fu necessaria a Israele per difendersi e liberarsi dal giogo che si stava chiudendo su di essa e a causa del minaccioso comportamento aggressivo dei vicini di territorio.
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L’Egitto aveva arbitrariamente chiuso il passaggio nel Canale di Suez alle navi israeliane, contravvenendo agli accordi siglati in occasione dell’armistizio di Rodi (1949) ed espellendo l’UNEF (Forza di emergenza delle Nazioni Unite) dai suoi territori, inoltre le frontiere israeliane erano continuamente martellate dagli attacchi della Siria.
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Il terrorismo e gli attentati diventarono l'arma principe con cui i palestinesi tentarono di affermarsi e di prevalere sugli ebrei, colpendo non solo Israele ma anche l'Europa.
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Propongo di seguito il LINK alla lista degli attentati che i terroristi palestinesi hanno compiuto contro Israele (solo del periodo che va dal 1954 fino al 2008)per dare l'idea di quale fosse il clima di odio che animava i palestinesi.
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http://www.italian-samizdat.com/2009/12/palestinesi-e-terrorismo.html
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Il resto della Storia di Israele si consuma in uno stillicidio di attacchi, di botta a risposta con l’odio palestinese, irrefrenabile e cieco, coadiuvato da quello iraniano e da quello dei Paesi arabi che produrrà la nascita dell’integralismo islamico che tutti conosciamo, un universo di terrore e sangue.
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Ricordo che i “prodi combattenti” per l’islam e cioè i terroristi che traggono le loro origini dall’odio dei palestinesi (osannati dalle sinistre) hanno compiuto attentati in ogni parte del mondo, a partire dal 1970 con l’organizzazione Settembre Nero dei feddayn palestinesi, per proseguire poi nel 1972 con il massacro di Monaco (Olimpiadi estive), e continuando con il sequestro della nave Achille Lauro, e con la Strage di Fiumicino (1973).
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L'attività terroristica dei palestinesi, coadiuvati da regimi cosiddetti "anti-imperialisti" (in perfetto stile sinistroide) è stata tragicamente prodromica alla nascita di gruppi terroristici che hanno insanguinato il mondo, come ad esempio Isis.
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Naturalmente la disinformazione della sinistra, mistificatrice e fuorviante, ha ricamato verità diverse, stravolgendo la realtà dei fatti, per la gioia dei complottisti e di chi non riesce a ragionare con la propria testa.
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Dissenso
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