L'ignoranza delle masse
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Tratto dal libro di Sandro Fontana :
"Le grandi menzogne della Storia contemporanea".
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Petr Struve attribuiva nel 1918 la persistenza tenace del mito rivoluzionario russo soprattutto a due cause.
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La prima è dovuta all'assoluta ignoranza che le masse di tutto il mondo avevano della realtà russa e degli avvenimenti rivoluzionari.
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"Del bolscevismo russo" scriveva Struve nel 1918, "le masse europeo-occidentali non hanno la minima idea reale;
esse sanno soltanto o meglio credono di sapere che il bolscevismo è la realizzazione di quel socialismo e di quella supremazia della classe operaia su cui hanno ascoltato tanti discorsi intelligenti, tante profezie lungimiranti e tante promesse allettanti.
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Di qui l'estrema idealizzazione del bolscevismo russo in ampie cerchie del mondo operaio europeo-occidentale ;
idealizzazione, se si vuole, puerile, ma proprio per ciò per ora non vincibile con gli argomenti della ragione e con le lezioni della storia date in un luogo remoto come la sconosciuta e incomprensibile Russia."
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La seconda causa è per Struve più sottile e riguarda la convinzione, allora diffusa come un luogo comune, che la rivoluzione russa coincidesse con la caduta dello zarismo considerato in Occidente un male assoluto, mentre, come ha scritto Vittorio Strada, "a cadere sotto il colpo di forza bolscevico fu la Russia come repubblica democratica, ormai libera dallo zarismo."
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L'autore rimarca inoltre l'astuzia dialettica grazie alla quale quanto più veniva descritto in senso negativo l'impero degli zar, tanto più il mito della rivoluzione acquistava, agli occhi delle masse europee, il significato di liberazione.
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In Italia questo falso mito è stato alimentato ad arte e con virulenza, grazie anche all'opera di disinformazione come quella attuata dallo storico marxista Aldo Agosti, autore presso Utet di una biografia su Togliatti, che riuscì a sostenere la positività della rivoluzione di Ottobre, con le seguenti parole :
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"... la rivoluzione d'ottobre, fatta la tara dei miti ideologici che l'hanno circondata e tuttora la avvolgono, resta un fatto progressivo nella Storia dell'umanità per le enormi energie che ha sprigionato" ("il Giornale di Brescia, 4/11/2007")
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Le due cause sopra citate, insieme alle affermazioni diffuse dalla disinformazione marxista, ci danno un'idea su come sia stato possibile che la più grande catastrofe del '900, cioè l'avvento del comunismo, venga ancora considerata "un fatto progressivo".
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Dissenso
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esse sanno soltanto o meglio credono di sapere che il bolscevismo è la realizzazione di quel socialismo e di quella supremazia della classe operaia su cui hanno ascoltato tanti discorsi intelligenti, tante profezie lungimiranti e tante promesse allettanti.
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Di qui l'estrema idealizzazione del bolscevismo russo in ampie cerchie del mondo operaio europeo-occidentale ;
idealizzazione, se si vuole, puerile, ma proprio per ciò per ora non vincibile con gli argomenti della ragione e con le lezioni della storia date in un luogo remoto come la sconosciuta e incomprensibile Russia."
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La seconda causa è per Struve più sottile e riguarda la convinzione, allora diffusa come un luogo comune, che la rivoluzione russa coincidesse con la caduta dello zarismo considerato in Occidente un male assoluto, mentre, come ha scritto Vittorio Strada, "a cadere sotto il colpo di forza bolscevico fu la Russia come repubblica democratica, ormai libera dallo zarismo."
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.Lenin NON ha compiuto una rivoluzione, ma un COLPO DI STATO violento, contro coloro che avevano veramente ed effettivamente compiuto la rivoluzione |
L'autore rimarca inoltre l'astuzia dialettica grazie alla quale quanto più veniva descritto in senso negativo l'impero degli zar, tanto più il mito della rivoluzione acquistava, agli occhi delle masse europee, il significato di liberazione.
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In Italia questo falso mito è stato alimentato ad arte e con virulenza, grazie anche all'opera di disinformazione come quella attuata dallo storico marxista Aldo Agosti, autore presso Utet di una biografia su Togliatti, che riuscì a sostenere la positività della rivoluzione di Ottobre, con le seguenti parole :
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"... la rivoluzione d'ottobre, fatta la tara dei miti ideologici che l'hanno circondata e tuttora la avvolgono, resta un fatto progressivo nella Storia dell'umanità per le enormi energie che ha sprigionato" ("il Giornale di Brescia, 4/11/2007")
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.Le due cause sopra citate, insieme alle affermazioni diffuse dalla disinformazione marxista, ci danno un'idea su come sia stato possibile che la più grande catastrofe del '900, cioè l'avvento del comunismo, venga ancora considerata "un fatto progressivo".
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Dissenso
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