Premesse :
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il 17 settembre
1939, esattamente 16 giorni dopo l’attacco tedesco alla Polonia, avvenne anche
l’invasione sovietica della Polonia stessa, così come segretamente stabilito
nel Patto Molotov-Ribbentrop tra la Germania nazista e l'Unione Sovietica comunista.
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Questo accordo
scellerato fra le due potenze che prevedeva un accordo di non aggressione reciproca
fu fortemente voluto sia da Hitler che da Stalin e determinò di fatto
l’inizio della seconda guerra mondiale.
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In seguito alla spartizione
dei territori polacchi i sovietici iniziarono una deportazione sistematica
delle popolazioni, seguita dall’occupazione delle repubbliche baltiche da parte
dell’Armata Rossa.
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L’accordo, stipulato
nella massima segretezza, prevedeva
infatti che Finlandia, Estonia, e Lettonia cadessero nell’area di influenza
sovietica, mentre la Lituania vi fu aggiunta il 28 settembre.
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In seguito i
sovietici si appropriarono militarmente anche dei territori rumeni della
Bessarabia e della Bucovina.
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I russi iniziarono una serie
infinita di arresti, deportazioni, e uccisioni delle popolazioni appartenenti
alle seguenti etnie, che sarebbero poi proseguite anche negli anni successivi :
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Estoni : 104.000
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Ceceni-ingusci :
496.000
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Karacay-Circassi :
70.000
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Balcari : 37.400
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Vainakh : 650.000
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Calmucchi : 101.000
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Turchi-Meschetini :
100.000
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Slavomir Rawicz |
Slavomir Rawicz è
solo uno dei tantissimi sventurati che si è ritrovato a dover subire la
violenza cieca del comunismo.
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Fortunatamente riuscì ad evadere dal lager in cui era stato rinchiuso innocente, e a
trasmetterci poi la narrazione della sua epopea nel libro “La lunga marcia”,
edito da Rizzoli nel febbraio 1957..
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Per raccontare cose
terribilmente vere Rawicz dovette, per ovvi motivi politici, nascondersi sotto
un nome falso, e per le stesse ragioni all'epoca dei fatti non fu possibile agli editori
pubblicarne la fotografia.
.La storia :
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Un ufficiale della cavalleria polacca, viene arrestato il 19 novembre 1939 insieme ad altre migliaia di altri connazionali, in seguito all'invasione della Polonia da parte delle truppe comuniste sovietiche.
Un ufficiale della cavalleria polacca, viene arrestato il 19 novembre 1939 insieme ad altre migliaia di altri connazionali, in seguito all'invasione della Polonia da parte delle truppe comuniste sovietiche.
Torture dell'NKVD in un disegno di Danzig Baldaev, ex deportato |
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Slawomir viene condotto a Mosca, dove è rinchiuso nel carcere della famigerata Lubjanka, e sottoposto a torture efferate da parte degli aguzzini dell'NKVD, la polizia segreta di Stalin, decisi a strappargli la confessione di essere una spia.
Slawomir viene condotto a Mosca, dove è rinchiuso nel carcere della famigerata Lubjanka, e sottoposto a torture efferate da parte degli aguzzini dell'NKVD, la polizia segreta di Stalin, decisi a strappargli la confessione di essere una spia.
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Successivamente, nel 1940 dopo un anno di prigione, il tribunale comunista gli infligge una condanna a venticinque anni di lavori forzati, da scontare in un campo di prigionia in Siberia.
Successivamente, nel 1940 dopo un anno di prigione, il tribunale comunista gli infligge una condanna a venticinque anni di lavori forzati, da scontare in un campo di prigionia in Siberia.
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Il viaggio da Mosca
al campo siberiano avviene su un vagone ferroviario, normalmente adibito al
trasporto del bestiame, su cui vengono stipati e ammassati gli sventurati che
condividono la sua stessa sorte.
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Panorama siberiano |
La durata del
viaggio, in pieno inverno, è di tre
mesi, durante i quali, a causa dell’elevata densità di detenuti per vagone, le
persone sono costrette a defecare e urinare in piedi, a patire la fame, la
sete, e il gelo.
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Moltissimi
sventurati muoiono, mentre i sopravvissuti, al termine del percorso
ferroviario, vengono costretti a camminare a piedi, incatenati gli uni
agli altri, per attraversare chilometri di territorio siberiano, trascorrendo
le notti all’addiaccio, in buche scavate nella neve, per raggiungere la
destinazione finale : il lager.
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Slavomir inizia così
la sua vita da recluso nel campo di prigionia comunista, ma nella primavera
seguente, a causa della desolazione del lager, dello squallore e della violenza
che impregnavano la vita quotidiana, ma soprattutto a causa della inaccettabile
privazione della libertà, decide insieme ad altri sette compagni di prigionia
di tentare la fuga nel giugno 1941.
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Il gruppetto, che è intenzionato a dirigersi verso l'India, percorre a piedi ben 6.500 chilometri, attraversando lande nevose, l'arroventato deserto del Gobi, e le impervie montagne del Tibet.
Il gruppetto, che è intenzionato a dirigersi verso l'India, percorre a piedi ben 6.500 chilometri, attraversando lande nevose, l'arroventato deserto del Gobi, e le impervie montagne del Tibet.
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Lungo il percorso affrontano ostacoli spaventosi e terribili, quali la fame, la sete, e una fatica disumana, riuscendo infine a raggiungere la meta prefissa : la libertà.
Lungo il percorso affrontano ostacoli spaventosi e terribili, quali la fame, la sete, e una fatica disumana, riuscendo infine a raggiungere la meta prefissa : la libertà.
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Il cammino percorso : oltre 6000 Km |
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Il raggiungimento della libertà rappresenta per il gruppo di fuggitivi il
valore più grande per cui battersi, a costo della vita, senza retorica e con
grande sofferenza.
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Il libro costituisce una "anteprima" e una testimonianza dei misfatti compiuti dal comunismo sui territori occupati e sull'opera di deportazione e sterminio compiuta da Stalin in nome della "falce e martello".
.Il libro costituisce una "anteprima" e una testimonianza dei misfatti compiuti dal comunismo sui territori occupati e sull'opera di deportazione e sterminio compiuta da Stalin in nome della "falce e martello".
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Dissenso.
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