domenica 30 ottobre 2016

In ricordo di Olga Adamova-Sliozberg


Voglio presentare un frammento del libro di Anne Applebaum, intitolato "Gulag", in cui l’autrice narra lo stato d’animo di Olga Adamova-Sliozberg che chiede al regime comunista sovietico il certificato di riabilitazione, dopo aver trascorso oltre vent’anni nei gulag staliniani.
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Olga Adamova-Sliozberg, fu deportata nelle gelide prigioni siberiane solo per il fatto di essere la moglie di un brillante Professore dell’Università di Mosca, Judel Sakgejm, che il regime comunista aveva deciso di distruggere.
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Gli assassini dell’apparato comunista sovietico, nelle vesti del famigerato NKVD lo fucilarono infatti pochi giorni dopo averlo arrestato, mentre Olga fu  imprigionata prima alla Lubjanka e poi alla Butyrka, le terribili carceri in cui il regime torturava i suoi prigionieri, per poi essere deportata nel lager di Solovki.
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Olga Adamova-Sliozberg
Olga è una delle tantissime vittime innocenti del comunismo sovietico di cui nulla si è saputo per lungo tempo, a causa della disinformazione che i Partiti comunisti europei hanno attuato per difendere l’immagine del comunismo stesso.
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Lo hanno fatto nascondendo la sua vera natura, malvagia e basata sul terrore e sulla violenza, come è scritto nell’eredità intellettuale stessa di Marx,  rendendosi complici in questo modo delle stesse efferate atrocità compiute dal comunismo, e oltraggiando i milioni di vittime innocenti.
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Anna Applebaum nel suo libro ci spiega esaustivamente e con dovizia di dati storici, desunti sia dagli archivi ex sovietici che dalle testimonianze dirette di sopravvissuti, come sia stato devastante il cosiddetto “paradiso comunista”.
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In realtà il comunismo, come è oramai assodato a livello universale, è stato ed è, nei Paesi in cui ancora esiste, un vero e proprio bagno di sangue che si alimenta con la vita del popolo, un sistema che si basa sulla violenza pura e sull’annichilimento delle persone per affermarsi, e che non lascia spazio alcuno a qualsiasi forma di dissidenza.
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Anne Applebaum
Riporto di seguito la trascrizione di una pagina di “Gulag” di Anne Applebaum, molto toccante e significativa, che ci dà l’idea della violenza subita dal popolo russo soggiogato dalla dittatura comunista.
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Nel 1954 fece domanda di riabilitazione per sé e per il marito.
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Attese due anni.
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Nel 1956, dopo il rapporto segreto di Hruscev, ottenne il certificato in cui si diceva che l’inchiesta su di lei era stata revisionata e archiviata per mancanza di circostanze probanti :
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Ero stata arrestata il 27 aprile 1936.Vale a dire che per quello sbaglietto ho pagato con venti anni e quarantuno giorni della mia vita”.
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In risarcimento, dichiarava il ceriticato, la Adamova-Sliozberg aveva diritto a due mesi di salario suo e del marito morto, oltre a 11 rubli e 50 copechi come rifusione del denaro di cui il marito era in possesso al momento della morte.
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Tutto qui.
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Mentre la Adamova-Sliozberg si trovava nella sala d’attesa davanti a un ufficio della sede della Corte suprema, a Mosca, e cercava di digerire la notizia, si rese conto che qualcuno stava gridando.
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Era un’anziana donna ucraina, alla quale era stata appena consegnata una comunicazione di carattere analogo :
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La vecchia ucraina prese il certificato e cacciò un griso terribile.
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Non ho bisogno dei soldi per il sangue di mio figlio. Teneteveli !”, poi strappò il certificato e scaglò i pezzetti a terra.
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Cittadina si calmi .
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Ma la vecchia gridò ancora :
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Assassini !” sputò in faccia al militare e cadde giù svenuta.
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Arrivarono di corsa un medico e due infermieri e la portarono via.
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Tutti tacevano turbati.
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Qua e là si udivano scoppi di pianto e singhiozzi.
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Tornai nel mio appartamento, da dove ora i poliziotti non avrebbero potuto cacciarmi.
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In casa non c’era nessuno, e io finalmente potei piangere.
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Piansi per mio marito, morto a trentasette anni nei sotterranei della Lubjanka, nel fiore delle forze fisiche e intellettuali.
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Piansi per i miei figli che erano cresciuti come degli orfani, con il marchio di figli di nemici del popolo, per i miei genitori morti di dolore, per Nikolaj, e per le sue sofferenze nei lager, piansi per gli amici, ormai sepolti nella terra gelata della Kolyma, che non erano riusciti a vedere la propria riabilitazione.
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Lenin e Stalin, i criminali comunisti sovietici ideatori del GUlag
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Qualsiasi persona con un minimo di sensibilità non può rimanere impassibile di fronte a tale testimonianza, e all’evidenza di una arroganza sconfinata, tipica del’universo comunista.
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Ritroviamo la stessa prepotenza in tutti i regimi comunisti, a partire da quello Cambogiano, passando per quello cinese, e finendo con quello cubano.
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In ognuno di questi tragici luoghi in cui esistono ancora (con la forza) i residui di un comunismo sempre devastante, è purtroppo costante la caratteristica comune che li vede in simbiosi con la totale mancanza dei diritti umani, che vengono infatti metodocamente sprezzantemente calpestati.
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In Cina si muore ancora oggi, dopo essere stati torturati nei famigerati Laogai, per aver espresso il proprio dissenso verso il regime comunista, e la stessa cosa accade a Cuba come in Cambogia.
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Il criminale comunista cinese Mao, responsabile della morte di oltre 40 milioni di cinesi.
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I comunisti di casa nostra, compreso quelli metamorfizzati sotto altro nome (forse si vergognano del loro stesso passato) non rinunciano a proclamare il loro amore verso quegli stereotipi che riconducono verso un universo composto di simboli come la falce e il martello, piuttosto che canzoni come “Bella ciao”, o le bandiere rosse.
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Molti di costoro sono ideologicamente complici delle nefandezze comuniste compiute in tutto il mondo, a partire dagli omicidi efferati scaturiti in Italia dalla ferocia dei partigiani rossi nel dopoguerra, ad armi deposte, in un delirio di odio e di violenza.
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Uccisi dai partigiani comunisti a guerra finita, ad Argelato (Bologna) :
una serie di omicidi efferati che ha annientato una intera famiglia
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Ancora oggi nessuno dei caporioni comunisti o ex, nel panorama politico nazionale,  si è degnato di chiedere scusa per il sangue versato, ma anzi si assiste ad un vero e prorpio linciaggio morale contro chiunque tenti di evidenziare la reale verità storica.
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Per questo motivo ringrazio tutti quegli autori del calibro di Anne Applebaum per aver contribuito a fare luce sulle vicende del passato, contrastando l’incessante opera di disinformazione messa in atto da decenni dagli intellettuali della sinistra.
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Dissenso
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