Vjaceslav Molotov |
Vjačeslav Michajlovič Skrjabin, meglio noto
con il nome di battaglia “Molotov” (Kukarka, 9 marzo
1890 – Mosca, 8 novembre 1986) è stato un criminale politico comunista
sovietico.
Ribadisco il concetto che Molotov sia stato un criminale
e non solo un politico, come la maggioranza dei sistemi informativi e delle
biografie riportano, poiché si è macchiato di orrende malvagità che lo collocano
come esecutore di crimini contro l’umanità, al pari di Stalin e di altri
gerarchi comunisti.
Nel 1922, dopo che Stalin fu eletto Segretario generale del
partito bolscevico, Molotov ne divenne
il vice segretario de facto.
Durante le lotte di potere seguite alla morte di Lenin nel 1924,
Molotov fu sempre un leale sostenitore di Stalin, che lo premiò nel 1926
facendolo entrare nel Politburo del partito.
Dal 19 dicembre 1930 al 9 maggio 1941, fu Presidente del Consiglio
dei Commissari del Popolo, ruolo in base al quale agì come formale capo
dell'esecutivo dell'Unione Sovietica.
Come tale, diresse la collettivizzazione forzata dell'agricoltura
contro i Kulaki, che provocò poi la successiva e devastante carestia conosciuta
con il nome di Holodomor, o Genocidio ucraino, che causò milioni di morti per
fame.
La collettivizzazione e la dekulakizzazione dell’Ucraina,
comportarono la fine della proprietà privata della terra, che venne infatti
inglobata nelle fattorie collettive di Partito, e l’eliminazione fisica o la
deportazione (nei territori artici siberiani) di milioni di contadini piccoli
proprietari terrieri.
Dopo aver attuato queste misure, che produssero effetti devastanti
in tutto il territorio (i contadini deportati furono sostituiti da cittadini
fatti arrivare dai principali centri urbani, forzatamente e senza che avessero
alcuna cognizione agraria), fu attuata la requisizione totale di ogni genere
alimentare, compresa l’intera produzione di grano.
Negli anni 40 Stalin dichiarò al primo ministro inglese Winston
Churchill che “la gran massa” di 10 milioni di kulaki messi sotto accusa era
stata annientata e circa un terzo era stata mandata nei campi di lavoro.
Molotov sovraintendeva alle operazioni di requisizione del grano,
e il 9 novembre del 1932 ordinò alla Polizia e alle forze di repressione di
“aumentare la loro efficacia”.
Fu proprio lo stesso Molotov ad ordinare che fosse confiscato
tutto ciò che avesse carattere alimentare : barbabietole, patate, verdure ed
ogni tipo di cibo.
Costituì delle “brigate d’assalto” per compiere improvvise
incursioni nei villaggi allo scopo di
portare via il grano raccolto, compreso quello che era destinato alla risemina
per l’anno seguente.
Vittime della fame in Ucraina |
Vietò il commercio e confiscò tutte le risorse finanziarie,
imponendo anche l’obbligo di non abbandonare i territori.
Per assicurarsi che nessuno contravvenisse ai suoi ordini Molotov
diede ordine di pattugliare i confini ucraini, sorvegliandoli con truppe
armate dell’NKVD, costringendo così in una sorta di quarantena l’intera
popolazione.
In questo modo l’Ucraina fu trasformata in un gigantesco olocausto
che vide la morte di 10 milioni di persone.
Imperturbabile Molotov proseguì poi la sua carriera politica, e
insieme al commissario del popolo all'industria Lazar Kaganovic (anche lui
fedele alleato di Stalin), diresse il primo, il secondo e il terzo Piano
quinquennale di industrializzazione, comprendente l'industria degli armamenti
che si sarebbe rivelata poi decisiva nella seconda guerra mondiale.
Le purghe degli anni trenta (nel periodo che va dal 1934 al 1938),
in cui fu giustiziata la maggior parte dei dirigenti bolscevichi della
generazione di Stalin, vide Molotov attivamente coinvolto (in totale adesione
alla linea staliniana) come membro del Politburo, ma non come capo
dell'esecutivo.
Chruscev e Stalin |
Dopo le purghe, attraverso cui Molotov passò indenne, si diffuse
l’opinione comune che Molotov stesso, come vice di Stalin sarebbe divenuto il
suo successore, ipotesi che Molotov, temendo per la sua vita, fu molto attento
a non incoraggiare.
Divenne Commissario del popolo agli Affari Esteri, dal 1939 al 1949, e in questo ruolo firmò il famigerato patto di non aggressione con la Germania nazista e la successiva spartizione dei territori dell'Europa centro-orientale, che portò ad una guerra che costò la vita a 25 milioni di esseri umani.
Si vantava di non avere ebrei all'interno del Ministero da lui presieduto, dato che in quel periodo per ordine di Stalin venivano compilate lunghe liste di ebrei, appunto, per rimuoverli dai loro incarichi ed emarginarli dalla società.
I Ministeri, le Università, le Amministrazioni pubbliche, vennero vuotate dagli ebrei, i quali rimasero senza un lavoro e senza la casa.
Molotov arrivò addirittura ad epurare la sua stessa famiglia, separandosi dalla moglie ebrea, Polina Zhemchuzhina, dalla quale ebbe due figli, e destituendola dal ruolo di Ministro dell'industria chimica.
Per ingraziarsi Stalin, Molotov la fece anche arrestare con l'accusa di essere una "spia sionista", esiliandola in Kazakistan.
Dopo la morte di Stalin, in occasione del XXII° congresso del
Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS) nell’ottobre 1961 Nikita
Chruscev, che cercava di conquistarsi un ruolo influente nel Partito, cominciò
a fare i nomi di coloro che, insieme a Stalin, si erano resi responsabili di “repressioni di massa illegali contro
molti funzionari del Partito, dei Soviet, delle Forze armate e del Komsomol, ed
erano in prima persona colpevoli dell’eliminazione fisica di queste persone”.
Oltre che su Kaganovic, Vorosilov, e Malenkov, la scure di
Chruscev si abbattè anche su Molotov.
Subito dopo la morte di Stalin per breve tempo Molotov, insieme a Malenkov e a Berja fece parte del triumvirato che governò il Paese, ma quando Chruscev cominciò la lotta per il potere e si impadronì del partito, Molotov iniziò il suo declino.
La sorte fu più magnanima con lui che non con Berja, ucciso nell'estate del 1953, tant'è che Molotov conservò il Ministero degli Esteri, e continuò a far parte dello "Stato Maggiore" del Partito, complottando per destituire Chruscev.
Nikita Chruscev decise però di eliminare il pericolo di un ingombrante concorrente e dopo averlo privato delle sue maggiori funzioni lo incaricò di modesti incarichi, a Vienna e in Mongolia.
Nel 1962 Molotov fu espulso dal partito uscendo definitivamente dalla scena politica, vivo, e quindi con sorte migliore di quella che lui e Stalin avevano inflitto alla vecchia guardia.
Dissenso
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