venerdì 3 novembre 2017

COMUNISMO : 100 milioni di morti.


Gulag, Kolyma, Solovki, Vorkuta, Vajgač, Magadan, risultano ancora oggi nomi estranei ai non addetti ai lavori, nonostante siano state località teatro di morte per milioni di vittime del male assoluto, il comunismo sovietico.
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I lager comunisti sono ben rappresentati da questi nomi, che riportano alla memoria uno sterminato arcipelago del terrore, a topografia variabile, inaugurato agli inizi del 1920 dal regime comunista russo e in cui trovarono la morte milioni di esseri umani, vittime innocenti del mostro che sventolava la bandiera rossa della falce e martello.
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Oggi la Storia è in grado di consegnarci un quadro esatto ed esaustivo di ciò che fu realmente il comunismo, considerato a tutti gli effetti e con pieno merito il più grande fenomeno di morte causato dall’essere umano.
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Per decenni la sinistra ha tentato di nascondere e di mistificare le nefandezze compiute in nome di Marx e del comunismo, avvolgendo la Storia entro una nube di menzogne che nascondessero la verità, mistificando, falsando, e ignorando volutamente l’esistenza di migliaia di lager, i famigerati gulag, in cui persero la vita milioni di innocenti.
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Quando la sinistra commemora la caduta del nazismo si produce in uno sforzo di maestosa demagogia, con tanto di gite organizzate ad Auschwitz, letture pubbliche di brani del “Diario di Anna Frank”, convegni, discorsi, documentari, film, e chi più ne ha più ne metta.
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E’ proprio qui che si dimostra l’enorme falsità della macchina organizzatrice dei seguaci di Togliatti, poiché ora che cade il 100° anniversario della Rivoluzione di ottobre in Russia, si rullano i tamburi e si dà fiato alle trombe, si enfatizzano i personaggi più famosi del comunismo, ma non si accenna minimamente ai gulag e ai milioni di deportati che vi hanno trovato la morte.
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Il comunismo ha prodotto stragi epocali, annientando intere etnie e popolazioni, come gli uzbechi, i ceceni, i tatari, gli ingusci, i cosacchi,  deportandoli nelle gelide terre della Siberia, oppure come i sei milioni di ucraini sterminati con la carestia indotta da Stalin, l’Holodomor.
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L’odierno PCI si guarda bene dal fare i conti con il suo passato intriso del sangue di vittime innocenti, così come si guarda bene dal rinnegare le torture inflitte alla popolazione da sadici esponenti del comunismo russo, come Ezov, Berja, Jagoda, Dzerzinski, accozzaglia criminale del regime di Lenin e Stalin.
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I comunisti italiani celebrano la nascita di tutto ciò con enfasi e gioia, in spregio ai milioni di vittime.
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La "Presidenta" della Camera Laura Boldrini, componente della “Banda dei quattro” insieme a Emanuele Fiano, Sergio Mattarella e Paolo Gentiloni, tutti ossequiosi ai voleri di Matteo Renzi, non ha lanciato anatemi contro il genocidio operato dai comunisti, e non ha emanato leggi che prevedano di mettere fuori legge tale aberrante ideologia.
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Pare che, anzi, in occasione del 25 aprile di ogni anno, si ammanti della bandiera partigiana, simbolo delle bande comuniste e assassine, che hanno imperversato in Italia anche a guerra finita, creando lutti, dolori, e disperazione.
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I misfatti del comunismo devono essere riconosciuti e fatti conoscere anche alle giovani generazioni, attraverso libri di testo a scuola, che insegnino loro cosa rappresenta la bandiera rossa : morte e distruzione.
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Occorre una capillare diffusione di ogni notizia sul comunismo che finora è stata tenuta nascosta o mistificata,  a partire dalle stragi etniche, dai genocidi, dai gulag, dai nomi dei criminali responsabili dell’orrore rosso, della storiografia vera, desunta dagli studi delle carte esaminate in occasione dell’apertura degli archivi precedentemente secretati, rifiutando le falsità proposte per decenni dalle sinistre.
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Basta con i canti come “bella ciao”, che stuoli di insegnanti sinistroidi fanno cantare a bambini ignari, tentando di fagocitarne le giovani menti.
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E’ ora di finirla con la condiscendenza benevola con cui si guarda a personaggi criminali come Che Guevara, o Lenin, o Stalin, a cui si intitolano vie e piazze nella civile Europa.
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Questa non è l’Europa che si dovrebbe desiderare, ma bensì uno stereotipo ad uso e consumo delle sinistre, l’Europa di Prodi e di tutti i beccamorti come lui, delle Banche e degli Italioti che se lo fanno mettere nel culo senza fiatare.
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Comunismo fuori legge !
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Questa è la battaglia che, senza quartiere, dovrebbe essere combattuta dalle destre e anche dai centristi, per la libertà e la dignità di tutti gli esseri umani.
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Lo dobbiamo, quanto meno, ai 100 milioni di vittime del comunismo.
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Dissenso
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