(Verchnee
(Ucraina), 4 febbraio 1881 - Mosca, 2 dicembre 1969)
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Kliment Vorosilov |
Questo
personaggio, pressochè sconosciuto ai più nella civile Europa, è uno dei più
efferati criminali sovietici nella Storia del comunismo, ma l’indifferenza
delle masse occidentali, complice la disinformazione delle sinistre, lo ha
ignorato al punto che mentre tutti conoscono la storia di Anna Frank (potenza
della macchina propagandista comunista), quasi tutti non sanno nemmeno chi
Vorosilov sia e che cosa abbia fatto.
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La
Storia ci dice che Kliment Efremovic Vorosilov è stato un generale e un
politico dell’Unione Sovietica, per la quale ha ricoperto diversi incarichi,
come quello di Commissario del Popolo per la Difesa Militare (Ministro della
Difesa) (1925-1940), e quello di Presidente del Presidium del Soviet supremo
(1953-1960).
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Svolse
un ruolo da protagonista durante il
periodo delle “Grandi purghe” degli anni trenta volute da Stalin, denunciando
per tradimento molti dei sui colleghi militari e subordinati, al fine di
compiacere il dittatore del Cremlino.
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Insieme
a Stalin e ad Ezov, offrì a Zinoviev e a Kamenev (arrestati per volere del
dittatore comunista a causa della loro opposizione politica) la garanzia che le
loro vite e quelle dei loro familiari sarebbero state risparmiate in cambio di
una “confessione”.
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Dopo
averla ottenuta però, Stalin e Vorosilov ruppero la promessa fatta, condannando
a morte gli imputati e arrestando le loro famiglie e i loro parenti.
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Il motivo principale delle purghe volute da Stalin era
quello di liquidare il Partito bolscevico e di spazzare via l’intera
generazione di vecchi-bolscevichi allo scopo di consolidare il dominio della
burocrazia.
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Stalin e Vorosilov nel 1935 |
Chiunque
fosse in grado di ricordare le vecchie tradizioni democratiche e
internazionaliste del leninismo era visto come un pericolo.
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Come
ogni comune criminale Stalin comprese la necessità di eliminare tutti i
testimoni, cosa che fece con l’aiuto di Vorosilov e di Ezov.
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Anche
Bucharin cadde sotto la mannaia delle “purghe”, accusato di appartenere al
“blocco” antisovietico e trotskista, come Zinoviev e kamenev (in tutto 21
imputati).
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Fra
tuti gli arrestati, solo la moglie di Bucharin fu lasciata in vita, e deportata
in un campo di lavoro.
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Vorosilov partecipò
al piano di approvvigionamento del grano in Ucraina (requisito da Stalin per
essere venduto all’estero in cambio di materie prime per l’industria), alla
campagna di collettivizzazione delle campagne, e alla conseguente
dekulakizzazione (la deportazione e lo sterminio dei cosiddetti contadini
“ricchi”. Per essere considerati tali era sufficiente possedere un trattore o
una mucca).
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Esistono
rapporti firmati da Vorosilov in cui nel 1933 afferma di aver colpito le
fattorie collettive colpevoli, secondo lui, di non aver conseguito le quote di
produzione agricola richieste, e per questo motivo sottoposte a repressione.
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I
contadini “responsabili” del misfatto vennero puniti con l’esclusione dalle
liste di approvvigionamento, con il sequestro dei mezzi agricoli, con
l’eliminazione fisica o la deportazione.
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Negli
anni 1939-1940 Vorosilov collezionò una serie di insuccessi militari,
soprattutto nella guerra russo-finlandese, per i quali fu sostituito dal
generale Semen Timosenko, e trasferito ad occuparsi del settore culturale.
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Scrisse parecchie lettere a ex ufficiali e diplomatici
sovietici in esilio, pregando loro di tornare volontariamente in Unione
Sovietica rassicurandoli falsamente del fatto che non sarebbero stati
arrestati.
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Al
momento del loro rientro in Russia Vorošilov firmò personalmente 185 liste di
condannati a morte, segnando il loro destino.
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Vorosilov,
insieme a Stalin, a Molotov, a Mikojan, e a Berja fu tra coloro che firmarono
l’ordine di esecuzione di circa 22 mila prigionieri polacchi detenuti nei campi
e nelle prigioni dei territori occupati in Ucraina e Bielorussia.
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Le
mogli e i figli degli ufficiali polacchi uccisi furono invece deportati con
carri bestiame ferroviari fino ai gulag della Siberia, in un lungo viaggio di
otto settimane, in condizioni disumane.
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I
4.500 prigionieri polacchi provenienti dal campo di Kozel’sk
furono massacrati e sepolti in una fossa comune nella contea di Smolenk, nella
foresta di Katyn, prescelta per le uccisioni di massa.
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Katyn, ritrovamento di una delle fosse comuni |
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Questo
eccidio fu compiuto usando pistole e munizioni di marca tedesca, perché lo
sterminio fosse attribuito alla Germania, in caso di rìitrovamento delle
migliaia di corpi delle fosse comuni, come infatti effettivamente avvenne.
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Solo
nel 1989 gli studiosi sovietici rivelarono che
Stalin in persona aveva ordinato il massacro, confermando che la NKVD
aveva giustiziato i prigionieri.
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Durante
la Presidenza di Bori Eltsin, nel 1992, furono rilasciati agli studiosi i
documenti di archivio da cui emerse chiaramente la proposta di Lavrentij
Berija di passare per le armi 25.700
polacchi ed una nota di Aleksandr Selepin a Nikita Chruscev del 1959 con
l’nformazione sull’esecuzione di 21.857 polacchi (con la proposta di distruggere
tali documenti).
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I
4000 sventurati provenienti da Starobel’sk furono uccisi nella
prigione della NKVD di Char’kov e sepolti nei pressi di Pjatichatki.
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I
6.000 militari provenienti dal campo di Ostakov furono
assassinati brutalmente nella prigione della NKVD di Kalinin e sepolti a Mednoe.
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Per
completare il macabro eccidio dei militari polacchi furono
massacrati i 7.000 prigionieri provenienti da da Ucraina e Bielorussia
occidentale.
Paradossalmente nel
2016 a Mosca, a due passi dal Cremlino, nel pieno centro della capitale russa, è stato inaugurato un ristorante
chiamato NKVD (la sigla del Commissariato per gli affari interni, ovvero la
famigerata polizia politica segreta di Stalin).
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Sulla
home page del sito del ristorante troneggia un quadro che raffigura Stalin e
Vorosilov, sullo sfondo del Cremlino.
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Il quadro presente nella home page del ristorante NKVD a Mosca, raffigurante Stalin con Vorosilov |
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Le
cameriere indossano l’uniforme degli agenti del servizio segreto del 1930,
mentre il menù raffigura il ritratto del dittatore comunista.
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Questa
assoluta mancanza di rispetto per le tantissime vittime della ferocia
comunista, sancisce una sorta di continuità ideale tra il vecchio regime e
quello attuale, capitanato da Putin, l’ex colonnello del KGB (il servizio
segreto nato dalle ceneri della NKVD)
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L'ingresso del ristorante NKVD : un vero oltraggio ai milioni di vittime |
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La
figura di Vorosilov, passerà alla storia come quella di un elemento criminale, complice
delle carneficine di Stalin, poiché è proprio per mezzo di personaggi come lui
che il dittatore comunista sovietico li ha potuti compiere impunemente.
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Oggi
però, se chiedete a 100 italiani chi fosse Vorosilov, forse solamente un paio
di loro vi sapranno rispondere, e questo grazie al PD, alle sinistre, ai
comunisti o ai nostalgici di Togliatti e della falce e martello, che hanno
accuratamente steso un velo di oblio su tutto ciò.
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La
colpevolezza delle sinistre e dei personaggi come quelli che hanno recentemente
governato l’Italia è evidente e palese, e il loro modus operandi si può
configurare come coscientemente criminale, in malafede, e improntato al
disprezzo per la vita umana.
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Le
persone oggi stanno iniziando, grazie anche a internet e ad una più facile e
libera possibilità di comunicazione, a intravedere realtà diverse da quelle
propinate fin’ora dai disinformatori professionisti della sinistra.
La
Storia condannerà questi ignobili personaggi, questi cani rabbiosi, schiacciandoli come serpenti velenosi sotto
il peso di una responsabilità che li ha
resi colpevolmente complici.
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Dissenso
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Dissenso
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