sabato 16 giugno 2018

La "coda di paglia" di VIRGINIA RAGGI


La pentastellata sindaca di Roma Virginia Raggi ha dimostrato oggi in modo palese tutta la sua ambiguità politica, e la sua inadeguatezza a ricoprire una carica per la quale servirebbero rigore morale, giustizia, equità, e coerenza.
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Pare proprio che tutto ciò non le appartenga, almeno così sembra se analizziamo il suo comportamento in relazione alla vicenda della via da intitolare a Giorgio Almirante.
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Nonostante il fatto che la mozione per intitolare una via al defunto segretario del Movimento sociale sia stata votata dai suoi stessi “grillini”, insieme con “Fratelli d’Italia”, la Sindaca Raggi, forse spaventata dalla veemenza con cui la comunità ebraica si è espressa contro l’iniziativa, oppure per non “infastidire” la componente sinistroide che riempie le fila del Movimento 5 stelle, ha ben pensato di bloccare la mozione.
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Il criminale comunista Lenin è celebrato sia con Via Lenin che con Largo Lenin
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La “coda di paglia che la caratterizza, la qualifica e la colloca in una posizione di estrema ambiguità, a causa del fatto che rifiuta categoricamente qualunque, seppur remoto, eventuale collegamento con i fantasmi del passato (il fascismo), ma non le impedisce di accettare senza battere ciglio qualsiasi titolazione di vie o di piazze a criminali comunisti responsabili di stragi etniche, di genocidi e di nefandezze di ogni tipo.
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A Roma infatti esistono viale Togliatti, Piazza Togliatti (a Tivoli), via Lenin, Largo Lenin, e via Tito.
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Con viale Togliatti si celebra a Roma il ricordo dell'efferato criminale comunista italiano,
con buona pace dei penta-stellati che non trovano nulla da ridire su ciò (ambiguamente)

Togliatti è stato a capo del PCI nel dopoguerra, legato a filo doppio con il comunismo sovietico, dal quale accettava di essere pagato in moneta sonante, nonostante il fatto che sedesse sugli scranni parlamentari italiani. Questo personaggio si è reso correo della tragedia delle Foibe, dando l’ordine ai partigiani comunisti di collaborare con quelli titini, responsabili dei massacri della popolazione di etnia italiana nelle zone carsiche.
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Tutto ciò  NON  impedisce alla Raggi di accettare che a Togliatti e a Tito siano intitolate vie, viali, e piazze.
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Perfino a Tito, il massacratore comunista delle Foibe è stata intitolata una via a Roma !
La sindaca Raggi dovrebbe vergognarsi di aver impedito un riconoscimento alla memoria ad un personaggio che appartiene come patrimonio alla memoria della Storia italiana, Giorgio Almirante, unico baluardo contro il comunismo negli anni bui del dopoguerra.
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La Raggi evidentemente apprezza ciò che ha fatto Lenin, lo pseudo rivoluzionario sovietico (che in realtà ha ucciso in ottobre i veri fautori della rivoluzione antizarista di febbraio), consacrandone i crimini con la titolazione di una via della capitale italiana.
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Non si capisce quindi quali siano i parametri valutativi attraverso cui la Sindaca della capitale italiana permetta o non consenta le titolazioni di vie e di piazze, a meno che non ci si trovi di fronte ad una parzialità e ad una presa di posizione contrarie alla oggettività e alla imparzialità della questione in oggetto.
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Forse che i crimini comunisti sono ben graditi ?
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Le decine di milioni di vittime, deportate, torturate, annichilite, e massacrate dalla furia devastatrice del comunismo NON sono motivo sufficiente per rifiutare la titolazione di una via in Italia ?
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E' forse più comodo soggiacere al gracchiare dei corvi delle sinistre e delle comunità ebraiche che, in coro, all'unisono, si scagliano contro Almirante ?
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La sindaca ignora forse che Marx in primis promosse l'antisemitismo nei suoi scritti, e che questi furono poi ripresi da Lenin e da Stalin che lo avvertirono come problema etnico ?
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GIORGIO ALMIRANTE :
SEMPRE NEI NOSTRI CUORI !

Il fatto di avere intitolato vie e piazze a Lenin, a Stalin e a Tito, non rappresenta forse un oltraggio che la città di Roma palesa verso le vittime di tali criminali ?
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Dov'è il senso civico, umanitario, democratico, e soprattutto morale e cristiano di questa presa di posizione ?
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Mi spiace che al grandissimo politico e statista Giorgio Almirante sia stato fatto un affronto come questo, per colpa della emerita idiozia di una Sindaca con il paraocchi, incapace, e ostaggio dell'odio viscerale e della doppiezza dimostrati dalla comunità ebraica.
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Una Sindaca che va a braccetto con gli eredi di un ebraismo malato e metamorfizzato, in simbiosi con le sinistre, eredi anch'esse di un retaggio culturale che poggia sull'antisemitismo, è quanto di più orrendo si possa vedere.
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Emerge quindi, molto palesemente, una malafede di fondo, un incancrenimento volontario e ostile a personaggi politici che non siano in odore di comunismo.
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Si è sviluppata negli ebrei romani una perversione pseudo culturale che ha radici profonde, abbarbicata all'odio e assuefatta ai principi del marxismo, nonostante questo costituisca la loro stessa nemesi, in un abbraccio simbiotico ma letale...
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Vi lascio al vostro mondo, nefasto e pieno di rancore, settario e plagiato, falso e subordinato, nella speranza che tutto ciò non travasi i limiti di una decenza oramai inguardabile...
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Dissenso
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