Guo Feixiong |
Guo
Feixiong è lo pseudonimo di Yang Maodong, un avvocato cinese che si batte per i
diritti umani nel Guangdong, una provincia del sud della Repubblica popolare cinese,
e che fa parte del "Weiquan movement", un gruppo nato nel 2000 che
raggruppa avvocati, esperti legali, intellettuali, riuniti per promuovere
azioni legali per i diritti umani, organizza attività di protesta come
dimostrazioni di piazza, difende la libertà di espressione religiosa, di
stampa, e di opinione.
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Negli
anni 2005 e 2006 Guo è stato arrestato sottoposto a percosse
in diverse occasioni, a causa del suo impegno per i diritti umani e per aver
organizzato e attuato uno sciopero della fame insieme all’amico e associato Gao
Zhisheng
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Dopo aver pubblicato un libro su uno scandalo politico
avvenuto nella provincia di Liaoning, Guo è stato arrestato il 30 settembre
2006 con l’accusa di “attività economica illegale”.
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E’
stato trattenuto in custodia preventiva per ben 17 mesi, poi il 14 novembre 2007
è stato condannato a cinque anni di reclusione nella prigione di
Meizhou, oltre al pagamento di una multa di 40.000 yuan.
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Gli attivisti e i legali per i diritti umani hanno
affermato che l’intero procedimento è stato contrassegnato da gravi
irregolarità procedurali, inoltre hanno riferito che Guo in carcere è stato
torturato con la privazione del sonno e
con l’uso dei manganelli elettrici.
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La
moglie e i figli sono fuggiti negli Stati Uniti nel 2009 per evitare le
continue persecuzioni e ottenere un po’ di sollievo dopo anni di sofferenza.
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E’ stato finalmente rilasciato il 13 settembre 2011, ma l’8 agosto
del 2013 è stato nuovamente arrestato con l’accusa di turbare l’ordine
sociale mediante assembramenti di folle non autorizzate in luogo pubblico.
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Il 10 dicembre dello stesso anno l’Ufficio
Municipale di pubblica sicurezza di Guangzhou, nel distretto di Tianhe, ha
chiesto la sua incriminazione per lo stesso reato insieme a Sun Desheng, un
altro attivista per i diritti umani.
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Nell’agosto del 2013 è stato incarcerato per
aver partecipato ad una manifestazione contro la censura, e trattenuto in
custodia per oltre un anno.
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Il 29 ottobre 2013, la sottocommissione per gli affari esteri della Camera degli Stati Uniti per l'Africa, l’Organizzazione per la salvaguardia dell’Uomo e quella per i diritti umani, oltre alle organizzazioni internazionali hanno partecipato a una audizione sulle circostanze relative alla detenzione di Guo Feixiong da parte della Cina.
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Il 29 ottobre 2013, la sottocommissione per gli affari esteri della Camera degli Stati Uniti per l'Africa, l’Organizzazione per la salvaguardia dell’Uomo e quella per i diritti umani, oltre alle organizzazioni internazionali hanno partecipato a una audizione sulle circostanze relative alla detenzione di Guo Feixiong da parte della Cina.
Nel 2015 gli è stato attribuito il Premio
Front Line Defenders Award come difensore dei diritti umani a rischio.
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Nel 2015 il Tribunale della città di
Guangzhou lo ha condannato a 6 anni di reclusione con l’accusa di disturbo
dell’ordine sociale.
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Il 9 maggio 2016 Guo ha inziato uno sciopero della fame,
conclusosi il 18 agosto a causa della perdita di un terzo del suo peso corporeo
e delle precarie condizioni di salute.
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Il difensore dei diritti umani, che pesava 75 Kg,
dopo lo sciopero della fame pesava infatti 52 Kg, ma le autorità comuniste gli
hanno negato una adeguata assistenza medica, infliggendogli anzi trattamenti
degradanti nella prigione di Yangchung, nella provincia del Guangdong.
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E stato infatti sottoposto a visita rettale contro
il suo volere, e la visita è stata filmata dai carcerieri che hanno minacciato
di mettere il video online, dopodichè è stato completamente rasato a zero con
la forza.
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Sua moglie, la signora Zhang Qing, ha riferito che a
suo marito è stato anche imposto di assumere una posizione rannichhiata e di
tenere le mani dietro la testa ogni volta che qualcuno del personale carcerario
era in sua presenza.
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Tortura con manganelli elettrici |
Guo ha ufficialmente chiesto al Presidente cinese
Xi Jinping di attuare le riforme democratiche richieste dal popolo, e di
vietare l’uso dei bastoni elettrici e dell’elettroshock nelle carceri come
strumento di tortura, ratificando il Patto delle Nazioni Unite sui diritti
civili e politici.
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Come risposta il dittatore comunista cinese ha
revocato la licenza a più di trecento avvocati impegnati nella lotta per la
difesa dei diritti umani, impedendo loro di esercitare il diritto alla difesa
per i loro clienti.
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Xi Jinping ha manifestamente dimostrato di voler
assurgere al ruolo di Imperatore del “Celeste Impero” e poco importa se per
farlo dovrà calpestare a vita di migliaia di cinesi, riducendoli in schiavitù e
lucrando sulle loro esistenze.
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Il nuovo Imperatore Xi Jinping |
Ribadisco ancora una volta l'invito a boicottare i prodotti
cinesi, poiché tutti i manufatti (vestiario, oggettistica, ecc, ecc) sono frutto
del lavoro forzato dei laogai, in cui vengono schiavizzati esseri umani.
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Consumiamo prodotti italiani, anche se dovessero
costare di più … non rendiamoci complici di un vergognoso e turpe commercio e di
speculazioni economiche sulla pelle di esseri umani…
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Dissenso
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