Liao Yiwu |
Noto anche come Lao Wei, LIAO YIWU è nato a Sichuan, una provincia nel sud
ovest della Cina, il 16 giugno 1958.
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E’ un autore, poeta, reporter, e musicista cinese che è stato
imprigionato per aver espresso critiche nei confronti del regime comunista.
Durante gli anni della carestia indotta da Mao Tse Tung (il criminale
comunista cinese che ha causato decine di milioni di vittime, dal 1959 al
1961), Lyao ha sofferto di edema ed è stato sul punto di morire.
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Nel 1966, durante la Rivoluzione culturale portata avanti dal gruppo
criminale cinese composto dalla Banda dei quattro, (la famigerata moglie di Mao Tse Tung
(Jang Qing), Zhang Chunqiao, Yao Wenyuan, e Wang Hongwen) con la supervisione
di Mao stesso, il padre di Lyao fu etichettato come controrivoluzionario.
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Anche la madre fu arrestata per aver tentato di vendere tagliandi
emessi dal governo sul mercato nero.
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Dopo il liceo Liao iniziò a comporre poesie, che gli vennero pubblicate su riviste letterarie, e fu addirittura notato dal Ministero della Cultura cinese che iniziò a retribuirlo come scrittore di Stato.
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Dopo il liceo Liao iniziò a comporre poesie, che gli vennero pubblicate su riviste letterarie, e fu addirittura notato dal Ministero della Cultura cinese che iniziò a retribuirlo come scrittore di Stato.
Nel 1989 però due periodici pubblicarono un paio di poemi di Liao, “La
città gialla” e “Idolo”, in cui l’autore criticava il sistema, definendolo
paralizzato e corroso da un cancro collettivo.
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Il regime comunista considerò tali poemi come anticomunisti e lo
arrestò, dopo aver perquisito la sua abitazione.
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Nel giugno 1989, fu testimone delle proteste e delle dimostrazioni
degli studenti a Pechino contro il regime comunista, e della conseguente
repressione del Partito che assunse i toni di vero e proprio massacro.
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In questo contesto le truppe governative e i mezzi corazzati
massacrarono oltre 10.000 civili, molti dei quali furono stritolati sotto i cingoli
dei carri armati a Piazza Tienanmen.
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Liao compose un lungo poema intitolato “Massacro” ma sapendo che non
sarebbe mai stato pubblicato fece un’audiocassetta recitandolo.
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La reazione del regime non si fece attendere.
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Nel febbraio 1990 furono arrestati sia lui che sua moglie, nonostante il
fatto che fosse incinta, e sei dei suoi amici.
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Liao fu condannato a 4 anni ed inserito nella lista nera permanente del
governo comunista cinese per aver rivelato il “lato oscuro” del
Partito Comunista Cinese.
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Schiacciati dai carri armati comunisti cinesi a Tienanmen |
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Durante la detenzione Liao fu sottoposto a punizioni e torture tali da subìre crolli mentali, arrivando a ben due tentativi di suicidio.
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Durante la detenzione Liao fu sottoposto a punizioni e torture tali da subìre crolli mentali, arrivando a ben due tentativi di suicidio.
In detenzione Liao intervistò numerosi prigionieri sulle loro vite,
mentre da un anziano monaco imparò a suonare uno strumento di bambù simile ad
un flauto, chiamato xiao.
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Quando fu rilasciato dal carcere fu abbandonato sia dalla moglie che
dai figli e dai suoi amici.
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Visse come un musicista di strada senza fissa dimora a Chengdu,
raccogliendo storie e interviste.
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In questo periodo scrisse
“Testimonianze” relativo al periodo della detenzione.
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Nel 1998 compilò una antologia di poesie degli anni ’70 di autori
dissidenti cinesi.
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Nel 2001 a Taiwan pubblicò le sue “Interviste” raccolte in più volumi,
nei quali sono riunite interviste, appunto, con persone degli strati più bassi
della società cinese e con individui che vivevano al margine della legalità, spaziando "da imbroglioni a fuorilegge, artisti di strada,
rinnegati e handicappati fisici, a chi si occupa di rifiuti umani, artisti e
sciamani, persino cannibali".
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I suoi libri sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco,
polacco, e ceco, ma sono tuttora vietati nella Repubblica Popolare Cinese.
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Nel 2008 è stato firmatario di Charta 08 redatta dal suo amico Liu
Xiaobo (deceduto lo scorso 17 luglio 2017).
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Sempre nel 2008 dopo il terremoto del Sichuan si recò nelle zone del sisma per
intervistare i sopravvissuti che combattevano i funzionari corrotti e pubblicò
questo materiale nel 2009 ad Hong Kong
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Nel 2010 dopo aver scritto una lettera aperta al Cancelliere
tedesco Angela Mekel ottenne il permesso
di espatriare per la prima volta e recarsi in Germania, dove visitò Amburgo,
Berlino e Colonia, ospite di festival letterari ed eventi.
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Il 4 giugno a Berlino partecipò al “Festival della letteratura” durante
il quale si commemoravano le vittime di Piazza Tienanmen in nome dei diritti umani.
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Al suo rientro in Cina fu sottoposto a continui controlli e il 28 marzo 2011 la Polizia emise una nuova ordinanza che gli vietava l’espatrio.
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Al suo rientro in Cina fu sottoposto a continui controlli e il 28 marzo 2011 la Polizia emise una nuova ordinanza che gli vietava l’espatrio.
Il 6 luglio 2011 Liao riuscì ugualmente ad espatriare e ad arrivare in Germania, attraversando il
confine con il Vietnam.
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Propongo di seguito la lettura della poesia
“Massacro”, scritta da Liao Yiwu nel giugno del 1989 per denunciare il massacro di Piazza
Tienanmen.
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La poesia è tratta dal libro edito da Mondadori nel
2015 :
Un canto, cento canti : La mia storia nelle prigioni
cinesi.
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E un altro tipo di massacro avviene nel cuore
dell’utopia
Il primo ministro prende un raffreddore, e il
popolo deve tossire;
si dichiara la legge marziale
più e più volte.
La macchina senza denti dello Stato rotola verso
coloro che hanno il coraggio di resistere alla malattia.
Teppisti disarmati cadono a migliaia; killer
professionisti coperti di ferro nuotano in un mare di sangue, accendono fuochi
sotto finestre ermeticamente chiuse, puliscono gli stivali d’ordinanza con le
gonne delle ragazze morte.
Sono incapaci di tremare.
Questi robot senza cuore sono incapaci di tremare !
I loro cervelli elettronici possiedono un unico
programma : un documento ufficiale pieno di buchi.
In nome della Patria, massacrare la costituzione !
Cambiare la costituzione, massacrare la giustizia !
In nome delle madri, strangolare i figli !
In nome dei figli, sodomizzare i padri !
In nome delle mogli, uccidere i mariti !
In nome dei cittadini, bombardare le città !
Aprite il fuoco ! Fuoco !
Sui vecchi !
Sui bambini !
Aprite il fuoco sulle donne !
Su studenti. Lavoratori. Insegnanti.
Aprite il fuoco sui venditori ambulanti !
Aprite il fuoco! Mitragliate !
Prendete di mira quelle facce irose.
Facce terrorizzate.
Facce stravolte.
Svuotate i caricatori sulle facce disperate e
pacifiche !
Sparate su quello che avete nel cuore !
Quelle
facce che avanzano come una marea e l’istante dopo sono morte sono così belle !
Quelle
facce che salgono al cielo e scendono all’inferno sono così belle !
Belle.
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Una bellezza che muta gli uomini in strane belve !
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Una bellezza che muta gli uomini in strane belve !
Una
bellezza che spinge gli uomini a devastare, calunniare, dominare, depredare !
Fatela
finita con la bellezza !
Fatela
finita con i fiori !
I
boschi. Le università. L’amore.
Chitarre
e aria pura !
Basta
con queste idee che inducono in errore !
Aprite il fuoco! Mitragliate! Com’è bello !
Come
farsi una canna.
Andare
al cesso.
Tornare
in caserma e scoparsi la vecchia !
Aprite
il fuoco! Da tutte le canne! Mitragliate! Che bello! Com’è bello !
Sfondategli
il cranio !
Il
cuoio capelluto deve diventare cenere !
Fategli
esplodere il cervello ! Esplodere l’anima.
Che
schizzino sul cavalcavia. La portineria. I parapetti.
Schizzino
sulla strada !
Schizzino
verso il cielo dove diventeranno stelle !
Stelle
in fuga !
Stelle
con due gambe umane !
Cielo
e terra si sono scambiati di posto.
L’umanità
porta cappelli luminosi, splendenti.
Luminosi,
splendenti elmetti di metallo.
Un
drappello di soldati viene alla carica dalla luna.
Aprite
il fuoco ! Da tutte le canne ! Mitragliate ! Com’è bello !
L’umanità
e le stelle cadono.
Fuggono
insieme.
Impossibile
distinguerle.
Dategli
la caccia nelle nuvole !
Dategli
la caccia nelle fenditure della terra e nella loro carne e fatele fuori !
Aprite
un altro buco nell’anima !
Aprite
un altro buco nelle stelle !
Anime
con camicie rosse !
Anime
con cinture bianche! Anime con scarpe da corsa che fanno ginnastica alla radio
!
Dove
credete di poter scappare ?
Vi
scaveremo fuori dal fango.
Vi
strapperemo fuori dalla carne.
Vi
tireremo fuori dall’aria e dall’acqua.
Aprite
il fuoco! Mitragliate! Che bello! Com’è bello !
Il
massacro avviene in tre mondi.
Sulle
ali degli uccelli.
Nella
pancia dei pesci.
Nella
polvere sottile.
In
innumerevoli organismi viventi.
Saltare!
Ululare! Volare! Correre !
Com’è
bella la libertà !
Com’è
bello far fuori la libertà !
Il
potere trionferà per sempre.
Si
tramanderà di generazione in generazione per sempre.
Anche
la libertà tornerà dal regno dei morti.
Tornerà
alla vita generazione dopo generazione.
Come
la luce fioca poco prima dell’alba.
No.
Non c’è nessuna luce.
Nel
cuore dell’utopia non può mai esserci luce.
I
nostri cuori sono neri come la pece.
Neri
e incandescenti.
Come inceneritori di cadaveri.
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Una traccia dei fantasmi dei morti bruciati.
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Una traccia dei fantasmi dei morti bruciati.
Noi
esistiamo.
Il
governo che ci domina esiste.
La
luce del giorno giunge in fretta.
Com’è
bello.
I
macellai continuano a sbraitare !
Bambini.
Bambini, i vostri corpi tutti freddi.
Bambini,
le vostre mani che afferrano pietre.
Andiamo
a casa.
Fratelli
e sorelle, i vostri corpi sparsi come rifiuti sulla terra.
Andiamo
a casa.
Camminiamo
senza far rumore.
Camminiamo
un metro sopra la terra.
Sempre
avanti, dev’esserci un posto per riposare.
Dev’esserci
un posto dove non si sentono spari ed esplosioni.
Abbiamo
così voglia di nasconderci in un filo d’erba.
In
una foglia.
Zio.
Zia. Nonno. Nonna. Papà. Mamma.
Quanto
manca ancora a casa ?
Noi
non abbiamo una casa.
Lo
sanno tutti.
I
cinesi non hanno nessuna casa.
La
casa è un desiderio confortante.
Lasciateci
morire in questo desiderio.
APRITE
IL FUOCO, MITRAGLIATE, FUOCO !
Lasciateci
morire in libertà.
Giustizia.
Uguaglianza. Amore universale.
Pace,
in questi vaghi desideri.
In
piedi all’orizzonte.
Chiamiamo
altri vivi alla morte !
Piove.
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Non so se è pioggia o cenere trasparente.
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Non so se è pioggia o cenere trasparente.
Corri
veloce, mamma !
Corri
veloce, figlio !
Corri
veloce, fratello maggiore !
Corri
veloce, fratellino !
I
macellai non mollano.
S’avvicina
un giorno ancora più terribile.
APRITE
IL FUOCO! MITRAGLIATE ! FUOCO ! CHE BELLO ! COM’È BELLO !…
Piangete
piangete piangete piangetepiangetepiangetepiangetepiangetepiangete
Finché
non siete ancora circondati e annientati, finché ancora vi resta la forza
per succhiare il latte, piangetepiangetepiangete.
Che
i vostri singhiozzi si liberino di voi, si fondano in radio, televisione, radar
diano ripetuta testimonianza del Massacro
Che
i vostri singhiozzi si liberino di voi, si fondano in vita vegetale, vita
semivegetale e microrganismi, sboccino in fiore dopo fiore, anno dopo anno
piangendo i morti, piangendo voi stessi.
Che i vostri singhiozzi siano deformati, stravolti, annichiliti dal tumulto
della sacrosanta battaglia.
I
macellai vengono dall’est della città, dall’ovest della città, dal sud e dal
nord della città.
Elmi
di metallo brillano alla luce. Stanno cantando…
Putrida,
soffocante estate, persone e fantasmi cantano…
Non
andate a est, non andate a ovest, non andate a sud né a nord.
Siamo
in piena luce ma tutti sono ciechi.
Siamo
su una grande strada ma nessuno sa camminare.
Siamo
in mezzo al fracasso ma tutti sono muti.
Abbiamo
caldo e sete ma nessuno vuole bere.
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Gente che non capisce niente dei tempi, gente nella calamità, gente che complotta per abbattere il sole. Potete solo piangere, state ancora piangendo, piangetepiangetepiangetepiangete ! PIANGETEPIANGETE ! PIANGETE !
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Gente che non capisce niente dei tempi, gente nella calamità, gente che complotta per abbattere il sole. Potete solo piangere, state ancora piangendo, piangetepiangetepiangetepiangete ! PIANGETEPIANGETE ! PIANGETE !
Siete stati soffocati a morte, bruciati a morte,
tutto il vostro corpo è in fiamme!
Eppure piangete.
Salite sul palco e recitate una farsa, venite fatti
sfilare davanti alla folla
per le strade, eppure piangete.
I vostri occhi esplodono, bruciano la folla che vi
circonda, eppure voi piangete.
Offrite una taglia su voi stessi, vi scoprite, dite
che avete avuto torto, quest’epoca maledetta è tutta sbagliata !
Eppure piangete.
Siete schiacciati e diventate una polpetta,
piangete.
Da polpetta siete calpestati e diventate carne
macinata, piangete.
Un cane lecca la carne macinata, piangete nella
pancia di un cane !
PIANGETE ! PIANGETE ! PIANGETE !
In questo massacro senza precedenti nella storia
solo la progenie dei cani può sopravvivere.
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Dissenso
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Dissenso
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