lunedì 23 luglio 2018

COMUNISMO FUORI LEGGE

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Come oramai tutti sanno, nonostante l’immane sforzo di mistificazione delle sinistre che ne volevano alterare la portata criminale, il comunismo è il male assoluto del ‘900.
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Il totalitarismo comunista si è espresso, e continua a farlo in alcuni Paesi, in termini di genocidio popolare, etnico, religioso, sociale, e i suoi autori si sono macchiati di delitti contro l’umanità, calpestando senza ritegno i più elementari diritti umani.
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Qualche imbecille in Italia inneggia ancora a questi criminali, a queste iene con le mani sporche di sangue, come Togliatti, Lenin e Stalin, riproponendo falsità obsolete trite e ritrite, e filosofie legate all’uso della violenza, come il marxismo.
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In molte nazioni, specie in quelle in cui il comunismo in passato ha prodotto devastazioni, lacerando le comunità sociali, oggi il comunismo è stato vietato e messo al bando.
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Il comunista Giorgio Napolitano da giovane, esponente del PCI

Leggi severe ne proibiscono l’apologia e l’uso dei simboli di morte che esso rappresenta.
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Cento milioni di vittime innocenti rappresentano il tributo di sangue che le popolazioni hanno dovuto pagare al comunismo in cento anni.
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In Italia sono state presentate mozioni in alcuni Comuni per la messa al bando del comunismo, in quanto fenomeno totalitarista come quello nazista, anzi peggiore per numero di vittime, ma ancora esistono in molte città vie e piazze intitolate a criminali del calibro di Togliatti, Lenin, e Stalin e il comunismo è a tutt'oggi legale.
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Nel mondo alcuni Paesi hanno messo fuori Legge il comunismo.
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Vediamo quali :
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UCRAINA

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Il 24 luglio del 2015 il Governo ha dato il via ad una riforma per liberare il Paese dal retaggio sovietico che lo stava soffocando, mettendo al bando i Partiti comunisti nel Paese, equiparando nel rifiuto dei totalitarismi sia il comunismo che il nazismo.
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Il Ministro della Giustizia Pavlo Petrenko ha firmato tre decreti per bandire i tre partiti ucraini di ispirazione comunista :
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Il Partito comunista d’Ucraina, il Partito comunista rinnovato, e il Partito comunista dei lavoratori e dei contadini.
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Nel piano di decomunistizzazione in Ucraina sono previsti divieti per i simboli e le bandiere che si rifanno all’ideologia totalitarista e la mancata ottemperanza è punibile con pene fino a 5 anni di reclusione.
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POLONIA

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Il 25 settembre 2009 con un ritardo di vent’anni rispetto alla caduta del regime, la Polonia decise di mettere al bando i simboli del comunismo approvando un emendamento al Codice Penale, quasi all’unanimità, che vietava la produzione, la distribuzione, la vendita, o il possesso, in stampa o in registrazione, di tutto ciò che potesse rappresentare simboli comunisti o totalitaristi, anche tramite internet.
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Il Presidente Lech Kaczynski con lo stesso decreto introdusse la castrazione chimica per i pedofili e le pene, appunto, per la “glorificazione” del comunismo previste fino a due anni di reclusione.
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Chiunque indossi, in Polonia, anche solo una maglietta con l’immagine di Che Guevara è quindi punibile penalmente.
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Le uniche persone che possono conservare simboli e oggetti del comunismo sono i collezionisti, poiché giustificati da scopi artistici ed educativi.
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Questa Legge è stata fortemente voluta dalla popolazione, che non ha dimenticato le violenze e le privazioni causate da 50 anni di dittatura comunista.
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Per il reato di apologia sono previste pene detentive.
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REPUBBLICA CECA
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Dal 1º gennaio 2010, il codice penale della Repubblica Ceca, così come in Slovacchia, prevede la pena detentiva da 6 mesi e 3 anni per chiunque neghi, metta in dubbio, approvi o giustifichi i crimini dei regimi comunisti e nazionalsocialisti
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SLOVACCHIA
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In Slovacchia esisteva già la L. 125/1996 "Sull'immoralità e l'illegittimità del sistema comunista";
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dal 1º settembre 2011 nel codice penale slovacco sono state introdotte disposizioni in base alle quali è passibile di pena detentiva da 6 mesi e 3 anni per chiunque neghi, metta in dubbio, approvi o giustifichi i crimini dei regimi comunisti e nazionalsocialisti
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UNGHERIA
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Dal 24 luglio 2010, commette reato chiunque neghi, metta in dubbio o minimizzi in pubblico i crimini commessi contro la popolazione dal regime socialista e comunista (negazionismo).
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dal 1º gennaio 2013 è vietato l'uso pubblico di denominazioni legate ai regimi autoritari del XX secolo ricomprendenti il regime fascista guidato da Ferenc Szallasi (1944-1945) e il periodo socialista (1948-1990).
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In particolare, è fatto divieto di utilizzare “il nome delle persone che hanno giocato un ruolo di primo piano nella fondazione, sviluppo o mantenimento di regimi politici autoritari del XX secolo, o parole ed espressioni o nomi di organizzazioni che possono essere direttamente collegate ai regimi politici autoritari del XX secolo”.
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BULGARIA
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Il Partito comunista è vietato per Legge.
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Nel testo di Legge si evidenzia il “carattere criminale dell'ideologia comunista giunta al potere con l'aiuto di una forza straniera, le truppe sovietiche, in violazione della Costituzione”.
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GEORGIA
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Nell'aprile 2014 il governo ha approvato la messa al bando dei simboli comunisti.
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Sono previste pene detentive per i trasgressori.
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ESTONIA  -  2015 :  Proposta di messa al bando dei simboli comunisti
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LETTONIA  -  Nel 2013 il Parlamento lettone ha messo al bando bandiere, stemmi, emblemi, inni con la falce e martello
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LITUANIA  -  2008  -  Comunisti al bando, simboli illegali,  e condanne fino a 5 anni per chiunque neghi i crimini commessi dal comunismo
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MOLDAVIA

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Ottobre 2012 : La falce e martello e tutti i simboli comunisti sono vietati, in base alla nuova Legge che condanna i crimini del comunismo e dei regimi totalitari.
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Dissenso
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