domenica 15 luglio 2018

CRIMINALE COMUNISTA : Slobodan MILOSEVIC


(Pozarevac, 20 agosto 1941  -  L’Aia,  11 marzo 2006)
Slobodan Milosevic
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Dal 1959 Slobodan Milosevic era iscritto alla Lega dei Comunisti della Jugoslavia.
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Dal 1984 al 1986 è stato Presidente del Comitato cittadino del Partito comunista a Belgrado, mentre dal 1986 al 1988 è stato Presidente del Partito comunista della Repubblica serba.
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Nel 1989 divenne Presidente dell’Organo collegiale di presidenza della Serbia, poi fu eletto Presidente unico nel 1990 e riconfermato nel 1992.
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Il Partito comunista serbo nel 1990 si fuse con il partito socialista guidato da Milosevic che ne divenne Presidente.
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Fu uno dei massimi esponenti e fautore del nazionalismo serbo che, accompagnato da analoghi orientamenti delle altre repubbliche jugoslave, condusse allo scoppio della guerra civile nel 1991.
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Repubbliche federali nella ex - Jugoslavia


Nel 1992 La Bosnia Erzegovina proclamò l’Indipendenza con il Presidente  Alija Izetbegovic, musulmano e nazionalista, fondatore del Partito di azione democratica (SDA) che guidò la Repubblica bosniaca nella guerra civile.
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La guerra fra nazionalisti si svolse in maniera molto cruenta e fu diretta contro le popolazioni civili, assumendo i toni di genocidio.
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Il Partito democratico serbo (SDS) rifiutava la prospettiva di vedere i serbi bosniaci diventare una minoranza in uno Stato indipendente a componente maggioritaria di etnia musulmana.
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Le truppe federali di Milosevic sostennero, durante la guerra civile, i Serbi della Croazia e della Bosnia, nonostante gli innumerevoli massacri di civili di cui questi ultimi si resero responsabili.
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Radovan Karadzic

Il 7 aprile 1992 con l’appoggio del Presidente della Serbia Slobodan Milosevic, il leader del SDS Radovan Karadzic, dopo aver occupato il 70 % del terrritorio bosniaco, proclamò la nuova Repubblica serba di Bosnia.
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In risposta, il 15 maggio 1992 i Croato-bosniaci autoproclamarono la Comunità croata di Herceg-Bosna, con capoluogo Mostar Ovest e Presidente Mate Boban, leader di HDZ (Comunità democratica croata)
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Alla fine del 1992 al Presidente della Repubblica bosniaca Izetbegovic rimaneva solo il 9 % del territorio bosniaco.
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Dal 1993 Milosevic ridusse progressivamente il suo appoggio, e ciò permise un  riequilibrio dei rapporti di forza tra le fazioni belligeranti che, insieme alla pressione diplomatica statunitense, portò Croato-bosniaci e Musulmani ad un accordo per la costituzione di una Federazione croato-musulmana, siglato a Washington il 18 marzo 1994 dal Presidente croato Franjo Tudjiman e dal Presidente bosniaco Izetbegovic.
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Nel 1995 i combattimenti si intensificarono, per raggiungere il culmine con la battaglia di Srebrenica, conquistata l’11 luglio  dopo un assedio durato quasi tre anni e in cui il generale serbo-bosniaco Ratko Mladic, membro della Lega dei Comunisti ed ex braccio destro del Presidente Radovan Karadzic, pianificò il massacro di 8.000 persone.
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Le sue truppe dal 1992 al 1995 avevano già compiuto massacri contro i civili e stuprato migliaia di donne musulmane.
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In settembre un massiccio attacco areo delle forze NATO contro i serbo-bosniaci, e l’avanzamento parallelo dei processi di negoziazione, portarono ad una trattativa di pace che iniziò a Dayton (Ohio – USA) a fine ottobre .
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Il 21 novembre gli accordi di pace furono firmati da Milosevic per i Serbi, da Tudjiman per i Croati, e da Izetbegovic per la Bosnia, e furono ratificati a Parigi il 14 dicembre.
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Con l’accordo  di Dayton lo Stato bosniaco venne suddiviso in due entità distinte :
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Mappa odierna della ex - Jugoslavia

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La Repubblica Serba di Bosnia e la Federazione–musulmana rispettivamente con il 49 % e il 51 % del territorio.
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La Repubblica Serba comprende le regioni settentrionali (confinanti con la Croazia) e orientali (confinanti con Serbia e Montenegro) separate dal distretto di Brcko, conteso dalle due entità federate e governato da una amministrazione internazionale.
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La Federazione Croato-musulmana presenta una enclave e una maggiore frammentazione etnica : è divisa in 10 cantoni di cui 5 sono a maggioranza bosniaca, 3 a maggioranza croata e 2 misti.
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L’entità musulmana fa politicamente capo alla capitale Sarajevo, mentre quella serba ha fissato la propria sede prima a Pale, poi a Banja Luka.
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Va detto che  fin dal giugno 1992 le forze di interposizione dell’ONU vennero dispiegate a Sarajevo, che era sotto assedio Serbo, mentre la NATO nel 1995 dispiegò le sue forze in Bosnia Erzegovina.
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La gravità delle violenze commesse, come i massacri e gli stupri di massa ai danni delle donne musulmane, così come i campi di concentramento per i civili, indussero l’ONU a istituire un tribunale sui crimini di guerra nella ex Jugoslavia.
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La lunga guerra civile ha provocato 300.000 vittime e un esodo di 2.7000.000 persone.
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Nel 2001 Slobodan Milosevic venne arrestato su mandato della Magistratura serba e processato per crimini di guerra, per crimini contro l’umanità e genocidio, oltre che per il suo ruolo nelle guerre in Croazia e in Bosnia (1991-1995) e in Kosovo (1998-1999).
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Ritrovamento di una fossa comune a Srebrenica

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L'ex presidente comunista jugoslavo doveva rispondere ai capi di accusa sui massacri e le torture in Croazia, il tentato genocidio in Bosnia, i pogrom del Kosovo.
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Aveva chiesto che venissero sentiti 1.630 testimoni.
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Il processo che doveva fare giustizia sulle più atroci violazioni dei diritti umani compiute in Europa dal 1945 si era aperto davanti alla Corte internazionale dell'Aja nel febbraio 2002 ma, interrotto a più riprese a causa delle sue condizioni di salute, stava finendo in una farsa.
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Milosevic da tempo soffriva di cuore e aveva gravi problemi di ipertensione che avevano portato più volte alla sospensione del dibattimento.
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Il criminale comunista Slobodan Milosevic è morto improvvisamente nella sua cella della prigione di Scheveningen del Tribunale Penale internazionale all'Aja  (Paesi Bassi) e dovrà ora vedersela con la Giustizia divina.
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Dissenso
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