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Ebreo
di nascita, da giovane lavorò come calzolaio, poi nel 1911 a soli 18
anni aderì al Partito Operaio Socialdemocratico Russo.
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Durante
la Rivoluzione russa del 1917 ricoprì mansioni organizzative nell’Armata Rossa e nel 1918 ne
divenne Commissario del dipartimento propaganda.
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Fino
al 1920 ricopri diversi incarichi di Governatorato a Niznij Novgorod e a
Voronez, poi dal 1920 al 1922 si occupò della repressione dei
ribelli musulmani (basmachi) in Turkmenistan.
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Nel
1922 Stalin divenne Segretario generale del PCUS e volle Kaganovic tra i
suoi più stretti collaboratori, a capo dell’Orgburo, l’Ufficio organizzativo
del Comitato Centrale del partito Comunista.
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Nel 1924 divenne membro della Segreteria del
Comitato centrale del Partito, mentre dal 1925 al 1928 fu Primo
segretario del Partito Comunista d’Ucraina.
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Nel
1928 fu nominato Primo Segretario del partito comunista Ucraino e in
questo ruolo partecipò alla repressione dei cosiddetti kulaki (contadini
considerati “ricchi”) e al piano di
collettivizzazione delle campagne imposto da Stalin, contrastando la
linea più “morbida” seguita fino a quel momento da Bucharin, ed entrando così
ancora di più nelle grazie del dittatore georgiano, di cui divenne presto il
braccio destro, ottenendo la nomina a membro del Politburo nel 1930.
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Nel 1935 Kaganovic divenne cognato di Stalin, poiché sua sorella Rosa convolò a nozze con il dittatore sovietico rimasto vedovo dopo il suicidio della sua seconda moglie Nadezhds Alliluyeva nel 1932.
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Nel 1935 Kaganovic divenne cognato di Stalin, poiché sua sorella Rosa convolò a nozze con il dittatore sovietico rimasto vedovo dopo il suicidio della sua seconda moglie Nadezhds Alliluyeva nel 1932.
L’attuazione
della politica di collettivizzazione delle campagne in Ucraina causò una
catastrofica carestia conosciuta con il nome di Holodomor che produsse milioni
di vittime innocenti, dimezzando il numero della popolazione che morì per fame
e per denutrizione.
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Una
sorte simile toccò anche alla Repubblica sovietica centro-asiatica del
Kazakhstan, alla regione del Kuban, in Crimea, e ad altri territori sovietici.
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Kaganovich
si adoperò perché fossero accelerati sia il processo di collettivizzazione che
la conseguente repressione dei kulaki che vi si opponevano.
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Durante
il suo percorso a cavallo degli anni Trenta Kaganovic si adoperò anche per la
distruzione di chiese e monumenti in molte città russe, compresa la Cattedrale
del Cristo Salvatore situata a Mosca, a pochi passi dal Cremlino.
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Per
ordine di Kaganovich infatti, nel 1931, la cattedrale fu fatta saltare in aria e
completamente rasa a suolo (oggi ricostruita).
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Nel
1933-1934 guidò anche la Commissione per la verifica
dell’appartenenza al Partito, verificando e disponendo che nessuno degli
oppositori di Stalin potesse rimanere nel Partito.
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Nel 1934 Kaganovich fu il Presidente della commissione votante al XVII Congresso del Partito Comunista bolscevico e in tale ruolo gli fu possibile cancellare 290 voti contrari alla candidatura di Stalin, falsificando l’esito della votazione e permettendo così la sua rielezione a Segretario generale al posto di Sergej Kirov.
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Nel 1934 Kaganovich fu il Presidente della commissione votante al XVII Congresso del Partito Comunista bolscevico e in tale ruolo gli fu possibile cancellare 290 voti contrari alla candidatura di Stalin, falsificando l’esito della votazione e permettendo così la sua rielezione a Segretario generale al posto di Sergej Kirov.
Dal
1935 al 1937 fu Commissario del Popolo (Ministro) al trasporto, e in
questo ruolo organizzò l’arresto e la deportazione di centinaia di
amministratori del settore ferroviario con l’accusa di sabotaggio.
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Durante
il periodo del Grande Terrore 1936 – 1938 Kaganovich appose la propria firma su
188 delle 357 liste documentate di condannati a morte.
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Divenne
Ministro dell’industria pesante dal 1937 al 1939 e
successivamente, dal 1939 al 1940 fu Ministro dell’Industria
petrolifera
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Ad
ognuna di queste cariche seguiva puntualmente una grande ondata d arresti e di
deportazioni.
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Fu
Vicepresidente dei Ministri dell’Urss e membro del Presidium del comitato
centrale del partito comunista russo dal 1953 al 1957.
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Nel
1957 fu accusato di voler rovesciare Chruscev, come appartenente ad un
gruppo ostile al Partito e fu per sempre estromesso dal potere.
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Il 13 gennaio 2010, la Corte d'appello di Kiev aprì
a posteriori un procedimento penale nei confronti di Kaganovich con l'accusa di
genocidio, insieme a Postysev, Kosior, ed altri dirigenti sovietici, nei
confronti della popolazione ucraina.
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Il caso è stato però archiviato in base al paragrafo 8
dell'articolo 6 del codice di procedura penale ucraino a causa della morte di
tutti gli imputati chiamati in causa.
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Ripercorrendo
la storia del comunismo sovietico si nota una curiosa denominazione comune, la
quale unisce collegandoli tutti gli aspetti che ne caratterizzano la fisionomia
e la struttura.
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Mi
riferisco al fatto che Stalin, Kaganovich, Berjia, Lenin, Trotsky, Zinoviev,
Kamenev, e tutti i maggiori protagonisti criminali del terrore comunista
fossero ebrei.
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Gli ebrei bolscevichi, come appunto Kaganovich, ricoprirono tutti i posti chiave in seno all’apparato dello Stato e fecero un uso smisuratamente crudele di questo potere che si trovarono a poter gestire.
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Gli ebrei bolscevichi, come appunto Kaganovich, ricoprirono tutti i posti chiave in seno all’apparato dello Stato e fecero un uso smisuratamente crudele di questo potere che si trovarono a poter gestire.
Una
curiosità : arrivando ai giorni nostri, si scopre che anche il nuovo zar di
tutte le Russie, Vladimir Putin, il famigerato dittatore Russo che calpesta i diritti
umani e usa la violenza e l’omicidio come metodo per zittire le
opposizioni, è anche lui ebreo …
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Dissenso
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Leggervi è perdita di tempo. Lenin e Stalin non erano ebrei. Lenin era un nobile russo della famiglia Ulijanov e Stalin da giovane studiò in seminario da prete ortodosso.
RispondiEliminaCapra!