sabato 14 luglio 2018

Criminale comunista : Lazar Moiseevic KAGANOVICH

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Lazar Kaganovic
(Kabany, governatorato di Kiev, 22 novembre 1893  -  Mosca, 25 luglio 1991)
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Ebreo di nascita, da giovane lavorò come calzolaio, poi nel 1911 a soli 18 anni aderì al Partito Operaio Socialdemocratico Russo.
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Durante la Rivoluzione russa del 1917 ricoprì mansioni organizzative  nell’Armata Rossa e nel 1918 ne divenne Commissario del dipartimento propaganda.
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Fino al 1920 ricopri diversi incarichi di Governatorato a Niznij Novgorod e a Voronez, poi dal 1920 al 1922 si occupò della repressione dei ribelli musulmani (basmachi) in Turkmenistan.
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Nel 1922 Stalin divenne Segretario generale del PCUS e volle Kaganovic tra i suoi più stretti collaboratori, a capo dell’Orgburo, l’Ufficio organizzativo del Comitato Centrale del partito Comunista.
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Nel 1924 divenne membro della Segreteria del Comitato centrale del Partito, mentre dal 1925 al 1928 fu Primo segretario del Partito Comunista d’Ucraina.
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Nel 1928 fu nominato Primo Segretario del partito comunista Ucraino e in questo ruolo partecipò alla repressione dei cosiddetti kulaki (contadini considerati “ricchi”) e al piano di  collettivizzazione delle campagne imposto da Stalin, contrastando la linea più “morbida” seguita fino a quel momento da Bucharin, ed entrando così ancora di più nelle grazie del dittatore georgiano, di cui divenne presto il braccio destro, ottenendo la nomina a membro del Politburo nel 1930.
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Nel 1935  Kaganovic divenne cognato di Stalin, poiché sua sorella Rosa convolò a nozze con il dittatore sovietico rimasto vedovo dopo il suicidio della sua seconda moglie Nadezhds Alliluyeva nel 1932.
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L’attuazione della politica di collettivizzazione delle campagne in Ucraina causò una catastrofica carestia conosciuta con il nome di Holodomor che produsse milioni di vittime innocenti, dimezzando il numero della popolazione che morì per fame e per denutrizione.
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Una sorte simile toccò anche alla Repubblica sovietica centro-asiatica del Kazakhstan, alla regione del Kuban, in Crimea, e ad altri territori sovietici.
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Kaganovich si adoperò perché fossero accelerati sia il processo di collettivizzazione che la conseguente repressione dei kulaki che vi si opponevano.
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Durante il suo percorso a cavallo degli anni Trenta Kaganovic si adoperò anche per la distruzione di chiese e monumenti in molte città russe, compresa la Cattedrale del Cristo Salvatore situata a Mosca, a pochi passi dal Cremlino.
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Per ordine di Kaganovich infatti, nel 1931, la cattedrale fu fatta saltare in aria e completamente rasa a suolo (oggi ricostruita).
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Nel 1933-1934 guidò anche la Commissione per la verifica dell’appartenenza al Partito, verificando e disponendo che nessuno degli oppositori di Stalin potesse rimanere nel Partito.
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Nel 1934 Kaganovich fu il Presidente della commissione votante al XVII Congresso del Partito Comunista bolscevico e in tale ruolo gli fu possibile cancellare 290 voti contrari alla candidatura di Stalin, falsificando l’esito della votazione e permettendo così la sua rielezione a Segretario generale al posto di Sergej Kirov.
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Dal 1935 al 1937 fu Commissario del Popolo (Ministro) al trasporto, e in questo ruolo organizzò l’arresto e la deportazione di centinaia di amministratori del settore ferroviario con l’accusa di sabotaggio.
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Durante il periodo del Grande Terrore 1936 – 1938 Kaganovich appose la propria firma su 188 delle 357 liste documentate di condannati a morte.
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Divenne Ministro dell’industria pesante dal 1937 al 1939 e successivamente, dal 1939 al 1940 fu Ministro dell’Industria petrolifera
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Ad ognuna di queste cariche seguiva puntualmente una grande ondata d arresti e di deportazioni.
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Fu Vicepresidente dei Ministri dell’Urss e membro del Presidium del comitato centrale del partito comunista russo dal 1953 al 1957.
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Nel 1957 fu accusato di voler rovesciare Chruscev, come appartenente ad un gruppo ostile al Partito e fu per sempre estromesso dal potere.
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Il 13 gennaio 2010, la Corte d'appello di Kiev aprì a posteriori un procedimento penale nei confronti di Kaganovich con l'accusa di genocidio, insieme a Postysev, Kosior, ed altri dirigenti sovietici, nei confronti della popolazione ucraina.
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Il caso è stato però archiviato in base al paragrafo 8 dell'articolo 6 del codice di procedura penale ucraino a causa della morte di tutti gli imputati chiamati in causa.
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Ripercorrendo la storia del comunismo sovietico si nota una curiosa denominazione comune, la quale unisce collegandoli tutti gli aspetti che ne caratterizzano la fisionomia e la struttura.
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Mi riferisco al fatto che Stalin, Kaganovich, Berjia, Lenin, Trotsky, Zinoviev, Kamenev, e tutti i maggiori protagonisti criminali del terrore comunista fossero ebrei.
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Gli ebrei bolscevichi, come appunto Kaganovich, ricoprirono tutti i posti chiave in seno all’apparato dello Stato e fecero un uso smisuratamente crudele di questo potere che si trovarono a poter gestire.
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Una curiosità : arrivando ai giorni nostri, si scopre che anche il nuovo zar di tutte le Russie, Vladimir Putin, il famigerato dittatore Russo che calpesta i diritti umani e usa la violenza e l’omicidio come metodo per zittire le opposizioni,  è anche lui ebreo
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Dissenso
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1 commento:

  1. Leggervi è perdita di tempo. Lenin e Stalin non erano ebrei. Lenin era un nobile russo della famiglia Ulijanov e Stalin da giovane studiò in seminario da prete ortodosso.
    Capra!

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